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Escape ( Parte 2 )

Un'idea è una verità aggiuntiva in una completa disfatta.
José Ortega y Gasset

Alla fine del capitolo, leggete le note :) ❤


« Blaise, seriamente, faresti meglio a trovarti una ragazza. »

«Continui ad essere primo in queste stupide classifiche... per quanto tempo ancora intendi far illudere le tue fans? »

Pansy Parkinson gettò Eyes in mezzo al tavolo con un sorriso sarcastico, rischiando di far saltare i cereali nella precisa direzione di un torvo Malfoy. Lui la fulminò con un'occhiata, ma non disse niente.

« Attenta ai tuoi movimenti, Pansy. » Sogghignò Theo, seduto dall'altra parte. « Non bisogna mai stuzzicare Draco, o almeno non quando si fa superare da Potter nelle classifiche di bellezza ».

« Non mi importa un'emerita sega di questo stupido giornale » fu la raffinata risposta del giovane Malfoy, data con una tale tragica teatralità da suscitare parecchi sorrisi beffardi da parte di chiunque lo circondasse. 

In realtà nessuno sembrava capire in quale disastroso stato lui versasse al momento, e l'unica sua consolazione stava esattamente in quella commovente e intatta brocca di caffè che qualcuno ebbe la pietà di fargli scivolare davanti. Draco la afferrò piuttosto barbaramente e prese a riempirsi cupamente la tazza.

« Daphne, vuoi qualcosa? » Theo si sporse dalla panca per rivolgersi a lei, seduta a due posti di distanza. «Thé? Latte? »

« Muori, Nott » fu la scocciata risposta che gli giunse dall'altra parte.

« Oh, è di buonumore stamattina. » In tono allegro, Theodore afferrò un'altra caraffa. « Sicura? Succo di arancia? »

Tutti si vqoltarono istintivamente verso Daphne. Come prevedevano, era divenuta livida di rabbia.
Tra le tante cose che rendevano Daphne Greengrass una persona assai inusuale, vi era questa abissale avversione per le arance. 

Avrebbe scagliato Maledizioni Senza Perdono in caso di diretto attacco da parte di chiunque intendesse offrirgliene una, si teneva costantemente alla larga da qualunque cosa le ricordasse quello sgradevole frutto e la sola menzione di quel nome tanto odiato era sufficiente a renderle storta la giornata. 

Tutti a Serpeverde erano al corrente di questa sua fissazione, e di conseguenza stavano bene attenti a non provocarla mai per questo particolare dettaglio. Ricordavano fin troppo bene il giorno in cui Theodore le aveva offerto un bicchiere di succo di arancia dicendole che era di zucca, e l'episodio, oltre ad aver decretato il definitivo odio della ragazza per lui, aveva costretto Daphne a saltare un intero giorno di lezione per stare in bagno e tentare di levarsi il saporaccio.

Ecco, se c'era qualcosa che Daphne detestava ancora di più delle arance, era sicuramente Theodore Nott.
Nell'assistere alle loro continue schermaglie, nessuno avrebbe mai potuto indovinare che in realtà erano sposi promessi. Le rispettive famiglie avevano stipulato l'accordo alla loro nascita e non avevano la minima intenzione di romperlo, nemmeno dopo le ripetute proteste di Daphne. 

C'era chi diceva che non si era ancora rassegnata al fatto di doverlo sposare, e che giunto il momento sarebbe fuggita dal Paese per rintanarsi sotto falso nome da qualche parte. 
La sua sfortuna, più che altro, stava nel soggetto che le era stato destinato; un fidanzato che di tale ne aveva soltanto il nome, e di cui a malapena poteva sopportare la vista senza scomporsi. 

Theo, d'altra parte, era più che felice di sposarla. Daphne era bellissima, e questo gli avrebbe dato modo di sopportare meglio il suo caratteraccio. Proprio per questo motivo, una delle sue occupazioni principali era prenderla in giro e tenerle continuamente presente il grande accordo che vigeva tra di loro; lei in cambio lo odiava con tutto il cuore, ma per lui erano semplici dettagli.

« Avanti, non guardarmi così. » Le sorrise, in risposta al suo sguardo glaciale. « Lo bevo io, se vuoi. Facciamo così, lo berrò per davvero. Dopo però mi darai un bacio? »

« Millicent. » Imperiosa, Daphne si alzò con uno scatto dal tavolo.

« Andiamo ».

