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X CAPITOLO

Era ovvio.

Louis aveva provato in tutti i modi a svincolare dai suoi problemi, o meglio da Harry.

C'è l'aveva fatta? Ovvio che no. Perché con i pugni serrati all'interno delle tasche si ritrovava proprio davanti alla sua stanza.

E con i nervi in fermento si chiedeva se fosse stato il caso di bussare o meno. Si ritrovò a pensare di quei bei momenti dove semplicemente non gli importava niente e non si faceva mille paranoie, ma erano cambiate fin troppe cose d'allora.

Si guardò in torno in modo del tutto casuale prima di girare il pomello in ottone della porta.

Davanti di lui, sdraiato sul suo letto intento a leggere un libro, c'era Harry. La luce del sole era tenue e gli colpiva il volto rendendolo di marmo.

Alzò lo sguardo dal suo libro e inclinò leggermente la testa di lato.

"Cosa ci fai qui?" Chiese Harry, la sua voce era pacata mentre le sue dita continuavano a girare casualmente le pagine del libro che stava tenendo in mano.

"Come se non lo sapessi" rispose stringendo i pugni, fece penetrare le sue unghie appena accenate fino a lasciare il segno sulla pelle.

Harry alzò la testa dal suo libro e lo guardò con indifferenza.

Louis si strofinò la fronte e rimase in piedi, con lo sguardo dritto verso il ragazzo per un paio di secondi, prima di cominciare a camminare per la stanza. Sentiva il sangue ribbolirgli all'imminente ansia. Era normale, non poteva aspettarsi di riuscire a mantenere sempre la calma.

"Louis, mi stai mettendo ansia. Puoi fermarti e dirmi che ti prende?" Quasi Urlò Harry.

"Cosa mi prende?" Fece eco Louis frustato, perché sul serio Harry non poteba sul serio continuare a far finta di essere al oscuro di tutto.

"Forse dovrei chiederlo a te." Disse e ormai le sue emozione si sovrastavano l'una sull'altra.

"Non capisco cosa tu voglia intendere" rispose Harry.

Ci fu una pausa dove Louis emise un respiro esagerato.

"Dillo che ti stai fottutamente prendendo gioco di me." Lo gridò, la sua pelle iniziò a diventare rossa come il fuoco mentre le sue mani iniziarono a stringere i capelli.

Vide Harry corrugare le sopraciglie che lo stava continuando a fissare.

"Credo di non averti mai conosciuto" Continuò ormai senza preoccuparsi di poter in qualche modo ferire il riccio.

"Cos-cosa intendi ?" Harry Esitò nel porgere quella domanda.

"Forse ci provi gusto a ferire le persone" disse con tono tagliente, i suoi occhi erano privi di emozioni e guardava Harry con disprezzo.
Louis riuscì a intravedere il cipiglio sul volto del ragazzo farsi sempre più evidente mentre i suoi grandi occhi verdi iniziavano a umidirsi.

"Come puoi dire questo, sai che non è così " controbattè Harry con un tremito di voce appena accennato.

"Sai, non ne sono più così tanto sicuro" disse Louis prima di uscire dalla stanza.

Tipico di Louis pentirsi di qualcosa fatta da Lui stesso, ma era fin troppo orgoglioso, di certo non sarebbe rientrati a chiedere scusa subito.

Era tutta colpa della rabbia, perché non sapeva come filtrarla bene e ogni volta lasciava che prendesse il sopravvento.

E si odiava così tanto per questo perché si metteva d'impegno per tenerla a bada ma era sempre tutto inutile, o semplicemente non si sforzava.

Continuò a camminare Finché non vide Liam venirgli incontro, sprizzava gioia da tutti i pori ma Louis sapeva che si sarebbero chiusi presto.

Una volta che fu davanti di Louis gli diede una pacca sulla spalla.

"Allora hai parlato con Harry?" Domandò il ragazzo sorridente.

E sul serio a Louis dispiaceva spegnere in quel modo tutta quella speranza.

"Sì" annunciò ma lo fece in modo lento e piatto.

"Quindi?" Chiese subito aspettando una risposta imminente

"Mi sono arrabbiato e sono stato fin troppo sincero" rispose abbassando la testa, perché sapeva già cosa stava per succedere.

"In che senso?"

"Nel senso che gli ho detto che ci prova gusto a ferire le persone" a quel punto Louis senti una mano tirargli uno schiaffo sulla nuca, se la massaggiò e poi alzò la testa.

"Ti ho detto di parlarci non di aggredirlo verbalmente" Louis si accorse che era la prima volta che vedeva il moro arrabbiato e si ritrovò a pensare che in fondo era meglio non farlo incazzare.

"Hai idea di quanto quel ragazzo si disprezzi? Cavolo Louis credevo che dopo più di due anni ormai saresti stato in grado di capirlo." Continuò infuriato Liam, le vene gli pulsavano sul collo e i suoi occhi sembravano voler fuoriescere.

Louis fece un passo all'indietro preoccupato di quello che sarebbe potuto succedere.

Ma Liam sembrò accorgersene perché fece un respiro profondo.

"Okay, scusami non volevo. Ma tu non puoi parlare in questo modo a Harry, quello che fa non lo fa apposta c'è sempre un motivo" disse in modo fragile mentre posava delicatamente una mano sulla sua schiena.

Silenzio.

Louis non potè pensare ad altro se non al fatto che avesse ragione.

***
Angolo autrice:

Beh eiei, 24 Dicembre eh? La vigilia di Natale nonché il trentesimo compleanno di Louis, fa così strano dirlo...trent'anni *urla*

Beh spero comunque che stiate tutte bene e che il capitolo vi piaccia, FATTO STA che ora aggiungerò delle cose qua e nei capitoli fino ad ora pubblicati<3

All the love ~I

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