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Capitolo 13

"Calum?" Sussurro a me stessa stupita di vedere il moro seduto tranquillamente su quella panchina, in silenzio senza volermi farmi notare mi avvicino a lui e lo guardo meglio, noto le sue grandi spalle avvolte sa una felpa nera con il cappuccio alzato sulla sua testa e tra le braccia qualcosa... una chitarra.

Lo sento mentre accorda la sua chitarra marrone e consumata, mi rannicchio dietro una pianta di uno strano fiore, speriamo non sia qualcosa di velenoso, sarebbe poco carino ritrovarmi uno sfogo in faccia, mentre converso silenziosamente con la pianta per accordarmi con lei di non farmi del male sento delle note riempire la serra.

Guardo Calum mentre lentamente pizzica le corde della chitarra con la testa inclinata per guardare i suoi movimenti e le labbra serrate in un'espressione concentrata, ascolto in silenzio seguendo i movimenti delle dita lunghe e snelle del moro, osservo i dettagli esse notando dei piccoli tatuaggi con delle lettere sul dorso, non li avevo mai notati prima.

"I drove by all the places we used to hang out getting wasted
I thought about our last kiss, how it felt, the way you tasted
And even though your friends tell me you're doing fine"

Mi stupisco non appena comincia a cantare una canzone a me sconosciuta, rimango incantata dalla sua voce, non pensavo sapesse cantare, beh in realtà non immaginavo neanche sapesse suonare, ma la sua voce è bellissima, non è roca, forte e graffiante, è una voce dolce e profonda, come se non si limitasse a cantare, è come se si immergesse nel suo mondo.

"Are you somewhere feeling lonely even though he's right beside you?
When he says those words that hurt you, do you read the ones I wrote you?"

Lo guardo mentre canta e nelle ultime parole chiude gli occhi corrucciando la sua espressione tranquilla in una dolore, come se quelle parole lo stessero ferendo, come se gli facesse male cantarle, rimango nascosta a ripensare alle parole, non è una canzone qualunque e non è dedicata sicuramente a sua nonna.

"I remember the day you told me you were leaving

I remember the make-up running down your face
And the dreams you left behind you didn't need them
Like every single wish we ever made
I wish that I could wake up with amnesia
And forget about the stupid little things
Like the way it felt to fall asleep next to you
And the memories I never can escape"

Il ragazzo alza la voce in questa strofa mentre le sue dita invece di accarezzare la chitarra come prima cominciano a scuoterla come per potersi sfogare su di essa, la sua voce si incrina leggermente mentre i suoi occhi rimangono chiusi, le sue dita ad un tratto si fermano lasciando le note sospese in aria e lui smette di cantare portandosi una mano sul volto e passandosela trai capelli nervosamente, lo guardo dispiaciuta che abbia smesso, era bravo, mi piaceva quella canzone.
Gli occhi di Calum si riaprono e si puntano nella mia direzione, io mi nascondo dietro una foglia sperando che essa possa coprirmi totalmente ma ovviamente non essendo un piccolo insetto, il moro si accorge di me.

"Rebecca, sai di avere un brutto vizio vero? Non puoi fissare i ragazzi di nascosto, potrebbero scambiarti per una maniaca o una stalker" dice Calum sorridendomi mentre io con le guance arrossate per la figuraccia esco dal mio nascondiglio esponendomi al suo sguardo completamente.
"Non volevo spiarti, giuro, è che ero venuta qui per rilassarmi e poi ti ho visto, volevo salutarti ma te hai cominciato a suonare quella bellissima canzone, mi sarei sentita in colpa a disturbarti" dico io cercando una scusa, in verità mi ero incantata a fissarlo e stavo facendo la maniaca, mancava solo che tirassi fuori il cellulare per fargli un video.

"Ti piaceva la canzone?" Chiede stupito mentre appoggia il braccio sulla chitarra guardandomi, io annuisco convinta mentre mi avvicino a lui, il ragazzo si sposta leggermente sulla panchina per lasciarmi il posto, io sorrido ringraziandolo e mi siedo vicino a lui facendo scontrare le nostre spalle.
"Non mi piaceva, la adoravo, di chi è? Ed Sheeran?" Chiedo e lui scoppia a ridere, cosa ho detto? Era per caso di Taylor Swift, in genere è lei che fa le canzoni d'amore.

"No, l'ho scritta io" dice sorridendomi leggermente ed io lo guardo incredula, il ragazzo alza le spalle come se non avesse fatto niente di che, non ha capito che io a malapena riesco a infilarmi le magliette per il verso giusto la mattina, scrivere una canzone così bella è inconcepibile nel mio cervello.

Ripenso alle parole della canzone, alle sue espressioni e a quella rabbia o dolore che ha fatto smettere di cantare il ragazzo accanto a me, ricollego il tutto e i miei occhi si puntato su Calum il quale sta guardando la sua chitarra con uno sguardo perso e assente.

