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Capitolo 9

L'affermazione di Hermione venne accolta con un silenzio tombale.

«Hermione, per un momento ho sentito che Harry abbia affrontato una guerra, ciò è falso vero? Uno scherzo...» iniziò Sirius decisamente preoccupato.
«No, non è uno scherzo» disse seria Hermione.

«Forse avevi ragione ad aspettare» sussurrò Ron
«Io ve l'avevo detto» mormorò Harry con testa bassa.

Aveva paura, ma per cosa?
Non riusciva a capirlo, forse aveva paura di essere abbandonato di nuovo, che lo prendessero per... No, non avrebbe retto.

Mormorando frasi di commiato Harry salí le scale con le lacrime che rigavano quel volto così giovane.

Intanto in cucina la situazione era messa di male in peggio.

«Hermione, spiegati. Cosa ha fatto mio figlio, ti prego. Devo saperlo, raccontami tutto...» sussurrò con le lacrime agli occhi Lily abbracciata in modo disperato a James che veniva sorretto da Sirius che veniva sorretto a sua volta da Remus.

«Si, ha affrontato una guerra per tutti voi. Ci h protetti come te, Lily hai fatto con lui...» disse piano Hermione, facendo fluire il messaggio nel cervello di Lily che capì come tutti del resto...

«si è sacrificato...» disse Remus con occhi sgranati.

«Esatto, si è consegnato a Voldemort, sacrificandosi per noi, a preferito andare incontro al suo destino invece che vederci combattere per tutta la vita. Così ci ha protetto dall'amore che provava per noi, tutti noi. Il suo cuore batteva per noi» dichiarò Hermione con voce calda e calma

Lily e James scoppirono a piangere stringendosi per dare conforto.

«Come è sopravvissuto?» chiese Sirius

«Emh... Non,siamo le persone giuste a cui chiedere, dovrete parlarne con Harry.» disse Ginny venedo in soccorso dell'amica che si era trovata in difficoltà.

«Ma noi lo stiamo chiedendo a te...» sussurrò per la prima volta Severus
«Voi lo dovete chiedere a Harry» ripeté Ron con gli occhi lucidi.

Quando avevano visto il corpo del loro migliore amico, di loro fratello tra le braccia di Hagrid senza vita, si erano sentiti persi, senza felicità, distrutti.
Harry era il migliore amico sulla Terra, pronto a sacrificare la sua vita per proteggere gli altri, pronto a tutto. Erano rimasti folgorati dai sensi di colpa.

«Porco Salazar» disse Severus prima di salire le scale a tutta velocità.
Andò da Harry che si era rintanato in camera e seduto davanti al davanzale osservava le stelle che mano a mano si creavano nel cielo limpido.

«Harry...» sussurrò piano come se avesse paura di spaventarlo.
«Come hai fatto...» chiese sedendosi affianco a lui.
«Io... Ma anche gli altri devono saperlo» disse Harry appoggiando la testa sulle ginocchia che aveva portato al petto.

La porta si aprì ed entrarono tutti sedendosi in cerchio davanti a me. Ron e Hermione invece, insieme a Ginny, si misero vicino a me come a darmi conforto.

«allora?» chiese Sirius impaziente.
«SIRIUS! UN PO' DI TATTO!» strillò mia madre rossa in viso per le lacrime versate.

«Tutto successe quando Lumacorno insegnava a Tom Riddle che gli chiese cosa fossero gli... Horcrux. Ovviamente Lumacorno gli spiegò il minimo cioè, che gli Horcrux erano degli oggetti in cui è racchiusa la tua anima e puoi diventare immortale. Ovviamente a caro prezzo, per poter spezzare l'anima ci vuole un omicidio...» raccontai

Tutti sobbalzarono disgustati da quella persona - che più di tanto non è - ma rimasero in silenzio facendomi cenno di continuare.

«Tom ne voleva fare più di anni e Lumacorno disgustato lo mandò via. Ovviamente niente fermò Voldemort da non farli, creò sette Horcrux di cui uno del tutto involontario.» dissi.

Tutti spalancarono gli occhi inorriditi, a parte Ron e Hermione che li chiusero con forza cercando di non lasciare andare le lacrime che sopprimevano.

«Il sesto anno lo passai praticamente con Silente alla ricerca di piccoli dettagli, quando lui sapeva già tutto. Sapeva cosa mi sarebbe successo e cosa gli sarebbe successo» la rabbia improvvisamente prese il sopravvento ma ci pensò Ginny a rilassarmi.

