II
WILL
Io non so davvero cosa fare.
Volete sapere perchè me ne sono andato in un posto nuovo? Volete sapere perchè mi sento sempre a disagio? Sempre fuori posto, sempre nel costante pericolo di fare o dire qualcosa di sbagliato?
Non lo so nemmeno io.
Io sento questa cosa nel petto, che cerca di uscire; non credo di riuscire a descriverla, ma lei mi sta divorando da dentro.
È lei che mi ha detto di andarmene da casa mia, di lasciare casa mia, i miei studi, i miei amici, la mia fidanzata, i miei genitori.
Dovete immaginarvi casa mia come un posto tutto completamente giallo e pieno di persone sprezzanti di gioia.
Sono tutti vivaci ed estremamente estroversi, sembra che lì si viva come in un'eterna estate, come in un romanzo per ragazzi.
Io non ero il protagonista, non che mi interessasse, però mi sentivo un po' troppo al centro dell'attenzione, come se tutti aspettassero una mia mossa per muoversi. Il mondo ruotava attorno a me e la cosa mi ha fatto cominciare a pensare che magari la loro fosse solo una facciata, perché è impossibile che ci siano persone del genere a questo mondo. A quel punto ho cominciato a chiedermi il perchè di questa cosa e sono arrivato alla conclusione che in realtà nessuno mi sopportava...in realtà lo penso ancora...
Per farla breve la mia felicità mi soffocava, non ce la facevo più. Ho cominciato ad evitare tutti e mi sono sentito sempre più a disagio in compagnia degli altri, non riuscivo più nemmeno a vedere la mia ragazza allo stesso modo.
《Ma che ti succede Will? Che problema hai? Ti vedi con qualcun'altra? Fumi mariwana?! Qual è il problema, dimmelo!》sbraita sempre. E le sue urla rimbombano d'ovunque ed increspando l'acqua sotto di noi.
《..io..》non riesco a muovere un muscolo. Persino parlare risulta doloroso. Osservo il mio riflesso nell'acqua e vedo che io mio corpo è ricoperto di lame. Dallo spavento provo a dimenarmi, tento di levarmele, ma ogni movimento non fa altro che procurarmi più dolore ed ogni volta che lo faccio affondo sempre di più nell'acqua fino a che non mi ritrovo con solo il viso fuori dalla pozza nera. Sto annaspando. Sono patetico.
Non so come, ma all'idea che tra poco annegherò, il mio corpo si tranquillizza e rivolgo di nuovo sguardo in alto.
《...non lo so...》
Ma quando mi guardo intorno, lei non è più lì.
Sento una voce da dietro il mio orecchio che mi sussurra un flebile "è ora di finirla qui" e delle mani mi spingono la testa di sotto, fino a farmi annegare del tutto.
La vista si annebbia, sento il corpo cedere. Probabilmente morirò presto, ho visto uno squalo gigantesco prima.
Ah ecco, è arrivato.
Appena lo squalo mi morde, i miei occhi si aprono di scatto. Mi metto seduto sul letto, con gli occhi sbarrati e la prima cosa che vedo è un'enorme finestra coperta da stoffa rossa bordeaux...Non sono nella mia stanza... Perchè?
Ah, giusto.
Sospiro rumorosamente e mi lascio cadere tra i cuscini.
Guardo le tende che coprono la finestra davanti al letto: i bordi ne sono illuminati, questo significa che il sole ormai è spuntato... in realtà non so che ore siano, non ho messo una sveglia, dopotutto è una vacanza. Spero di non aver dormito troppo, di solito quando faccio dei sogni vuol dire che è successo.
È così deprimente dover ricordare tutte queste cose anche se mi ero ripromesso di non pensarci, ma è come se non avessi altra scelta.
Magari sarebbe meglio tornare a casa ed affrontare le cose di petto, magari sarebbe meglio per tutti effettivamente, non faccio altro che rimandare quel momento standomene qui ad aspettare che la pillola si addolcisca o che arrivi qualche coraggioso principe azzurro con la soluzione per salvarmi dalle mie terribili pene.
Odio essere così codardo.
È solo che-
Al mio fianco vedo una figura scura che mi si avvicina di soppiatto.
No, non è una, sono due.
OH MIO DIO, È LO SLANDERMAN.
NON AVREI DOVUTO VEDERE IL FILM, MA I MIEI AMICI MI HANNO INGANNATO, MI HANNO DETTO CHE SAREMMO ANDATI A VEDERE I MINIONS.
LO SAPEVO CHE ERA VERO, ESISTE DAVVERO ED ORA È VENUTO QUI AD UCCIDERMI. STO PER MORIRE.
《Ma ben svegliata principessa, dormito bene?》
Ah.
Odio me stesso.
Sono troppo stupido per questo mondo, sopprimetemi.
