Capitolo 32
Ho sentito spesso parlare di patti con il diavolo.
Mia madre da piccola spesso mi mandava a seguire le lezioni di catechismo e ricordo che era una piccola stanza poco arieggiata piena di bambini annoiati e vogliosi di andare fuori a giocare, ma ricordo specialmente Sorella Benedettine, era una palla con le gambe, non sto scherzando, la sua pancia creava una circonferenza perfetta da ogni angolazione la si guardasse. Ricordo che indossava la solita tunica nera ed il velo e con i suoi occhietti neri e severi ci puntava il dito contro, specialmente ad una certa Rebecca Clifford, bambina abbastanza scapestrata, come i suoi fratelli del resto, e ci diceva; figli miei, il Signore vi ha donato la vita per fare scelte giusto e scegliere sempre la retta via, anche se sarà quella più complicata e ardua, non lasciatevi mai tentare dal sorriso del diavolo o dai suoi occhi convincenti, scegliete sempre il Signore, i patti con Satana portano l'uomo alla rovina e ad un'eternità tra le fiamme dell'inferno.
Dopo queste parole in genere poi si sedeva e cominciava a mangiare i suoi cioccolatini mentre noi eravamo costretti a colorare noiosi disegni sulla vita di Gesù, però la storia del patto con Satana mi è sempre rimasta nella testa, un piccolo sbaglio e c'è la possibilità di bruciare all'Inferno.
Beh, Sorella Benedettine sarebbe veramente delusa da me visto che proprio ora, dopo diciotto anni passati ad evitare il diavolo, sto accettando la tentazione di uno dei peggiori demoni scesi in terra, quelli senza coda e pelle rossa fuoco ma con ipnotizzanti occhi azzurri e morbidi capelli oro.
"Solo perché non ho voglia di prendere la metropolitana, non perché abbia realmente voglia di passare dieci minuti in macchina con te Luke" Dico avvertendolo mentre accosta vicino al marciapiede per permettermi di salire sulla sua bella auto da bambino viziato.
"Ti ricordo che la regola degli insulti e delle battutine vale ancora visto che t.." Inizio allacciandomi la cintura ma lui alza gli occhi prima di interrompermi.
"Visto che mi odi, sì lo so, ho ancora male per il pugno che mi hai tirato ieri Rebecca" Risponde guardandomi dritta negli occhi ed indicandomi il livido violaceo che gli ho procurato con precisione e forza dopo che lui con tutta la sua cattiveria ha spezzato il cuore del mio migliore amico.
"Immagino tu non abbia alcuna intenzione di parlare con me, giusto?" Chiede cominciando a guidare per le strade poco affollate di Londra, io stringo le labbra annuendo.
"Sei più perspicace recentemente Luke, ed io che pensavo avessi una nocciolina al posto del cervello" Rispondo con un pizzico di cattiveria nella mia voce mentre il biondo alza gli occhi al cielo.
Io e lui siamo un po' come gatto e cane, fuoco e acqua, bambini e preservativi, bianco e nero, intelligenza ed ignoranza, non ci troveremo mai d'accordo insieme, anzi continueremo a prenderci a pugni alla prima buona occasione.
"So che hai litigato con Calum" Dice poi ed io inspiro profondamente, ovvio che abbiano parlato quei due, sono migliori amici.
"Dunque?"Rispondo abbastanza alterata mentre lui svolta nella mia via con lentezza.
"Dunque sto cercando di dirti che mi dispiace" Dice infastidito dal mio tono ed io rimango in silenzio per qualche istante, è davvero dispiaciuto per me? Gli importa seriamente se il mio cuore è stato frantumato in mille pezzi? Luke Hemmings ha dei sentimenti?
Il ragazzo accosta vicino al mio vialetto ed io velocemente mi affretto a slacciarmi la cintura per scendere da questa macchina il prima possibile ma prima che possa portare le mie dita sulla maniglia della portiera il biondo mi ferma.
"Aspetta, puoi, emh, puoi darmi solo un minuto per parlarti" Dice imbarazzato e senza incontrare i miei occhi con i suoi, come se questa cosa fosse altamente vergognosa o imbarazzante per lui.
