Capitolo 24
Pascoli, un autore italiano della fine dell'ottocento, disse che ognuno di noi dentro di sè conservava il proprio lato infantile e giovanile, e questo non significava che dentro di noi cresceva un piccolo bastardo che ci rubava il cibo che ingurgitavamo, so che lo avevate pensato all'inizio, l'ho pensato anche io quando me lo spiegarono la prima volta, e ne fui terrorizzata.
Dopo varie ricerche fatte a casa scoprii che in realtà non c'era un moccioso dentro di noi che comandava la nostra vita di nascosto, Pascoli intendeva dire che quando cresciamo maturiamo e diventiamo diversi ma alcuni di noi riescono comunque a mantenere nella loro anima o nella loro mente una parte infantile e fanciullesca.
Questo non voleva dire che alcune volte queste persone scoppiano a piangere per dei giocattoli o sviluppano strana ossessioni per l'omogenizzato, cosa che avevo pensato subito dopo aver capito cosa intendesse il poeta per fanciullo interiore, dopo altre ricerche scoprii che per fanciullo interiore si intendeva comportarsi come bambino nel scoprire le cose e vederle come nuove per poi riadattarle con nuovi nomi ed una nuova visione, come se fosse la prima volta che le vedessimo.
Già, Pascoli era un genio, vi chiederete forse, a che età infantile hai fatto tutti questi ragionamenti senza senso come credere che dentro la nostra pancia ci fosse un piccolo stronzetto?
L'anno scorso.
Comunque sorpassando i miei vari problemi con i viaggi mentali durante le ore di letteratura italiana che includevano anche guardare per ore i capelli della mia professoressa madrelingua italiana immaginandomela dentro il Padrino con un gatto in grembo mentre architetta le nostre morti, ho pensato che anche io ho un fanciullino interiore, poichè per quante serie tv e fanfiction su relazioni gay io abbia visto e letto sono riuscita a rimanere scioccata mentre vedevo Luke scavare con la lingua dentro la bocca di Michael.
"Puoi smettere di masticare come una mucca a bocca aperta?" Mi chiede Luke mentre io continuo tranquillamente a mangiare il brownies che mi ha dato Michael poco prima.
Mastico ancora più forte non appena Luke finisce il suo commento, giusto per dargli fastidio, e gli mostro anche la poltiglia sulla mia lingua facendogli contrarre il volto in un espressione schifata.
Michael arriva alle mie spalle con un bicchiere di latte e con gentilezza lo appoggia sul bancone in marmo davanti a me ed io mi sbilancio sullo sgabello per poterlo afferrare e berne un lungo sorso mentre il mio migliore amico si siede accanto a Luke dalla parte opposta della penisola della sua cucina guardandomi in modo strano.
"Ti sei mangiata un muffin fritto, hai finito gli avanzi del pollo in agrodolce e ora stai spazzolando un vassoio intero di brownies, neanche il mio cane mangia così tanto" Continua Luke lanciandomi occhiatacce ed io lo guardo male e appoggio sul bancone il bicchiere vuoto.
"Neanche il mio gatto lecca la faccia delle persone bene come te Hemmings" Rispondo e lui stringe i denti pronto per ribattere ma Michael lo blocca intervenendo nel litigio.
"Rebecca che cos... sei fatta?" Chiede lui guardandomi gli occhi probabilmente arrossati ed io abbasso lo sguardo afferrando un altro dolcetto innocentemente.
"No, a volte mi succede quando i miei occhi entrano in contatto con il cloro" Dico poi e lui mi guarda confuso.
"Non sapevo facessi nuoto" Dice poi ed io scuoto la testa addentando il mio dolcetto.
"Infatti non la faccio, sono solo fatta" Rispondo e tutti e due mi guardano confusi e forse spaesati dal mio essere diretta, ci avete mai pensato al modo di dire essere diretti? Cosa vorrebbe significare? Io mi lancio diretta su una persona? Lancio le mie parole direttamente ad una persona? Potrei lanciare vocabolari nella faccia di Luke per provare.
"Rebecca" Mi richiama Michael schioccandomi le dita davanti al volto ed io mi riprendo smettendo di immaginarmi mentre cerco di colpire Hemmings con dei tomi da tre chili e mezzo l'uno.
"Ah già, torniamo alla mia domanda iniziale, perchè Luke Hemmings ti stava esplorando la bocca neanche fosse Dora L'Esploratrice?" Chiedo continuando a masticare ed i due ragazzi si guardano spaesati.
"Emh, è una storia complicata" Risponde Luke ed io alzo gli occhi al cielo per la risposta scontata e banale del giraffo biondo.
