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열일곱

CAPITOLO SUGGESTIVO / MALINCONICO / TRISTEZZA

Il giorno era arrivato.
Insomma non mancava tanto dopotutto. Oggi sei in aeroporto con i tuoi genitori e Heeseung.
Jake stamattina ti aveva scritto se volevi venire con lui a fare una passeggiata mattutina ma hai detto che volevi accompagnare tuo cugino.
Non c'è un'atmosfera allegra anche se avete riso molto per le battutine di Hee.

Lui è in piedi davanti a te, bello come sempre, con la sua valigia pronta e piena. Hai sempre pensato che tuo cugino fosse un ragazzo molto carino.
C'è molto movimentata stamattina, ci sono tante persone che corrono e camminano svelte.
Tua madre si avvicina e lo saluta abbracciandolo. Tuo padre fa lo stesso dandogli una leggera pacca sul collo, facendolo sorridere.

Sapendo che è arrivato il momento, lui si avvicina a te e ti guarda. Alzi lo sguardo su di lui e gli sorridi.
Lascia la sua valigia e avvolge le braccia intorno alle tue spalle facendoti mettere la testa contro il suo petto. Poggia il mento sopra i tuoi capelli e sospira pesantemente.
Non ci sono parole, solo azioni. Tuo cugino ti stacca da lui è mette le mani sopra le tue spalle.
Continua a sorriderti energicamente.

«Andiamo non farmi quel muso! Dov'è finito il tuo bellissimo sorriso?» ti dice con voce dolce. Mugoli e cerchi di far apparire un sorriso.

«Devi proprio andare?» domandi come una sciocca. Speravi solo di farlo rimanere.

«Piccolina, starò bene. Verrò a trovarti di nuovo non preoccuparti.» ti risponde triste e lo abbracci di nuovo.
Una voce metallica inizia a parlare. Il volo di Heeseung è pronto, l'aereo partirà tra poco.

«Heeseung, dovresti andare. Potresti perdere il volo.» dice tuo padre e lo senti annuire. Hai seppellito la tua faccia nella sua maglietta che profuma di lui.

Gentilmente ti prende e ti stacca dal suo petto.
Prende la sua valigia e si gira verso di te. Si abbassa e ti lascia un dolce bacio sulla fronte.

«Ti voglio bene, non dimenticarlo.» ti fa l'occhiolino e gli sorridi leggermente. Lasci uscire un sospiro e lo vedi andare via.

Si guarda intorno e trascina con sé la sua valigetta, ora è più lontano. Prima di entrare in un corridoio si gira e vi saluta con la mano.
Tutti e tre lo salutate,
dopodiché Heeseung sparisce dalla tua vista.
Provi una sensazione di vuoto dentro lo stomaco e il petto, la gola secca e gli occhi prudono. Tua madre ti prende il braccio delicatamente attirando la tua attenzione.
Uscite dall'aeroporto e tornate in macchina.

Entrate in casa e subito la cosa che noti è il silenzio.
Di solito quando entravi trovavi tuo cugino proprio davanti alla porta che ti guardava curioso.
Oppure lo vedevi sul divano a guardare la televisione, o uscire dalla sua camera.
Staresti meglio se soltanto fosse più vicino, ma non lo è. New York non è dietro l'angolo purtroppo.
Vai sul divano è ti rannicchi in una pallina facendo capire che vuoi essere lasciata da sola.

Jake era da solo nella sua camera. Il letto era disfatto e le tapparelle della finestra non erano del tutto alzate. Una luce fioca entrava nella stanza. Voleva chiamarti per sapere come stavi ma sapendo che sei molto affezionata a Heeseung ha pensato che magari non volessi parlare.
Perciò non lo ha fatto.

Piuttosto si è messo a pensare. A pensare a tante cose. Prima di tutto, ora voi due cosa siete? Fidanzati? Scopa amici? Amici?
Vi siete dichiarati quindi dovreste essere fidanzati ma nessuno dei due ne ha parlato. Gli piaci da morire, hai curato quella parte del suo cuore rotta.
Seduto ai piedi del letto, con le mani nei capelli castani spettinati sospira. Tira su la testa e avvolge le mani intorno a quell'oggetto.
L'anello.

Le due iniziali sono incise su di esso come nel suo cuore. Ma solo una è incisa realmente dentro di lui.
Sta ragionando se dirtelo ora e confessarsi oppure no e aspettare. Ma aspettare che cosa di preciso?
Di soffrire ancora?
Una lacrima calda scende sulla sua guancia e cade sul pavimento. Il ragazzo si asciuga velocemente gli occhi non volendo piangere proprio adesso.
Quella iniziale, quella lettera N. Sembra una lettera, una semplice lettera dell'alfabeto.

Ma quella iniziale è l'iniziale della sua ex ragazza.
Per lui quella iniziale significa amore.
Significa paura, sacrificio, passione, amicizia.
Sono passati tre anni da quando è successo ma ancora Jake ricorda ogni cosa. Ricorda perfino gli odori. È stato il periodo più brutto della sua vita, da ragazzo allegro e estroverso, si era trasformato in un ragazzo chiuso e freddo. Privo di forze.

Ebbene successe tre anni fa. Una sera come tante, Jake aveva finito di studiare la sua materia preferita: inglese.
Non era un secchione ma gli piaceva imparare cose nuove e studiare coreano era davvero stupendo. L'inglese lo conosce da quando è nato ma ha voluto continuare a studiarlo.
Il suo gruppetto di amici lo aveva invitato ad una festa in discoteca. Jake aveva accettato. Voleva bene ai suoi amici e soprattutto perché c'era la sua amata ragazza.

Choi Nari.

Che in coreano significa fiori di giglio.
Jake e Nari si erano conosciuti qualche mese prima, lei stava distribuendo volantini per un'associazione e ad un certo punto un signore la urtata talmente forte che le ha fatto cadere tutti i fogli per terra.
Il ragazzo quel giorno era passato casualmente da lì e vedendola l'ha gentilmente aiutata.
Appena si sono guardati negli occhi è stato un colpo di fulmine, si sono innamorati entrambi. Si scambiarono i numeri e messaggiarono molto fino a quando lei non gli chiede di uscire.
Nari era una ragazza estroversa e pimpante, fece lei la prima mossa. Jake la adorava proprio per quello.

Dopo poche settimane di uscite e baci soffusi, ufficializzarono il loro fidanzamento con un anello che entrambi avevano. Su di esso c'erano incise loro iniziali, J e N.
Nari promise a Jake di non lascialo mai, di aiutarlo e di portare l'anello per il resto della sua vita. Come se fossero sposati. Ma in realtà c'era dietro solo un rispetto enorme per lui e l'amore che provava.
Il ragazzo quella sera della festa non vedeva l'ora di vederla.

Si era preparato in fretta e furia. Nari diceva che qualsiasi vestito gli stava bene e infatti era vero.
Quando arrivò alla discoteca lei era lì insieme alla sua migliore amica, si fece notare e Nari corse ad abbracciarlo. Si scambiarono un dolce bacio ed entrarono a far festa con il gruppo. Ballarono e cantarono per ore senza mai stancarsi.
Bevettero qualche drink leggermente forte ma Jake decise di rimanere sobrio. Nari era ubriaca fradicia.

Rimasero per un'ora ancora nella discoteca ma poi decisero di fare un giro in auto.
Tutti nel gruppo accettarono, non tutti erano ubriachi ma chi doveva guidare sì. Jake non aveva la patente ma avrebbe voluto guidare lui per evitare qualsiasi cosa.
Salì a bordo di una macchina blu e bianca, una Jada Toys. Nuova di zecca del suo amico.

Nella macchina salirono lui, Nari e ovviamente l'amico che guidava. I due erano ubriachi e la ragazza era davanti. Jake seduto dietro al centro con la cintura. Loro due invece non la portavano.
Il castano pregò Nari di mettersela ma lei lo ignorava e rideva come una pazza.
Gli altri del gruppo iniziarono a guidare percorrendo le strade vuote, nella notte. Nella Jada si sentiva solo la voce di Jake che diceva al suo amico di rallentare.
Stava andando troppo veloce.

Nari urlava fuori dal finestrino e l'amico parlava ai due.
Il cuore del ragazzo cominciò a battere troppo veloce e la macchina girò ad una curva, continuò sulla strada fino a quando...

...La macchina andò dritta contro un muretto ribaltandosi due volte.
La cintura di sicurezza tenne Jake stretto al sedile mentre l'auto si girava in continuazione. Sperò di non essersi rotto niente. Un fischio insopportabile gli entrò nelle orecchie e non la smetteva, aprì gli occhi ritrovandosi a testa in giù.
Velocemente cercò di uscire dal finestrino della macchina, si accorse di avere il labbro spaccato e una ferita sulla tempia. Appena uscì spostò pezzi di macchina e vetri trovando l'amico con una grande ferita sulla testa. I suoi occhi erano chiusi.

Girò intorno all'auto terrorizzato. Era davanti al finestrino dell'altro passeggero. Sospirò e si abbassò, ma uno spettacolo poco piacevole lo colpì in pieno.
Nari era a terra, con la testa rivolta verso il finestrino.
Il suo viso era rosso, pieno di sangue. I suoi occhi erano chiusi, la sua mano era nei vetri della macchina.
Era morta.

Ma Jake, preso dalla paura e dalla rabbia spinse la macchina cercando di tirare fuori la fidanzata.
Si tagliò le mani con i pezzi di vetro ma non gli importava, tirò fuori Nari e la guardò meglio.
I suoi capelli castani lunghi erano sporchi di sangue come la sua pelle rosea.
Prese la sua mano destra e controllò i battiti. Il ragazzo continuò a fissarla e sperare, sperare che aprisse gli occhi.
Chiamava il suo nome, ogni due secondi. Sbatté un pugno a terra e urlò per il dolore immenso che provava.