«Lui sapeva che Voldemort aveva incaricato Draco di ucciderlo, ma anche se non sarebbe stato lui ad ucciderlo sarebbe morto da solo, all'inizio dell'anno venne maledetto e come disse Severus, sarebbe resistito per un ultimo anno, qui gli chiese una cosa impensabile, io ovviamente queste cose le scoprii dopo, Draco era troppo buono per uccidere Silente, quindi Albus incaricò Severus di ucciderlo» qui mi fermai, mi alzai e mi misi affianco a lui per supporto.

Mi mandó un'occhiata neutra ma che dentro dava solo un significato immenso, gratitudine e affetto.

«ovviamente mi sentii malissimo, una persona che si fidava e lui lo aveva ucciso. Beh, venne attaccato dopo che fummo tornati dalla ricerca di un Horcrux che alla fine si scoprì falso, il vero lo aveva preso Regulus Black che morì per colpa degli inferi che abitavano nel lago in cui c'era l'Horcrux.
Sirius perdona tuo fratello è morto cercando di uccidere il Signore Oscuro...» continuai

Lui semplicemente annuì con un sorriso amaro dipinto sul viso.

«Il settimo anno, io Ron e Hermione lo passamo alla ricerca degli Horcrux che vedremo nel pensatoio quando arriveremo al mio ultimo anno. Insomma tornammo a Hogwarts pronti per la battaglia finale. Io intanto avevo da trovare altri tre Horcrux, il diadema, Nagini il serpente di Voldemort che considera una compagna e l'Horcrux involontario»

«Che cos'è l'Horcrux involontario?» chiese Sirius lentamente
«Lo scoprirete» risposi frettoloso ma cercai in tutti i modi di non farlo notare. La cosa ovviamente non sfuggì a nessuno dei presenti ma lasciarono sorvolare.

«Mi mancava il diadema di Corvonero e allora andai a parlare con Elena Corvonero che mi disse dove si trovava, così corsi ma gli amici di Draco e l'ultimo formarono un fuoco e scappammo salvando loro due dato che lo stesso ragazzo che aveva evocato l'Ardemonio ci era caduto dentro e lì l'Horcrux si distrusse, poi Ron e Hermione mi chiesero di guardare dentro la mente di Voldemort e scoprii dove si trovava e insieme a lui c'era...» un sospiro tremolante mi bloccò la parola nella gola, ma ora lo avevo di fianco, era lì con me così ripresi.

«Severus. Voldemort possedeva la Bacchetta di Sambuco che però non gli era del tutto fedele e Tom pensò che apparteneva a Severus così lo... lo uccise. Il punto che la bacchetta non era mai appartenuta a Severus, ma a Draco dato che era stato lui a disarmare Silente quella fatidica sera. Prima che la vita lasciasse Severus, mi chiese di raccogliere le sue lacrime e portarle al pensatoio. L'ultima frase che mi rivolse mi fece ancora di più capire "Guardami... Hai gli occhi ti tua madre..."» sussurrai.

Le lacrime cominciarono ad uscire, bollenti,cristalline, cariche di paura e disprezzo per quella persona che aveva rovinato un sacco di vite, compresa la mia. Severus tentennante mi avvolse in un'abbraccio stentato come se avesse paura che ad un certo punto mi scansi, ma feci il contrario mi aggrappai a lui disperato e mi lasciai cullare da quelle nuove braccia, quando smisi, mi staccò dolcemente da lui e mi accarezzò i capelli corvini lentamente. Poi ripresi.

«Andammo in Sala Comune dove vidi a terra te Remus, la mia guida, la cosa che mi diede il colpo di grazia e Tonks e seppi che Teddy sarebbe cresciuto senza genitori ma almeno sarebbe stato con me e Ginny. Più avanti vidi a terra Fred morto con il sorriso. Non so se avete notato ma i due Malandrini di diverse generazioni sono morti con un sorriso, Sirius e Fred. Così scappai da quella crudele verità e mi rifugiai nell'ufficio di Silente e mi immersi nel Pensatoio dove scoprii tutto, non vi siete chiesti come mai parlo Serpentese, come mai ho un collegamento con la mente di Voldemort? Beh, quella notte del 31 ottobre 1981 Voldemort si agganciò all'unica cosa vivente rimasta in quella casa, io.» dissi fissandoli

«quindi...» iniziarono tutti i Malandrini e mia madre in coro.
«Si, sono l'Horcrux involontario creato da Voldemort» dissi

Sirius spalancò gli occhi grigi e Harry vide la comprensione, la paura e la tristezza.