"Parlarmi di cosa Luke? Di come hai fatto lo stronzo davanti a tutti? Di come hai spezzato il cuore di Michael? Di come hai finto per mesi di essere una persona che non sei? Oppure di come hai ferito Michael? Di cosa vuoi parlarmi Luke?" Chiedo con poca gentilezza, ma lui, come pochi altri, è una delle persone che non meritano dolcezza o gentilezza, quelli come lui, i vigliacchi, meritano solo di essere lasciati soli.
Il biondo si passa una mano trai capelli frustrato mentre il suo volto si contrae in un'espressione di dolore mentre stringe le labbra e chiude gli occhi con forza come se le mie parole lo avessero seriamente ferito, ma questo dolore non è dato dalle mie parole, il suo dolore è dato da quel che ha fatto e dai suoi rimorsi.
"Io non so cosa fare, io non sono come te, non so esprimere i miei sentimenti con un sorriso o con uno sguardo, non sono capace di decidere cosa sia meglio per me, non sono in grado di capire chi sia veramente, io non so se sono gay, non so se ho il coraggio di amare Michael, non so se non mi piacciono le ragazze. Forse non ho le palle di dirlo a mio padre, non saprei neanche cosa dirgli, non so se sono gay, non so cosa cazzo mi succede e la mia testa fa così male che a volte vorrei piangere quando penso a tutto questo caos attorno a me. So di essere un coglione perchè ho ferito Michael e so di essermi meritato il tuo pugno, ma non so come fare per riparare, non so cosa fare per lui, come potrei saperlo se non so neanche cosa diavolo sono" Dice sfogandosi con me mentre i suoi occhi turchesi diventano lucidi ed arrossati e le sue guance in genere pallide si colorano di un rosa acceso, il suo corpo si riempe di una rabbia e una sofferenza a poco paragonabile.
"Non devi sapere cosa sei Luke, non ti serve un nome per poter amare, non ti serve un'etichetta per essere felice" Dico poi abbassando la mia voce e guardando negli occhi il biondo il quale mi guarda confuso.
"Cosa intendi dire? Non capisco" Dice stringendo forte le sue mani attorno al volante, io alzo gli occhi al cielo sorridendo dolcemente prima di afferrare le sue mani e farle rilassare tra le mie.
"Siamo umani Luke, siamo persone che si innamorano, fa parte della nostra vita provare sentimenti per qualcuno, a volta questi sentimenti sono positivi ed altre volte invece fanno talmente male da buttarti a terra e soffocarti. Il punto è che le persone, proprio come te, cercano di dare un nome a tutto, cataloghiamo ogni persona come se fossimo degli animali, noi non siamo animali, siamo umani, e gli umano si innamorano, ci innamoriamo di donne, di uomini, dei nostri figli, dei nostri fratelli dei nostri genitori o di uno sconosciuto, l'amore Luke è bello perché ogni volta ti stupisce quando si manifesta, può essere amore fraterno, amore di una madre, amore tra due ragazze, amore tra due sconosciuti, amore tra due ragazzi chi lo sa di chi ci si innamorerà nella vita.
Però una cosa la sappiamo, e tu dovresti impararla, noi non siamo altro che persone che si innamorano di altre persone, non so cosa tu sia Luke, non so se amerai un ragazzo o una ragazza in futuro ma so che adesso tu provi qualcosa per Michael e so che stai male per quello che hai fatto, smettila di pensare a cosa dovresti essere o a quello che sei, accetta i tuoi sentimenti e vivili, vivili come meriterebbero di essere vissuti, con la persona che vuoi e come vuoi" Dico guardandolo sempre negli occhi con un piccolo sorriso sulle labbra e lui mi fissa intensamente per qualche secondo pensando alle mie parole e assaporandole per la prima volta.
"Non avere paura di essere quello che ti senti dentro, fregatene del parere delle persone, possono apprezzare il tuo amore oppure esserne disgustate, mi dispiace per loro, perchè coloro che sono contro l'amore forse è perchè non hanno mai amato per davvero o non sono mai state amate, Luke, i sentimenti sono un dono, sono l'unica cosa che ci rende vivi sul serio, non reprimerli, non nasconderti da essi, lasciati travolgere, lasciati amare" Dico e lui per la prima volta mi sorride, un sorriso senza malizia o cattiveria, un vero sorriso da parte di Luke Hemmings, sono quasi commossa.
