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Quarto Capitolo


Io e Enogard andammo nel mio mondo, era passata ormai una settimana da quando eravamo qui, e avevamo raccolto soltanto due anime, della lista e mi sentivo un tantino scoraggiata, se continuavo di questo passo mi sarei trasformata in un Divoratore, ma come potevo fare per raccogliere più anime possibili? Se raccoglievo solo quelle pure, avendo più valore raggiungevo al più presto il numero prestabilito, ma con questo modo corrotto era difficile trovarle.

I mie nervi, non davano segno di calmarsi, invece Enogard se ne stava bello tranquillo a dormire, ma effettivamente a lui più di tanto non interessa, ero io quella che rischiava di diventare un mostro! Alzai la testa al celo per guardare le stelle, una volta mi faceva sentire meglio osservare la tranquillità della notte, ma da quando ero morta la sera mi aveva stufato, ed aspettavo il sole con ansia, sapendo che una volta tornati al castello, nel mondo di Enogard non l'avrei visto più, mi uscì un sospiro di sconsolazione, presi in mano lo specchio che mi regalò Enogard e pronunciai il nome di mio padre:

- "Ermeus Mora "

in questo momento avevo proprio bisogno di vederlo , lo specchio si illuminò e apparve la stanza di mio padre, lui era già a letto che dormiva, ma volevo vederlo da più vicino perciò provai a dire:

-" Più vicino per favore!"

lo specchio mi mostrò il suo volto ed appena lo vidi mi venne un colpo al cuore il viso di mio padre era segnato dalle lacrime, aveva delle occhiaie enormi sicuramente non aveva dormito da diversi giorni, dentro di me speravo morendo dalla tristezza, perché sapevo che non avevi potuto fare niente per aiutarlo, Enogard si svegliò mi guardò per qualche minuto e poi disse bruscamente:

-" e quello che si merita, e stato lui stesso a venderti a me, sapeva il rischio che correva" io imbufalita gli urlai:

-" Ma come ti permetti, si avrà sbagliato questo non lo metto in dubbio, però tutti commettono errori ma non per questo merita di soffrire"

Enogard mi guardò malamente per poi schioccare le dita, immediatamente le labbra iniziarono a bruciare e mente urlavo dal dolore, mi disse a brutto muso:

-" Quante volte dovrò ripetertelo, tu sei la mia serva devi portarmi rispetto, quando ti rivolgi a me devi chiamarmi «MIO SIGNORE»" il dolore era allucinante ma la rabbia era più forte, maledetto demone non crederà veramente che questo basti per farmi stare zitta vero?!? Se lo può scordare che lo chiami "MIO SIGNORE" lo guardai in cagnesco rispondendogli a denti stretti:

-"Crepa maledetto" a quelle parole il volto di Enogard si contorse dalla rabbia, mi afferrò per il collo, i suoi denti divennero affilatissimi e gli affondò nella mia spalla stringendo ancora di più la presa attorno al collo, il dolore alla spalla è insopportabile, le mie urla rimbombavano per tutta la foresta, e dopo qualche minuto Enogard si staccò la morsa dalla mia spalla, si avvicinò alle mie labbra è mi sussurrò:

-" Non ti dimenticare che sono pur sempre un demone, e se devo easere onesto adesso avrei un po'di fame, quindi fai la brava, capito?"

si allontanò di scatto, e schioccò le dita facendomi sparire il dolore in un secondo, quando pensavo che iniziasse a trattarmi gentilmente, ritornò Enogard che conoscevo, che stupida a pensare che gli piacessi almeno un poco... Ma cosa diavolo stavo pensando!?! Lui e pur sempre un demone non può provare amore, Enogard mi fece trasalire dicendomi con tono scocciato :

-"E dai! Smettila di fare quella faccia, te la sei cercata"

non volevo guardarlo ne tantomeno parlargli, era normale perdere le staffe se parlava in quel modo di mio padre, e notanto che la mia espressione contrariata non se ne andava sbuffò rumorosamente tirandomi a se, mi afferrò il viso con le sue grandi mani per poi baciarmi, però questa volta le sue labbra non divennero incandescenti anzi fu un dolce bacio, tanto dolce che il mio corpo sembrava essere invaso da scariche elettriche, mi scostai imbarazzata e dissi tutta rossa in volto:

-" m-ma c-che ti prende Enogard"

lui mi guardò divertito e rispose :

-" bhe.... quando fai quel faccino triste sei troppo carina"

perché faceva così? Un minuto e gente,  l'altro invece è aggressivo e possessivo, altre volte ancora assumeva quell'espresione maliziosa; questo ragazzo a sbalzi umorali peggio di una donna incinta, non lo sopporto più ed io che mi ero persino emozionata per uno stupidissimo bacio.

