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Capitolo 8

Non odio niente e nessuno.

Sì, lo so, può sembrare una di quelle frasi che dicono le reginette di bellezza per vincere ma vi giuro che nella mia vita non ho mai odiato nessuno, neppure la maestra d'asilo che non mi permetteva di mangiare il budino perchè ero cicciottella e neanche Taylor Swift quando usciva con Harry.

Certo ovviamente non sono una santa paziente che ama tutti e lancia cuccioli e fiori mentre cammina, anche io ho persone e cose che non mi vanno proprio a genio, ma non le odio, l'odio è un sentimento troppo forte, nessuno mi ha mai fatto qualcosa talmente per essere odiato.

Però molte cose e persone sono entrate nella lista di cose che non sopporto, per esempio, non sopporto la pelle unta, non sopporto le persone invadenti, non sopporto le ragazze che si fingono ubriache per ricevere attenzione, non sopporto i prepotenti, non sopporto i tovaglioli unti, non sopporto Luke Hemmings, non sopporto quando mentre mi faccio la doccia parte una canzone che non mi piace, non sopporto la matematica e soprattutto non sopporto la domenica.

Già, la domenica è il peggiore dei giorni, sì, proprio l'unico giorno di riposo, vi rivelerò un segreto, per tutto questo tempo la società ci ha ingannati, no, non sto per iniziare a raccontarvi una mia teoria sugli illuminati.
Ci hanno convinto che a Domenica fosse un giorno di pausa dalla scuola ed il lavoro, un giorno da passare con la famiglia... bugie, e solo bugie.

Di domenica ci caricano di compiti per il lunedì, ci danno solo 'illusione di poter rimanere nel letto tutto il giorno ma regolarmente vostra madre verrà a svegliarvi dandovi dei pigri scansafatiche e comincerà ad assillarvi per cominciare a studiare, non potrai sederti neanche un secondo che quella donna vi assilerà, già, a società ci ha ingannato tutti.

Dovremmo ribellarci a questa cosa e affrontare la scuola con cartelli e cori di protesta, potremmo scegliere un colore per simboleggiare il nostro dispr...

"Rebecca, stai ancora parlando da sola in camera tua?" Chiede Ashton dal corridoio ed io mi ammutolisco.
"No, credo sia la vicina, ieri l'ho vista mentre parlava con un palo, è strana quella, soo i pazzi parlano da soli" dico io sviando l'argomento e mio fratello rimane in silenzio prima di aprire la porta ed entrare in camera mia già vestito.

Ah già, lui si sveglia ogni mattina alle sette, anche se è domenica, sì, ho fissato un'appuntamento dall'esorcista per lui, lo cureremo tranquilli.

"Fratello, che cosa vuoi? Stavo per iniziare i miei compiti giuro, non fare la spia alla mamma" dico io chiudendo i computer, forse stavo guardando un episodio di Teen Wolf... forse.
"No tranquilla, ti ho solo portato la colazione, sono passato a casa di Valerie per riportarla a casa e ritornando mi sono fermato in pasticceria" dice allungandomi un sacchetto rosato.

Saccottino al cioccolato.

La vita è gloriosa.

"Okay, puoi sembrare una ragazza che viene nutrita regolarmente e non una cavernicola affamata?" Chiede mentre io mi infilo l'intero saccottino in bocca con fatica, lo zucchero fiato cade sulle mie gambe e anche sulla maglietta di Ashton che continua a guardarmi schifato.
"Sfufa" dico con la bocca piena mentre cerco di mandare giù il boccone e mio fratello con due dita mi passa un fazzoletto, sorrido con i denti sporchi di cioccolato e afferro la sua offerta.
"Fai schifo, sappilo" dice rabbrividendo ed io continuo a pulirmi soddisfatta della mia colazione.

"Mi sono addormentata subito ieri, a che ora sono andati via i tuoi amici?" Chiedo io e Ashton si sdraia sul mio letto ed io mi affianco a lui.
"I ragazzi sono andati via dopo la mezzanotte, dopo che se ne sono andati Valerie è arrivata, aveva una strana festa prima, si è fermata a dormire qui" dice alzando le spalle ed io sfoggio il mio migliore sorriso malizioso.
"Dormire? Fratellino non ti pensavo un badboy" dico e lui si allontana leggermente da me.
"Tu devi assolutamente smettere di leggere quelle storie malate, ti fanno male, piuttosto cercati un ragazzo reale"

Sbuffo alzando gli occhi sul soffitto, cosa hanno di male Harry Styles e Zayn Malik come fidanzati immaginari? Nella mia testa il nostro amore è eterno, a cosa mi serve un ragazzo reale?
"Jack è carino" dico io e mio fratello guarda immobile i soffitto.
"Lui è troppo per te, punta più in basso" dice ed io incrocio le braccia al petto.
"Kieran?" Chiedo e lui scuote la testa.
"Hai le tette troppo piccole per lui" dice sorridendo ed io soffio su una mia ciocca di capelli castani per spostarla dal mio volto.

