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Chapter 18.



Nick:<<Clint Barton è stato recuperato, è salvo ma abbiamo perso le tracce di Bruce.>>

Bruce è disperso.
Thor è disperso.
Phil è morto.

Phil non ce l'ha fatta.
E' morto per salvare me.

Nick:<<Natasha ce l'ha fatta>>

Tony:<<Phil no.>>

Un silenzio tombale riecheggia nella stanza principale, nessuno pronuncia una parola, si sentono solamente i respiri pesanti.
Con mia grande sorpresa, Tony non ha preso bene la morte di Phil, non che gli altri ne fossero contenti ma a lui in particolar modo, ha colpito profondamente la sua scomparsa. 

Nick:<<Tony..>>

Nick era in piedi di fronte a noi mentre noi altri circondiamo il tavolo al centro della sala, con gli occhi puntati su di lui, fino a quando non rimaniamo sorpresi dalla reazione improvvisa di Tony.

Tony:<<No!>>

Ci voltiamo tutti nella sua direzione, sconvolti per lo spavento ma comprensivi rispettando il suo dolore, infatti nessuno professa parola, anzi, lasciano che parli.

Tony:<<Non posso continuare questa battaglia e vedere innocenti morire, non le persone a cui tengo, non è giusto, stiamo andando in contro a morte certa ed io amo il pericolo ma non cosi, io...non...non posso, quel mostro ha ucciso Phil, non continuerò questa assurdità, non so neanche cosa ci faccio qui.>>

Si mette le mani tra i capelli e si alza dal suo posto, facendo avanti e indietro per tutta la stanza.

Steve:<<Tony ha ragione, è assurdo.. dovremmo pensare a qualcos'altro, tutto questo è troppo.>>

Steve è amareggiato, ha il volto rivolto verso il basso, sposta lo sguardo per qualche istante per posarlo su Tony, i suoi occhi sono spenti, non sono più cosi blu come ricordavo.

Steve:<<Non meritava quel che gli è capitato.>>

Tony:<<Era un brav'uomo, Phil.. lui, era un brav'uomo.>>

Io:<<Allora perché scegli di arrenderti adesso?>>

Si volta verso di me, stupito.
Dal momento in cui ho stretto Phil per l'ultima volta, non ho parlato, con nessuno, non sono riuscita a dire nulla, né della morte di Phil, né dei miei sentimenti.
Stava per aprire bocca ma viene interrotto prima del tempo da Nick.

Nick:<<Phil è morto per noi, ha sacrificato la sua vita per permettere a persone come noi di rendere questo mondo, un posto migliore, soprattutto per le generazioni future, pensate al vero motivo per cui siete qui e reimpostatelo nel vostro cervello in modo permanente, ricordate che Phil ha dato la sua vita per questa missione, ed è proprio per questo che non potete tirarvi indietro, non adesso e non nel bel mezzo della partita.>>

Steve:<<Non voglio che muoia nessun altro innocente, la posta in gioco è troppo alta per rischiare in questo modo, la popolazione è in pericolo, cosa accadrebbe con una guerra in corso?>>

Tony si risiede, attento alla conversazione ma continuando a guardarmi, cercando di capire probabilmente cosa mi stia passando per la testa.

Nick:<<Non ha dato la sua vita in cambio di una resa.>>

Silenzio.
Parlano di popolazione, combattimento, di incutere timore, la guerra è necessaria per fermare i Chitauri, e se ci rifiutassimo di combattere, saremo comunque morti ed io non voglio morire non avendoci neanche provato, non avendo provato arduamente a portare a termine la mia missione.
Salvare questo pianeta.

Io:<<Questo è tutto ciò che avete da dire, Avengers? Perché è cosi che vi chiamate, giusto?>>

Steve:<<Cosa vuoi che ti dica?>>

Alza leggermente la testa nella mia direzione, osservandomi con attenzione.

Io:<<Niente Steve, non voglio che tu dica niente, voglio solo che tu veda che quell'uomo ti ammirava mentre tu adesso scegli di rimanere a braccia conserte.>>

Sbatto sul tavolo una figurina di Steve Rogers, figurina che ho trovato nel taschino interno della giacca di Phil macchiato di sangue e ciò non fa altro che farmi gelare sul posto.

Steve:<<Cosa significa?...>>

Io:<<L'ho trovato nella sua giacca.>>

Apre bocca ma la richiude subito dopo, incapace di trovare le parole esatte.

