Capitolo 15
MICHAEL'S POV
Non esistono maggior parte delle volte modi delicati per dire certe cose.
Leopardi non è stato delicato con noi nel dirci che siamo tutti destinati ad un'esistenza triste e miserabile, Percy Shelley non ha usato tatto quando ci ha rivelato che la bellezza è destinata a svanire, Lana Del Rey ci ha detto senza mezze misure che siamo destinati tutti a morire, ai miei genitori quando ho detto di essere gay non glielo ho proprio detto, semplicemente mi hanno visto mentre mi baciavo con un ragazzo e non l'hanno presa proprio bene, insomma a volte non ci sono modi per dire una cosa in modo carino, certe cose vanno dette con sincerità senza mezze misure.
"Oggi fai schifo, sembra che tu sia stata presa a schiaffi da un panda tutta notte e cosa è questo odore, mio dio puzzi di caffè e sigarette" dico mentre Rebecca mi guarda con il sopracciglio alzato e uno sguardo omicida.
"Buongiorno anche a te Michael" mi risponde lei afferrando dall'armadietto un libro di letteratura inglese, e dei fogli colorati con gli evidenziatori.
La osservo mentre come una psicopatica parla da sola sottolineando frasi con colori diversi e battendo la penna sul foglio come per darsi un ritmo nel dire le cose, osservo i suoi capelli tendenti al rosso ramato tutti spettinati e raccolti in una coda da cui fuoriescono alcune ciocche che le cadono sul viso pallido e sugli occhi marchiati da evidenti occhiaie.
"Ho ripassato per tutta la notte le maledette novelle di quel bastardi di Charles Dickens, prima amavo il Natale, ora dopo aver passato quattro ore a ripetere la storia del Christmas Carol non vedo l'ora di vedere bruciare tutti i maledetti pupazzi di neve mentre i fottuti elfi di babbo Natale annegano nella cioccolata boll..." fermo Rebecca tappandole la bocca mentre alcuni professori ci passano accanto.
"Ti vedo diversa Reb" dico leggermente preoccupato mentre la guardo arricciarsi nervosamente i capelli mentre mi sorride con un sorriso inquietante.
"Diversa? Diversa? Nah, ho solo bevuto sei tazze di caffè in meno di dieci ore e non dormo più o meno da trenta ore ma per il resto sto alla grande, sono prontissima per l'interrogazione di Smokerooster" dice lei convinta ed io le sorrido leggermente spaventato mentre comincia a leggere i suoi appunti parlando di nuovo da sola.
Non ha preso male il fatto che fossi gay, l'altro ieri siamo rimasti su quel tetto fino a notte inoltrata, mi ha raccontato delle tecniche che le aveva insegnato la sua amica per potermi ammaliare e abbiamo riso entrambi per la ridicolità della cosa, mi ha parlato della sua vita sentimentale, ovvero un insieme di delusioni e friendzone imparagonabili, credo possa stabilire un record per i fallimenti in ambito amoroso, ma è una ragazza sveglia ed intelligente, è bello poter parlare con lei liberamente senza più doverle nascondere il mio segreto.
"Hey ragazzi" alzo lo sguardo vedendo Calum Hood avvicinarsi a noi con un gran sorriso sulle labbra e lo zaino in spalla, gli sorrido cordialmente e lui in cambio mi da una pacca sulla spalla e guarda Rebecca che sta ridendo da sola.
"Perchè stai ridendo da sola?" Chiede il moro confuso e lei ride ancora più forte indicandoci una pagina del suo libro tutto colorato e scarabocchiato.
"C'era anche questa parte da studiare ed io me ne sono dimenticata, mi boccerà" dice ridendo come una pazza e noi due fingiamo una risata imbarazzata mentre lei comincia ad accasciarsi sugli armadietti e scivolare con il sedere a terra.
"Sinceramente non capisco se stia ridendo o piangendo" dice Calum preoccupato ed io mi abbasso per aiutarla ma una voce ci interrompe.
"Irwin, cosa è successo? Un'altro piccolo sfigato ha detto no al tuo bel faccino?" Ci giriamo verso Luke il quale guarda divertito la ragazza, i miei occhi si puntano su di lui il quale con la solita freddezza mi guarda prima di continuare a deridere Rebecca.
Rebecca si alza urlando e lancia il libro in testa ad Hemmings il quale non aspettandoselo non riesce a pararlo e la sua fronte subisce un diretto impatto con un enorme e pesante mattone di letteratura inglese, il biondo affretta il passo allontanandosi e Rebecca rimane in piedi a fissarlo minacciosa, io mi avvicino a lei avvolgendole il braccio sulle spalle cercando di calmarla.
"Forse dovresti smetterla di bere caffè e passare al the, non ti fa per niente bene la caffeina Reb" dico e lei annuisce mentre si sistema i capelli.