"Non ti va bene niente" dico io e lui sorride leggermente.
"Mi va bene tutto, sto solo evitando che la mia sorellina si ritrovi con il cuore spezzato" io mi alzo sui gomiti e lo guardo storto.
"Seriamente? Tu vuoi evitare che tua sorella ti faccia fare figure di merda davanti ai tuoi compagni di squadra" dico e lui sorride consapevole della verità.
"Ti devo ricordare cosa hai fatto al povero Jimmie in terza media?" Chiede ed io alzo gli occhi al cielo.

"Perchè dobbiamo sempre riportare questo fatto indietro? Non è colpa mia se è andato in shock anafilattico, cosa potevo saperne io quando gli ho preparato i miei biscotti del'amore, insomma, nessuno è allergico al burro" dico e lui scoppia a ridere insieme a me, le nostre risate vengono interrotte dal suono del suo cellulare.

"Pronto? Dimmi Luke, sì porto io Jack alla partita, cosa? Non lo so, chiedo" dice guardandomi ed io aspetto la domanda.
"Luke mi sta chiedendo se hai intenzione di uscire di casa per vedere un po' di addominali ben definiti" dice lui ed io alzo gli occhi al cielo.
"Digli vaffanculo da parte mia" dico e mio fratello sorride.
"Sì, lei viene, ci si vede dopo amico" guardo Ashton mentre chiude la chiamata e mi sorride come se avesse appena capito tutto dalla vita.

"Ti piace Luke eh" dice pizzicandomi la guancia come faceva a zia Geltrude.
"Levami le mani di dosso, non mi piace Luke, è un idiota" dico io schiaffeggiando la sua mano e lui continua a sorridermi come un cretino.
"Sì, sì, dicono tutte così, cerca di non farti spezzare il cuoricino da quegli occhi azzurri sorella" dice ed io alzo gli occhi verso l'alto.
"Ashton, non hai capi.." inizio ma lui si dirige verso la porta saltellando come una ragazzina felice.
"Ora vado a dire alla mamma che la mia sorellina con i cuore di ghiaccio ha un debole per i cattivo ragazzo" dice ed io scatto in piedi per prenderlo e picchiarlo.





"Rebecca c'è qualcuno alla porta per te, credo sia lo strano tipo che una volta ci portava le pizze" urla mia madre mentre io mi sto finendo di truccare per andare a quella maledetta partita.

So cosa state pensando, guardatela, dice che non le piace Hemmings e poi si trucca per andare alla partita, beh, notiziona, nel 2016 le ragazze possono anche truccarsi senza avere come fine fare colpo su un ragazzo.

Appoggio il mascara sul lavandino e scendo le scale per andare all'ingresso, da quando il pizzaiolo mi viene a salutare, okay che sono la cliente numero uno però non abbiamo ancora questo rapporto così stretto.

"Ciao Reb" non è decisamente il pizzaiolo.
"Hey Michael" dico facendogli un cenno con la mano ed osservandolo sorridente, il ragazzo rimane fermo sulla soglia di casa con i suoi skinny jeans rigorosamente neri e una felpa larga tre volte più di lui e nera.
"Che ci fai qui?" Chiedo io avvicinandomi leggermente in imbarazzo.
"Volevo chiederti scusa per tut... scusa ma è normale che quella donna ci fissi così?"Chiede guardando mia madre che ci sta guardando quasi commossa.

Alzo gli occhi al cielo guardando la donna che mi ha messo al mondo, non serve un test del DNA per confermare sia la mamma di Ashton, sono praticamente identici, stessi occhi verdi, stessi capelli color miele e stesse fossette che solcano le loro guance.

Ho provato a chiedere se fossi stata adottata, ma mi hanno sempre risposto con; magari fossi adottata, purtroppo ci sei capitata.

Tutto amore.