Io:<<Eri il suo idolo, non faceva altro che parlare di te, ti credeva forte, intrepido, intelligente, capace, non ha mai dubitato neanche per un secondo e ne esitato quando si trattava di te, perché sapeva da che parte stavi, cos'è cambiato?>>

Prende la figurina molto lentamente, non prima di averla scrutata a fondo.
La stringe a se tra le mani, guardando un punto indefinito della stanza.
Mi volto verso l'uomo che ultimamente ha scombussolato la mia vita.

Io:<<Tony...>>

Sembrava quasi un sussurro il mio e l'unica cosa che ricevo è un'occhiata contrariata, sa dove voglio andare a parare e non mi fermerò fin quando non sarà chiaro il concetto.

Tony:<<Credi davvero che mi piaccia tutta questa situazione? Che mi piaccia dover decidere su quale vita risparmiare o sacrificare? Phil meritava di essere ancora qui tra noi, non avrebbe dovuto rischiare in quel modo.>>

Sembra quasi che il problema in questione adesso sia io.

Nick:<<Non mi sembra né il momento, né il luogo adatto.>>

Steve:<<No, ha ragione, dobbiamo risolvere le cose adesso.>>

Non mi volto verso Steve perché non ho nessuna intenzione di interrompere il contatto visivo con Tony, che a quanto pare sembra avere un problema con me in questo momento.

Io:<<Il problema è che sia morto per salvare me, non è cosi? Perché io sono la salvatrice e se non scelgo di uccidere per salvare il pianeta, allora perché devono farlo gli altri per salvare la mia di vita?>>

Tony:<<Sarò grato a Phil ogni giorno della mia vita per averti salvata, Maite.>>

Contrae la mascella, segno che non è per niente contento dell'affermazione che ho appena enunciato, non ancora riesco a fidarmi di lui, perché riesce sempre a mettere un muro tra di noi, quindi scusami Tony se non credo nel tuo interesse nel salvaguardarmi.

Io:<<A me non sembra che tu sia grato di avermi qui, dal modo in cui mi stai guardando, come se fossi io la colpevole di tutto.>>

Corruga le sopracciclia, incredulo per la conversazione che stiamo avendo.

Tony:<<O sei tu che cerchi sempre il peggio in me?>>

Non dice il falso.

Io:<<Girarci intorno è quello che sai fare meglio.>>

Anche questo è vero.

Tony:<<Tutto questo è troppo, persino per la salvatrice.>>

Già, probabilmente perché non hai mai creduto davvero in me e nelle mie capacità.

Io:<<Sai una cosa, Tony? Phill, beh...lui non ha esitato neanche per un secondo nel salvarmi la vita, perché lui sapeva da che parte stare, l'ha sempre saputo. Non lascerò che il vostro stupido orgoglio ferito metta a repentaglio questa missione e non lascerò neanche che la morte di Phil sia stata inutile, non è morto invano, questo ve lo posso assicurare e quel che posso o non posso fare, lascialo decidere a me.>>

Sospira, poggiando una mano sulla fronte e l'altra sul fianco.

Tony:<<Maite, quello che voglio dire è che non puoi  pretendere davvero di salvare questo mondo da sola, hai visto l'esercito di Loki? Li hai visti bene quegli esseri? Non ce la faremo perché non abbiamo i mezzi, e anche se li avessimo, come finirebbe la popolazione? Quant'è la percentuale di riuscita di questa missione? E' impossibile.>>

Io:<<No! Tu hai da sempre venduto armi che hanno contribuito alla distruzione del mondo ma quando ti sei trovato in un contesto reale, in cui la guerra era stata causata proprio da materiale che hai costruito da tutta la vita, quando ti sei reso conto che hai reso possibile la rovina di diversi paesi, che hai ucciso famiglie, che tu stesso hai contribuito alla guerra, allora hai deciso di andare contro i tuoi principi, sei andato contro quel che realmente era la tua industria rendendola migliore, hai dato al mondo una secondo occasione, lottando per il giusto. E' impossibile, solo se credi che lo sia.>>

Mi osserva incredulo e abbattuto, non capacitandosi ancora della situazione e della conversazione, e a dir la verità, neanche io.

Tony:<<Questo è un colpo basso..>>

Sembra quasi un sussurro il suo, e mi fa male.
Tutto questo mi fa davvero male.