"Quella canzone è dedicata a lei?" Chiedo e Calum stringe nelle sue mani la chitarra mentre i suoi occhi tornano su di me, lo guardo mentre annuisce leggermente prima di appoggiare la chitarra a terra e estrarre dal tascone della sua felpa un pacchetto argenteo di sigarette.
"Vuoi?" Chiede porgendomelo ma io scuoto la testa così lui afferra una sigaretta appoggiandola sulle sue labbra e accendendosela inspirando un lungo tiro.
"Sono patetico eh? Il povero ragazzo con il cuore spezzato che scrive canzoni alla sua ex perchè è ancora follemente innamorato di lei, potrebbero scriverci una storia non credi?" Chiede con un sorriso amaro sulle labbra ed io lo guardo dispiaciuta.

"Non sei il primo a rimanere deluso da qualcuno" dico raccogliendo le gambe al petto, è un brutto vizio che ho, ogni volta che si affrontano temi troppo personali mi chiudo a riccio, come se in questo modo mi sentissi più protetta.
"Non era solo qualcuno per me, lei era speciale, mi aveva fatto cambiare, era riuscita a portare via il peggio da me e farmi migliorare" dice mentre guarda dritto davanti a se un vaso di fiori giallo leggermente disidratato e secco.
"Non avevo mai avuto una ragazza seria, preferivo gli incontri da una notte, un bacio, una sveltina e poi addio, non credevo di potermi fidare di una persona a tal punto da innamorarmi eppure lei con i suoi occhioni azzurri è riuscita a colpirmi dritto al cuore, ci dovevi vedere, eravamo sempre a litigare, ogni cosa che dicevo io era sbagliata e ogni cosa che faceva lei era troppo irritante per me, non ci sopportavamo proprio" dice facendo spuntare un piccolo sorriso sul suo volto mentre vaga nei suoi ricordi.

"Fammi indovinare, poi un giorno durante un litigio l'hai baciata, avete fatto finta di niente ma i baci erano sempre più frequenti e tra voi è nato qualcosa di speciale, tu ti sei innamorato di lei e lei ti ha reso migliore, non ti importava più delle altre, per te c'era solo lei" dico io guardando la pianta con la quale mi stavo nascondendo, passiamo un'attimo di silenzio ed io mi giro confusa ritrovandomi il moro fissarmi incredulo e leggermente spaventato.
"E tu come cavolo fai a saperlo?" Chiede guardandomi come se fossi munita di un paio di ali o qualcosa del genere.
"Calum è la tipica storia d'amore, non bisogna essere esperti d'amore per capire certe relazioni, eravate il clichè del badboy con la ragazza perfetta, sai quante storie esistono su di voi?" Chiedo e lui mi guarda ancora confuso, del resto cosa ne può sapere lui delle fanfiction su Zayn Malik.

"E come finivano queste storie?" Chiede interessato, io lo guardo stupita, in genere quando racconto la trama di una storia che leggo a mio fratello lui mi prende di peso e mi getta fuori dalla sua camera, Calum invece sembra me mentre guardo le nuove puntate di Teen Wolf, totalmente preso.
"Emh, in genere i due vivevano una storia d'amore piena di passione fino a sposarsi e avere figli... c'era sempre il lieto fine anche se litigavano" dico io alzando le spalle e il moro inspira la sua sigaretta con uno strano sorriso sulle labbra.

"E non esistono quelle dove il grande amore svanisce? Non esistono storie dove i due innamorati alla fine si stancano della loro routine ed uno di loro tradisce l'altro? In tal caso cosa succede dopo?" Chiede ed io ci penso, non esistono storie così, farebbero schifo a tutti, nessuno leggerebbe una storia che inizia con una rottura no?
"Non lo so, non credo esistano" dico sinceramente ed il ragazzo scoppia a ridere mentre lancia il mozzicone lontano da noi.
"Dunque io sono fottuto" dice mentre appoggia la schiena all'indietro sul legno freddo sistemandosi il cappuccio che lascia intravedere qualche ricciolo scuro sbucare.

"Tu sei ancora innamorato di lei? Insomma la perdoneresti per quello che ti ha fatto? Cancelleresti il suo tradimento? La ameresti come prima?" Chiedo non capendo e lui mi sorride prima di annuire.
"Sì, io la perdonerei, forse le urlerei addosso ma sarei il primo a stringerla a me per asciugarle le lacrime, sarei il primo a chiederle scusa per averla lasciata scivolare via dalle mie dita, sarei il primo a dirle di amarla ancora, perchè lei è stata la mia prima, la prima a farmi cambiare idea, la prima a farmi innamorare, lei è speciale" dice ed io mi avvicino ancora di più a lui.

"Non capisco come lei possa stare bene, come possa aver già trovato altri ragazzi, come può aver già dimenticato tutto, come può essersi scordata di noi e dei nostri momenti, mi aveva promesso di amarmi, pensavo fosse sincera con me , ma se le sue parole erano vere come può lei stare bene?" Chiede ed io lo guardo, osservo i suoi lineamenti di profilo, osservo la sua pelle abbronzata e le sue labbra carnose, i suoi occhi neri che vagano trai fiori della serra mentre dentro di lui il peggiore uragano si scatena distruggendolo.

