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In questo capitolo avremo l'onore di conoscere meglio Dio, Bucciarati, Abbacchio e... Un altro paio di personaggi!
Noterete sicuramente che il Dio di questa storia è "Dio cantante". Un drag queen ossessionato dal cantare. Preparatevi.

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Mentre Narancia era andato a prendere casse e tutto dall'altra stanza, Bucciarati era nervosissimo.

Avrebbe dedicato una canzone a Abbacchio. Ma quale?

Mentre le mani gli tremavano, fissava il nulla alla ricerca di una soluzione.

Un qualcosa di...estremamente romantico..
Però non voglio metterlo in soggezione.

Si alzò e si sedette accanto a Jonathan.

"JoJo" sussurrò rivolto proprio al moro di fianco a sé.

"Bruno, dimmi tutto" fece il suo solito sorriso dolce mentre guardava il moro negli occhi.

"Voglio dedicare una canzone a Abbacchio, ma non so come scegliere."

"Oooh, beh, ce ne sono tante che descrivono un amore profondo come il vostro...tipo... fammi pensare.."

Ci fu un silenzio devastante accompagnato dalla faccia pensante di Jonathan.

Finché un biondo non si avvicinò, sedendosi sulle gambe di Jonathan, e.. 

"Non puoi combattere una guerra da solo, il cuore è un'armatura, ci salva ma si consuma
A volte chiedere aiuto ci fa paura, ma basta un solo passo come il primo uomo sulla luna"

Continuò a cantare con la sua voce melodiosa, mentre, senza il suo solito sorriso beffardo sul volto, affondava la testa bionda nell' incavo del collo di Jonathan.

"Ci sono ferite che non se ne vanno nemmeno col tempo
Più profonde di quello che sembrano
Guariscono sopra la pelle, ma in fondo ti cambiano dentro
Ho versato così tante lacrime fino ad odiare me stesso
Ma ogni volta che ho toccato il fondo
Tu c'eri lo stesso"

Bucciarati vide chiaramente gli occhi del moro farsi lucidi prima di lasciar scappare qualche lacrima.

La canzone finì, perfetta com'era iniziata. Simbolo di un amore infinito.

"Dio, ti amo così tanto" Jonathan, con la voce spezzata, incrociò le dita con quelle del suo amato e mi guardò.

"Dio.." sussurrai.

Il biondo sospirò e si alzò in piedi.
"Usa questa. Secondo me fa il suo effetto"

Bucciarati gli sorrise, ma placò l'istinto di abbracciarlo. Dio sopportava il contatto fisico solo con Jonathan.

"Grazie, Dio"

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Abbacchio salì sul rialzo.

La luce lo illuminava da entrambi i lati, facendo sembrare quasi che brillasse. Lui fece un profondo respiro.

In più di due anni di serate karaoke aveva sempre dedicato canzoni a Bucciarati. Ogni giovedì lo faceva piangere da più di due anni.

Tirò un profondo respiro.

Ispira, espira ...

E cominciò a cantare.

Perchè mi piaci
In ogni modo
Da ogni lato o prospettiva tu
Perchè se manchi
Stringe un nodo
E il respiro non mi ritorna più
Perchè non chiedi mai perdono
Ma se mi abbracci
Non ti stancheresti mai
E poi sai fare
Morire un uomo
Con l'innocenza del pudore che non hai
Sei solo tu
Nei giorni miei
Sempre più
Dentro me
Sei solo tu
E dimmi che sono questo ora anch'io per te
Perchè sei bella
Che mi fai male
Ma non ti importa
O forse neanche tu lo sai
E poi la sera vuoi far l'amore
Ogni volta come fosse l'ultima
Sei solo tu
Nei gesti miei
Sempre più oramai
Sei solo tu
Dentro me
Tutto il resto è invisibile
Cancellato ormai
Conquistato dagli occhi tuoi
Quel che resta poi
Sei solo tu
Nei giorni miei
Sempre più dentro me
Sei solo tu a dirmi che
Solo tu dentro me
Sei solo tu
Nei giorni miei
Sempre più dentro me
Sei solo tu
Stringi un nodo
Sono questo ora anch'io per te
Sei solo tu
Nei giorni miei
Sempre più dentro me
Sei solo tu
E dimmi che
Tutto il resto non conta
Ora non conta
Tutto il resto sei solo tu

La prima cosa che fece, finita la canzone, fu guardare Bucciarati. Piangeva, come sempre, gli sorrideva di gratitudine.

