Chapter 22.
La situazione con i Chitauri procedeva egregiamente, ma a quanto pare il consiglio ha voluto farci un piccolo regalo, per rendere le cose un po' più piccanti. Un missile nucleare sta per radere al suolo la città di Manhattan e non abbiamo assolutamente nessuna idea su come poterlo evitare.
Steve:<< Forse c'è qualche speranza.>> sussurra più a se stesso che al resto di noi. E' intento ad osservare quel maledetto missile, che sembra essere sempre più vicino a noi, e noi sempre più lontani da una rapida soluzione di salvataggio.
Io:<<Già, ma fino a quando il portale rimarrà aperto, i Chitauri non cesseranno di attaccare e quel maledetto missile deve essere fermato o non sarà Loki a porre fine a questo mondo!>>
Tony pareva essere alquanto silenzioso, quasi come se avesse trovato una possibile soluzione al problema, ma se non l'ha ancora esternata, è perché c'è sicuramente qualcosa di mezzo che lo disturba, qualcosa di non indifferente.
Steve:<<Tony...che ti prende?>> azzarda Steve curioso oltre che perplesso.
Tony distoglie lo sguardo dal missile, per rivolgerlo velocemente a Steve.
Tony:<<Credo di aver avuto un'idea che potrebbe funzionare.>> Si volta nella mia direzione, notando di non essere io il suo bersaglio.
Io:<<Cosa stai...>> mi interrompe, attirando l'attenzione di Clint, che è appena arrivato dietro di me.
Tony:<<Clint, ho un piano, ma devi raggiungere Natasha e una volta portato il missile oltre il portale, se non sarò tornato dopo 30 secondi, assicurati di chiuderlo definitivamente. Puoi farlo?>>
Nessuno sembrava essere d'accordo con questo suo piano, ma pareva anche essere l'unico che avevamo a disposizione. Poco dopo però, Clint assente con il capo e si materializza tra la folla, raggiungendo Natasha e Selvig nel minor tempo possibile.
Questa volta però, la sua attenzione è rivolta a me.
Tony:<<Ragazzina...voglio che tu sappia che ti ho amata dal primo istante, non importa ciò che Loki ti abbia fatto credere, tu non dubitarne mai.>> mi stampa un bacio sulla fronte, e senza aspettare che potessi dire qualcosa, mi lascia andare, voltandomi le spalle.
Steve:<<Tony, dove stai andando?>>
Io:<<Tony! Sei impazzito? Cosa stai facendo!?>> Perché sembrava essere un addio?
Nell'esatto istante in cui si allontana, capisco quali sono le sue intenzioni, cosi come il perché della sua ultima confessione.
Non sono riuscita ad emettere alcun suono, nel momento in cui ho capito il suo piano, il mio corpo si è gelato seduta stante.
Perché mi sta facendo questo?
Steve:<<Merda!>> lo guarda allontanarsi, per poi voltarsi verso di me con sguardo preoccupato.
Io:<<Sta cercando di deviare il missile verso il portale usando se stesso come mezzo!>> esclamo verso Steve, come se non fosse ovvio anche ai suoi occhi.
Ma il mio è solo un modo per accettarlo, per realizzarlo, urlarlo ed esorcizzare la paura e lo stato di ansia in cui mi trovo in questo istante.
Steve:<<Maite, torna qui!>>
Salto giù dalla Stark Tower, e corro, corro come non ho mai fatto in tutta la mia vita.
Corro con paura, terrore, con il cuore che batte all'impazzata, non sono a conoscenza di quel che sta per avvenire, ma il solo pensiero di una vita senza Tony mi terrorizza.
Non voglio sentire sulla mia pelle la sensazione del suo ultimo respiro, non mi condannerà a questa sofferenza, non potrei sopportarlo.
L'unico modo per accertarmi che sopravviva, è quello di allentare la chiusura del portale, per consentirgli di uscire, anche dopo aver bloccato la chiusura di Natasha e Selvig.
Steve:<<Maite, che diavolo stai facendo?>> prova ad avvicinarsi ma non glielo consento.
Una volta arrivata al centro della città e ritrovarmi proprio sotto il portale, blocco ogni passaggio che possa condurre la squadra da me, circondandomi con fiamme ad altezza notevoli.
Non morirà nessuno oggi. Non se posso evitarlo.
Steve:<<Finirai col farti ammazzare! Spegni questo stupido fuoco, Maite!>> sento solo urla attorno a me, ma non riesco a fare nient'altro se non osservare l'entrata di quel vortice da cui non cessano di uscire Chitauri e noto quasi all'istante Tony entrarci dentro, trascinando con sé il missile.
E con il respiro spezzato, la città silenziosa, inizia con noi il conto alla rovescia. 30, 29, 28, 27...
Respira Maite. Tornerà.
22, 21, 20, 19...
Lo fa sempre.
14, 13, 12, 11...
Lo farà anche questa volta.
6, 5, 4, 3...
Tony ti prego.
2, 1...
Steve:<<Natasha! Il portale!>>
No!
Io:<<No!>>
E con tutta l'energia che possiedo, dono tutta la mia forza e parte del potere di Odino, al processo di chiusura del portale, lasciando a Tony più tempo di reazione, facendo si che esca quanto prima da quel buco nero.
Nell'esatto istante in cui le mie mani emanano una luce quasi divina, il mio corpo quasi cede all'impatto con l'energia del portale.
Le mani bruciano, il dolore che scorre lungo le mie braccia è pari a quello di tante micro fratture, la testa quasi scoppia e le gambe non hanno più autonomia. Sembra di star per...sgretolarmi e ridurmi in un pugno di polvere.
Steve:<<Maite, cosi finirai per ucciderti!>> Non me ne importa minimamente, Steve, non me ne importa davvero.
Io:<<Tony...>> E quasi come un sussurro, in lontananza, riesco ad intravedere la sua figura uscire dal portale. L'esplosione del missile deve essere andata in contrasto con la mia magia, perché poco dopo fa cessare il mio contatto con la voragine in cielo e con ciò, avviene la chiusura immediata del portale.
Mi sento un po' stordita e questo non mi ha concesso di accorgermi prima della poca, se non inesistente, sensibilità del mio corpo.
Le mie gambe cedono, cosi come le fiamme attorno a me.
Tony è salvo e il portale è chiuso, non c'è più nulla da temere. La guerra è finita.
Steve corre verso di me, mentre gli altri si dirigono verso Tony.
Steve:<<L'hai salvato Maite, ce l'hai fatta.>>
Si Steve, ce l'abbiamo fatta.
Steve:<<Resta con me, d'accordo?>>
D'accordo, ma sono tanto stanca.
Steve:<<Non chiudere gli occhi, va bene? Resta sveglia, resta con me.>>
Mi stringe fra le sue braccia e non sento niente, le mie braccia, le mie gambe, non sento niente.
Solo allora mi rendo conto di potermi lasciare andare, che lui è salvo e che, posso smettere, smettere di opporre resistenza, e posso finalmente riposare.
Chiudo gli occhi, solo per un istante...sarà per poco Steve, promesso.
Non mi sarei di certo aspettata, di non riuscire più ad aprirli.
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