La resa dei conti
Insieme ad Armin ci dirigiamo verso la casa sua. Il mio cuore sembra voler uscire dal petto, non penso di essere mai stato così in ansia a parlare con qualcuno. Bussiamo alla porta e ci apre una figura lontanamente simile a colui che conoscevamo come Erwin. Il suo viso fa trasparire tutta la sua stanchezza, le occhiaie sono molto visibili, come se non avesse per niente dormito questa notte. Ci fa entrare rivolgendoci un sorriso stanco e ci porta verso il salotto.
A mia sorpresa Levi non c'era.
«Ma, Levi?»
«Sta dormendo»
«Sta dormendo?!»
«Si. Non ha fatto altro che bere stanotte, siamo andati a dormire solo due ore fa. Ti prego riportatelo a casa»
Si sedette, con il caffè alla mano, sul divano.
«É un ragazzo molto intelligente e ragionevole, ma certe volte cambia totalmente, come se fosse un'altra persona. Come penso voi abbiate già dedotto, non ho dormito quasi per niente, perché ovviamente dovevo ripulire il casino che lui aveva creato. Sento che mi sto per arrabbiare se penso che adesso lui stia dormendo beatamente sul mio letto. Mi ha fatto passare un inferno di serata»
Sorseggiò una goccia di caffè.
«Posso andare a svegliarlo?»
«Vai pure, mi faresti un piacere»
Mi guidò verso la sua camera.
Levi stava dormendo come un bambino che aveva esaurito tutte le sue forze. Presi le coperte e gliele tolsi di dosso sperando che si svegliasse.
La scena che vidi mi fece quasi ridere. Vedere lui, con gli occhi semichiusi, alla ricerca di fonti di calore era veramente carinissimo.
«Stronzo ridammi le coperte»
Borbottò. Il suo tono era visibilmente stanco.
«Dobbiamo parlare, Levi. Svegliati»
«Erwin, non rompere le palle, dopo pulisco io quel casino»
«Prima di tutto sono Eren. Adesso scendi dal letto, andiamo a prendere un caffè e parlare civilmente»
Con una faccia visibilmente confusa, si alzò improvvisamente dal letto.
«Scusa... Buongiorno»
Borbottò
I suoi capelli erano un disastro, ma lo rendevano terribilmente carino.
Andammo in cucina e gli diedi il restante caffè preparato da Erwin, per poi sederci.
Armin mi aspettava fuori casa, mentre Erwin era andato letto, quindi eravamo indisturbati.
Intorno a noi però ci stava un silenzio imbarazzante.
«Mh, allora Levi»
Tossicchiai per avere la sua attenzione. In risposta girò lo sguardo verso di me
«Vorresti cominciare tu la conversazione?» continuai
«No, comincia tu»
Mi rispose bevendo un'altro sorso di caffè
«Vorrei parlare principalmente di cosa è successo in bagno pochi giorni fa. Non so se l'hai sentito anche tu ma- »
«Aspetta. Non continuare. Quello che è successo in bagno non sarebbe mai dovuto succedere»
«Si ma fammi continuare. Penso che anche tu abbia sentito l'aria che ci stava intorno a noi in quel momento, e non è successo solo lì, ma anche altre volte.»
«Beh si hai ragione, come vorresti concluderla adesso? Vorresti andartene dal mio appartamento?»
«Assolutamente no, vorrei sapere per bene tu cosa ne pensi e cosa tu provi verso di me... »
Conclusi guardandolo attentamente negli occhi.
«Io... Non starai esagerando? Vorresti dirmi che per due volte che ci siamo toccati per sbaglio, ti sei innamorato di me? »
Non gli risposi, semplicemente continuai a guardarlo.
«Senti Eren, ho molte cose che mi passano per la testa riguardo te in questo periodo, e una relazione tra noi due probabilmente per adesso mi confonderebbe ancora di più»
«Non ha senso quello che mi stai dicendo. Che cosa mi stai nascondendo in questo periodo, perché continui ad avere questo comportamento nei miei confronti?!»
«Ti ricordo che ti ho detto fin dall'inizio le regole che ci sarebbero state tra noi due»
«Ma non ti sembra che le abbiamo violate fin dall'inizio?»
«Ma potremmo ricominciare. Non sai cosa io stia provando in questo periodo e la causa principale sei tu, per questo vorrei solo che per un po' tra noi due ci sia della distanza»
«Sei solo uno stronzo»
Mi alzai, e me ne andai, lasciando Levi con una faccia perplessa.
«Eren?»
Armin mi guardò preoccupato, io gli presi le chiavi della macchina dalle mani, e mi avviai verso una meta indeterminata, non mi importava dove andassi, volevo semplicemente stare da solo e lontano da tutti per un po'.
Alla fine, senza neanche pensarci, sono andato alla meta escursionistica, avevo bisogno di vedere quel bellissimo panorama.
Scesi dalla macchina, e cercai più o meno di ricordarmi la strada che feci inizialmente.
Camminai e camminai, fino a quando mi accorsi che mi ero perso. Questa era l'ultima cosa che speravo mi succedesse, ero terrorizzato, l'unica cosa che vedevo intorno a me erano solo gli alberi.
Cercai di calmarmi e non farmi prendere dal panico, provai a ritornare indietro, riprendendo i miei passi, ma preso dalla paura iniziale, tutti i passi che avevo percorso poco prima, si erano completamente cancellati dalla mia mente, non dandomi neanche l'idea di dove potessi essere.
Provai a cercare una mappa geografica sul mio cellulare, ma ovviamente non ci stava campo.
Ora che potevo mai fare?
Una parte di me voleva telefonare Levi in cerca di aiuto, ma il mio orgoglio non me lo permise.
Parlando del diavolo, però, mi ritrovai una chiamata da parte sua.
«Lev-»
«Eren dove cazzo sei!? È da due ore che ti stiamo cercando!»
«Mi sono perso...»
«In che senso? Spiegati meglio, Eren. »
«Volevo andare a vedere quel bellissimo panorama per calmare un po' i miei nervi, ma mi sono perso»
«Eren ma hai idea di quanto io ci abbia messo ad orientarmi là dentro?! Che ti è venuto in mente di fare...»
«Beh se non mi vuoi aiutare, allora è meglio che trovi da solo la mia strada»
«Non dire cazzate, sono già in macchina. Sto arrivando.»
•••••
HEY (´ . .̫ . ')
...
si lo so :(
Scusatemi...
E SCUSATE ANCHE PER LA MIA GRAMMATICA SO CHE STO FACENDO SCHIFO HAHA.
Comunque ho fatto gli esami l'11 (si ero la prima ovvio) e adesso sono felicemente libera.
Ho amato discutere propriamente dell'argomento "omofobia e omosessualità", del fatto che l'omofobia deve essere combattuta e placata, e che l'amore è amore :3
Scusate per il capitolo corto, ma volevo finirlo così haha.
Alla prossima (spero il più presto)
SCUSATE L'ORARIO AVEVO VOGLIA ORA DI AGGIORNARE HAHA
GRAZIE PER TUTTE LE VISUALIZZAZIONI E LE STELLINE, NON ME LE SAREI MAI ASPETTATE •́ ‿ ,•̀
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