"Una volta mia nonna mi ha raccontato una storia" dico ed il ragazzo smette di guardarsi attorno per puntare i suoi occhi su di me confuso, io sorrido leggermente prima di continuare " mi raccontava spesso una favola su due pappagalli, vivevano in Amazzonia, un giorno si scontrarono per caso e cominciarono a litigare, ma spesso e volentieri dall'odio nasce il sentimento opposto ovvero l'amore, il loro era un'amore da fiaba, il pappagallo curava la sua amata portandole rametti fioriti e raccogliendo i migliori semi per lei e per ricambiare la pappagallina lo coccolava nelle notti più fredde, un giorno però il destino fece dividere le loro strade, la pappagallina venne catturata da un umano, il pappagallo tornando al nido non la trovò più e si disperò cercandola ovunque, volò in ogni paese, continente e nazione, ci mise anni per cercarla, giorni senza sosta in cerca del suo amore, ed un giorno la trovò, la vide in un enorme giardino pieno di umani, la pappagallina non era triste però, era felice in compagnia di un altro pappagallo, non aveva tradito il suo amore, semplicemente ognuno di noi si innamora di coloro che riescono a rendere il peggio migliore, ci rifugiamo nelle persone che sono pronte a proteggerci e salvarci, è un' istinto naturale" dico e Calum mi guarda completamente rapito dalle mie parole.

"Dunque il pappagallo è rimasto cornuto ed innamorato come me?" Chiede ed io scoppio a ridere annuendo.
"Sì, ma anche lui è destinato a seguire il suo destino fino a trovare il suo vero amore, quello che sarà per sempre, quello che lo guarirà dal dolore" dico e lui sorride mentre alza gli occhi sul soffitto il vetro della cupola osservando il cielo nuvoloso sopra di noi.
"La morale di questa storia è che la pappagallina è una stronza, proprio come Tessie e il pappagallo è un coglione proprio come me" dice ed io scoppio a ridere coprendomi la bocca con le mani per attutire il suono, non vorrei mai che la bidella ci venisse a prendere con la sua scopa.

Rimaniamo per alcuni attimi in silenzio mentre guardiamo attorno a noi ma il suono della campanella ci fa sussultare, mi alzo di scatto ricordandomi di avere lezione di arte, il professore Gantier non ama i ritardatari, Calum mi guarda da seduto mentre io mi sistemo una ciocca dietro l'orecchio portandomi lo zaino in spalle.

"Rebecca" dice Calum fermandomi mentre mi dirigo verso l'uscita frettolosamente, mi giro verso di lui guardandolo e trovandolo con uno strano sorriso sulle labbra.
"Si?" Chiedo e lui punta i suoi occhi nocciola nei miei.
"Di a tua nonna che i pappagalli ai tempi d'oggi si sono praticamente estinti" 



Corro per i corridori in cerca di mio fratello, ogni giorno sempre la stessa storia, lo riempo di messaggi per chiedergli se mi aspetta per portarmi a casa, lui regolarmente ignora le mie richieste e non appena scatta l'ultima campanella inizia per me una maratona che consiste nell'arrivare alla macchina prima di lui per evitare di essere lasciata a piedi, lo stronzo si diverte a farmi prendere la metropolitana con gli strambi che si accumulano nell'ora di punta.

"Reb" Un urlo mi fa fermare in mezzo al corridoio, guardo davanti a me vedendo il parcheggio ancora mezzo vuoto, okay, posso farcela, mi giro e vedo Michael avvicinarsi a grandi passi verso di me e senza farmi rispondere al suo saluto posiziona le sue mani sulla mia spalle stringendomi forte e facendomi confondere.

"Emh, che fai?" Chiedo confusa e lui controlla le mie gambe prima di guardarmi negli occhi facendomi perdere un battito non appena i suoi occhi incontrano i miei.
"In genere quando ti chiedo di uscire o cadi o svieni o qualcuno ti investe brutalmente, mi sto assicurando che niente di tutto ciò ti succeda" dice ed io sorrido alzando gli occhi al cielo.

"Reb" dice lui sorridendomi leggermente ed io inclino la testa in attesa.
"Ti va di venire in un posto speciale con me?" 


Hey Everybody

Amnesia... una delle mie canzoni preferite, bho volevo inserirla.
Comunque ho dato un enorme indizio, capibile da pochi, ormai ho rinunciato nel sperare nel vostro intuito, siete un po come me, non riuscite a completare i puzzle.

Anyway, nel prossimo capitolo signore e signori ci sarà il grande ed enorme BOOM saprete la prima parte della trama che vi ho nascosto fino ad ora, dunque preparate le vostre anime per lo shock , because, i'm gonna fuck your entire life peggio di Luke Hemmings con i suoi selfie, ci siamo capite no?

Bene vi lascio con l'ansia e la curiosità, una buona vita a tutte.
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Ah, ho scaricato Musical.ly e si mi diverto a diventare oscenamente imbarazzante, seguitemi dai; rebeccaneedfood

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