"Oh scusate, solo che è strano vedere mia figlia che riceve visite da un ragazzo, in genere passa la sua vita nel letto o a parlare da sola" dice lei mettendomi terribilmente in imbarazzo.
"Grazie mamma ora puoi andare" dico io spingendola via ma lei va incontro a Michael il quale le sorride gentilmente.
"Piacere, mi chiamo Helen, sono la mamma di questa povera bambina rincoglionita" dice indicandomi ed io alzo gli occhi al cielo.
"Salve, io sono Michael, è un piacere conoscerti" dice i ragazzo dai capelli rosso fuoco, mia madre lo guarda ancora per un po' prima di girarsi verso le scale.

"Thomas, scendi devi assolutamente conoscere il ragazzo di Rebecca" la mia faccia diventa dello stesso colore dei capelli di Michael mentre mia mamma urla come una pazza, i miei occhi incontrano quelli di Michael mentre ride leggermente, niente imbarazzo per lui.
"Ragazzo? Chi ha rapito? " Chiede mio padre scendendo dalle scale nel suo completo della domenica, ovvero tuta e felpa del college che frequentava prima di diventare avvocato.

"Salve sono Michael" dice allungando la mano verso mio padre che sorride stringendola con forza.
"Ragazzo, sbatti due volte gli occhi se mia figlia ti sta costringendo a tutto ciò, ti aiuteremo noi" dice e Michael scoppia a ridere mentre io vorrei scavarmi una fossa come un suricato e sparire.
"Papà per favore basta" dico io imbarazzata e mio padre mi avvolge un braccio sulle spalle.
"Suvvia si fa per scherzare, sappiamo che questo ragazzo non è il tuo fidanzato, è troppo normale e carino per te" dice ed io vorrei seriamente prendere a schiaffi tutti.

"Hey, famiglia, cosa fate lì impalati? Faremo tardi alla partita" dice mio fratello scendendo le scale nella sua divisa da calcio.
"Ashton, conosci Michael?" Chiede mia madre e mio fratello sfodera un grande sorriso al rosso e si avvicina a lui.
"Sì, l'ho visto a volte con Rebecca, ciao bello io sono Ashton" dice dandogli una pacca sulla spalla leggera ma Michael indietreggia subito con una strana espressione su volto... tipo dolore.

"Vieni anche tu rosso?" Chiede mio padre infilandosi il cappotto e Michael torna subito il solito ragazzo sorridente prima di guardarmi come per chiedermi il permesso.
"Certo che viene, tutti devono tifare i Red Angel oggi, muoviti, i capelli sono già in tinta con la squadra" dice mio fratello lanciandomi il mio cappellino e facendo un cenno a Michael.

"Non ho la macchina" dice a bassa voce Michael e Ashton sorride.
"Porto sia te che quella sfigata di mia sorella, muovetevi" dice ed io sorrido prima di correre verso la macchina ed infilarmi mentre guardo i nostri genitori fare lo stesso, mentre noi entriamo in una macchina brutta e messa male loro salgono tranquilli sul loro mercedes luccicante.


Appena arriviamo al campo veniamo accolti da una serie di urla per mio fratello, il capitano, guardo mentre le ragazzine si riscuotono a vicenda come se la visione di Ashton le avesse turbate, e noto anche come quei trogloditi dei suoi amici gli diano pacche sulle spalle in modo animalesco.

Continuo a fissare mio fratello non facendo attenzione a dove vado e come spesso mi capita qualcosa mi investe, o meglio qualcuno, ed in pochi secondi i mio culo si ritrova al suolo.

Ti prego fa che sia come in un film romantico, fa che sia un bel ragazzo pronto a soccorrermi, ti prego, ti prego.

"Irwin attenta a dove vai" mi urla Luke Hemmings ridendo con un suo amico dopo avermi investita peggio di un bue in corsa, lo guardo male pronta a rincorrerlo per ribaltarlo di botte ma una mano mi aiuta a sollevarmi.
"Che idiota" esordisce Michael dopo avermi rialzata ed i miei occhi si fanno a cuoricino nel guardarlo, questa sì che è una scena da film romantico.
"Non fa niente, andiamo a sederci dai" dico io pulendomi il sedere dai fili di erba, Michael sorride prima di dirigersi verso le tribune ed io guardo verso Hemmings che mi sta già fissando, e non di certo uno sguardo amichevole.

Il leone non sembra molto felice di vedere il suricato eh.

"Vuoi qualcosa da mangiare?" Chiede Michael vedendo il ragazzo delle merendine girando sventolando un hotdog e sporcando di salsa le persone attorno.
"No, sono apposto" dico io, ci manca solo che faccia la figura della cavernicola affamata come stamattina.
"Dai, lo dividiamo" dice e senza chiedermi altro chiama il ragazzo e compra un hotdog e sorridendo ne prende un morso gustandoselo.