L'albino, in quel momento, lo vide come un angelo. Il suo angelo, il suo fottutissimo angelo. Il migliore di tutti.

Non ci volle molto prima di essere informato che dopo di lui toccava a Dio. Si preparò mentalmente pensando a come si sarebbe potuto vestire e si andò a sedere vicino a Bruno.

"Ehi, piccolo" gli sussurrò, sedendosi accanto a lui e spostandogli una ciocca nera dietro l'orecchio. Gli occhi neri erano lucidi, guardavano Leone come fosse tutto ciò che esisteva al mondo. Per Bucciarati lo era...tutto ciò di cui aveva bisogno per sopravvivere.

"S-sei uno stronzo A-abbacchio" balbettò con la voce tremante il moro, inizialmente buttando un cuscino in faccia all' albino, per poi abbracciarlo fortissimo.

Tutte le luci si spensero e solo quella del palco si accese.

Abbacchio sospirò e si separò dal suo amato, preparandosi a una performance di quelle solite.

Dio brando, esternamente un maschio alpha, dominante, menefreghista. Veramente era un omega, pur sempre dominante e menefreghista, ma in quei pochi momenti sarebbe stato degno di essere una pornostar.

Lo videro tutti entrare.

Brillava, riempito di brillantini. I capelli erano tirati indietro con del gel. Gli occhi truccati erano coronati da ciglia finte. Sopra il naso, un puntino di illuminante, le guance colorite dal blush, e le labbra coperte da uno strato di rossetto scuro.

Indossava una specie di calza a rete dal collo in giù, degli stivali alti, e dei guanti che arrivavano fino ai gomiti, rosa. *

Semplicemente stupendo. Jonathan, stregato, continuava a fissarlo mentre iniziava a cantare.

どうでもいいような 夜だけど - 響めき 煌めきと君も (Oh) - まだ止まった 刻む針 - 入り浸った 散らかる部屋も - 変わらないね 思い出しては - 二人 歳を重ねてた - また止まった 落とす針を - よく流した 聞き飽きるほど - 変わらないね 変わらないで - いられたのは 君だけか - 無駄話で はぐらかして - 触れた先を ためらうように - 足踏みして ズレた針を余所 - 揃い始めてた 息が

È una notte ordinaria e non eccezionale
Il rumore, lo scintillio e te

Le lancette dell'orologio sono di nuovo congelate
La stanza frequentata e disordinata
Niente è cambiato, ma guardando indietro
Eravamo entrambi invecchiati

Il la musica si ferma di nuovo, lasci cadere la puntina
L'abbiamo ripetuta così tanto che quasi ci annoiamo
Niente è cambiato, per favore non cambiare
Sei l'unico che è rimasto

Evitiamo l'argomento con chiacchiere
Esitiamo a toccare l'argomento
Ci fermiamo per spingere le mani in avanti
I nostri respiri iniziano a sincronizzarsi

È una notte ordinaria e non eccezionale
Balla con il rumore, lo scintillio e tu
È una notte normale e noiosa
Ma andiamo avanti insieme

La tua pelle pallida e traslucida
Il tuo sorriso spensierato
Niente è cambiato, per favore non cambiare
Ma questo è solo per ora

Più guardo
più ricordi traboccano
Una tazza di caffè per un cuore vacillante
Una stanza in disordine, una melodia graffiante
Uniamoci insieme, ancora una volta

È una notte ordinaria e non eccezionale
Ballo con il mio cuore che batte, la mia euforia e te
È una notte normale e noiosa
Ma andiamo andare avanti insieme

La notte è lunga e incerta
La musica potrebbe fermarsi da un momento all'altro
Voglio stare con te, annegare con te
Non mi interessa se il domani non arriva mai

È una notte ordinaria e non eccezionale
Balla con il rumore, lo scintillio, e tu
È una notte normale e noiosa
Amami
Chi se ne frega più, guardami
Balliamo mentre vacilliamo e inciampiamo
È una notte ordinaria e non eccezionale
Ma andiamo avanti insieme

Jonathan fissava il palco, ancora stordito dall' esibizione. Mentre Dio usciva dalla scena, si chiedeva se dovesse essere eccitato, emozionato o altro. Sapeva solo di essere fottutamente innamorato di quell' omega. E di avercelo dritto come un righello.