Persefone mi sorride scompigliandomi i capelli, mentre Nico mi guarda con una mano sul fianco ed uno sguardo strano, tra l'accigliato ed il sarcastico. Boh non è che io sia tanto bravo a capire il linguaggio del corpo di una persona.
È sempre stata una mia debolezza, quella di non riuscire a capire ciò che le persone tentavano di dirmi senza le parole, leggere fra le righe, comprendere i messaggi subliminali.
Eppure nell'inquadrare le personalità delle persone andavo e vado ancora piuttosto bene.
Persefone si volta e si avvia verso le grosse tende della finestra.
Nico intanto si siede al bordo del letto mentre io, mezzo assonnato, cerco di capire come sono entrati in camera mia senza che io me ne accorgessi e senza il mio consenso.
Beh non è che abbiano bisogno di un invito, questa è casa loro effettivamente- MA NON È QUESTO IL PUNTO.
Nico posa una mano sulla mia nuca, come l'altra volta, e si avvicina a me.
Mi sembra di star ancora sognando.
《Will, svegliati dai, Persefone vuole farti conoscere una persona, dovresti alzarti...》dice mentre l'altra mano si posa sul mio collo e scende sulla mia scapola e mi scuote gentilmente la spalla.
《Che sono le due del pomeriggio!》urla lei dall'altra parte della stanza, scostando le tende con uno scatto repentino. La stanza si riempie di luce ed io sprizzo gli occhi con una smorfia di dolore. Madò sembra che il sole sia appena diventato un camion da 30 tonnellate che ha spaccato il vetro della finestra e mi ha investito prendendosi pure la briga di assicurarsi che i miei occhi s'infuocassero e lacrimassero dall'accecante dolore.
A quel punto Nico inizia a scuotermi come se lui fosse un bambino ed io il suo giocattolo mezzo rotto che non ha voglia di funzionare come si deve.
《Daaai tirati su che io non ho voglia di vestirti, non offro quel genere di servizi, quindi muovi il culo ed alzati! So che puoi sentirmi!》
La frequenza con cui cambia umore è sorprendentemente veloce, sembra quasi che abbia una doppia personalità.
《Daaaaai! Ho fatto promettere a Nico che ti avrebbe portato con lui a vedere la città! È la prima volta che accetta, alzati prima che cambi idea!》
Nico continua a scuotermi con le gote colorate di rosa, borbottando imprecazioni contro la matrigna.
Intanto Persefone urla, su di giri, mentre va avanti ed indietro per la stanza ed apre le mie valigie senza il mio permesso.
Sto odiando questa mattinata. Ed è solo io primo giorno.
《Fuori...》mormoro senza pensarci.
Nico se ne accorge.
《Cosa?》
Ok devo prendere posizione, sennò non se ne andranno mai.
《Adesso mi alzo, andate via...》borbotto.
《...scusa, non credo di aver capito》dice Nico avvicinandosi a me.
Io gli circondo il collo con un braccio e la distanza si accorcia sempre di più.
《Andate via》
Dopo due ore di Nico che urlava "lascialo in pace" e di Persedone che faceva "Nico se ti metto in imbarazzo vattene in cantina a bruciare patatine fritte! Non è un mio problema!" finalmente riesco a starmene in camera da solo. Posso finalmente starmene a sentire il cinguettio degli uccelli, a guardare la bella vista che mi da il mio balcone, sciegliere cosa mettermi, programmare la mia giornata in santa pace-
《Scusatemi》
CHE MINCHIA C'È ORA?
Ho fatto qualcosa di sbagliato? No, non mi sembra. Sono una cattiva persona? No, non lo sono. Non posso godermi cinque minuti? Cinque cazzo di minuti senza che nessuno mi interrompa?
Giuro che gli stacco la testa-
Ah.
Mi giro e tutta la mia frustrazione si scioglie trasformandosi in un "ah" estasiato, vedendo quella faccia del tutto nuova: capelli pieni di ricci, pelle scurissima, tratti sinuosi ed aggraziati, labbra carnose ed occhi così grandi e luminosi da sembrare due gigantesche pepite d'oro. Sembra quasi di vedere una dea, anche se dubito che una dea si vesta come una fluff girl di Tumblr o Pinterest... Ok si l'ho detto... ma è vero! Ceh se hai una maglietta con un gattino carino che ti fa "meow" ed un colletto bianco allora non sei una persona normale, dai.
《Ciao, io sono Hazel... - dice incespicando sulle parole e guardandosi la punta delle scarpe bianche - ...ecco, abbiamo appena ricevuto una telefonata, c'è una persona che ti vuole...》
《Ma chi è il coglione che chiama al telefono di casa invece che chiamarmi direttamente-》mormoro, poi realizzo.
Ah.
È il secondo "ah" di oggi.
