Levi's Friend
(Avviso:Questa sarà una storia con solo i Pov di Eren,ci può essere anche qualche Pov di Levi o anche del narratore,ma saranno principalmente di Eren,quindi non scriveró il suo Pov perché é sottinteso.) Grazie della lettura di questo piccolo avviso.
Io ed Armin siamo stati delle ore a sistemare la nuova camera.
Ero molto orgoglioso di noi. Ci eravamo procurati una li una libreria e un grande comò che entravano al millimetro dietro la porta. Siccome ero stato così intelligente da dimenticarmi di misurare la stanza,era stato un vero colpo di fortuna.
Avevamo già finito di montare il comò e la seconda libreria bianca.
Mancava soltanto il divano letto,il cui montaggio si rivelò più complicato del previsto. Nella parte inferiore sembravano mancare alcuni fori,inoltte i pezzi da collocare lungo il piano estraibile non combaciavano.
Doveva essere difettoso.
Avrei dovuto riportarlo indietro,ma non avevo la voglia di trascinarmelo per due piani.
Ed inoltre né io né Armin avevamo degli atttezzi,e senza trapano non avremmo potuto fare niente.
Mi misi a sedere a terra,preso dalla frustazione.
Ero madido di sudore e mi facevano male tutti i muscoli.
L'indomani sarebbe stato una sofferenza.
<É impossibile>
Esclamai.
<Non capisco cosa sia successo> mormorò Armin con una matita in bocca,pensieroso.
<Andrà a finire che dovrò dormire qua sopra>
Dissi scontroso,mettendomi in grembo il tappeto arrotolato.
Accarezzai la soffice pelliccia artificiale,pensando a come fosse simile a quella di un'animale domestico. Come un gatto,ad esempio.
<Ma che dici,ce la faremo>
In quel momento sentii la porta di casa chiudersi e delle voci ovattate in corridoio venire verso di noi.
Il mio coinquilino era tornato.
<Perché non chiediamo a lui se ha un trapano?>
Domandó speranzoso.
<Lo dici solo perché vuoi vederlo>
<Certo>ammise.
<Come sto>
Mi domandò in seguito.
<Direi che abbiamo bisogno di una doccia>
Ci avvicinammo alla porta e rimanemmo in ascolto per un'istante. L'altra voce era decisamente maschile.
Avrà rimorchiato qualcuno?
<Credi che infranga le regole se chiedo un trapano? Insomma potrei disturbarlo,ha visite>
<Andiamo,Eren.>
Rispose facendo un passe verso la porta.
<Non farti intimidire>
Disse aprendo la porta.
<Armin!>
Sibilai correndogli dietro.
Levi era in cucina e stava prendendo la birra dal frigo.
Anche da dietro,o forse soprattutto da dietro,era un gran bel pezzo di ragazzo.
'Alla faccia dell'essere etero,Eren'
Accanto a lui,appoggiato al bancone,c'era un tizio alto-che poi non ci voleva tanto a superarlo-con i capelli biondi e grandi sopracciglia.
<Ciao! Tu devi essere il coinquilino strambo!>
Armin si piazzò davanti al tizio biondo,il quale lo guardò sorpreso.
La sua occhiata incuriosita era straordinariamente amichevole,al contrario di Levi.
<Tanto per comimciare,volevo dirti che trovo le tue regole estremamente stupide. Insomma,guardati,e guarda lui>
Mi indicò con un grande gesto del braccio. Avrei voluto sprofondare,o dissolvermi nell'aria. Andava bene qualsiasi cosa.
<Non credo abbia bisogno di farsela con te.>
Levi chiuse lo sportello del frigorifero e si voltò lentamente. Scrutó Armin e seguì con interesse la sua tirata contro l'amico. Sembrava divertirsi.
Sembrava...
Mi affrettai a raggiungere Armin e gli posai le mani sulle spalle. Mi chinai verso di lui e mormorai.
<Non é lui>
Si irrigidì.
<Come,non é lui?>
Con un cenno della testa gli indicai Levi.
<Lui é Levi,il mio coinquilino. Levi lui é il mio amico Armin>
L'amico intanto sorrideva compiaciugo.
<Io sono Erwin>
Si presentò l'amico,porgendo la mano prima ad Armin e poi a me.
<Piacere di conoscervi>
Fece tutto rosso Armin
<Ciao,io sono Eren>
<Ho sentito parlare di te>
Erwin guarda divertito Levi.
Mentre loro chiacchieravano,mi ricordai del motivo per cui eravamo usciti dalla camera. Se quella notte volevo dormire in pace,avevo assolutamente bisogno di un trapano.
<Ehi>
Richiamai il mio coinquilino.
Lui piegò la testa all'indietro e mi guardò accigliato.
<Non é che per caso avresti un trapano?>
<Cosa te ne fai di un trapano?>
Domandó incuriosito.
<Nel divano da montare mancano dei fori. Devo farne altri>
Levi si mise a sedere sul divano a guardare la televisione con un'aria indifferente.
<Non ce l'ho il trapano>
<Ma allora perché ti interessava sapere a cosa mi serviva?>
<Volevo solamente capire se ti serviva sul serio oppure se eri troppo scemo per leggere un libretto d'istruzioni>
Sbuffó infastidito.
<Ma quindi vuol dire che hai un trapano e non me lo vuoi prestare?>
<Esattamente>
Feci un ringhio di frustazione,a pugni stretti andai in camera mia e presi il libretto delle istruzioni e tornai in salotto.