Dio entrò nella stanza per poi dirigersi direttamente da Jonathan. Sedersi sopra le sue gambe.

"Come sono stato?" Chiese il biondo con un sorriso. Aveva ancora tutto addosso. Il trucco e.. quella rete..

Jonathan lo guardò negli occhi.

"Bravissimo come sempre. E bellissimo." Rispose, posando una mano sul sedere di Dio,che lo baciò a stampo per poi sedersi semplicemente accanto al moro.

"Quello te lo sistemo stanotte, JoJo. Voglio vedere come se la cava Bruno con la canzone che gli ho consigliato." Farfugliò l'omega. L'alpha annuì e insieme guardarono il palco dove era appena salito Bucciarati.

Il moro guardò intorno, per poi fermarsi su Abbacchio. Si schiarì la voce, e tutti si prepararono a sentirlo.

"Non puoi combattere una guerra da solo
Il cuore è un'armatura
Ci salva ma si consuma
A volte chiedere aiuto ci fa paura
Ma basta un solo passo come il primo uomo sulla luna
Perché da fuori non si vede quante volte hai pianto
Si nasce soli e si muore nel cuore di qualcun altro
Siamo angeli con un'ala soltanto e riusciremo a volare
Solo restando l'uno accanto all'altro
Camminerò
A un passo da te
E fermeremo il vento come dentro agli uragani
Supereroi
Come io e te
Se avrai paura allora stringimi le mani
Perché siamo invincibili, vicini
E ovunque andrò sarai con me
Supereroi
Solo io e te
Due gocce di pioggia
Che salvano il mondo dalle nuvole
Ci sono ferite che non se ne vanno nemmeno col tempo
Più profonde di quello che sembrano
Guariscono sopra la pelle, ma in fondo ti cambiano dentro
Ho versato così tante lacrime fino ad odiare me stesso
Ma ogni volta che ho toccato il fondo
Tu c'eri lo stesso
Oh-oh-oh-oh, oh-oh-oh
Quando siamo distanti
Ogni volta che piangi, piange pure il cielo
Oh-oh-oh-oh
Non ho molto da darti ma ti giuro che
Camminerò
A un passo da te
E fermeremo il vento come dentro agli uragani
Supereroi
Come io e te
Se avrai paura allora stringimi le mani
Perché siamo invincibili, vicini
E ovunque andrò sarai con me
Supereroi
Solo io e te
Due gocce di pioggia
Che salvano il mondo
Mi basta un attimo e capisco che ogni cicatrice tua è anche mia
Mi basta un attimo per dirti che con te ogni posto è casa mia
Perché siamo invincibili, vicini
E ovunque andrò sarai con me
Supereroi
Solo io e te
Due gocce di pioggia che salvano il mondo dalle nuvole
Camminerò
A un passo da te
E fermeremo il vento come dentro agli uragani
Supereroi
Come io e te
Se avrai paura allora stringimi le mani
Perché siamo invincibili, vicini
E ovunque andrò sarai con me
Supereroi
Solo io e te
Due gocce di pioggia
Che salvano il mondo dalle nuvole"

Bucciarati sorrise. Si sentí fiero di sé. Guardò verso Abbacchio, e quando lo vide con un cuscino a coprirsi la faccia inondata di lacrime, il moro lasciò andare le sensazioni che stava trattenendo.

Scese subito dal palco, ad abbracciare l'albino. Gli tolse il cuscino dalla faccia e lo vide con tutto il trucco che colava sulle guance, in un pianto silenzioso e immobile. Si guardarono negli occhi.

"Non me l'aspettavo" ammise alpha. Bucciarati sorrise ancora.

"Ti amo tanto, Leo, sempre e per sempre." Confessò Bucciarati in un sussurrò,

In quel momento fu Fugo a salire sul palco e...

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Scese dal palco borbottando tra sé e sé dopo quella canzone, "Never been in love", in una perfetta cover italiana, rispecchiava alla grande l'aromanticismo di Fugo.

Però...toccava a Narancia.

The other night I cried while thinking of having sex with you
Not out of desire or shame but some subconscious impulse to feel pain
I wiped my tears on my face and neck and the backs of my ears
And said, "Now it's sweat, now it's sweat, it's sweat now"…

Come sempre era un match Fugo-Narancia... Il primo con una canzone sull'aromanticismo, il secondo sull'asessualità.

