8.What do you see in my eyes?
Una ragazza che pensavo superficiale un giorno mi disse:
《Hai gli occhi di chi ha visto tutto》
Non l'ho più dimenticato.
~EllaBeatrix
《Pranziamo insieme Lelee?》
Se creassero una gara a chi si fa più domande nel arco di un minuto oltre a quello vincerei quella e un premio Nobel.
《Certo.. ma perché Lelee?》chiesi a Samir.
Lui non mi rispose subito, anzi mi condusse verso una pizzeria nella struttura.
Il PA era stato realizzato per viverci all'interno in modo sicuro, infatti potevi trovarci qualunque cosa, dai supermercati, alle sale giochi.
C'erano le abitazioni delle famiglie dei lavoratori, ed anche per chi voleva protezione da Lamya.
Ma è difficile trovare un posto che a gli occhi di tutti e inesistente, quindi sono pochi i rifugiati. Inoltre essendo sotterraneo - cosa che ho scoperto da poco - è ancora più difficile trovarne l'entrata.
Ci sedemmo in una pizzeria chiamata Marianna ma invece di parlare, lui iniziò a scrutarmi l'anima come non ci fosse un domani. Ad un certo punto mi prese alla sprovvista, toccandomi le dita. Il suo tocco non era protettivo come quello di Julian, invece era delicato, al contrario di ciò che mostra il suo carattere.
Decise di dire qualcosa:《È incredibile.. il mio potere agisce come se tu non fossi qui davanti a me.. come fai?》
Come a mio solito, non ci stavo capendo un tubo, così gli chiesi come funzionassero i suoi poteri.
《Ti spiego: se tengo il contatto visivo con una persona per 5 secondi, iniziò a vedere una specie di aura bianca. Quello è il segnale che il mio potere mi manda per farmi capire di chi sto leggendo la mente. Se non funziona è molto probabile stia usando una barriera protettiva, ma per disattivarla mi basta toccare quel individuo. Questo è un risultato di anni e anni di allenamento.
Ma con te è diverso, la tua aura non appare, e come stessi instaurando un contatto visivo con l'aria, con un oggetto.Senza offesa eh. 》
Ora alla mia lunghissima lista di domande si aggiungono anche queste.
Vedendomi pensierosa, inanzi tutto prese le ordinazioni, poi chiese di un certo Ciro.
Mi aspettavo di tutto tranne che un'uomo basso e paffuto.
《Ciao Zio! Come te la passi qui? Come al solito te ne stai chiuso in cucina a cucinare con la coda fra le gambe?》
Disse Samir subito dopo essersi alzato e dopo aver abbracciato lo zio.
Come mi aspettavo Ciro scoppiò a ridere. Quella che non mi aspettavo è la sia risposta.
《La coda non c'è l'ho di certo Sasà, ma c'è qualcos'altro che ho in mezzo alle gambe e sicuro non me lo tengo lì..》
Ora so da chi ha preso Samir.
《Tu.. vecchio di merda, sei davvero un pervertito》disse appunto Samir rispondendo all'affermazione dello zio.
《E tu da chi avresti imparato sennò razza di ingrato!》
Iniziarono a battibeccare, ma io non potei fare a meno di sorridere.
Non avevo mai visto Samir fare un sorriso vero, quindi vedere un'emozione nei suoi occhi mi rendeva felice.
Decisi di osservare il posto. Era caldo e accogliente, nonostante tutto il PA fosse sottoterra. Sembrava il classico ristorante italiano, con le varie posate su ogni tavolo e un profumo di pizza proveniente dai forni poco distanti.
I colori erano sul beige ed il rosso.
Le tende rossastre lasciavano trapassare comunque i raggi solari..
Un'attimo.
Raggi solari? Ma non siamo sotto terra?
Prima di riuscire a chiedere a Samir, notai che i due maschi mi stavano ormai fissando.
《Emh.. Che succede? È poi, com'è possibile che ci siano delle finestre?》chiedo curiosa e stranita.
Lo zio Ciro parlò:《Tesoro, è la mia abilità sovrannaturale. Posso creare illusioni di ogni genere》
Questo spiegava tutto.
As ogni modo, Cirò se ne andò e dopo poco arrivarono le pizze.
Diedi un morso alla mia Margherita.
Che cavolo è questa hbontà divina? U
Pizza Margherita, chiaro.
《Vedo che ti piace, ti si sono appena illuminati i gli occhi.》disse Samir accennando ad un sorriso.
A quel punto gli sorrisi anche io.
Adesso chi è quello a cui si illuminano gli occhi?
Samir mi guardava con un sorriso aperto a 32 denti, con gli occhi illuminati che fissavano i miei. Sembrava avesse visto la nascita di un bambino.
All'improvviso notò che lo stavo fissando, così si alzò dal tavolo e andò a pagare senza rivolgermi parola, per tutto il tempo.
___
《Vieni, ti mostro una cosa. Però dovrai bendarti 》disse lui un po' dopo essere usciti.
Io accetto senza fare storie, anche se il non vedere mi spaventa.
È non per il non vedere in generale, ma perché era la stessa cosa lì.
Ovviamente non potevo rischiare di scoprire i volti dei miei "scienziati preferiti", no? Oltre ad indossare delle maschere, mi bendavano. Sempre.
Ogni giorno, notte, ora, ricordo tutto. La gente normale elimina gli eventi traumatici. Il cervello usa questo sistema come difesa, eppure il mio non lo ha fatto.
"Sta calma, troia, sennò sai cosa possiamo fare."
Loro potevano tutto. Potevano fare tutto, dire tutto e vedere tutto. Io invece non potevo fare niente, non potevo scappare, non potevo ridere, ne urlare ne piangere. Io non potevo sapere cosa c'era attorno a me. Perché avevo paura, e la mia paura più grande e l'essere spaventata.
Vedi di non far capire nulla a Samir. Se ti senti male, ti faranno stare peggio.
《Lelee, Va bene anche se togli la benda, non è mica un reato.》
Rimango in silenzio.
No. Invece si che è un reato, è un reato per me, io non posso non rispettare le regole, Samir.
《Allora, adesso facciamo così. Io ti tolgo la benda, e tu magari mi parli un po' di come ti senti. Si, non sono in grado di leggerti nel pensiero e si, questa cosa mi sta mandando in crisi, ma leggere le persone non è solo interpretarne i pensieri, ma è anche interpretare il corpo.
Se non vogliamo parlare, il nostro corpo parla per noi.》
Continuo a rimanere in silenzio, ma lascio che mi tolga la benda, ed in poco tempo mi tranquillizzo, che poi non mi ero neanche accorta di quanto fossi tesa.
A quanto pare eravamo arrivati dove voleva portarmi. Era un piccolo terrazzo, dove si poteva vedere il tramonto chiaramente.
Eppure non abbiamo salito delle scale.
Come al solito, Samir mi risponde senza che io dicessi nulla.
《Questa la chiamo La stanza delle illusioni. Zio Ciro non è il mio zio biologico. I miei genitori si sono alleati con Lamya quando ero piccolo, così mio zio scappó con me, senza mai voltarsi indietro.
Io sentivo questa lontananza tra noi, così decidemmo di fare qualcosa insieme.
Unimmo le nostre abilità sovrannaturali, e creando questo posto. Appena entrati nella stanza, essa legge la situazione e sceglie cosa mostrare ai suoi visitatori.》
È davvero incredibile. Questo posto di magico.
《Grazie, per avermi portata qui.》dissi occupata a guardare quel tramonto.
《Di nulla, Lelee. Di nulla.》
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