"Sì hai ragione, stamattina mi è quasi parso di sentire uno scoiattolo parlare, credi sia grave?" Chiede preoccupata e stavolta sia io che Calum decidiamo di concederle un tranquillo sorriso consolatorio, lascio la ragazza spingendola delicatamente verso la classe e la osservo sorridendo prima di girarmi verso Calum.
"Chiama un buon avvocato, credo che possa uccidere con il libro il primo che le chiede qualcosa oggi"
Dopo una mattinata passata ad ascoltare noiose lezioni e disegnare qualche bozza sul mio album di disegno mi dirigo verso l'uscita aspettando Rebecca, sono curioso di vedere se i suoi abiti sono sporchi di sangue o è riuscita a controllare la rabbia.
"La vita fa schifo" esordisce lei non appena mi vede e mi viene incontro io le sorriso dolcemente.
"Come è andata l'interrogazione?" Chiedo io e lei mi guarda con una faccia scocciata.
"Insufficiente, sono andata in panico" dice lei sbuffando.
"Che ne dici se andiamo a prenderci una bella tazza di cioccolata calda al bar vicino alla stazione della metropolitana? So che ci mettono i marshmellow colorati" dico io entusiasta ma lei mi guarda dispiaciuta.
"Non posso, devo rimanere agli allenamenti di football di mio fratello, non ho voglia di farmela a piedi o prendere la metropolitana" dice lei ed io annuisco convinto.
"Rimango con te" dico e lei mi guarda confusa.
"Perchè?" Chiede ed io deglutisco arrossendo.
"Non dirmi che anche te sbavi su mio fratello, perchè in quel caso per favore tienilo per te, non ho alcuna intenzione di sentire apprezzamenti sui suoi occhi color verde foresta, ho già Valerie che ne parla fisso" dice lei cominciando a camminare verso il campo all'aperto ed io la egue ridacchiando.
"No, non mi interessa tuo fratello tranquilla, ha un sedere troppo piccolo" dico e lei fa una faccia disgustata.
"Al prossimo commento ti prendo a schiaffi"
"Rebecca" dico io dandole una piccola gomitata e lei si risveglia riaprendo gli occhi e alzando la testa appoggiata in precedenza sulla sua mano e guarda davanti a se confusa.
"Sono finiti?" Chiede lei speranzosa ed io scuoto la testa ridendo mentre le mostro il mio disegno che ho appena finito, non appena ci siamo seduti ho cominciato a parlarle della mia lezione di storia e in meno di cinque minuti è caduta in sogno profondo così ho colto l'occasione per farle un ritratto.
"Quella sono io" dice sorridendo incredula ed io annuisco passandole l'album e lei sfiora la carta con le sue dita lunghe.
"Hemmings al prossimo fallo che fai ti faccio stare in panchina per tutto il torneo, ci siamo capiti?" Le urla del coach ci distraggono ed entrambi portiamo gli occhi sul campo dove Luke sta litigando con un suo compagno in modo poco delicato.
"Che testa di cazzo" dice Rebecca sbuffando ed io sorrido guardando il biondo, osservo i suoi capelli color cenere appiccicati alla fronte imperlata dal sudore, mi fermo ad osservare le sue guance in genere pallide leggermente arrossate per la fatica e i suoi occhi che illuminati dal sole freddo dell'autunno sembrano turchesi luminosi.
"Però è un bel ragazzo" dico io osservandolo mentre afferra la palla con il piede cominciando a correre.
"Già, vedo che ti piace parecchio come modello" dice Rebecca risvegliandomi ed io mi giro vedendola sfogliare il mio album soffermandosi sui ritratti di Luke e subito arrossisco riprendendomi il mio raccoglitore e facendo scoppiare Rebecca a ridere.
"Michael, Mickey, Mick, cosa mi nascondi?" Chiede lei punzecchiandomi con una voce infantile ed io sento le mie guance diventare rosse fuoco come i miei capelli.
"Che c'è? Non ho fatto niente di male, è un bel ragazzo ed è bello disegnarlo niente di che" dico io difendendomi e lei mi guarda con uno strano sorrisetto prima di guardare il campo e Luke.
"Meglio, è solo uno stronzo che si diverte a fare del male alle persone, insomma, un coglione" dice lei alzando le spalle ed io chiudo il mio album mettendolo nello zaino.
"No, è solo un ragazzo che ha molti problemi alle spalle" dico io e non appena lo dico me ne pento ritrovandomi gli occhi nocciola di Rebecca puntati su di me con i suoi occhi da psicopatica.
"Smettila di guardarmi con quella faccia, mi fai paura" dico io allontanandomi leggermente da lei e la ragazza si riavvicina.
