Sedici
Gabrielle's Pov
Se incontri l'emozione giusta, vivila fino in fondo.
Ciò che rimandi non ti aspetta. (Dal web)
<<Sposa me!>> Mi ritrovo a sussurrare senza riflettere, senza pensare troppo alle conseguenze che le mie parole potrebbero scaturire, e sono talmente ammaliata dalla presenza del belloccio, dai suoi occhi che mi scrutano, che sono sempre più convinta di quello che ho appena detto.
<<Che cosa hai detto scusa?>> Chiede Omar, gli occhi neri come la notte più profonda e priva di stelle, fermi, incollati ai miei, le mani febbricitanti, la statura rigida come una statua. <<Sposami!>>Ribadisco accennando un sorriso.
Il moro è incredulo, scuote la testa e si passa nervosamente le mani tra i capelli. Sembra sconvolto dalle mie parole, ma si ricompone in fretta inchiodandomi al suolo con il suo sguardo penetrante.
Si sforza di sorridere e poi dice: <<Non pensavo che ci fossero modi così creativi per prendere in giro qualcuno.>> Il tono della sua voce è docile, tranquillo, ma solo guardandolo mi rendo conto della tempesta che le mie parole hanno innescato dentro di lui.
<<Non sto scherzando! Fa ridere la mia proposta?>> Ribatto distorcendo leggermente il naso, irritata perché pensa lo stia prendendo per i fondelli. <<Hai sentito bene, sposando me non serve tirare fuori un euro. Pensaci, questo tuo sacrificio è per il bene della tua famiglia, prima decidi di compiere questo passo, prima potrai portare via dalla guerra e dalla fame le tue sorelle.>>
Parlo a vanvera eccitata al massimo dall'idea che il mio cervello ha appena sviluppato, ovvero quella di legare Omar a me.
Sono egoista lo so!
Non gli sto proponendo il matrimonio soltanto per lui, per il bene della sua famiglia, lo sto facendo per lo più per me, perché lui mi piace e spero che con il passare del tempo riesca a vedermi per davvero, desidero che lui riesca a capire quello che sveglia in me ogni volta che mi sta vicino.
Il moro si lascia cadere sulla sedia, le mani a penzoloni, gli occhi ancora fissi sul mio viso. Trasuda incredulità e sorpresa da tutti i pori, ed è talmente carino con questa espressione smarrita dipinta sulla faccia che vorrei prenderlo e sbaciucchiarlo tutto.
<<Gabrielle... non prendermi in giro ti prego, non parlare di una cosa così seria con troppa facilità, non donarmi speranza per poi cambiare idea.>> Sussurra intrecciando le dita sopra al tavolo, le vene rossastre pronunciate che ballano sul dorso delle mani, il colore olivastro della sua pelle diventato pallido. Pensieroso abbassa lo sguardo sfuggendo ai miei occhi, ma non demordo.
Ora o mai più!
<<Non lo farei mai Omar. Ti ho già detto che voglio aiutarti.>> Rispondo velocemente avvicinandomi a lui. Vorrei avere il coraggio di allungare la mano e distendere le pieghe in mezzo alle sue sopracciglia che sembrano due gabbiani pronti a spiccare il volo, ma non azzardo, non voglio spaventarlo, non voglio sembrargli pazza, per cui mi limito a fissare il suo viso teso.
<<Fammi parlare per favore.>> Dice mostrandomi la sedia accanto a sé. Annuisco e mi metto a sedere obbediente.
Resto in allerta.
Sono tutta occhi e orecchie, curiosa di scoprire cosa abbia da dire, ma il silenzio prende il sopravvento per un momento, ci avvolge come una coperta, come una nebbia che accarezza le corde più sensibili del mio cuore.
<<Ascolta Elle.>> Dice d'un tratto puntando il suo profondo abisso sul mio viso, ed io mi blocco alla vista della voragine celata nelle sue pozze nere, questo precipizio che mi attira come una calamita, che mi permete di perdermi nel suo buio pesto, senza un filo di luce, e vengo risucchiata, inghiottita, macchiata dal suo tormento, ma non ho paura perché poi, lentamente, un lieve luccichio mi riporta a galla, con i piedi a terra.
<<Ho sempre vissuto con la speranza che le cose sarebbero migliorate, ho sempre creduto che restando positivo tutto si sarebbe risolto, ma ogni volta che ero a poco così dal traguardo sono inciampato, e tutto è andato a farsi benedire, per cui, ti prego, non dire di voler sposarmi per poi cambiare idea. Questo non è un gioco!>> Palesa, e un velo di amarezza gli scurisce il viso.