*********

Il mattino seguente Enogard sembrava stare benissimo, mentre io ero ancora intimidita per quello stupidissimo bacio, scossi la testa cercando di togliermi questi stupide emozioni, Enogard notando il mio sguardo pensieroso mi guardò con il suo solito sguardo cattivo:

-" Allora vogliamo ancora perdere tempo in stupidaggini o andare a prendere qualche anima?"

Non lo sopporto proprio quando faceva così, ci sono modi e modi di dire le cose, ma no?!? Il signor sgorbudico doveva sempre essere arrogante con il suo atteggiamento da prima donna, così agitando la mano come se volessi scacciare una mosca fastidiosa riaposi scocciata:

-" Si hai ragione, andiamo"

Enogard mi guardò torvo, sono sicura che volesse punirmi ma avendo poco tempo ha diaposizione lasciò perdere, buon per me; prese la lista, la guardò attentamente per poi crearai sul suo viso un sorriso euforico, quando fa così non promette niente di buono ed infatti come previsto disse con tono eccitato:

-" La prossimo della lista e un cliente molto speciale, la sua anima vale moltissimo visto che è un bambino"

il mio corpo si irrigidì di colpo, un bambino? Subito gli stupidi pensieri su quello ridicolo bacio si fecero da parte per un problema maggiore, avrei dovuto prendere l'anima di un bambino? No non volevo e poi i genitori di quella creatura ne soffriranno da morire, Enogard notò il mio stato d'animo e mi disse con tono serio:

-" Serana, sai benissimo anche tu che non hai altra scelta, dobbiamo puntare alle anime con più valore per salvarti, altrimenti non c'è la farai mai, ti trasformerai in un Divoratore. E poi se mi disubbirai sappi che ti punirò severamente, sta volta non sarò buono con te" "buono?!?" Mi scappò una rsata, rispondendo con sarcasmo:

-" proprio buonissimo, già... Sei stato cosi dolce che mi hai morso ad una spalla" lui con un ghigno divertito di tutta risposta mi disse:

-" però alla fine ti ho anche dato un bacio" accidenti perché tirava fuori questo discorso? Maledetto mi intimidì involontariamente, sapeva benissimo qual'erano i miei punti deboli, mi voltai dall'altra parte e di sicuro sarò diventata rossa come un peperone, dopo qualche minuto per riprendermi gli risposi:

-" Andiamo si o no?"

Ovviamente Enogard se la rideva, sghignazzando sotto i baffi mentre io troppo imbarazzata per guardarlo prosegui per prima incamminandomi al villaggio dove vi era il bambino.

******

*qualche ora di cammino più tardi*

Arrivammo a Whinten in pieno pomeriggio, e un villaggio tranquillo con un clima eccelente per permettere un buon racconto infatti il fine settimana e sempre pieno di mercanti per scambiarsi i beni, ma continuavo a non capire come fosse possibile che dovevamo venire in un posto come questo, anche se povere bene o male qui le persone anno l'essenziale per vivere adeguatamente, perché mai un bambino vorrebbe vendere la propria anima? Non aveva senso! Mi arrovellai all'ungo ma non trovavo risposta, forse parlando con il piccolo ne avrei compreso il motivo. Arrivati davati ad una casa piccolissima e sgangerata Enogard mi disse:

-" Ora tocca a te il bambino si chiama Daniel voglio quell'anima e non ammetterò errori sappilo"