È una persona che:
1. È stupida
2. Non ha il mio numero perchè mi rifiuto di darglielo
Non ci credo che sia così scemo.
《Grazie, ora vado》sorrido ad Hazel, che spero non abbia sentito.
Ti prego fa che non sia lui.
Ti prego no.
Ti prego fa che non sia quello che sto pensando.
Alzo la cornetta.
《Pronto?》chiedo e la mia voce suona un po' incrinata dalla frustrazione.
《MA BUONGIORNO FIGLIOLO! COME STA IL MIO FIGLIO PREFERITO?》
Che tristezza.
È lui.
È veramente lui.
Voglio uccidermi.
《Ciao anche a te》ormai faccio fatica a trattenere la disperazione e quando parlo sembra quasi che mi abbiano appena tirato un pugno nei genitali subito dopo avermi fatto piangere per insulti su mia madre.
《Ma che è questa voce triste? C'è per caso qualche problema figliolo?》
Si.
Tu.
《No no macchè, è solo che oggi mi sono svegliato molto tardi e sono ancora un po' assonnato》mento spudoratamente. Ed il bello è che lui ci crede anche!
Uno dei difetti di mio padre, suppongo: è empatico come può esserlo un pesce.
《Ah bene! Comunque, volevo avvisarti che tra qualche settimana verrò lì per questioni di lavoro, mi chiedevo se potevo passare a vederti...》
No. No.
NONONONO. NON PUOI, OVVIO CHE NO.
《...sai tua madre mi ha detto che prefrivi essere lasciato in pace, ma dopotutto chi non vorrebbe che qualcuno come me gli facesse compagnia?》
Per questo la mamma ha chiesto il divorzio, perchè non ti sopportava.
《Ah si beh vedi, papà, non è che io sia proprio-》non faccio tempo a finire che la voce di mio padre si fa più seria.
《Viene anche zia Artemide》
《...》
《Figliolo, ci sei?》
《.....》
《William?》
《Ok si va bene, venite pure a farmi visita quando volete...》bisbiglio. È da quando ero piccolo che mio papà usava quella carta jolly a suo vantaggio: non ricordo una volta in cui non mi abbia ricattato col fatto che io adorassi passare il tempo con la zia.
Lei è cazzutissima, tipo una deus ex machina però che pratica tiro con l'arco a livello olimpionico e che è così ricca da potersi permettere di cacciare a cavallo in una foresta enorme davanti a casa sua, manco fosse Merida. E, mettiamolo in chiaro, io amo Ribelle, è un film bellissimo.
Quindi si, in quel lasso di tempo tra la proposta di mio padre e la mia risposta è letteralmente successo questo nella mia mente ( vi invito ad immaginarlo un po' come Inside out): "Oh Dio, la zia! La zia! La zia! Questo cambia tutto!...aspe- la zia... oh no la zia ti prego no- ma non posso dirle di no, entrerebbe dalla finestra e mi rapirebbe come l'ultima volta..."
Ed è per questo che stavo bisbigliando.
So già cosa volete fare. Non chiedete. Non volete saperlo davvero.
Comunque resta un problema: io non voglio vedere nessuno. Sento già la sensazione di rigurgito solo al pensiero di mio padre qui, che magari porta anche qualche mio amico, o peggio, la mia ragazza-
Oh no... effettivamente potrebbe anche essere capace di farlo... no no no no ti prego, voglio morire.
Voglio aprirmi in due e poi sotterrarmi 8 metri sotto terra, così che lei non mi possa riconoscere, non ce la faccio.
《Ehy》sento alle mie spalle.
Voltandomi, vedo Nico. Ha uno sguardo torvo, corrucciato, che mi scruta e mi esamina. Sembra un corvo che osserva la sua preda.
《Vieni con me》mi dice lasciandomi un casco da moto.
《D-dove andiamo?》dico mentre seguo Nico nel garage.
《In un posto che magari ti aiuta a distrarti dai tuoi attacchi d'ansia》
《COSA? - ci ha scoperti, fuggiamo via, dice la voce nella mia testa, come la seconda faccia di Voldemort nel primo film di Harry Potter - Non è vero dai》
《Sei tu quello che sta prendendo una laurea in medicina, non io. Dovresti riuscire a vedere meglio di me che sei chiaramente disturbato...》e mentre Nico continua a spiegarmi quanto sia chiaramente evidente che dovrei andare da uno psicologo (ed uno bravo), la mia mente comincia a viaggiare e farsi strane domande.
Chi era quella ragazza incredibilmente bella che mi aveva chiamato prima?
Dove mi sta portando Nico?
Avevo riattaccato al telefono oppure avevo fatto cadere per terra la cornetta?
Perchè avevano un telefono così vecchio in casa?
Mia zia ucciderà prima me o mio padre?
Nico ha una personalità borderline o è solo lunatico?
Lo scopriremo nel prossimo episodio.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro