Passion The Opera ( Parte 2)
I've seen you walk unafraid
I've seen you in the clothes you made
Can you see the beauty inside of me?
What happened to the beauty I had inside of me?
U2, The city of blinding lights
Il professor Vitious era qualcosa di esteticamente abominevole, pensò con desolazione Draco nell'abbassare i poveri occhi ormai decisamente provati.
Come accadeva in occasione di ogni compito scritto, la classe versava in un subbuglio decisamente frenetico ed era a forza di saltelli e gridolini, che Vitious tentava impotente di mantenere l'ordine.
Da poco abbandonata la consueta pila di libri consunti, infatti, il piccolo professore stava ora tentando di attirare l'attenzione di tutti da fin sopra la cattedra.
« Ragazzi! Per favore, ragazzi, mettetevi composti! »
Ovviamente, nessuno gli dava retta. Gli acuti rimproveri di Vitious completamente inascoltati, gli alunni sembravano troppo impegnati a scambiarsi informazioni e bigliettini sotto ai suoi stessi occhi per badare ad altro di significativo. Lo sguardo di Draco si tinse di qualcosa di molto poco lusinghiero per ciò a cui era diretto.
« Ma tu guarda cosa ci tocca subire. » Sibilò. « Tenere in pugno una classe non è evidentemente nelle corde del nanetto. E allora perché insegnare? Dovrò parlarne al più presto con mio padre ».
Dall'altro lato, Theodore represse a stento una risata.
« Puoi provarci, ma credo che Lucius al momento sia molto preso da questioni ben più liete e attese, se capisci cosa intendo ».
« Fottiti » soffiò Draco in sua direzione, attirando a sé il foglio vuoto che Vitious, al culmine della pazienza, aveva preso a distribuire in volo con la bacchetta.
Quando ebbe il suo tra le mani, il giovane Malfoy lo lisciò contro la superficie del banco dirigendo gli occhi penetranti un po' dappertutto entro l'aula di Incantesimi. Si poteva percepire un'atmosfera piuttosto tesa; gli studenti, terrorizzati dal dover impugnare la penna d'aquila, continuavano a guardarsi intorno e a scambiare bisbigli con il vicino nella speranza di ritardare ulteriormente la venuta del momento cruciale.
Ma ben presto il foglio fitto di domande, candido e immacolato di inchiostro, richiamò la preoccupata attenzione di tutti quanti e le voci si assottigliarono fino a sfociare nell'accettabile silenzio che
Vitious aveva invocato fino a quel momento.
Gli occhi di Draco colsero una miriade di persone in procinto di intingere la punta dell'elegante piuma nella boccetta di inchiostro; ben presto il tenue grattare sulla carta si sollevò fino al soffitto dell'aula.
Nel voltarsi, scorse Nott copiare tranquillamente le risposte da un bigliettino poggiato sul banco e Blaise, in un angolo dell'aula, intento a bisbigliare assieme a Pansy.
La bocca di Draco si storse in un ghigno appena accennato quando, del tutto indifferente alle domande irrisolte poggiate di fronte a sé, percorse la scia restante di studenti fino a sfociare nella fila dei Grifondoro.
Leggeri solchi di sorpresa affiorarono sul suo viso nell'avvistare la chioma ribelle della Granger spuntare al di là della schiena di Paciock.
Quella lì sulla testa aveva un completo macello, fu il primo pensiero che Draco le rivolse prima di provare a entrare più in profondità dei suoi ricci cespugliosi.
O meglio, nel tentare ardentemente di dimenticarseli il prima possibile.
La Mezzosangue stava scrivendo come una furia, così in fretta che il foglio le scivolava ripetutamente via da sotto al gomito, dando l'impressione che la scuola avrebbe potuto tranquillamente bruciare attorno a lei, tanto non se ne sarebbe nemmeno accorta.
Proprio come... sì, pensò Draco.
Una completa schizofrenica.
Gli occhi assottigliati in disprezzo, Malfoy studiò furtivamente i dintorni. Weasley non c'era, il che era davvero strano. Non che temesse una sua intromissione, ma la cosa lo incuriosiva e non poté fare a meno di chiedersi dove fosse. Ci pensò per un momento; il ronzare delle penne che scrivevano attirò in breve ogni suo ragionamento. Draco cercò poi di concentrarsi sulla Granger, rimanendo suo malgrado a fissarla.
Portarla in casa sua. Farla conoscere ai suoi genitori.
Alt, frena, si disse subito dopo, accorgendosi di star correndo troppo.
Costringerla a reggergli il gioco. Trovare qualcosa con cui ricattarla.
Così suonava decisamente meglio, e di riflesso lo sguardo di Draco si cosparse di un cipiglio sognante.