quando mi guardava in quel modo non potevo far altro che ubbidire, mi faceva paura con i suoi occhi neri colmi di rabbia, mi feci forza ed entrai all'interno. C'era una signora con un bambino sulle ginocchia, sicuramente Daniel è  quel ragazzino ,non poteva avere più di sette anni e solo al pensiero di dover prendere la sua anima mi si spezzava il cuore, stavo per andarmene quando sentì la voce di Enogard nella mia testa che mi disse « cosa credi di fare! Ti ho detto che voglio quel ragazzino o preferisci essere mangiata tu al suo posto» che rabbia! mi morsi il labro dal nervosismo, che avrei dovuto fare? Io non volevo prendere l'anima quel ragazzino ma non volevo nemmeno essere divorata né tantomeno diventare un Divoratore, non avevo altra scelta che eseguire alla lettera gli ordini di Enogard, altrimenti me l'avrebbe fatta pagare, e poi conoscendolo se mi fossi rifiutata mi avrebbe costretta controllando il mio corpo, almeno se rimanevo in me, avrei potuto usare un po' di tatto perché i modi di Enogard sono tutt'altro che delicati, perciò mi avvicinai tristemente al bambino e appena gli fui davanti Enogard mi rese visibile, la donna strinse a se il bambino e allarmata mi chiese:

-"chi è lei e cosa vuole da noi?" io guardando il bambino gli chiesi con tono triste:

-"Tu sei Daniele giusto?" la donna alzando la voce rispose al suo posto:

-" che diavolo vuole lei da mio figlio, se non se ne vada immediatamente o chiamerò le guardie" io ignorando la donna dissi al bambino :

-" perché l'ha fatto! Perché vuoi vendere la tua anima" la donna stava per rispondermi quando il bambino la interruppe ancor prima di parlare riapondendomi:

-" perché voglio rivedere papà, da quando è morto mamma non fa altro che piangere, pensavo che cosi facendo sarebbe stata felice, se solo fosse tornato" la donna spalancò gli occhi dallo stupore, anch'io vi ero molto scossa nom oensavo che un bambino così piccolo potesse essere cosi dolce e premuroso nwi confromti della mamma, mi mostrò una maturità fuori dal comune e ciò rese ancora più difficile il mio compito. La donna non potendola più di di quella converaazione a lei ovviamente incomprensibile sbottò dicendo:

-"Ora basta, non so chi sia lei, ma se ne vada immediatamente" guardai la donna con compassione, non c'è la facevo a prendere la sua anima e quando stavo per andarmene il bambino mi fermò dicendomi:

-" Aspetta non andare se puoi riportarmi mio madre per favore fallo, farò qualsiasi cosa!" io mi girai verso il ragazzo e con tono severo risposi:

-"Si posso farlo, ma ciò consisterebbe vendere la tua anima al Re dell'oltretomba, ne sei ancora convinto?"

lui strinse i pugni lungo i fianchi e con le lacrime a gli occhi rispose:

-"Per la mia mamma si!"

mi venne una fitta al cuore, perché? Perché ha accettato, volevo spaventarlo per poi farlo desistere ma ebbi l'esatto opposto, perciò mi giocai l'ultima carta dicendo:

-"Se venderai la tua anima, essa verrà divorata dal Re, e scomparirai per sempre!"

il bambino indietreggio impaurito, sta volta avevo colto nel segno, stavo per andarmene quando mi fermò nuovamente :

-"Aspetta! Ci sto, prendi la mia anima anche se verrà divorata, almeno mamma e papà staranno di nuovo insieme "

mi bloccai scioccata, perché non aveva funzionato, perché? Era un bambino, da dove usciva tutto quel coraggio, Enogard invece non aspettò un secondo di più , si materializzò davanti a gli occhi della madre, a quel punto capì che non era un gioco, il suo volto si ricoprì di lacrime urlandogli disperata:

-" Ti prego è solo un bambino, non sa quel che dice risparmialo"

ma Enogard tirò fuori tutta la sua crudeltà strappando il bambino dalle braccia della madre, gli infilò una mano nel petto, il sangue zampillava ovunque, il bambino purtroppo morì sul colpo, e dal suo corpo uscì una luce abbagliante, quasi come il sole, Enogard a quel punto afferrò l'anima del bambino aprì un portale e lo spedì nel suo mondo, incurante delle urla disperate della madre, dopo qualche secondo a fissare la donna con il suo solito ghigno, schiocco le dita ed apparve il marito nella stanza, visibilmente disorientato, ed Enogard disse con tono severo:

-"Un patto e un patto, non importa chi sia"

e si voltò afferrandomi per un braccio trascinandomi fuori.

Non pensavo potesse essere così crudele, Enogard era un mostro senza cuore, io non potevo scordare le urla della povera madre che lo supplicava di fermarsi, non penso di poter continuare se questo era il prezzo per non diventare un Divoratore preferivo lasciar marcire la mia anima, più tosto che riassistere ad una scena simile.


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