"Ora vattene che dev..." Prima che possa andarmene dalla sua macchina le sue enormi braccia pallide si avvolgono attorno al mio busto attirandomi a lui in un abbraccio caldo e confortante quanto bisognoso, rimango perplessa per i primi istanti, Satana in persona mi sta abbracciando? Morirò?
"Grazie" Dice sussurrando sul mio collo e trai miei capelli, rimango sorpresa per le sue parole ma pochi secondi dopo un piccolo sorriso appare sulle mie labbra mentre avvolgo le mie braccia attorno al ragazzo così forte da fuori ma così fragile dentro da essere distrutto con un soffio di vento.
"Tranquillo, tra suricati ci si aiuta" Dico sorridendo e staccandomi da lui, perché sì, per quanto si finga un leone forte e valoroso, Luke Hemmings è un suricato proprio come me e Michael e Ashton, un animaletto piccolo che combatte contro il mondo, mondo pieno di animali più grandi di lui pronti a mangiarlo.
"Ora dimenticati l'abbraccio, non dirlo a nessuno ho una reputazione, in cambio io non dirò a nessuno che ti ho visto piangere, abbiamo un patto Hemmings?" Dico aprendo la portiera e lui ride prima di annuire e salutarmi sgommando lontano da me.
Ancora leggermente confusa per la scena appena accaduta entro in casa ritrovandomi sul mio divano due figure sorridenti e abbracciati, proprio come un tempo.
"Hey, Valerie" Dico avvicinandomi alla bionda abbracciata a mio fratello e strappandole dalle sue braccia per poterla stringere a me, mi era mancata così tanto.
"Mi stritoli così" Dice la ragazza ridendo ed io la lascio immediatamente prima di guardare il mio gemello il quale guarda la sua ragazza con uno sguardo perso e affascinato, come se fosse l'unica nella sua stanza.
"sono felice abbiate fatto pace, odiavo non averti in casa" Dico guardando la mia migliore amica la quale si volta verso Ashton annuendo.
"Dovremmo ringraziare te, sei stata tu a far capire a quel coglione di tuo fratello che sono preziosa e rara anche con un fagottino dentro di me" Dice mentre Ash guarda male entrambe facendoci ridere, io smetto di sorridere guardando la piccola pancia di Valerie, ancora non si nota niente, ma proprio lì sotto c'è il mio piccolo nipotino, o la mia dolce nipotina.
"Posso?" Chiedo alla ragazza indicando la sua pancia e lei annuisce sorridendo prima di appoggiarsi con la schiena ad Ashton il quale con dolcezza le bacia i capelli.
Sorrido prima di avvicinare la faccia alla pancia di Valerie e guardare la ragazza la quale mi sorride con dolcezza, appoggio lentamente una mano sopra di essa.
"Hey, ciao piccolino o piccolina, sono Rebecca, la tua zia preferita, tranquillo, se papà ti romperà le palle ci sarò io a viziarti, non temere ti comprerò tutti i giocattoli che vorrai e anche un pony, sarai bellissima, proprio come tua mamma oppure figo come tuo papà anche se un po' coglione, ma ti vorrò bene lo stesso, capito?" Chiedo mentre mio fratello ride e Valerie sorride quasi commossa.
"Lo avete già detto a mamma e papà?" Chiedo guardandoli e entrambi scuotono la testa.
"C'è tempo, l'importante è che voi siate felici e di nuovo insieme, perché mi guardate con quella faccia?" Chiedo mentre loro mi guardano in modo strano, dispiaciuti? Imbarazzati? Che hanno?
"Rebecca" No, non quella voce, non lui, non qui, non in casa mia e non di nuovo.
Mi volto notando nel mio ingresso in piedi nel suo giacchetto di jeans e i suoi skinny neri Calum il quale mi guarda con uno sguardo dispiaciuto ed in colpa, oh no bello mio.
"Vattene" Dico alzandomi dal divano e guardandolo con freddezza, con la stessa freddezza con cui Michael ha guardato Luke.
"Rebecca è venuto per scusar..." Inizia mia fratello cercando di calmarmi ma io scuoto la testa.
"Non c'è niente per cui scusarsi, niente per cui sentirsi in colpa, nessun motivo per parlare, non mi ha fatto niente di male, ha solo preferito l'amore della sua vita a me, come potrei offendermi o arrabbiarmi per una cosa del genere?" Dico con un sorriso amaro sulle labbra mentre il moro abbassa lo sguardo dispiaciuto.