Scuoto la testa stremata dalla sua schiettezza, ma non faccio in tempo a replicare che lui continua: <<Ogni volta che ero vicino all'obiettivo, ogni volta che mancava un solo passo per realizzare il mio proposito, ovvero portare via dalle grinfie della guerra la mia famiglia, qualcosa andava storto e i miei sforzi andavano in fumo. Ho dovuto ricominciare da capo tutte le prassi molte volte, sono stanco e stufo. Non ce la potrei fare a sopportare nuovamente tutto il tormento, tutte le procedure che il ricongiungimento familiare comporta, capisci?>>
Le parole che lasciano le sue labbra sono lente, le sento amare come il fiele sul palato, avvelenano il mio cuore che sussulta nel rendermi conto delle difficoltà, degli ostacoli che ha dovuto passare e subire l'uomo che sta dinnanzi a me e un agghiacciante gelo mi punge la pelle.
Striscia, morde, graffia, e si intreccia al mio essere, lo scuote con brevi tremori, l'epidermide si riempie di brividi e il cuore viene stretto in una morsa dolorosa che mi mozza il fiato.
<<Capisco benissimo il momento e la tua situazione e devi credermi, sono sincera nel volerti aiutare.>> Sussurro mettendo impacciata una ciocca di capelli ribelle dietro l'orecchio.
<<Ma con il tuo status potresti avere ai tuoi piedi tutti gli uomini che vorresti. Non hai paura delle conseguenze? Perché io?>> Domanda scettico, la mandibola in tensione a delineare maggiormente i suoi bellissimi tratti, senza smettere di scrutare il mio volto, gli occhi scatanti, pronti a individuare una mia incertezza, un tentennamento, ma non mi faccio intimidire perché ho deciso di non demordere.
Questa volta metto sopra ogni cosa la volontà del mio cuore.
"Non mi interessano né gli altri né le conseguenze. Tu hai catturato la mia attenzione ora." Vorrei urlare a squarciagola, però ingoio le parole pesanti come un groppo incastrato tra le pieghe della gola e lo fisso a mia volta. Omar è diventato la mia ossessione in un lasso breve di tempo e il desiderio di averlo cresce ogni minuto sempre di più. <<Perché ti servo.>> La butto là facendolo sorridere. Lo fisso insistentemente, sventolo le ciglia e mordicchio le labbra impaziente.
<<Elle, non scherzare, il matrimonio è una cosa seria.>> E ha ragione però ormai ho deciso che lo voglio nella mia vita e me lo prenderò, costi quel che costi.
<<Lo so, tu non ti preoccupare! Otteremo entrambi ciò che ci serve da questo matrimonio. Io sono impegnata con l'università, non ho nessuno a parte Denis e Anna. Non ho né voglia e né tempo da perdere in una relazione, piuttosto che cercare un uomo esigente e ricco come vuole mio padre, preferisco qualcuno nella tua situazione per chiudergli la bocca una volta per tutte. Sai, papà ogni tanto preme, si impiccia negli affari miei. Vuole che trovi un amoroso e molte volte addirittura si spinge oltre alle richieste presentandomi ragazzi noiosi, ricchi e superficiali fino al midollo, figli delle sue conoscenze.>>
Nemmeno una parola di quel che ho appena detto è vera! Mio padre mi ha sempre detto di sposare soltanto l'uomo che mi farà battere forte il cuore, colui a cui stranezza sarà compatibile con la mia, colui con cui riuscirò al primo sguardo a creare una connessione e una normalità reciprocamente soddisfacente, ma tutto questo Omar non deve per forza saperlo.
Lo so che posso farlo innamorare di me e anche se per il momento l'unica certezza che ho è quella che io gli piaccia un pochino, sono sicura al cento per cento che impegnandolo in questo matrimonio, ai suoi occhi fittizio, alla fine tra di noi scoccherà la scintila dell'amore, perché è inutile negarlo, la tensione che si crea tra di noi quando siamo nella stessa stanza è palpabile!
<<Dunque vuoi un matrimonio finto?>> Chiede rassegnato alzandosi dalla sedia e facendo avanti e indietro nella cucina.
Lo guardo in tutta la sua bellezza, muscoli che guizzano sotto lo strato leggero della camicia, occhi che trapassano le mie barriere prossime al crollo, e mi rendo conto che se resto ancora con lui nello stesso ambiente non riuscirò più a fingere indifferenza, non potrò più vestire i panni della brava ragazza, perché Omar mi sta tutto tranne che indifferente, e il battito frenetico del mio cuore nè è la prova palpabile del trambusto che il belloccio riesce a svegliare dentro di me.