"Come fai a sapere queste cose su Luke? Non mentirmi, sono stupida ma non idiota" dice lei ed io la guardo confusa prima che il mio cellulare lasciato sopra lo zaino vibri segnalando l'arrivo di un messaggio e Rebecca prima che possa fermarla afferra il cellulare sbloccandolo.
"Da numero sconosciuto, come mai non mi rispondi più?" Legge lei ad alta voce per poi puntare i suoi occhi su di me in attesa di una spiegazione.
"Non ti dirò niente" dico fermamente ma gli occhi nocciola di Rebecca mi guardano male e la osservo mentre spinge in fuori il labbro inferiore e arriccia il naso facendo la maledetta faccia da cucciolo.
"Non fare quella faccia, non mi convinci, non pianger... va bene te lo dico, però sei una rompipalle" dico io e lei ritorna a sorridermi normalmente mentre si pone in ascolto.
"Okay... potrei averti mentito su un paio di cose... però te le dico solo se prometti di non arrabbiarti" dico avvertendola e lei alza le spalle.
"Sono calmissima" dice tranquillamente ed io prendo un lungo respiro.
"Ti ricordi quando quel giorno a casa tua mi hai visto messaggiare con qualcuno o quando mi allontanavo con il telefono in mano?" Chiedo e lei annuisce confusa.
"Ecco... diciamo che tu conosci la persona del numero sconosciuto... anzi, sono stato uno stronzo con te, mi sono avvicinato a te solo per avvicinarmi a quella persona, però ti giuro che ora non lo faccio più per quel motivo, ora sei speciale per me" dico e i suoi occhi si chiudono leggermente mostrandomi della rabbia data anche dai residui del caffè.
"Mi hai usata per arrivare a mio fratello?" Chiede sconvolta ed io scuoto la testa immediatamente.
"No, no non era per tuo fratello ti ho già detto che non sono interessato a lui, era per un'altra persona" dico abbassando lo sguardo per poi guardare il biondo che sta giocando con la palla in mezzo al campo insieme ai suoi compagni.
"Oh ma dai, non può essere Luke lui è fidanzato ed in più neanche ti con... no... lo stai catfishando" dice lei urlando ed io le tappo la bocca per evitare che qualcuno ci senta.
"No, non lo sto cat.. quello, no, semplicemente lui è convinto di messaggiare con qualcun altro, non di sicuro un ragazzo e non di sicuro me" dico arrossendo e Rebecca spalanca la bocca incredula.
"Ma... dunque... ti piace Luke e lui non sa neanche della tua esistenza?" Chiede lei confusa ed io annuisco leggermente prima di voltarmi verso il campo.
"Dio, Michael fai più schifo di me nelle relazioni, come fai adesso, non glielo dici?" Chiede e dio scuoto immediatamente la testa.
"No, si incazzerebbe a morte, insomma lui crede di star messaggiando con qualcun altro, non crede sia una ragazza però non sono convinto neanche sappia che io sia un ragazzo, ti giuro che non è così stronzo se lo si conosce, è simpatico e dolce a volte" dico e lei mi guarda ancora confusa pronta per fare altre mille domande ma una voce profonda ci interrompe.
"Hey ragazzi, la squadra sta organizzando una festa a casa di Luke, vi va di venire?" Chiede il fratello della ragazza sorridendoci dolcemente e lei subito scuote la testa.
"Assolutamente n..." la interrompo prima che possa rovinare tutto.
"Sì, ci saremo"
Hey Everybody
Bam, bum, bam, ecco un'altro segreto svelato, il mio piccolo Michael che ha una strana cosa con Luke Hemmings il quale troppo stupido per capire chi sia in realtà il tipo che gli invia i messaggi.
Bene, ho presentato la versione di Michael, abituatevi ad un alternanza tra Rebecca e Michael poichè saranno i due protagonisti che racconteranno le loro storie e la loro relazione con il titolo... bho si vedrà.
Allora ho finito Daddy, mi piange ancora il cuore ma ho iniziato una nuova ff, si chiama Girl Talks Wolf, dal titolo potrete capire la trama, nel caso andate a leggerla, sono pochi capitoli ma ne vale la pena.
Volevo ridire che il tre Dicembre sarò a Roma e mi metterò alla ricerca di Dylan O'Brien e quando lo troverò urlerò di aver trovato Stiles ed averlo salvato dai cacciatori della morte o come cavolo si chiamano, inoltre potrò rimangiare i cornetti alla nutella... ho già fame e non vedo di tornare a Roma.
Okay, vado a tentare di capire matematica, ci si vede e buona vita a tutti.
PS; per coloro che mi hanno sentita cantare su twitter, mi dispiace di aver rovinato una canzone stupenda, non volevo.
Twitter\Snapchat\Spotify\Ask; rebeccaneedfood
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