IX CAPITOLO
Louis si stava fottutamente rovinando la vita da solo, perché si era promesso più e più volte che avrebbe smesso di pensare a Harry e invece continuava a farlo.
Pure nel momento in cui le sue dita stavano continuando a girare delicatamente le pagine di un libro, la sua mente non faceva altro se non pensare a lui...
Harry, Harry, Harry... non c'era nient'altro all'interno della sua testa.
La luce piena di polvere che filtrava dalle finestre illuminava l'innumerevoli scaffali ricolmi di libri, tutti allineati al muro.
Era ormai da più di un'ora che Louis si era introdotto all'interno della biblioteca reale nella speranza di sfuggire alle sue preoccupazioni.
Ma non era così facile e lo sapeva.
Buttò la testa sullo schienale della poltrona su cui era seduto e chiuse il libro sbuffando, tanto ormai aveva capito che leggere non lo avrebbe aiutato.
Con un lungo sospiro di sofferenza Louis si alzò finalmente da dove era seduto e raggiunse la porta per uscire, dalla quiete e tranquillità che riusciva a echeggiare per le pareti di quel Luogo, dal odore di inchiostro e pagine appena girate.
Louis desiderava solo liberarsi la mente. Non pensare più, ma i pensieri sfortunatamente per lui erano ciò che alimentavano la mente.
Era sul serio così complicato? Si mise entrambe le mani all'interno delle tasche dei pantaloni e raggiunse il giardino senza riuscire a darsi un effettiva risposta.
*
Non era un giornata al quanto soleggiata, tuttavia le vibrazioni complessive erano piuttosto buone, e miracolosamente Louis non era stato ancora disturbato da un biondo tuonante pronto a raccontargli vita, morte e miracoli della propria vita.
Era un pomeriggio soleggiato, e Louis seduto sulle radici di una maestosa quercia stava continuando a fumarsi il suo sigaro mentre riempiva l'aria di fumo.
Rimase in un pacifico silenzio fin quando non scorse arrivare qualcuno, ma Louis non se ne preoccupava più di tanto, perché riusciva a contraddistinguere la figura che pian piano si stava facendo sempre più vicina a Lui.
"Zayn come hai fatto a entrare?" Chiese Louis una volta che il ragazzo si sedette in parte di lui sotto la quercia.
il moro lo guardò per un'istante prima di sfilargli dalle dita il sigaro che aveva in mano e procurarsi un paio di tiri.
"Come va?" Domandò Zayn senza preoccuparsi di rispondere alla domanda che gli era stata posta.
"Bene" rispose Louis con nonchalance mentre il suo sguardo continuava a essere perso, dritto verso un direzione non precisa.
"Intendo, veramente?" Ritentò il ragazzo.
Louis si girò finalmente verso Zayn e lo guardò per un breve istante.
"Forse non-" Louis si fermò, riconsiderando le proprie parole, era il caso di parlare con lui di quello che lo stava turbando così tanto?
"Continui a pensare a Harry non è così?" Disse schiettamente il moro precedendolo.
il ragazzo ormai era a conoscenza di tutto, Louis trovava un senso di fiducia in lui, la maggior parte delle volte.
Sapeva ascoltare, quando era necessario e parlare solo nei momenti più opportuni, Louis di certo non si era lamentato di averlo conosciuto.
Si, in un modo alquanto in solito, ma in fondo quell'esperienza era servita ad entrambi, per crescere....(?) Pensiero che a cui Louis non era propriamente d'accordo ma infondo...
Fanculo.
Quando Louis aveva finito di scoparsi Zayn dietro quel locale avevano, insolitamente cominciato a parlare, continuando a passare la notte insieme conoscendosi, quella era stata forse la scintilla che aveva fatto innescare la loro amicizia.
Era stata l'inizio di un ottima amicizia, basata su un affetto reciproco non dimostrato e un enorme sarcasmo di qui entrambi erano coinvolti.
