Capitolo 6
Pronta! O almeno credo.
Oggi vado alla riunione, deve essere essere tutto perfetto! Non sono mai stata così agitata in vita mia.
Mi sono vestita con un semplice jeans azzurro, insieme ad un maglione bianco, giacca, giacca in jeans, fular e le mie Adidas; ho lasciato i miei lunghi capelli castani sciolti. Non è chissà che, ma mi rispecchia molto.
Continuo in ogni modo possibile a guardarmi allo specchio.
<<Tranquilla, sei perfetta>> sobbalzo sentendo la voce di mia sorella vicina, mi giro di scatto e la noto sulla soglia della porta.
<<Sicura? Non dovrei essere vastità più professionale o cose del genere?>>
<<Tranquilla, sei vestita da Gaia, è quello che conta, sei una ragazza, se ti vestissi troppo seria, ti spegneresti solamente>> si avvicina e mi sistema la giacca.
<<Sì, hai ragione>>
<<Io ho sempre ragione>> fa una leggera risata e torna in cucina.
Sento il campanello, è arrivata la professoressa, forza Gaia!
A riunione è stata molto interessante, un uomo, ci ha illustrato le sue teorie sui sogni, una delle cose che mi appassionano di più. Secondo me, ogni sogno che facciamo ha un significato, di molti, non capiamo nemmeno il senso, ma sicuramente nella nostra mente ci sarà qualcosa che spiegherà il sogno. Paure, incomprensioni, gioie, qualunque cosa.
Sono seduta su una panchina ad aspettare che la mia professoressa esca, quando noto un ragazzo, che mi sta squadrando da capo a piedi; faccio finta di niente e prendo in mano il telefono, Emma mi ha chiesto di incontrarci, domani pomeriggio, accetto, non ho propio voglia di starmene a casa la domenica pomeriggio.
<<Hey>> sobbalzo, è il ragazzo di prima, proprio davanti a me, cosa vorrà?
<<Ciao>> si siede di fianco a me, e allunga un braccio e lo appoggia sullo schienale della panchina dove sono appoggiata; mi scosto leggermente e lui mi guarda alzando un sopracciglio.
<<Noioso vero?>>
<<Cosa?>>
<<La riunione>>
<<No, anzi, l'ho trovata molto interessante>>
<<Scommetto che sei una di quelle ragazzine, con la media di voti altissima, per essere solo delle raccomandate, che credono, che venendo qui si ha il lavoro assicurato, vero?>>rimango sbalordita dalle sue parole, ma chi si crede di essere! Io sono venuta perché mi interessava, non per altro.
<<Mi conosci?>>
<<Ma è...>>
<<Rispondi alla mia domanda>>
Fa un lungo respiro e risponde.
<<No>> sembra quasi intimorito.
<<Allora, non ti permette, di pensare certe cose su di me se nemmeno mi conosci capito?>> mi fa davvero arrabbiare, le persone, che credono di sapere tutto di tutti senza nemmeno conoscerli.
<<Sai, tu mi ricordi qualcuno>>
<<Chi?>>
<<Sai, mio fratello Augusto, è morto quando avevo solo 2 anni>> fa una pausa e poi ricomincia <<Lui, era fidanzato con una ragazza, io non so molto di lei, l'ho vista in foto e so il suo nome, più o meno è quello che so. Magari la conosci, si chiama Giulia Castelli>> sbianco.
Sono senza parole, è il fratello di Augusto Smit! Ora non posso dirgli chi sono, io e Giulia anche se con due padri diversi, abbiamo lo stesso cognome, non so il perché, mi hanno sempre detto che è stata una scelta personale di mia madre e quindi nessuno lo sa.
<<Leonardo Smit, tu?>> mi porge la mano.
<<Mi dispiace, ma non ti dirò chi sono>> sta per replicare, ma la professoressa mi chiama. Salvata dalla situazione.
Entro in camera mia, mi appoggio alla porta, scivolando fino a che, non sono seduta sul freddo pavimento.
Non riesco a togliermi quel ragazzo dalla testa. C'è qualcosa di lui che mi attira a conoscerlo meglio, strano, non è da me; non mi è mai passato per la mente, di avere un ragazzo, nemmeno vagamente. Ora, piano, non dico che mi piaccia, ma solo che non è da me. Come ragazzo non è nemmeno così male, capelli neri come la cenere, bellissimi occhi verdi che si intravedono dagli occhiali neri, alto magro, muscoloso. Sicuramente più grande di almeno un anno.
Mentre sono presa dai pensieri mi arriva un messaggio.
Hey, ora mi dici chi sei?
Capendo chi è mi viene quasi un infarto, come ha fatto ad avere il mio numero? Sorrido, non si è dimenticato di me, qualsiasi altro ragazzo avrebbe lasciato stare, ma lui no; è andato perfino alla ricerca del mio numero! È matto!
Autrice:
Ciaooo, come va???
Cosa ne pensate di Leonardo???
Spero che il capitolo vi sia piaciuto
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