Cadde per terra con lei che aveva la testa appoggiata sulle sue gambe. È successo tutto così in fretta, la macchina è ancora lì rotta e spaccata. Il muretto era stato abbozzato dalla vettura.
Ma il castano capì la cosa più dolorosa del mondo:
la sua ragazza era morta.

I giorni che passarono furono i più dolorosi non provava emozioni. Era anche finito in ospedale per tutte quelle ferite che aveva sul corpo vide al telegiornale la notizia e seppe che la macchina fu portata via da quella strada come i cadaveri che c'erano dentro. Nari fu sepolta nel cimitero del piccolo paesino dove abitava.
Jake e la sua famiglia andarono al suo funerale. Quel giorno pioveva a dirotto e ogni persona che parlava con il ragazzo diceva che era spento. Freddo, pallido, debole e malinconico.

Jake si sentiva uno schifo, si sentiva in colpa, si sentiva morire dentro. Voleva tornare indietro nel tempo. Voleva salvarla.
L'unica cosa che aveva della sua ragazza era quell'anello che secondo lui ancora li teneva insieme, anche se lei non c'era più.
Dell'anello di Nari non si seppe più nulla. Molto probabilmente lo aveva indosso quando successe l'incidente. Ma poteva averlo perso con l'impatto, oppure glielo avevano tolto o rubato. Jake era arrabbiato con il mondo intero e con sé stesso.

Non voleva vedere nessuno né tantomeno mangiare. O bere. Fare qualsiasi cosa. L'unica cosa che voleva fare era distruggersi piano piano.
Passarono gli anni e Jake cresceva diventando un uomo adulto. Nel tempo aveva conosciuto persone e si era costruito una corazza intorno, diventando una persona introversa e timida.
Lui non era così. Era sempre stato un ragazzo molto felice, come la sua ragazza, bello pimpante che aveva voglia di fare un sacco di cose.
Conobbe un ragazzino di nome Niki Nishimura. I primissimi giorni non andarono d'accordo. Il più piccolo voleva aiutare e conoscere Jake ma lui non glielo permetteva.

Con il tempo impararono a conoscersi e Niki aiuto il suo amico. Anche se non lo erano fin da subito lui era etichettato come amico. Sentiva in lui qualcosa che non andava e voleva aiutarlo a tutti i costi.
Il più grande si è lasciato andare e sono diventati grandi amici. Lo ha aiutato a superare il trauma e la morte della sua ragazza, Jake si è confessato con lui.
Dopo essersi ripreso bene, decise di voler aiutare tutte le persone che hanno problemi a fare qualcosa. Qualsiasi cosa lui voleva aiutarle.

Aiutò una anziana signora con la spesa, un vecchietto ad attraversare la strada, aiutò una bambina a trovare la sua mamma, aiutò Niki con gli studi, aiutò sua madre e suo padre a pagare la casa...tante tante belle cose.
Così diventò un piccolo insegnante di inglese e si fece conoscere. Amava la sua lingua e non voleva dimenticarla. Studiò per mesi interi inglese e aiutò una ragazza e un ragazzino che lo avevano chiamato disperatamente.

Jake grazie a Niki e alle persone che aveva conosciuto diventò una persona migliore. Nuova di zecca. Ma a volte, guardando quell'anello il dolore ritorna. Decise anche di frequentare uno psicologo e dei corsi yoga e meditazione.
La sua vita era ripresa a scorrere proprio come il suo sangue nelle vene. Era cambiato. In meglio.
Si stabilì in un appartamento insieme al suo amico.
Prese la patente, si occupò di faccende da adulti e cominciò a capire il mondo dei soldi.

E adesso si chiedeva se tutto questo doveva raccontartelo. Lo avresti preso in giro? Ti saresti arrabbiata? Lo avresti lasciato?
Jake era cambiato è vero, ma le sue paure sono ancora vive e fragili. Come i suoi ricordi.
Si tocca l'anello un'ultima volta prima di alzarsi dal letto e andare in bagno per farsi una doccia fredda.


CONTINUO CON 10 STELLE E 10 COMMENTI.

SUGGERITE LA MIA STORIA A PERSONE CHE CONOSCANO IL GRUPPO!
O SE VOLETE SCOPRITELI DA SOLI! GRAZIE.

Ciao amici.
Prima cosa vi chiedo scusa per non aver aggiornato Domenica. Ma non ho avuto tempo di scrivere il capitolo e non volevo pubblicare niente di niente. Perchè i capitoli come sapete sono un pochino lunghi...

Seconda cosa, questo capitolo parla della partenza di Heeseung e della morte della ragazza di Jake. ❤️‍🩹
Abbiamo scoperto di chi era quella N!
Vi ricordate i primi capitoli dove Y/n aveva chiesto a Jake di chi fosse? Ecco qua.
Pensavate che era di Niki?
Ebbene no ahaha. 😂

Detto questo.
Ci vediamo nel prossimo capitolo ^_^

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