Io:<<No, io non credo.>>

Tony:<<Ho sempre e solo voluto rendere orgoglioso mio padre portando in alto il suo cognome, è cosi sbagliato?>>

Nick:<<Il punto è, sei disposto a batterti per redimere il tuo nome e quello di Phil?>>

Tony:<<Ho altra scelta?>>

Io:<<Si, essere un codardo e scappare, o batterti per il tuo mondo e restare ma tutti sappiamo quale sia la vera risposta.>>

Tony:<<Adesso stai esagerando, ragazzina.>>

Come prego?
Sta scherzando?
Sono io la ragazzina o è lui che sta scappando?

Io:<<Ragazzina?>>

Mi interrompe.
Credo abbia fatto bene, perché io so cosa stavo per dire a quel codardo.

Steve:<<Maite, non che io non sia d'accordo ma...adesso credo che tu debba tranquillizzarti.>>

Io:<<No Steve, non lascerò che il vostro dolore trasformi in cenere questo mondo, siete tutti tristi e affranti dalla sua scomparsa e volete tirarvi indietro e lo capisco ma è morto per salvare me ed io dovrò convivere con questo per sempre, perché io sono qui e lui non c'è più. Vengo spedita sulla Terra perché scopro di essere la salvatrice, lontano dal mio pianeta, dai miei genitori, lottando ogni giorno con la morte perché il fratello del mio sovrano mi vuole morta, eppure continuo ad essere qui, non sapendo se la mia famiglia sia ancora viva o meno, mi trovo dall'altra parte della galassia, per poter salvare il vostro mondo, quindi no, non vi permetterò di fare questo alla vostra specie. Non ho intenzione di svegliarmi tutti i giorni con il volto sofferente di Phil e lo scettro di Loki infilzato nel suo petto, non me lo farò andare bene senza neanche aver lottato, solo perché voi siete troppo feriti per continuare a combattere.>>

Mi alzo bruscamente dalla sedia ed esco dalla stanza non guardando in faccia nessuno, non ho né la voglia, né la forza di sentirmi dire di dovermi calmare, di respirare, di riflettere o qualsiasi altra stronzata venga detta da chi non sa come prendere o gestire una persona in preda alla rabbia o mille emozioni contrastanti, voglio solo stare da sola ed essere lasciata in pace, per lo meno fino a quando non avranno capito che la morte di Phil non può essere una resa, mi rifiuto di credere che la sua perdita sia una sconfitta e che ci piegheremo ai piedi di Loki e al suo esercito, mi batterò fino al mio ultimo respiro, nessuno me lo impedirà.

Nessuno si è mai sforzato di capire la mia difficoltà nell'essere su questo mondo, senza le persone che amo e senza sapere cosa stia succedendo ad Asgard.
Cercherò con tutta me stessa di salvare Midgard ma nonostante io sia la salvatrice Tony ha ragione, non posso farlo da sola.

Vagando tra i mille posti di questa nave, mi ritrovo nel porto di armi, la stanza da cui Phil ha preso quell'affare con cui ha sparato a Loki.

Phil ma a cosa diavolo stavi pensando?
Quale razza di sciocco avrebbe dato la sua vita per salvare...me?
Come farò adesso? Chi mi salverà da richieste e conversazioni scomode con Tony o Nick?
Chi mi sorriderà e mi stringerà a se in un abbraccio simile a quello di un padre?
Perché Phil? Perché hai scelto di salvarmi?

Io:<<Mi manchi cosi tanto, Phil..>>

Qualcuno entra nella stanza, cogliendomi di sorpresa.

X:<<Era un grande uomo.>>

Mi volto verso quella voce.
Clint Barton.

Annuisco alla sua affermazione.

Io e quest'uomo non abbiamo mai parlato e non ho la minima idea di che cosa ci faccia qui, quando a lui gli è appena stata salvata la vita e dovrebbe star riposando.
Non credo né che mi piaccia, né che mi disgusti, lo associo alla mia discussione con Natasha avvenuto durante la riunione con gli Avengers ma non mi piace dare giudizi affrettati, soprattutto quando la brutta impressione era per una frase detta da Natasha, lui non c'entra.

Clint:<<Non abbiamo avuto mai l'occasione di presentarci, io sono..>>

Lo interrompo, mentre si avvicina a me per tendermi la mano, che afferro saldamente.

Io:<<Clint Barton, ho sentito molto parlare di lei.>>

Sorride ironicamente, evidentemente consapevole del perché.

Clint:<<Potrei dire lo stesso, i piani alti parlano di lei continuamente.>>

Sospiro e abbasso il capo amareggiata.

Io:<<Già...i piani alti.>>

Clint:<<Lei è una leggenda, è cosi terrificante come sembra?>>

Sogghigno.

Più di quanto sembri.

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