"Orgoglio e Pregiudizio è una storia complicata, Il vecchio ed il mare è una storia complicata, un ragazzo che si limona un'altro non è complicato" Rispondo e Michael comincia a ridacchiare di nascosto coprendosi il volto con le mani.
Che avrà da ridere? Ho del cioccolato trai denti?
"Okay, piccola stronzetta fattona" Mi risponde male Luke facendomi sorridere soddisfatto e lo guardo mentre prende un lungo respiro come se fosse difficile per lui parlare, sapesse per me quanto sta diventando difficile parlare, mi manca la saliva, mi sto prosciugando, oddio mi essiccherò, diventerò della carne essiccata buona solo per i Texani.
"Era solo un bacio Reb, non c'è molto da dire" Risponde poi Michael evitando di far consumare l'unico neurone di Luke.
"Sì,sì un semplice bacio, Hemmings da quando baci i ragazzi tu?" Chiedo poi guardando il biondo il quale stringe i pugni.
"Possiamo buttarla fuori di casa? Io non la sopporto" Dice il pino biondo girandosi verso il mio amico che lo guarda male per l'affermazione.
"vabbè tranquillo Hemmings, conosco queste storie, starò zitta anche se amerei vederti in imbarazzo davanti a tutti, ma voglio troppo bene a Michael per poterlo fare, dunque il tuo piccolo segreto è al sicuro con me" Dico bevendo altro latte ed il biondo punta i suoi occhi su Michael il quale annuisce convinto.
"Mi fido di lei, non lo direbbe mai" Finisce la mia affermazione e Luke alza il sopracciglio scettico.
"Dovrei davvero fidarmi di una fattona?" Chiede ed io lo guardo male ma il rumore della porta d'ingresso distoglie la mia attenzione dal palo della luce biondo puntandola poi su una donna molto magra e con dei lunghi capelli ricci e mori.
"Hey ragazzi" Dice la donna con un tono gentile e delicato avvicinandosi a noi ed appoggiando il suo cappotto su una sedia.
"Ciao mamma, sei già di ritorno?" Chiede Michael con uno sguardo preoccupato ma la donna ignora la sua domanda e focalizza la sua attenzione su Luke il quale la guarda imbarazzato.
"Scusami, ma non ricordo assolutamente il tuo nome" Dice lei avvicinandosi all'abete biondo il quale guarda Michael confuso prima di risponderle.
"Mi chiamo Luke signora Clifford" Risponde con gentilezza e la donna scuote la testa sorridendo.
"Non sono la signora Clifford, chiamami pure Rosie" Dice accarezzando la guancia del ragazzo dagli occhi di ghiaccio il quale la guarda spaesato.
"Oh vedo che vi sono piaciuti i miei brownies" Dice poi la mamma di Michael guardando il vassoio argenteo vuoto davanti a me.
"Beh, in realtà è stata Rebecca a mangiarli" Dice poi Michael e gli occhi scuri della donna si puntano su di me osservandomi curiosa.
"Rebecca, il mio Michael mi ha parlato tanto di te, sei una brava ragazza, la prossima volta che vieni a farci un saluto avvisami che ti preparo altri dolcetti" Dice lei con dolcezza ed io annuisco osservandola attentamente, non sembra raggiungere i cinquanta anni e forse neanche i quaranta, è giovane ma ha un volto scavato e pallido per non parlare delle enormi occhiaie che porta sotto i suoi piccoli occhi scuri.
"Mamma, ci sei andata alla riunione?" Chiede Michael con un tono serio e la donna lo ignora puntando la sua attenzione su me e Luke.
"Rimanete a cena?" Chiede con un grande sorriso ma Luke non risponde troppo concentrato a guardare Michael il quale con uno sguardo esasperato richiama la madre.
"Mamma, puoi rispondermi? Ti ho chiesto se sei andata alla riunione?" Chiede e lei alza gli occhi al cielo.
"Michael lo sai che odio quelle riunioni, sono tutte uguali" Dice guardando negli occhi il figlio per poi girarsi verso di noi con un gran sorriso.
"Avete una sigaretta?" Chiede ed io scuoto la testa mentre Luke con gentilezza le porge il suo pacchetto facendone sfilare una.
"Non te le ha comprate Kieran?" Chiede Michael stringendo i pugni e la donna abbassa lo sguardo scuotendo la testa.
"No, è da un po' che non si fa sentire, ma sai come è fatto lui, grazie Luke, vuoi farmi compagnia a fumare?" Chiede poi ed il biondo scuote la testa lasciando andare da sola la donna.
