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Nono Capitolo


Da quel giorno Enogard si comportava stranamente con  me, ogni  volta che lo guardavo lui distoglieva sempre lo sguardo e subito dopo si metteva a contare a mente, sicuramente lo faceva per escludermi dai suoi pensieri, non avrei mai dovuto dirgli del mio potere.

Lo guardai incuriosita camminava su e giù per la stanza come un matto da ore ormai, ma cosa li prendeva?  mi feci coraggio e gli chiesi titubante :

-“Enogard stai bene?”

lui scosse la testa e rispose :

-“Che razza di domande fai, e ovvio che non sto bene!”

mi passo un foglio, io lo apri, c’erano strane scritte demoniache  che ovviamente non riuscivo a leggere,  però alla fine del foglio c’era uno stemma con una strana firma, lo sguardai più confusa che mai ed Enogard capendo la mia perplessità, fece un grosso sospiro di disperazione dicendomi:

-“Mio fratello a parlato con mio padre, pare che sia deciso a prenderti in moglie” Sgranai glinocchi dallo stupore, che schifo non voglio sposarlo?!? urlando dallo shock dissi con tono troppo forte:

-“ CHE COSA?!? Io non posso sposare quel sadico maniaco”

lui si girò verso di me inferocito rispondendomi:

-“E infatti non sposerai quel verme, ci ho pensato già io”

non capivo, se aveva  già risolto tutto, come mai era così arrabbiato? Lui mi guardò e disse rosso in volto:

-“ Per evitare che tu vada in moglie a mio fratello….  Ecco… come dire…  dovrai sposare me, ma” fece una pausa, e prosegui dicendo: -“Per farlo ho dovuto sfidato mio fratello, ad un combattimento, chi vince si prenderà te e sarà proclamato successore del trono”


l’idea che dovesse combattere mi fece gelare il sangue, non volevo che si facesse del male, mi uscì di istinto dirgli:

-“No Enogard, non voglio che tu rimanga ferito! ” 

lui si girò di scatto, sembrava stupito dalle mie parole e nel vedere i suoi occhi sorpresi incrociare i miei, mi fece arrossire di colpo, perciò mi gettai tra le sue braccia per non fargli notare il mio viso arrossito, lo abbracciai più forte e sentì chiaramente il suo corpo irrigidirsi, ma non tentò di liberarsi né tantomeno tentò di scansarmi anzi ricambio il gesto e disse con voce tremolante:

-“ Vedrai che vincerò però, ora staccati mi metti in imbarazzo”

io lo ignorai e rimasi tra le sue braccia, soltanto l’idea di dover sposare Enogard, mi imbarazzava ancora di più, non volevo che mi vedesse in quelle condizioni, conoscendolo mi avrebbe deriso, se sapesse che mi sono infatuata di lui, ma ero anche preoccupata, e se avrebbe perso? Sarei stata costretta a sposarmi con suo fratello... che schifo la cosa mi spaventava a morte ad essere onesta, sentivo le lacrime solcare le mie guance in questo mondo non esitoni regole di conseguenza Enogard avrebbe ootuto cacciarsi in guai seri sapendo, trovai il coraggio di incrociare il suo sguardo e chiesi :


-“Come si svolge la lotta?”

lui mi afferrò per le spalle e mi guardò dritto negli occhi con uno sguardo indecifrabile, dopo alcuni minuti oassati a scrutarmi con un dito mi asciugo le lacrime e mi rispose dolcemente :

-“ Abbi più fiducia in me“  singhiozzando gli risposi:

-“Io non voglio sposarlo, lui mi fa paura”  Enogard si alzo e disse :

-“Andiamo! visto che non ti fidi di me, ti mostrerò di cosa sono capace”

alzai di scatto anch'io ribattendo: -“Enogard non è che non mi fido delle tue capacità, e solo che non voglio che tu venga ferito, non credo che Sithis giocherà pulito” 


lui scoppiò a ridere e disse:

-“Ivvio che non giocherà pulito è un demone e se è per questo nemmeno io lo farò, ora andiamo la sfida inizierà fra poco.”