Con distaccato contegno, si allontanò mentre Millicent Bulstrode quasi inciampava sulla panca pur di raggiungerla in fretta. Quando le due furono sparite, Theo si sentì riscaldare da molte occhiate divertite.

« Sarà un matrimonio d'inferno. » Commentò Blaise, spalmando la marmellata di fragole sul suo pane tostato. « Probabilmente non arriverete alle due settimane ».

« Non parliamo di matrimoni, grazie » sbottò Draco stizzoso, portandosi alle labbra la tazza colma di caffè.
Pansy, seduta accanto a lui, si sporse con curiosità.

« Ancora con questa storia? » Rise. « Lucius non ha capito che il matrimonio è l'ultimo dei tuoi pensieri? »

« A quanto pare no. » Rispose Theo per lui, accarezzando con le dita il manico della caraffa. « I suoi genitori gli hanno appena dato l'ultimatum. Una settimana per trovare la sposa perfetta ».

« E restano cinque giorni. » Draco fissò il vuoto di fronte a sé nelle sembianze di un condannato al patibolo.

« Cinque fottuti giorni ».

Cadde il silenzio. Blaise addentò la sua fetta, Theo si versò il succo d'arancia e Pansy distolse infine lo sguardo da Draco.

« Io non la vedo così tragica. » Disse lei, con semplicità. « Voglio dire, fai passare questi giorni e poi continua a scartare le ragazze che ti fa incontrare. Prenditi tempo, insomma ».

« Si vede che non sai affatto come sono questi appuntamenti. » Draco risuonò drammatico e scoraggiato. « E' qualcosa... di terribile. Quelle ragazze erano tutte completamente fuori di testa. E visti i contatti dei miei genitori con le loro famiglie, non ho potuto nemmeno godere del lato divertente. Salazar, l'ultima voleva farmi vivere con i conigli ».

Theo sputò il succo d'arancia dappertutto; Blaise quasi soffocò con il pane e marmellata. Pansy, disgustata, su pulì l'uniforme dagli schizzi con un colpo di bacchetta prima di voltarsi verso Draco.

« Allora non saprei. Devi farti venire in mente qualcosa in questi cinque giorni ».

« Esatto. » Annuì Theodore, sollevando il calice. « Cinque giorni per l'arrivo di un'idea geniale ».

« E direi che possiamo trovare l'ispirazione con la festa di stasera » aggiunse Blaise, e Draco si ritrovò a guardarlo quasi ammutolito.

Sembrava strano, ma l'appoggio dei suoi compagni di Casa ebbe un effetto migliore di tre tazze di caffé.
Sì, si ritrovò a pensare, rispondendo con un mezzo sorriso allo sguardo incoraggiante di Blaise.

Una serata per un colpo di fortuna.

- Titolo del capitolo tratto da "Escape", Muse.

Note:

Allora? Si, invece questa parte è  abbastanza corta, lo so XD
Così per rimediare, stasera pubblicherò il capitolo successivo ❤
Spero che commentiate e votate in tante, mi dispiace veder questa storia con così poche visualizzazioni/commenti e voti perché merita davvero :) facciamola arrivare alla notorietà ❤
Come ultima cosa:  leggete qui sotto le note che ha scritto l'autrice riguardo della storia :)
A stasera ❤😘


Note Random scritte dall'autrice:

Note random:
- L'idea di Eyes è sorta nel voler creare una Hogwarts più adolescenziale e viva sotto questo aspetto. Nella Saga ideata dalla Rowling incontriamo il Settimanale delle Streghe, una rivista farcita di gossip e pettegolezzi che però include Hogwarts - e in particolare Hermione, Vicktor e Harry - soltanto grazie all'intromissione di Rita Skeeter. Ecco, a me invece piaceva l'idea di un giornale che riguardasse soltanto la scuola e i suoi studenti, tramite il quale tutti quanti potessero tenersi in contatto. 

- Terry Steeval e Mandy McTass fanno la loro comparsa durante lo Smistamento in Harry Potter e la Pietra Filosofale.

- Come forse avrete notato, Draco e Hermione hanno in comune l'ossessione per il caffé. Più in là si ripresenterà questo dettaglio.

- In risposta anche a chi mi ha posto questa domanda nelle recensioni, in questo capitolo emerge che Harry e Ginny si siano frequentati per tre settimane e che adesso siano in 'fase rottura'. Le motivazioni e i dettagli sulla loro relazione verranno spiegati un poco più avanti, perciò vi chiedo di avere pazienza. :)

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