Erano strano pensarlo ma erano passate già due settimane da quel strano avvenimento.
Ma se Louis ci ripensava non se ne preoccupava più di tanto.
"Si ho ragione" lo riportò alla realtà Zayn alzando le spalle.
Louis appoggiò la schiena contro il tronco, imbevuto dall'umidità del muschio per poi roteare gli occhi verso il cielo, per l'azione che aveva appena compiuto.
il ragazzo rise forte e cristallino prima di alzarsi e porgere la mano a Louis per invitarlo a fare lo stesso.
"Si hai ragione." Confermò alla fine Louis e fece del suo meglio per non sembrare debole....
"È logico, io ho sempre ragione"
Louis si sentì sorridere, sinceramente e il cipiglio che si stava formando sul proprio volto scomparse "se lo dici tu" disse mentre delle rughette gli si formavano sul volto.
*
Quando Louis ritornò verso la sua stanza, la prima cosa che vide fu la figura di un ragazzo.
Alto, capelli pettinati perfettamente e viso stanziato su un'espressione perennemente gentile.
Era appoggiato allo stipite della porta e sembrava che stesse aspettando Louis da tanto tempo, ma forse non troppo per arrabbiarsi come invece avrebbe fatto lui.
Louis si fermò un momento a pensare a come avrebbe potuto pronunciare la frase che stava formulando mentalmente per non sembrare troppo sgarbato.
"Cosa ci fai qua?" Digrignò i denti Louis e cavolo era davvero difficile.
Liam lo guardò prima di accennare un sorriso "devo parlarti" affermò.
"Allora....posso entrare?" Domandò il ragazzo inarcando le sopracciglia, pronto nell'aspettare una risposta preferibilmente positiva.
Louis lo guardò "certo" disse educatamente sul punto di mostrare impazienza, in fondo il ragazzo non aveva fatto niente, Louis doveva solo mantenere la calma.
Liam fece un passo indietro ed entrò in siamo a Louis all'interno della stanza "strano il fatto che tu non mi abbia ancora urlato contro".
Louis socchiuse gli occhi infastidito da quella affermazione, lo guardò e poi alzò le spalle con nonchalance "divertente" commentò prima di fare un sospiro esagerato.
"Comunque" cambiò subito discorso Louis "di cosa vuoi parlare, con me?" E sottolineò bene quel "con me"- dopo tutto cosa potevano avere i due in comune o di importante da dirsi? O meglio, Louis cosa avrebbe mai avuto da dire al suo stesso opposto?.
"Harry." Rispose calmo Liam ma Louis poté intravedere la sua angoscia.
Perché doveva sempre centrare Harry?
"Non mi interessa" si affrettò a dire freddamente e gli occhi di Liam scatteranno su di lui.
"Louis..." cercò di chiamarlo Liam e sembrava più essere una supplica che altro.
Louis rimase fermo ad aspettare che il moro dicesse qualcos'altro, possibilmente qualcosa che non fosse la solita frase "Harry ha bisogno di te" ma in fondo era tutto inutile, ormai Louis lo aveva già preceduto .
"Ha bisogno di me non è vero?" Chiese schietto, freddo, senza convenevoli.
"Ha sempre bisogno di me, ma quando io ho bisogno di lui non c'è mai, "Louis, soffre devi stargli vicino.", "Louis, sai che è lui fatto così". Ma io mi sono stancato" sputò fuori e non aveva la più pallida idea del perché lo avesse detto ma subito dopo si sentì libero.
16 luglio 1798.
Louis amava la compagnia di Gemma, era l'unica che Louis sentiva di non odiare in quel mondo così noioso e pieno di gente pronta a voltarti le spalle.
Fin da piccolo a Louis gli era stato insegnato dalla sua famiglia che non avrebbe mai dovuto fidarsi di nessuno. E Louis mai aveva obiettato.