*****

Raggiungemmo un arena al di fuori del castello, Enogard mi lasciò seduta sulla tribuna d’onore assieme a suo padre, e sinceramente mi metteva un tantino a disagio, mentre lui invece raggiunse il centro dell’area, Enogar guardo la platea lanciando un urlo di battaglia che scatenò l’entusiasmo del popolo, podo dopo arrivò anche il fratello che lo raggiunse silenziosamente, ma i suoi occhi erano rivolti a me, mi guardava con un aria trionfante come se sapesse chiaramente che avrebbe vinto, quello sfacciato non aveva alcuna speranza.

Il re si alzò, e disse con voce imponente:

-“Il vincitore sarà mio discendente al trono ed avrà in sposa la purificatrice, che i combattimenti abbiano iniziò” 

la folla lo acclamò, mentre Enogard ed il fratello si scagliarono l’uno contro l’altro,  Sithis sembrava in svantaggio cadeva a terra in continuazione ed ormai  era pieno di ferite però, manteneva il suo ghigno, cosa diavolo stava tramando quel pazzo?

Ad un certo punto Sithis disse delle parole nella lingua dei demoni, sembrava quasi una cantilena che si ripeteva all’infinito, e in mezzo a l’oro aprì una voragine, da cui uscirono delle anime nere come la pece, che iniziarono a volare in torno ad Enogard.

Inizialmente sembrava non fargli niente, ma più gli ronzavano in torno, più lui si accasciava estenuato, dovevo aiutarlo ma come? Poi mi venne un idea non so se avrebbe funzionato ma dovevo provarci, chiusi gli occhi e cercai di isolare tutti i pensieri delle persone circostanti per udire solo quelli delle anime nere, dopo poco funzionò e ciò che senti mi terrorizzò a morte

« Morirai….  Morirai…. Morirai…..»

riapri gli occhi e vidi Enogard diventare pallido come un lenzuolo, dovevo aiutarlo, non avrei permiso a nessuno di ucciderlo non dopo che lui fece così tanto per me, mi alzai di scatto ed urlai alle anime:

-“Itanodrep eresse onassop itaccep irtsov i ehc, enoizacifriup la odecnoc iv oi etannad  emina

le anime iniziarono ad urlare, i loro corpi informi ad illuminarsi per poi scomparire in un bagliore, tutti mi guardarono scettici, persino Sithis sembrava sbalordito, tranne Enogard stava troppo male per fare qualsiasi cosa, vederlo in quelle condizioni mi venne di impulsom mi gettai in mezzo all’arena, correndo verso di lui lo vidi barcollare stava per cadere a terra ma per fortuna fui abbastanza veloce per raggiungerlo e sorreggerlo,  purtroppo stava messo malissimo, doveva riposare ed essere visitato da un medico, perciò incrociai gli occhi di Hermes e dissi con decisione :

-“A quanto pare sono io la vincitrice,  per tanto il combattimento finisce qui, deciderò soltanto io con chi sposarmi” il Re mi sorrise divertito e disse:

-“Ebbene non sei così inutile come pensavo! E sia per questa volta lascio passare il tuo tono insolente” fece una pausa e prosegui dicendo:


-“Però non sei la vincitrice, mio figlio Sithis e ancora in piedi, il combattimento non si concluderanno finché uno dei due non morirà”

Enogard mi distraette farfugliando qualcosa, mi avvicinai per sentire meglio ma lui mi colpì di sorpresa afferrandomi il viso e bacandomi, cercai di allontanarmi perché tutto ciò mi imbarazzava molto visto che eravamo sotto la vista di tutti, però non me lo permise, poi guardandolo meglio capì che stava facendo,  tava prendendo la mia energia per continuare a combattere, appena ne prese a sufficenza mi guardò in cagnesco dicendomi furibondo:

-“Grazie per l’energia, ma non osare mai più metterti in mezzo ad un combattimento!”

E spingendomi via si scaglio contro il fratello, colpendolo in pieno viso con un pugno, perché se la prese con me? Ma soprattutto come poteva un padre stare a guardare mentre i suoi figli di ammazzavano a vicenda?

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