네
Lunedì era arrivato.
La Domenica è passata così velocemente che nemmeno te ne sei accorta. Sei rimasta in camera tua seduta alla scrivania a studiare e giocare con matite e penne colorate.
Quando studi non usi il telefono, non devi assolutamente distrarti.
Anche i tuoi genitori te lo hanno detto.
Il giorno fatidico, eccolo qua. Hai recentemente pensato a Jake e sei molto curiosa di sentire come parla.
L'inglese è una rogna per te ma sentire qualcuno parlarne è spettacolare. Lo trovi affascinante, la lingua ovviamente. L'anno scorso non hai passato un bell'anno scolastico, molti dei tuoi compagni di prendevano in giro per non sapevi nemmeno tradurre una frase o perché eri sempre la solita che prendevi voti bassi. Sei stata ferita da tante persone persino professori che hanno rinunciato a farti recuperare.
«Non c'è problema, con un po' di pratica sono sicuro che diventerai brava.»
Ecco.
L'unica cosa alla quale non credevi era questa. Hai passato tanto tempo a studiare che ormai hai tagliato la corda anche tu. Credi sia inutile studiare insieme a lui, le tue speranze sono volate via come farfalle.
Sei negativa su questo punto perché ormai non c'è più niente da fare, ma pensandoci...non puoi far pagare i tuoi genitori a vuoto.
Inoltre non ti sembra nemmeno giusto deluderli o deludere Jake. Sembra così amichevole.
Driiin
Driiin
Driiin
Cerchi velocemente il tuo telefono cosicché tu possa spegnere la sveglia assordante. La detesti ma è l'unico modo per svegliarti.
Sbadigli e controlli l'ora sul telefono, è presto.
Presto vuol dire che devi alzarti e prepararti.
Sbadigli e ti alzi dal letto inciampando nelle coperte, vai in salotto e noti come sempre che i tuoi genitori non ci sono.
Saranno al lavoro.
Velocemente fai colazione e poi vai a prepararti in bagno, esci e scegli cosa metterti.
Controlli il tempo fuori e vedi nuvoloso e tante tante nuvole grigie. Piagnucoli triste e afferri una felpa celeste e un jeans nero.
Appena sei pronta prendi tutto quello che ti serve e scappi fuori casa, stranamente sei in orario.
Arrivi sempre due minuti dopo in classe.
Fortunatamente la scuola è vicina vai a piedi ogni mattina e forse è per questo che sei dimagrita così tanto.
Dopo qualche passo inizi a intravedere gli studenti della scuola.
Cammini fino al cancello e entri come tutti, per poco non vai a sbattere contro una ragazza più bassa di te.
Lei si gira a guardarti ma tu sei già corsa via.
Entri definitivamente nella scuola e ti dirigi in classe, vedi già i tuoi compagni divisi nei soliti gruppetti.
Le truccatrici, i pallavolisti, i secchioni, i ginnasti.
Insomma quelle cose lì. Cose che ha te non sono mai interessate.
Loro ti fissano ridacchiando e ti siedi composta al tuo posto. Smettono e prendi il telefono per far finta di non essere una sfigata come loro credono.
«Buongiorno ragazzi!» il professore di coreano entra in classe. È l'unico professore che ti sta simpatico.
È piuttosto giovane, è sempre allegro. Porta occhiali neri e grossi e ha un naso a patata.
«Buongiorno professore.» rispondete in coro voi.
Tutti sono al loro posto. Lui poggia le sue cose sulla cattedra e si siede per fare l'appello.
Ognuno risponde e alza la mano.
«Miei cari ragazzi, prima di iniziare la lezione vorrei dirvi una cosa. La nostra scuola ha organizzato un piccolo torneo, o una gara chiamatela come volete di inglese. Significa che gli studenti che se la sentono potranno iscriversi e gareggiare con gli altri studenti di altre scuole.» spiega unendo le mani e sistemandosi gli occhialoni. Un ragazzo davanti a te alza la mano.
«Professore, mi scusi, si faranno compiti scritti e orali? Come funzionerà?» domanda.
«Si. Dovrete studiare e fare verifiche orali e scritte.
Dopodiché quando inizieranno queste "gare" potrete gareggiare.» dice e per un momento ti fissa. Poi distoglie lo sguardo e batte le mani.
Da lì inizia la lezione.
È ricreazione. Non sei la tipica ragazza che all'intervallo esce dalla classe ma oggi vuoi farlo.
Prendi dal tuo zaino la tua merenda che fortunatamente stamattina ti sei ricordata di prendere e ti alzi dalla sedia.
Molto sono già usciti e in classe ci siete tu, il professore e due ragazze in fondo alla classe.
Vai verso la porta ma prima di uscire...
«Signorina Y/n. Vorrei parlare un minuto.»
«Si professore.» ti avvicini alla cattedra e lui controlla che le due ragazze non stiano ascoltando.
Lo guardi confusa ma rimani lì davanti a lui.
«Y/n, so che non è mio dovere farlo e che non posso ma...Perchè non provi a partecipare a questa gara?
So che hai difficoltà in inglese ma la professoressa ti sta aiutando no?» ti sorride e ricambi insicura.
