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Capitolo 21 Bruce

BRUCE

"Portatela in laboratorio, presto" sprono Thor ad aiutare Clint nel sorreggere Eyra che ha perso conoscenza per il trauma della notizia della morte di suo padre.

Un abbassamento di pressione le ha causato un mancamento nel mezzo della pista d'atterraggio del Quinjet dove è scesa l'astronave che ha condotto il Falco e l'asgardiana di nuovo fra noi.

Per fortuna il redivivo arciere è intervenuto immediatamente e suo zio è accorso al suo fianco, sollevandola con i possenti bicipiti.

"Aspetta un bambino" bisbiglia Barton mentre le sento il polso, che batte regolare "il nostro bambino".

"È meraviglioso, Clint. Di quante settimane è?" Natasha, esaltata, invece di camminare, saltella accanto al suo migliore amico e finalmente sorride di nuovo.

"Di circa tre mesi; credo sia accaduto la prima volta che abbiamo fatto l'amore. Era il giorno del mio compleanno, il sette gennaio scorso. È stato bellissimo" è amaranto sulle guance per la confidenza intima, inusuale per il suo carattere rigido e introverso.

"Serba per te i dettagli sulla vita sessuale di nostra nipote. Non è nemmeno la tua sposa!" Álmadis, raccolte da terra le frecce per reinserirle nella faretra, rimprovera i modi spicci di Clint.

Faccio strada nel nuovo laboratorio fino al lettino medico sormontato da un sofisticato scanner "Posatela sul lettino e spogliatela. Vorrei procedere a effettuare delle analisi di controllo per la tranquillità di tutti".

"Diamine, mostro verde, sei in grande forma. Un po' più sferica del solito ma meglio di quando ci siamo salutati. Hai risolto i problemi coi raggi gamma" l'arciere usa il soprannome mostro verde che mi aveva affibbiato Stark e io indietreggio come se mi avesse schiaffeggiato.

Barton se ne accorge, non perde un colpo, figuriamoci "A proposito, dov'è Tony? Alla villa sul lago a battere la fiacca?".

Non sarà solo Eyra a dover affrontare il peggiore dei lutti.

Clint mi legge in faccia che Tony non c'è più.

Mi sposto dal lettino per permettere a Wanda e Álmadis di togliere la tuta all'asgardiana e do le spalle alle ragazze; gli altri maschi nella stanza imitano il mio gesto.

"Com'è accaduto?" Barton lo sussurra a pugni chiusi.

"Falco" Barnes ha un viso d'angelo e insieme la freddezza del Soldato d'Inverno e forse fra noi era il meno legato al miliardario che vestiva l'armatura di Iron Man "Tony è riuscito a sottrarre a Thanos - giunto sulla Terra attraverso un portale spazio temporale - le pietre del Guanto dell'Infinito. Ha schioccato le dita, disintegrando il Titano Viola e il suo esercito, ma l'energia dell'atto lo ha sfinito e non è sopravvissuto. Sono spiacente".

"Bruce, Eyra ha piccole perdite scure sulla biancheria; sembra sangue, vieni a dare un'occhiata" Romanoff mi avvisa, allarmata, e la raggiungo. Almeno l'argomento della morte di Tony passa in secondo piano per occuparci della paziente.

Attraverso una mutandina casta e demodé si notano delle macchioline brune. Non sono un ginecologo né un dottore in medicina ma me la cavo "Sono piuttosto comuni, non è grave. Vogliamo accertarci che il feto stia bene?".

Sotto il lenzuolo bianco, che le arriva a coprire il seno, osservo dei segni blu scuri che corrono dalla base del collo fino a scomparire sulla schiena: è l'affascinante profezia di cui ho sentito parlare.

Un pulsante sulla consolle e la scansione del corpo di Eyra rimanda l'immagine dell'utero fecondo. Un embrione perfettamente formato e sgambettante si materializza in formato bidimensionale. Il battito è forte, la placenta non presenta distacchi nonostante la velocità del viaggio stellare. Il computer registra e misura, nel silenzio della stanza in cui i colleghi pendono dalle mie labbra.

Inforco gli occhiali da presbite tenuti al collo con un cordoncino marrone e controllo ancora "Clint junior è più in forma di me e sono certo pure più carino". Rassicuro suo padre, tesissimo, avvicinatosi appena sentito delle perdite, e gli svelo il sesso del nascituro. Sono emozionato per lui, per la vita che cresce dentro Eyra, per averlo ritrovato.

L'asgardiana è sudata sulla fronte e sussurra a scatti, nel dormiveglia seguente al collasso "Perdonami". Credo si riferisca proprio al mio amico Barton.

"Anche la mamma sta bene. Le somministrerò un calmante, ha bisogno di riposare un pochino perché al risveglio ricorderà che Asgard è stata distrutta e che i suoi nonni sono morti" un'iniezione le sarà di sollievo; sembra una ragazza timida e tranquilla, oltre che incantevole. E saremo noi la sua casa, non potrà più tornare sul suo regno.

"Perché non ci racconti come sei riuscito a sopravvivere al salto nel burrone e come diamine sei arrivato qui senza siero?" Sam è curioso.