"Dai, non fare la schizzinosa, non ho alcuna malattia" dice porgendomelo ed io sorrido timidamente prima di prendere un morso di quel hotdog cercando di sembrare adorabile... ma tutti sanno che quella non sono io.

Inutile dire che tutta la salsa del hotdog ha deciso di abbracciare la mia maglietta non appena ho provato a morderne un pezzettino.

Merda. Che figura orribile. Oddio.

"Rebecca dove vai?" Mi chiede Michael mentre mi alzo cercando di coprire con la mano la macchia, ci mancherebbe solo che il ragazzo scoprisse quanto sono impacciata.
"Emh, pipì, devo assolutamente fare pipì, una pipì fortissima, torno subito" dico e lui mi guarda leggermente confuso prima di sorridermi ed io corro giù per le tribune in cerca di un bagno.

Arrivo al bagno e busso ma ovviamente questo è occupato, mi guardo attorno e osservo i cartello dei bagni maschili, no, sicuramente vedrei scene poco piacevoli e non sono così idiota.

Guardo alla mia sinistra e ricevo un'illuminazione, gli spogliatoi, mio fratello tiene sempre una maglietta di riserva nel armadietto, perfetto sono un genio.
Guardo verso il campo e vedo tutta la squadra mentre si riscalda, okay saranno vuoti ora, niente figuracce con Luke di nuovo.

Entro nella stanza puzzolente e mi dirigo velocemente verso l'armadietto di mio fratello ed osservo il lucchetto che tiene chiusa la serratura... okay, quattro cifre... si tratta di Ashton Irwin..., 1234, seriamente Ash?

L'armadietto di Ashton si apre e guardo all'interno, magliette sporche, calzini sudati e... è davvero un trancio di pizza quello?

"Possibile che noi due dobbiamo incontrarci in posti in cui uno dei due non dovrebbe essere?" Mi volto di scatto riconoscendo subito la voce di Calum il quale mi sta guardando sorridente mentre si sistema la maglietta facendola scendere sul suo addome olivastro.
"Emh, giuro che non sono qui per fissare le persone nelle docce" dico io alzando le mani e lui ride annuendo prima di guardare la mia maglietta.

"Hai dato un pezzo di hotdog anche alla tua maglietta?" Chiede indicandomi la macchia di senape ed io lo guardo male.
"Molto simpatico, no, mi è caduto, stavo cercando una maglietta di mio fratello ma a quanto pare non ha magliette pulite e non puzzolenti" dico io continuando a rovistare ne suo armadietto e dando le spalle a Hood.

Mentre continuo a schifarmi per e cose contenute in quel piccolo abitacolo qualcosa mi viene lanciato sulla testa facendo diventare tutto buio attorno a me, afferro il tessuto e lo guardo tra le mani, è una felpa, una felpa enorme.

"Prego Rebecca" dice Calum facendomi l'occhiolino prima di correre verso il campo e lasciarmi lì con la sua felpa, sorrido per il gesto gentile e mi sfilo la mia maglietta per poi infilarmi la sua felpa e correre di nuovo da Michael il quale mi accoglie con un grande sorriso.

"Faceva freddo in bagno?" Chiede ed io lo guardo confusa.
"Eh?"Chiedo confusa e lui mi indica la felpa.
"Ah, no l'ho rubata a mio fratello" dico mentendo e lui annuisce.
"Dopo dobbiamo parlare di ieri okay?" dice prima di appoggiare una sua mano sulla mia coscia e sorridermi dolcemente prima di guardare verso il campo.

E non appena mi volto verso il campo vedo un paio di occhi azzurri che ci stanno guardando intensamente, due occhi glaciali.

"Che la partita abbia inizio"


Hey Everybody

Altri indizi nascosti e celati.
-I genitori di Rebecca sono fuori di testa
-Rebecca ha un ossessione per i saccottini al cioccolato.
-Luke ha la brutta abitudine di fissare le persone
-Calum non si sa cosa sta facendo, ma fa qualcosa.

Okay, non vi ho per niente aiutate con questa lista, e vabbè, comunque, no, non è un giallo, nessuno ucciderà nessuno e nessuno ha ucciso nessuno, tranquille, non è cosi contorta la mia mente.

Altro indizio sulla vera trama; riflettete sul titolo.

Okay basta, vi auguro una buona vita a tutte.

Twitter/Ask/ Snap/ Spotify; rebeccaneedfood

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