Ma c'era qualcosa in gemma della quale sentiva di avere bisogno, per quel motivo, in quell'istante si trovava in giardino a parlare con lei, come due semplici amici.
Entrambi avevano le gambe incrociate e Louis stava stringendo dei fili d'erba mentre ammirava la floreale arte e quiete che li stava circondando.
"Sir william, è giunta la vostra imminente fine, quali sono le vostre ultime parole?" Disse Gemma nei più esagerati dei modi, prima di "aggredire" Louis.
Louis la guardò, il sorrisetto appena evidente per poi sbuffare divertito.
Gemma ritornò seduta a gambe incrociate e prelevò dei fiori per metterseli dietro l'orecchio, mentre la gonna del suo vestito adagiata delicatamente al prato, sembrava voler far contrasto al verde dell'erba.
"Potrei morire di caldo" disse tragicamente mettendosi una mano sulla fronte.
Louis la guardò divertito "le devo ricordare che ha un ventaglio ?" Chiese retoricamente.
Gemma alzò gli occhi verso il cielo e poi prelevò il suo ventaglio aprendolo per cercare freschezza, "aiuto..." biascica.
"Siamo migliori amici. E tu continui a darmi del lei" lo rimbeccò.
"Perché è così che si fa" affermò Louis.
"Non con me" gli ricordò.
Louis fissò la ragazza esaminandola attentamente, prima di lasciarsi scappare una futile risata che però la coinvolse subito.
Un sorriso dolce e graziato.
Louis appoggiò la testa sul grembo di Gemma e la guardò da basso mentre il suo respiro caldo collideva con il viso di Louis.
La ragazza lo abbracciò, fu un gesto semplice e inaspettato che però Louis si ritrovò ad apprezzare molto, lo coccolò e lo guardò con affetto.
Forse era questo che Louis aveva tanto bramato...qualcuno che gli volesse bene e che ci fosse quando ne aveva bisogno.
"Odi ancora mio fratello" gli Domandò Gemma mentre guardava distrattamente il cielo, libero dal grigiore delle velature delle nuvole.
Louis sapeva di mostrare il suo imbarazzo, e forse il cado afoso che gli stava colpendo il volto non lo aiutava nel modo adeguato.
"Non lo so, tu sei sua sorella...come fai a capirlo? È così- così strano..."
"Non è strano è semplicemente Harry" rispose sinceramente mentre i suoi occhi vedi brillavano come cristalli mentre studiava un fiore dai coloro vivaci.
Segue poi una risata gioiosa e uno scompigliamento dei capelli di Louis "Louis, non devi arrenderti con Harry. Non è una persona cattiva."
Louis fece scontrare le mani coperte spostandosi i capelli dal volto con uno scatto della testa.
Oggi:
Liam lo guardò esterrefatto, Si bloccò all'improvviso mentre il suo sguardo si perse sul pavimento.
"Non posso costringerti a fare qualcosa che tu non vuoi" disse mentre un cipiglio so poteva intravedere sul suo volto, avvolto dalla luce impolverato del sole.
Louis annuì lentamente felice che Liam non volesse persistere.
"Ma almeno parlagli" aggiunse, la voce alta, gli occhi colmi di emozioni forse più di quante Louis ne avesse mai viste all'interno di un qualsiasi essere umano.
"Non credo sia la cosa giusta da fare" e non aveva la ben che minima idea di quando avesse iniziato a "fidarsi" così tanto del moro.
"Lo è " disse gentilmente Liam appoggiandogli una nano sulla spalla.
Un silenzio soffocante si depositò su di loro, un uragano di emozioni stava avvolgendo Louis e una era più persistente dell'altra, si sovrastavano fra di loro e creavano solo che confusione.
"Credo ci siano delle cose di Harry che io semplicemente mi rifiuto di capire e sapere" disse alla fine Louis pieno di angoscia.
Angolo autrice:
Eiei come state? Spero tutto bene e spero anche che vi stia piacendo questa storia
All the love
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