33 - Spartaco
Patty ci mise davvero poco ad arrivare a casa, anche lei era incredula di quanto vicino abitassero, tirò un sospiro di sollievo perché non aveva tanta voglia di portare in giro per la città quel gorilla peloso, nonostante, ma questo lei ancora non lo sapeva, fosse ben rispettoso del codice della strada.
«Siamo arrivate» disse Patty appena posò la punta del piede destro a toccar terra. Cindy balzò giù dalla sella trascinandosi l'amico gorilla. Patty rimase a bocca aperta al punto da lasciarla cadere per terra la sacca che aveva portato sul serbatoio. Aveva appena visto il peluche gigante indossare il casco al posto di Cindy: «Cindy!» esclamò.
«Non sapevo dove metterlo...» la pronta risposta, accompagnata da un'alzata di spalle.
Cindy appariva già più serena, come stesse andando in gita con un'amica. Aveva deciso di non pensarci e così stava facendo. L'essere a due isolati da casa non le faceva pesare la gravità di quella fuga improvvisata. Forse non sene rendeva ancora conto, ma stava abbandonato la casa paterna.
Robert, detto ora il ciclista nudo, aveva svoltato a destra, il suo istinto sapeva che se fosse andato dritto avrebbe imboccato una via più frequentata, svoltando a destra, invece, allungava il tragitto ma riduceva i rischi per quella improvvisata passeggiata in bicicletta: la tana andava raggiunta in fretta ma nel modo più sicuro. Brividi e freddo erano ora dimenticati sia per aver rimesso in attività i suoi muscoli indolenziti, sia per aver la mente orientata su altre preoccupazioni. Le cose erano cambiate rapidamente, qualche dubbio che fosse ancora nel al di qua era ora più che lecito, anche la vista era decisamente migliorata. La sua efficienza corporea era tornata a regimi pre miniaturizzazione, il mix di adrenalina e i residui di droghe avevano fatto il resto: Robert si sentiva spaventato e allo stesso tempo invincibile.
Nel frattempo Patty stava facendo gli onori di casa, ma aveva decisamente meno entusiasmo dell'amica. Era scossa dagli eventi di quella mattina, soprattutto dal aver visto il tenero volto di Cindy violentato da una mano che doveva essere protettiva e che invece era solo miseramente vigliacca. Era turbata, confusa dalla quasi naturalezza con cui Cindy cercava di dissipare e nascondere sotto il tappeto quei gesti violenti indegni di qualsiasi vita.
«Non ho molto spazio» disse Patty varcando la soglia d'ingresso «Il tuo amico dovrà arrangiarsi un po'. A proposito come si chiama?»
«Chi? Il peluche? Boh! Non ha un nome...»
«Come non ha un nome? Per chi mi hai presa? Io non porto sconosciuti in casa mia! Dobbiamo subito trovargli un nome! Altrimenti lui va via!»
Cindy guardò perplessa prima Patty e poi il gorilla e all'improvviso esclamò: «Spartaco!»
«Piacere Spartaco, io sono Patty e questa è la tua nuova casa. Benvenuto!»
Cindy, alterando la voce e muovendo il braccio peloso del peluche a simulare convenevoli gesti rispose: «Piacere mio, Patty!» e risero di gusto.
Posò la sacca sul piccolo divano da due posti che era sulla destra di quella stanza che fungeva da ingresso, soggiorno, sala da pranzo, cucina e almeno un'altra mezza dozzina di altri scopi, poi riprese gli onori di casa: «Qui dormirai tu, Spartaco, Cindy invece dormirà per terra, io nella mia camera. Il bagno è di là. Ok?»
«Grazie Patty....»
«Vedrai che sistemeremo tutto... Sei stanca? Hai dormito questa notte?»
«Poco, ma non sono stanca.»
«Adesso sistemati, se vuoi rinfrescarti ti preparo degli asciugamani in bagno. Io devo fare un paio di servizi ma rientro subito, tu mettiti comoda e riposati!»
«Grazie Patty» ripetè ancora Cindy «ti aspetto... anzi ti aspettiamo qui sul divano. Fai quello che devi fare. Non ti preoccupare per noi.»
Mentre Cindy cominciava a prender confidenza con il divano Patty andò in bagno per preparare un paio d'asciugamani per l'inattesa ospite.
«Patty, scusa, dove hai il telecomando?»
Patty rientrando nella stanza rispose: «vicino alla televisione...».Attimi di silenzio.
«Non la vedo.»
«Appunto!»
«Non hai la Tv? » chiese sorpresa Cindy «Ma come fai?»
«Vedrai che dopo un po' non ne sentirai la mancanza!»
Cindy rimase con gli occhi sgranati, quasi a non voler contraddire un'emerita fesseria appena ascoltata.
«Cindy, io scappo, torno tra circa un'ora, hai bisogno di qualcosa? Se hai sete o fame apri il frigo e dì a Spartaco di non arrampicarsi in giro. Tu riposati, dormi un po'... ok?»
«Ok, Grazie Patty ...» ripetè per la terza volta.
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