Mi alzo dalla sedia a mia volta e fermo i miei passi accanto a lui. Prendo un grosso respiro per ossigenare per bene i miei polmoni atrofizzati, ma traballo quando il suo profumo mi travolge in pieno. Ed è devastante per me questa fragranza, olezzo speziato, selvaggio, ricco di ricordi.
È come un pugno alla bocca dello stomaco!
Invade le mie narici e serpeggiando velocemente all'interno del mio corpo si infila nei capillari fino ad avvolgere il mio cuore, lo accarezza, ed io rabbrividisco alla forte sensazione che l'effluvio del moro mi fa provare.
Deglutisco con fatica e alzo lo sguardo sul suo volto teso, ma è questione di nanosecondi perché poi ammorbidisce i tratti, e sorride mettendo in evidenza quella fossetta danatamente adorabile all'angolo delle labbra carnose e rosee, quella bocca che mi ha fatto sognare e Dio mi butterei a capofitto su di lui, ma non è questo il momento. Devo darmi un contegno! Mando giù la saliva rumorosamente, mi sposto da un piede all'altro agitata nel rendermi conto che lo sto fissando troppo e da troppo tempo.
<<Decidi e fammi sapere. Ti dò una settimana per pensarci. Ricorda però che è nel tuo interesse accettare la mia proposta. Prima ti rendi conto che è nel tuo interesse accettare la mia offerta, prima la tua famiglia sarà al sicuro.>> Dico velocemente e senza aspettare una sua risposta me la svigno lasciandolo là incredulo, muto. Quasi correndo salgo le scale e mi fermo soltanto dopo aver chiuso la porta della camera alle mie spalle.
Sento il cuore battere all'impazzata contro la gabbia toracica, nelle orecchie, le guancia bruciare violentemente, il fiato corto e un vortice di pensieri intricati a ronzarmi nelle orecchie.
<<Ce l'ho fatta!>> Sussurro tra me e me prima di buttarmi sul letto, soffocando contro il cuscino la risata isterica che da un po' stava premendo per uscire.
Quando smetto di agitarmi e di ridere come un'idiota, mi giro a pancia all'insù, le mani a reggere la testa leggera come una nuvola e fisso il soffitto per un momento prima che l'immagine del belloccio si ripresenti dinnanzi ai miei occhi.
Sembro posseduta da qualche forza sconosciuta!
Mai in vita mia mi ero comportata in questo modo sciocco, assurdo. Mai in vita mia avevo azzardato tanto!
Con il moro è diverso però perché al primo sguardo Omar è riuscito a mettermi in soggezione, riempirmi di brividi e allo stesso tempo di domande sul suo modo fuggevole. Da quando l'ho conosciuto ho iniziato a mettere in dubbio il fatto che fossi veramente innamorata del mio ex. Davanti a lui divento malleabile come la plastilina nelle mani di un bambino, divento euforica e sognante mentre mi perdo a guardare i suoi occhi maledettamente profondi e più lui cerca di sfuggirmi come sabbia tra le dita più divento puntigliosa, cocciuta, e conoscendomi so che farò l'impossibile per averlo e farlo ricambiare i sentimenti che iniziano a crescere giorno dopo giorno. Sarei veramente superflua se dicessi che del moro mi incanta solo la sua bellezza mozzafiato, no, Omar è intelligente, gentile e il fatto che farebbero un diavolo in quattro per tirare dalle grinfie del dolore la sua famiglia mi spinge a conoscerlo ancora meglio e volerlo nella mia vita. Lui è tutto fuorché ordinario!
Ancora con la testa tra le nuvole, estasiata dalla mia trovata mi alzo su un gomito e recupero il cellulare che inizia a lamentarsi sul comodino, un sorriso indelebile, ebete, stampato sulle labbra. <<Elle, amica mia, come stai?>> La voce squillante di Anna mi travolge in pieno, mi porta alla realtà facendomi allontanare il telefono dall'orecchio. <<Ciao terremoto, stavo appunto pensando di chiamarti. È da un po' che non facciamo due chiacchiere io e te.>> Mento spudoratamente perché mi rendo conto che da quando Omar è entrato nella mia vita sono diventata una pessima amica. <<È vero, però ora come ora sarebbe un po' difficile parlare faccia a faccia, circondate da schifezze.>> Risponde ridacchiando Anna, ma non è la sua solita risata, quella di pancia, vera, contagiosa. Io Anna la conosco e riesco a percepire nella sua voce la tristezza intrecciata a melanconia. <<Cosa significa?>> Chiedo mentre appoggio meglio la schiena allo schienale del letto, un cipiglio a corrucciare la mia fronte.