"Ora vattene" Dico dirigendomi verso la porta e aprendola per lui, Calum si morde il labbro prima di avvicinarsi a me, lo fulmino con lo sguardo prima che la sua vicinanza possa farmi cominciare a tremare.
"Per favore, non è come credi, io non amo Tessa, puoi per favore ascoltarmi" Chiede ed io scuoto la testa mentre cerco con tutta me stessa di non piangere, non sono una debole, non gli devo mostrare la mia sofferenza, non si deve sentire in colpa per me, lui non ha sbagliato, ha semplicemente scelto l'amore.
"No, non ti voglio ascoltare Calum, non mi devi dire niente, so già tutto quello che dovrei sapere, non devi neanche chiedermi scusa, lo so, sei innamorato di lei, non ti devi sentire in colpa per me, va bene così, però ora vattene per piacere" Dico indicandogli ancora la porta, il ragazzo inspira profondamente prima di dirigersi verso l'uscita e fermarsi sulla soglia di casa guardandomi dritta negli occhi.
"Rebecca tu non sei una s.." Inizia ma io lo interrompo.
"Sì Calum, sono una seconda scelta, sono abituata, addio" Dico prima di sbattergli la porta in faccia e dirigermi verso camera mi ignorando mio fratello o Valerie, voglio rimanere sola, voglio piangere in camera mia e basta.
Un rumore improvviso interrompe il mio sogno su Harry Styles mentre parla con dei cavalli, un rumore molto simile alle note di una canzone familiare di Britney Spears, molto familiare, aspetta, questa è la mia suoneria.
Apro gli occhi ritrovandomi nel buio della mia stanza, dopo essermi chiusa in camera mi sono addormentata piangendo e mangiando cioccolato, come ogni ragazza con il cuore spezzato fa, però ora mi piacerebbe sapere chi diavolo mi chiama in piena notte.
Tasto alla cieca sul mio comodino in cerca del mio telefono e finalmente riesco a trovarlo afferrandolo e notando l'ora su di essa, sono le tre e un quarto, per quale motivo Michael mi dovrebbe chiamare alle tre e un quarto di notte?
"Michael hai idea di che ore siano?" Chiedo con una voce impastata e anche leggermente irritata ma il sangue mi si gela non appena sento un pianto in sottofondo ed un singhiozzo strozzato del mio migliore amico.
"Michael?" Chiedo preoccupata.
"H-ho bisogno di te, m-mia mamma... lei è... lei... puoi venire in ospedale? Ti prego."
Hey Everybody
Capitolo molto importante per me, sì sono una stronza per il finale e anche per i vari cuori spezzati ma mi piacerebbe molto voi capiste il dialogo tra Rebecca e Luke che non è solo diretto al biondo ma anche a tutti coloro che non riescono ad amare perché troppo fissati con le etichette.
Non esiste un dovrei, devo, non posso in amore, voi dovete amare, nessuno vi deve negare la possibilità di vivere l'amore, nemmeno voi stessi, non abbiate paura della vostra sessualità e dei vostri sentimenti, come ho detto, sono l'unica cosa che ci rende vivi, dunque non reprimeteli mai, non soffocateli dentro di voi perchè nascondere dei sentimenti è come lasciarsi morire, la vita è solo una, non sprecatela combattendo voi stessi, vivete al massimo l'amore e tutto quello che comporta.
Se qualcuno è contro il vostro tipo di amore, beh, fanculo lui e fanculo il suo odio, lui non sa cosa è l'amore se lo discrimina, se non gli piace il mondo pieno di colori peggio per lui, voi non vivete in un mondo o bianco o nero perchè gli altri vi dicono che è giusto così, esistono tanti colori, non siete costretti a sceglierne solo uno nella vita.
Dunque non importa se siete gay, bisessuali, pansessuali, etero, trans o altre sessualità che non conosco, non c'è bisogno di alcuna etichetta per amare.
Wow, già, riesco a fare discorsi seri anche io a volte, ora devo sdrammatizzare la cosa con qualcosa di stupido dunque; i delfini fanno sesso per divertimento come gli uomini.
Bene, spero vi sia piaciuto i capitolo e spero rimarrete con me nei prossimi 3 o 2 capitoli, love you all.
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