Quei due erano migliori amici.

Salì sul palco un ragazzo. Un ragazzo dal costante sorriso, che usava leccare le ciliegie emettendo suoni strani.

Noriaki kakyoin.

Salì sul palco, i lunghi capelli rossi si muovevano al ritmo dei suoi passi e si mise a cantare.

Posso bussare?
Mi lasci entrare?
Con tutto quello che vorrei sapere
Perché ti chiederei il mondo
A cosce strette
Riciclare quelle cose non dette
Vieni a casa mia parliamo a bassa voce
Ma non ha senso volare
Se devo comprarmi le ali
Rimettiamo le ciliegie su rami
Forse no, ma sembriamo stanchi
Non è vero però
Mi si chiudono gli occhi
E non è per sognare
Ma soltanto per lasciarmi godere
Di un’altra che sta qui sta a coccolarmi
Senza sapere niente di me
Quante parole, da cancellare
Quanti ricordi che non hanno un nome
Tu sei come una scatola
Che non si apre
Giro col latte dentro un frullatore
Oltrepasso le ore
Casco in un frappé alla frappé alla fragola
È questa la mia opera
Non ricordo se ho mai smesso
Forse no, ma sembriamo stanchi
Non è vero però
Mi si chiudono gli occhi
E non è per sognare
Ma soltanto per lasciarmi godere
Di un’altra che sta qui sta a coccolarmi
Senza sapere niente di me
Adesso che ci penso
Ci siamo visti dentro a un sogno per sbaglio
Ma io ero già sveglio
Forse no, ma sembriamo stanchi
Non è vero però
Mi si chiudono gli occhi
E non è per sognare
Ma soltanto per lasciarmi godere
Di un’altra che sta qui sta a coccolarmi
Senza sapere niente di me

Kakyoin scese dal palco.
La situazione generale era un pochino caotica. Un po' erano ubriachi, un po' flirtavano tra loro, una cosa abbastanza strana-brutta-nascondetestarobadanarancia era che due (per motivi di privacy non si sa chi sono) stavano scopando davanti alla porta del bagno (manco a entrare)

L'ultimo a salire su quel palco fu Mista.

Mista. Un pazzo. Alla fine, aveva deciso di cantare...per lui. Per Giorno.

Col cuore che gli stava bucando le costole in un ritmo irregolare, prese un profondo respiro, quando gli chiederò la canzone, ci pensò.

You're just too good to be true
Can't take my eyes off of you
You'd be like Heaven to touch
I wanna hold you so much
At long last, love has arrived
And I thank God I'm alive
You're just too good to be true
Can't take my eyes off of you
Pardon the way that I stare
There's nothin' else to compare
The sight of you leaves me weak
There are no words left to speak
But if you feel like I feel
Please let me know that it's real
You're just too good to be true
Can't take my eyes off of you
I love you, baby
And if it's quite alright
I need you, baby
To warm the lonely night
I love you, baby
Trust in me when I say
Oh, pretty baby
Don't bring me down, I pray
Oh, pretty baby
Now that I've found you, stay
And let me love you, baby
Let me love you
You're just too good to be true
Can't take my eyes off of you
You'd be like Heaven to touch
I wanna hold you so much
At long last, love has arrived
And I thank God I'm alive
You're just too good to be true
Can't take my eyes off you
I love you, baby
And if it's quite alright
I need you, baby
To warm the lonely night
I love you, baby
Trust in me when I say
Oh, pretty baby
Don't bring me down, I pray
Oh, pretty baby
Now that I've found you, stay
Oh, pretty baby
Trust in me when I say
Oh, pretty baby

Con il cuore che minacciava ancora di andarsi a fare una passeggiata, cercò di guardare ovunque tranne che da Giorno.

Nessuno sapeva che era per lui. Nessuno doveva saperlo.

Sicuro di essere rosso come un cartello stradale Mista si affrettò a scendere dal palco.

Ti amo Giorno, ti amo così tanto.




Bene ragazzi! Grazie per essere stati qui anche per questo capitolo!!

La domanda di oggi è... Ship preferita? ->

Vestito di Dio:

Solo con dei guanti rosa fino al gomito.
Che bonazzo-

Bene, al prossimo capitolo!!!

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