Osservo Michael appoggiare i gomiti sul balcone e chiudere gli occhi sospirando prima di guardare davanti a se con uno sguardo perso e passarsi le mani pallide trai capelli decolorati e biondi, Luke lo guarda dispiaciuto come se avesse capito qualcosa ed io invece guardo il vassoio vuoto sentendo ancora fame.
"Scusate è fatta così, di cosa stavamo parlando?" Chiede poi il mio amico riprendendosi e io lo guardo sorridendo.
"Dove doveva andare tua mamma?" Chiedo poi beccandomi un'occhiataccia da parte di Luke che ricambio confusa mentre Michael abbassa lo sguardo.
"Emh, doveva andare alla riunione per la riabilitazione" Risponde poi ed io annuisco sempre più confusa.
"Riabilitazione per cosa? Tipo fisioterapia?" Luke da sotto il tavolo mi tira un calcio ed io trattengo un urletto mentre Michael sospira.
"No, no niente del genere" Risponde con un tono monotono e apatico.
"E allora perché va?" Chiedo ancora insistendo.
"Perchè mia madre è una tossica Rebecca"
Dopo esattamente sei bottiglie di latte, venti brownies, un muffin fritto, degli avanzi di pollo di Michael e anche una carota finalmente mi è passata la fame chimica ed anche la sensazione confusionaria data dalla mariujana di Charlie.
Piccolo bastardo.
Cammino verso casa con le mani in tasca ripensando alle parole di Michael e rabbrividendo al pensiero di sua madre mentre si droga, non sembrava quel tipo di persona, era così gentile e dolce, eppure dentro ha così tanto nero.
Sembrerà cattivo da dire ma non mi importa tanto di lei e della sua salute, piuttosto mi dispiace per Michael, non merita di star male per lei, forse ha un padre in casa che lo aiuta, ma io non l'ho mai visto.
Mentre penso ancora a Michael il mio cellulare comincia a suonare facendo risuonare nell'aria le note di Blank Space e facendomi danzare un pochino prima di rispondere al cellulare senza neanche guardare il nome sullo schermo, è un mio brutto vizio, una volta ho risposto a mia nonna mandandola a fanculo pensando fosse di nuovo il mio datore della telefonia.
Non mi ha parlato per una settimana.
"Cosa stai facendo?" Sorrido non appena riconosco la voce di Calum e mi guardo attorno.
"Sto dando da mangiare a delle tigri tu?" Chiedo poi ed il ragazzo rimane qualche istante in silenzio.
"Stavo pensando ad una cosa, puoi smettere di nutrire enormi felini oppure rischi la morte?" Chiede prendendomi in giro ed io alzo gli occhi al cielo sorridendo.
"Stavo pensando, mi sapresti dire dove sono gli occhi del mare?" Chiede lui ed io spalanco gli occhi incredula fermandomi sui miei passi e rimanendo qualche istante in silenzio, forse ho capito male.
"Cosa?" Chiedo poi e sento il ragazzo schiarirsi la voce prima di parlarmi.
"Quando facevo i ritratti alla gente iniziavo dagli occhi. Dimenticavotutto il resto e mi concentravo sugli occhi, li studiavo, per minuti e minuti, poi liabbozzavo, con la matita, e quello era il segreto, perché una volta che voi avetedisegnato gli occhi..." Incredula ascolto Calum mentre legge quella frase e sorrido come un'ebete in mezzo alla strada.
"Non lo hai fatto davvero Calum Hood" Dico io scioccata e lui ride leggermente prima di rispondermi.
"Dunque, mi stavo chiedendo, tu sapresti dove sono gli occhi del mare?" Chiede ponendomi la domanda di uno dei miei personaggi preferiti del mio libro preferito.
"Calum Hood" Dico quasi in un sussurro mentre scuoto ancora la testa incredula per quello che ha fatto, ha davvero iniziato a leggere il mio libro preferito solo per farmi piacere.
"Facciamo così, che ne dici se andiamo al mare e lo scopriamo" Dice ed io scoppio a ridere.
"Calum abitiamo a Londra, non c'è il mare" Rispondo e lui rimane per un istante in silenzio.
"E chi te lo dice?" Chiede ed io rimango spaesata dalla risposta ma prima che possa rispondere la sua voce arriva di nuovo alle mie orecchie.
"Rebecca"
"Dimmi Calum" Dico sorridendo.
"Visto che ho letto il tuo libro preferito, esci con me?"
Hey Everybody
Possiamo parlare del freddo che fa? Mio dio in casa mia girano pinguini (non Luke) e in strada credo di aver visto passare un orso polare.
Vabbè non ho molto da dire in realtà e devo andare a studiare latino dunque peace and love a tutti.
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