«così andai versola Foresta Oscura rimpiangendo che Teddy non avrebbe avuto un padrino, di non poter aiutare gli altri, di essere un peso. Ad un certo punto il primo boccino che io presi uscì dalla mia tasca con la scritta"mi apro alla chiusura" e  e si aprì rivelando la pietra della Resurrezione e come fece il secondo fratello la girai tre volte e mi siete comparsi voi e la morte non mi sembrò tanto brutta, se quello avrebbe significato di rivedere, riabbracciare tutti voi. Arrivai davanti a Voldemort e mi scagliò l'anatema che uccide» dichiarai.

«oh...» riuscì solo a dire mia madre prima che si appoggiasse a mio padre pallida in viso.

«ovviamente sopravissi e mi scontrai con Voldemort e vinsi io» dissi velocemente.

Tutti mi si avvicinarono e mi abbracciarono strettamente.

Quando ci staccammo scendemmo in cucina per preparare il pranzo, rimasi indietro insieme ai miei amici.

«Harry, ci dispiace ma dovemmo tornare alla Tana. Magari alla prossima volta» disse Hermione abbracciandomi
«tranquilla Hermione, ci vediamo presto» dissi io comprensivo.

Salutai Ron con un'abbraccio e Ginny con un bacio appassionato.

Quando stavo per dirigermi in cucina quando sentii delle voci in salone.

«cosa pensi di Harry?» chiese una voce che associai a Sirius
«Beh... Non lo so. C'è, in verità preferivo in figlio normale» disse mio padre.

Una lama di ferro mi si infilò nel cuore.

«in che senso?» chiese mia madre con voce del tutto scioccata

«c'è non lo volevo così riservato, freddo, non sembra mio figlio...» disse James
«ma ti senti Potter?!» alzò la voce Severus.

Però io non sentivo più nulla, mi rimbombava semplicemente quella frase "non sembra mio figlio".
Per l'ennesima volta in quella giornata lacrime scesero sai miei occhi verdi diventati ombrosi, pieni di delusione.

Mi sentivo vuoto e così neanche ascoltando il buon senso che mi diceva che forse non avevo capito,mi smaterializzai, lontano dai miei problemi e quelle persone che forse non mi volevano.

Vidi la mia destinazione anche se sapevo che era una cosa molto stupida.

Vidi il cartello di Privet Drive e mi incamminai al numero quattro.
Suonai il campanello, non mi interessava neanche come fosse il mio aspetto.
Mi aprì una donna, una donna che conoscevo bene, zia Petunia che mi lasciò entrare senza neanche pensare.
In salone trovai Dudley che corse da me appena vide i miei occhi e il mio viso colmo di disperazione.
Zia Petunia entrò e mi fece sedere sul divano.

«Cosa ti è successo?» chiese passandomi una tazza di tè.
«gli ho delusi» dissi semplicemente
«chi?» chiede zia Petunia
«I miei genitori. So che può sembrare impossibile ma sono tornati in vita insieme a Sirius, Remus e anche Severus, penso che tu sappia chi siano» dico con voce rotta.

«come mai li hai delusi?» chiese dopo un lungo silenzio.
«gli ho raccontato la mia storia, la mia vita. Fin dall'inizio.» dico

Mio cugino e zia Petunia impallidiscono ma non li bado. Poi ad un certo punto sento delle mani circondarmi e vedo per la prima volta mia zia guardarmi con affetto anziché disgusto. Ricambio un po' imbarazzato e finalmente faccio un breve sorriso, ma vero. Breve, anzi, brevissimo,ma di una sincerità unica.
«cosa ti serve?» chiede mio cugino guardandomi negli occhi.
«solo ospitarmi, finché non riuscirò a dimenticare ciò che hanno detto, anche se penso sia impossibile ma ci proverò. Forse fra qualche settimana avrò il coraggio di chiedere alla mia futura moglie di andare a vivere insieme» dico pensando tra me e me.

Zia Petunia spalanca gli occhi. «Congratulazioni!» dice entusiasta
«com'è?» chiede improvvisamente
«cosa?» chiedo non capendo.
«Raccontami del mondo a cui appartieni tu e mia sorella. E scusami per come mi sono comportata, ero accecata dall'invidia.» sussurra.
«ma certo» dico.
E per la prima volta in dieci minuti mi dimentico del perché ero lì...

Invece che l'uovo di Pasqua vi ho regalato un capitolo lungo.
Quindi, Buona Pasqua a tutta la popolazione di Wattpad e alla prossima!
P.S. Spero che il capitolo vi sia piaciuto

Cri_2000 ❤️❤️❤️

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