Mi piazzai tra Levi e la tv che stava guardando.
Con una certa soddisfazione,vidi la sua indifferenza tramutarsi lentamente in rabbia. Fece per parlare ma non gli diedi il tempo che parlai prima io.
<Tieni. Guarda qui vi dovrebbero essere dei fori,ma andando a vedere nel mio divano-letto non ci sono quindi ho bisogno di un trapano per bucare.>
<Stai giocando con il fuoco>
Si alzò improvvisamente facendomi di conseguenza balzare indietro per lo spavento urtando il tavolino con il polpaccio.
Stavo per cadere,ma prima che succedesse ciò,Levi mi prende per gli avambracci e mi porta a se.
Spostai lo sguardo dalle sue dita alle sue braccia muscolose e poi su,fino al suo viso.
Lo stavo esaminando con una certa intensità che sembrava essere ricambiata dal corvino.
I colori dei nostri occhi si mischiano ed era nato uma sorta d'incanto.
Ma lui batté le palpebre e l'incanto si spazzò.
Mi lasciò andare facendomi cadere a terra e uscì precipitosamente dal salotto.
<Tieni>
Disse brusco,porgendomi una valigetta verde scuro.
<Guai a te se combini qualche casino>
<Potresti anche venire a darci una mano>
Replicò Armin.
<Vi do una mano io>
Propose Erwin.
<Dov'é l'oggetto?>
Ingnorai l'occhiata furente di Levi e seguii Erwin in camera mia.
Levi incazzato ci seguì a ruota.
<In effetti qui mancano dei fori. Mettiamoci a lavoro>
Disse Levi,prendendo la valigetta dalle mani di Erwin.
<Adesso ci aiuti eh?>
Lo provocai.
<É perché mi stavate rompendo le palle,quindi alla fine ho ceduto>
°°°°°°
<Accidenti sono sfinito>
Sospirai lasciandomi cadere sul divano in salotto.
Armin mi raggiunse sdraiandosi al mio fianco.
<Anch'io. Credo che non riuscirò più a muovermi>
Provò a sollevare leggermente la testa e la lasciò cadere subito all'indietro.
<Visto?>
Disse sfinito,facendomi ridere.
<Un vero problema>
Disse Erwin.
<Peccato. Stasera Levi aveva organizzato una festa,a quanto pare non puoi partecipare>
Disse facendomi stupire.
Sarei dovuto rimanere in camera mia?
<Sì. Devo andare al dormitorio>
Si alzò Armin dal divano dirigendosi verso la porta.
<Ciao,ragazzi>
Li salutò facendomi un'occhiolino per incoraggiarmi.
Appena uscito cercai con lo sguardo Levi,non trovandolo.
Avevo bisogno di farmi una doccia e la porta del bagno era chiusa a chiave.
-maledetto bastardo... Perché l'ha chiusa a chiave?-
<Erwin,dov'è Levi?>
<Penso in camera sua>
Mi affrettai ad andare da lui.
Bussai una prima volta. Nessuna risposta.
Bussai di nuovo.
Niente.
Aspettai un'istante,indeciso,infine abbassai la maniglia>
<Senti,mi diresti dove hai messo le chiavi del bagno?>
Infilai la testa nella sua stanza trovandola tremendamente pulita.
Prima di vedere i particolari della stanza,Levi mi si paró davanti nascondendomi la vista.
<Una cosa é obbligarmi a montare i tuoi dannati mobili>
Ringhió
<Ma piombare in camera mia e disturbare il mio lavoro,non ti é permesso>
Confuso alzai lo sguardo. Aveva gli occhi furiosi.
<Scusa volevo solo sapere...>
<Ci sento,non sono sordo>
Si passò una mano sulla fronte.
<Per oggi hai superato il limite>
Continuó
<Hai raggiunto il tuo limite?>
"Domandai" furioso.
<Senti mio caro,vediamo di fare chiarezza! Tanto per comimciare,non ti ho obbligato io a montare i miei mobili. Secondo,volevo solo chiederti dov'è la chiave del bagno,non mi pare che sia 'sta gran cosa. Hai degli sbalzi d'umore peggio di una ragazza com la sindrome premestruale!>
Lui non batté ciglio.
<Non ho sbalzi d'amore,dolcezza. Sono sempre insopportabile>
Mi afferrò per le spalle. La sua presa salda mi fece fremere la pelle sotto la maglia,e maledissi il mio corpo che si accendeva tanto per un massaggio.
Poi mi spinse fuori dalla sua camera.
<E adesso vai al diavolo>
Disse sbattendomi la porta in faccia.
Prima che si chiudesse definitivamente,vidi un libro sul suo letto.
"Il coniglio di velluto"
Il libro che mi leggeva il mio primo amore da bambino... Quando voleva rassicurarmi.
Come mai ne ha una copia tremendamente familiare alla vecchia che mi leggeva quel bambino?
Mi ricordo che lui me lo leggeva ogni sera per farmi addormentare,per farmi sentire protetto.
Io piangevo ogni sera per come finiva la storia.
Mi sentivo come il coniglietto,volevo soltanto sentirmi vero e amato.
Ma non capisco perché Levi mi sembra così tanto quel bambino... Sarà lui l'uomo che sto cercando da 5 anni?
°°°°°°
Heyyy nuovo capitolo dopo tanto tempo.
Come vi va la vita?
Vi sta' piacendo la storia?
Scusate per i miei errori alla prossima:3
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