Sì, avrebbe sicuramente funzionato. Ma cos'avrebbe mai potuto spingere una come la Granger ad aiutarlo? Draco ci rifletté attentamente, cercando di ripercorrere una vita a cui raramente si era interessato prima di allora; ma nulla di interessante sovvenne alla sua immaginazione se non gli stereotipi con cui la Mezzosangue era continuamente apostrofata, e fu quindi in assenza di elementi concreti che Malfoy si dedicò alle uniche conoscenze di cui disponeva.
Sanguesporco. So-tutto-io. Altamente detestabile. Insopportabilmente saccente.
Orribile sputasentenze. Orgogliosa, vanagloriosa e perfezionista.
Draco sentì la testa dolergli di fitte rimbombanti. Mai, in vita sua, aveva fronteggiato un miscuglio di simili aberrazioni.
Quale poteva essere il segreto di un soggetto del genere?
Quali erano gli scheletri nell'armadio della Granger?
Forse, si disse Draco, la Mezzosangue era talmente noiosa da non averne neppure uno. Oppure, conoscendo la sua cautela, li aveva opportunamente fatti a pezzi tutti quanti in modo che nessuno li scoprisse.
Chissà, magari custodiva le loro polveri da qualche parte.
Disarmato, Draco volse la testa e fissò lo sguardo su Nott. Il compagno, il pugno poggiato sul banco a stringere probabilmente il bigliettino, stava ancora scrivendo e aveva già, con grande disgusto di Malfoy, riempito metà foglio.
« Ehi » bisbigliò.
Nott alzò la testa, guardandosi velocemente intorno. Vitious era dall'altra parte dell'aula e stava tentando di arrampicarsi sul ripiano della finestra.
« Ci stavo pensando. » Disse Draco a bassissima voce, sporgendosi verso di lui.
« Non sarà facile trovare qualcosa che comprometta la Granger ».
« In effetti eri mezzo incantato a fissare il vuoto. » Nott fece una smorfia. « Speravo almeno che fossi sotto l'effetto di qualche strana droga ».
« Sì, ma il punto cruciale » lo esortò l'altro, gli occhi vivi di interesse, « è che nessuno non ha segreti, Theo. E lei non può essere tanto innocente. Deve esserci per forza qualcosa. » Esitò, dedicando un'altra veloce occhiata alla Mezzosangue. «
Pensaci, qual è il posto in cui ogni studente di Hogwarts custodisce i propri segreti? Qualcosa che rispecchia esattamente la loro personalità? »
La piuma ancora sollevata, Theodore fissò a lungo Draco con i suoi occhi castani.
« Bè, non saprei... l'armadio? Il materasso? »
« Sbagliato. » Sibilò Draco, facendo attenzione che nessuno si voltasse dalla loro parte. « L'armadio è fin troppo vistoso, e il materasso serve solo come cassaforte per l'alcool. Dubito seriamente che una sfigata del genere, la cui massima idea di sbronza sta nel concedersi mezza Burrobirra ogni tanto, ne sia in possesso. No, parlavo di qualcosa di più piccolo e interessante. » Il ghigno di Draco si allargò. « Il suo baule, Theo ».
Nott soffocò una risata dietro la mano; Tiger, che stava lì vicino, gli rivolse un'occhiata confusa.
« Il suo baule. » Ripeté l'altro, per nulla convinto. « E di grazia, hai per caso intenzione di intrufolarti in Grifondoro e... »
« Salazar, certo che no! » Esclamò Draco, inorridendo alla sola prospettiva. « La mia più importante massima di vita, Theo, è che non sia io ad andare incontro al mondo, ma il mondo a cercarmi e a venire da me. Io non raggiungerò mai quello stupido baule. » Aggiunse con sprezzo. « Sarà lui a venire da me, in camera mia precisamente, e un Grifondoro a caso lo recupererà per conto mio. Andiamo, non possono essere tutti perfettini lassù; qualche canaglia ci dovrà pur esserci. Queste cose sono la tua specialità, per cui ti affido il compito di occupartene ».
« Che onore » disse piattamente Nott, scuotendo la testa alla follia del compagno, e proprio in quel momento Vitious catalizzò l'attenzione su di loro.
« Nott! Malfoy! Tenete il capo sul compito! »
Tutti si voltarono istantaneamente verso di loro.
Draco, allontanandosi dall'amico, si rimise composto e casualmente, in un'occhiata data nei dintorni, incrociò quello contrariato della Granger. Durò un istante; subito dopo lei distolse il suo e tornò a dedicarsi al compito.
Lui rimase a fissarla un po' più a lungo prima di impugnare finalmente la penna d'aquila e cominciare a scrivere.
Note:
Oddio è da una vita che l'aggiornavo 😂 mi è preso il pazzo ad aggiornare entrambe le Dramione. Meglio così.
Spero che vi piaccia 💕
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