"Alla seconda domanda credo di poter rispondere io. Hai incrociato casualmente il ponte di Einstein - Rosen con l'astronave proveniente da Vormir: i satelliti delle Industrie Stark avevano captato da giorni fluttuazioni anomale nella fascia di Edgeworth-Kuiper. Oggi i movimenti sono aumentati di intensità e frequenza fino a che sono pervenute le immagini della navetta che pilotavi, sputata dall'imboccatura di una sfera di energia, e Thor è volato a vedere se si trattava di un nemico. Sapete cosa significhi per uno scienziato scoprire l'esistenza del ponte di Einstein – Rosen, un wormhole? Roba da premio Nobel, oltre che da Star Trek!".

Sono esaltato e la mia euforia aumenta quando Clint mi dà una notizia incredibile "E del pianeta X, Banner, perché l'ho visto coi miei occhi. E anche Eyra, potrà confermartelo".

Devo tenermi al lettino medico per la sorpresa: sto per svenire anch'io e piomberò a terra con meno leggiadria della mia paziente.

"Allora, uomo d'acciaio! Hai saltato per ottanta metri e poi ti sei nascosto a Steve. Per la sua faccia antipatica?" Sam scherza con Barton.

Il Falco è perplesso, dà una propria interpretazione sul secondo punto "Ero invisibile per la vicinanza con Eyra. Ho cercato di tirare prima un sasso poi una freccia per attirare l'attenzione di Cap, ma non sono riuscito a centrarlo".

Álmadis lo smentisce categoricamente: ha ancora in mano il suo arco e la sua faretra, sono amuleti di un destino bislacco "È impossibile, Clint, sei un tiratore perfetto e non avevi nemici che ti ostacolavano. Tranne uno: mia nipote, un essere fuori dal comune. Non bastasse la profezia impressa sulla pelle ha ereditato anche alcune facoltà dai suoi genitori, sufficienti a ostacolare un arciere talentuoso come te. Fra queste c'è la capacità di orientare il vento a suo piacimento. Non te ne sei mai accorto?".

Barton appare incerto, strofina il mento dove non c'è un minimo accenno di barba. Anche i capelli sono ben sistemati, ricresciuti sui lati e uniformi al ciuffo sulla fronte "Non lo ha mai manifestato apertamente quando eravamo assieme. Comunque sì, le traiettorie della pietra e della freccia sono state deviate da raffiche improvvise d'aria per cui presumo tu abbia ragione. Almeno non ho sbagliato io" è sollevato per un verso, più incavolato per l'altro "Tua nipote ha altri poteri di cui debbo essere messo a conoscenza?" leggo un filo di rabbia nel modo di porre la questione: Clint si sente raggirato e forse si rammarica con se stesso di non essere stato accorto con la donna che lo ha stregato e a cui non riesce a togliere gli occhi di dosso... la mamma di suo figlio.

"Crea ologrammi ed è una mutaforma alla stregua di Loki. Tuttavia, è sempre stata profondamente buona nell'animo, non subdola e falsa come mio fratello. È legatissima a lui e a sua mamma e lo era anche a noi, prima dell'esilio" Thor ancora indossa il mantello e parla nervosamente, scosso dall'aver rincontrato la nipote perduta, figlia del Dio degli Inganni che ha sacrificato la vita per salvarlo da Thanos. La sua perdita è una profonda ferita in fase di perenne cicatrizzazione, lontana dalla guarigione. Lo comprendo perché la piaga dell'assenza di Tony è la mia.

"Mi manca la saggezza di Steve. Lui è vivo, giusto?" Barton ha notato che Sam Wilson porta lo scudo di Rogers agganciato all'avambraccio.

È proprio Falcon che spiega "Cap è tornato indietro per riposizionare ogni Gemma al punto e posto esatto dove le avevate prese. È riuscito ma ha utilizzato il siero, che aveva in abbondanza, per fermarsi nel 1945 e si è ricongiunto con Peggy Carter, l'amore della sua vita. Ha ricominciato a vivere da lì, Clint, e nonostante i paradossi temporali preannunciati da Tony e Bruce, ha avuto un'esistenza felice e piena. Senza la crioconservazione gli anni sono passati per lui come per chiunque altro; il fisico potenziato lo ha comunque agevolato. Quindi, per risponderti, è vivo ma ultracentenario e necessita di assistenza continua. E' un vecchietto" dice con amarezza, riferendosi successivamente alla propria condizione "Mi ha fatto un regalino pesante da gestire". Solleva il braccio e lo scudo risplende di un luccichio ambiguo e nefasto.

Il Falco, con gli occhi sgranati, fissa James che conferma la scelta dell'amico d'infanzia con un cenno del capo.

"Devo farmi una doccia fredda per schiarirmi un po' le idee" a Clint non basterà una doccia, temo.

"Nel tuo armadietto c'è tutto il necessario per un cambio: tuta, scarpe da ginnastica, e i prodotti da bagno. Li abbiamo recuperati sotto le macerie dopo lo scontro con Thanos e conservati lì; forse in fondo al cuore avevamo la speranza che saresti tornato" Wanda Maximoff interviene, portavoce dei nostri pensieri, indicando il corridoio antistante il laboratorio che conduce allo spogliatoio della palestra dove abbiamo posizionato i nuovi armadietti di metallo color canna di fucile.

I primi tre, entrando a destra, hanno i cartellini applicati all'anta con i nomi di Clint, Steve e Tony.

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