<<Mi sono presa una pausa Elle. Non sono più nella Capitale. Sono a Craiova da mia sorella.>> Dice con voce flebile. <<Cosa è successo veramente tesoro? Cosa ti ha spinto a scappare? Dimmi la verità.>> Sussurro mentre giocherello distratta con una ciocca di capelli.
<<La vecchia storia Elle. Il divorzio dei miei mi ha stordita. Sono talmente occupati a dividere tra di loro i beni che se ne fregano di me. Non li sopportavo più!>> Sentenzia, l'accoramento a trasudare dalle sue parole più amare del veleno. <<Mi dispiace Anna, mi dispiace davvero tanto. Io...>> Dico con voce flebile, amareggiata per non essere stata accanto a lei quando ne aveva più bisogno. <<Non ti preoccupare tesoro. Tutto il male porta il bene. Comunque, ho una bella notizia da darti.>> Sghignazza incuriosendomi.
<<Sputa subito il rospo allora, non farti pregare.>> Dico incrociando le gambe, la curiosità a mordermi la nuca.
<<Ho incontrato un ragazzo nel treno e credo che mi piaccia.>>
Passo la seguente mezz'ora ad ascoltare Anna e le sue peripezie sul treno, mi rincuora e adoro sentirla spensierata. Almeno ha trovato Paul per tirarla fuori dall'amarezza in cui stava affogando, almeno ora ha qualcuno che la distragga, che la faccia sentire viva. Posso stare tranquilla per un po' ora che non è più sola!
Ci salutiamo con la promessa di tenerci aggiornate fino al suo rientro a Bucarest e questa volta intendo mantenere questo impegno perché Anna c'è sempre stata quando avevo bisogno e solo perché ora tutte le mie attenzioni sono concentrate sul belloccio, non posso ignorare chi mi ha tirato su il morale al bisogno.
Mi alzo dal letto con lo stomaco che brontola, decisa di andare a ordinare qualcosa da mangiare quando due battiti deboli si infrangono sulla porta della mia stanza.
So già chi è!
Lo stomaco diventa un groviglio, il cuore impazzisce, le mani iniziano a sudare e sento la salivazione ridursi a zero.
<<Gabrielle, dobbiamo parlare.>> Sento dire dall'altra parte del battente. Inizio a prendere boccate d'aria e a strofinare le mani sulle gambe per asciugare la patina di sudore che le copre, mi guardo allo specchio velocemente per sistemare al meglio i capelli e poi apro la porta, con la spina dorsale scossa da raffiche di energia.
Trovo Omar appoggiato al muro, le mani incrociate al petto e mi blocco per un momento a fissare il materiale della camicia che aderisce al suo petto sodo, alle sue braccia muscolose, e mi ritrovo a pensare cosa farebbe se gliela strapparsi di dosso seduta stante.
Scuoto la testa accennando un sorriso malizioso e alzo lentamente gli occhi sul suo viso, godendomi per qualche istante di troppo la meravigliosa vista che il suo corpo marmoreo offre. Si è rasato, la sua pelle sembra liscia e morbida, le labbra ancora più rosse del solito e conficco le unghie nei palmi fino a farmi male perché la voglia di stendere la mano per accarezzarlo è alle stelle, ma devo mantenere la calma.
<<Dimmi tutto.>> Rispondo mentre cerco di spegnere il fuoco divampato rapidamente dentro di me. Mi sento bruciare, tremare, non è normale che la sola presenza di Omar mi faccia questo effetto, traballo come una foglia accarezzata dal soffio caldo del vento in estate.
Il mio corpo reagisce al suo sguardo, al suo profumo ormai diventato una droga per me.
<<Accetto la tua proposta!>>
Si chiamano SENTIMENTI perché non vanno SPIEGATI, altrimenti diventano ragionamenti. (Dal web)
Buongiorno a tutt* belle bestioline❤❤❤
Cosa pensate dei nostri protagonisti e di come le cose si stanno evolvendo? Vi aspettavate questa iniziativa da parte di Elle?🤭🤭🤭
Fatemi sapere!
Adoro leggere i vostri commenti, le vostre supposizioni al riguardo.
Se il capitolo è stato del vostro gradimento lasciate una stellina e un commento.
Siete la mia forza!
Vi adoro❤❤❤
Al prossimo aggiornamento bestioline😘😘😘
Vostra Sura 🌹🌹🌹
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