In realtà no. La tua professoressa sembra che abbia detto addio alla fase recupero.
«Non lo so professore. Inizierò lezioni private di inglese proprio oggi, vorrei partecipare. Ma ho paura.» sussurri e lui si alza dalla sedia. Prepara le sue cose in modo veloce e inclina la testa di lato. Lo guardi speranzosa.
«Cara Y/n tutto è possibile. Non farti abbattere. Sono sicuro che diventerai brava.
Va bene, ora ti lascio andare non voglio stressarti. Buona giornata.» dice e lo saluti inchinandoti. Esce dall'aula e ora la tua voglia di uscire si è ridotta.
Torni al tuo posto, le due ragazze escono e rimani sola.
Tutti hanno fiducia in te, dicono che diventerai brava. Ma sarà così?
Ti si chiude lo stomaco e lasci la tua merenda sul tavolo, ti rannicchi e speri che le ore passino in fretta.
Poco dopo suona la campanella, tutti i tuoi compagni stupidi rientrano e anche la tua professoressa di scienze. Iniziate la lezione non molto interessante sulle cellule.
Quando finalmente tutto finisce, in meno di un secondo sei già per strada.
Cammini veloce verso casa tua. Appena arrivi vedi la macchina dei tuoi genitori, prendi le chiavi ed apri la porta.
«Oh ciao cara.» ti saluta tua madre appena ti vede. Lei è seduta sul divano in salotto cosa molto strana dato che il suo habitat naturale è la cucina.
Proprio in quel momento la testa di tuo padre sbuca da essa. Gli sorridi e lui ricambia.
Esce fuori con un mestolo argento e un grembiule bianco. Ridacchi vedendolo.
«Ti sei messo a cucinare papà?» domandi.
«Esatto. La mamma oggi era un po' stanca, così ho deciso di cucinare io.» dice felice.
Annuisci e vai con lui in cucina per scoprire cosa bolle in pentola.
Noti le verdure tagliate, coltelli, pentole e forchette.
La tavola è già apparecchiata, sollevi un coperchio di una pentola e vedi un gran bel pezzo di carne.
In un altra delle verdure.
«Non pensavo fossi così bravo. Sembrano tutte deliziose!» ti complimenti e lui ride.
Torni in salotto e prendi il tuo zaino portandolo di sopra.
Il pranzo è tranquillo, il cibo si è dimostrato essere veramente buono. Tuo padre anni fa era negato in cucina, ricordi una volta...fece quasi andare a fuoco una pentola. Ma sposando una donna brava in cucina ha imparato.
Ma ehi anche tu sai cucinare! Quando loro sono in viaggio di affari prepari pranzi e cenette.
Non sei brava quanto lei ma un giorno potresti diventarlo.
Il pomeriggio le tue amatissime farfalle nello stomaco iniziano a svolazzare.
Alle quattro sarebbe venuto Jake a casa. Erano le tre e un quarto.
Hai iniziato i compiti delle altre materie, non hai toccato il libro di inglese perché sapevi che non ci avresti capito assolutamente niente.
Finisci di fare matematica e noti come il tempo passi lentamente.
«Aish! Sto morendo d'ansia.» sussurri abbracciando la tua testa con le braccia e piagnucolando.
Sistemi la tua stanza, la tua scrivania disordinata e piena di appunti sparsi.
Da uno scaffale afferri un vecchio quaderno giallo, prendi tutti i tuoi libri di inglese.
Ovvero due. Ma solo uno usate a scuola, quello degli esercizi. L'altro è di grammatica ed è praticamente nuovo.
Il tuo primo libro in realtà è scarabocchiato, quando ti annoi in classe la tua mano inizia a disegnare.
Il problema è che disegni con la penna quindi non verranno via.
'E se Jake li vedesse?'
Ti domandi. Ma ormai non puoi farci niente.
Se hai problemi non pensi che ti giudicherà perché scarabocchi su un libro.
Qualsiasi persona lo ha fatto a scuola, anche chi è più secchione.
Scuoti le spalle cercando di scioglierti e aspetti pazientemente.
Poco dopo il suono del campanello ti fa spaventare.
«Y/n, Jake è arrivato!» urla tua madre dall'ingresso.
Apri la porta piena di energia e cammini sicura di te stessa. Ma appena lo vedi tutto si rompe.
È così carino.
Con il suo maglione marroncino e i suoi jeans, scarpe bianche e quei capelli sempre perfetti. Parla con tua madre e le sorride.
Poi ti guarda.
«Ciao Y/n!»
CONTINUO CON 10 STELLE E 10 COMMENTI.
SUGGERITE LA MIA STORIA A PERSONE CHE CONOSCANO IL GRUPPO!
O SE VOLETE SCOPRITELI DA SOLI! GRAZIE.
Heyyyy come state?
Mamma mia siamo già al quarto capitolo.
Ma ho deciso di farli lunghi almeno da non farvi aspettare tanto.
Detto questo, cosa ne pensate?
Vi sta piacendo la storia? 🎀
Ecco Jake di nuovo! La sua seconda comparsa.
Ora cosa succederà?
Se avete idee scrivetemele nei commenti insieme al vostro pensiero.
Grazie mille come sempre. 😍
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro