Eccoti
Ero solo, perso, intorno non c'era nulla, mi sentivo in trappola, mi sentivo solo. La mia vista improvvisamente si fece bianca. e mi svegliai di soprassalto. Levi era accanto a me, stava dormendo tenendomi la mano in modo protettivo, come se avesse paura che potessi scappare di nuovo da lui. Gli diedi due colpetti sulla spalla e piano piano aprì gli occhi. Di scatto si girò verso di me, guardandomi come se non fossi reale, io gli sorrisi e lui mi abbracciò.
"Scusa, scusa!Ieri sono stato molto cattivo con te, e ho avuto così tanta paura di non riuscire più a trovarti..." disse tra le mie braccia, in quel momento mi sembrava una persona completamente diversa. Lo abbracciai a mia volta e gli diedi un bacio tra i capelli.
"Non ti preoccupare, adesso sono qui"
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Intorno a me c'erano solo alberi, faceva freddo, stavo tremando, avevo paura che Levi non riuscisse a ritrovarmi. Avevo paura. Incominciai a piangere. "Sono uno stupido! Mi sono cacciato in un bel guai ed adesso devo solo sperare che entro sera riescano a ritrovarmi. Stupido, stupido, stupido!"
MI accovacciai, sperando di farmi un po' di calore. Sentii una voce.
"Eren, Eren!"
Riconobbi la voce di Levi, e gridai a mia volta per far capire dove fossi. Sentivo i suoi passi farsi sempre più vicini, fino a quando non lo vidi correre verso di me, e mi abbracciò
"Levi, Levi!" singhiozzai il suo nome tra le lacrime, ho avuto così tanta paura
Mi mise una mano tra i capelli, accarezzandomi la testa, io lo abbracciai ancora più forte, emanava calore ne avevo bisogno.
"Adesso sono qui"
Poi non vidi più nulla. Svenni.
Mi portarono in ospedale e dissero che ero svenuto a causa dello shock del momento. Levi stette tutto il giorno vicino a me, senza parlare, eravamo solo noi due.
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Dopo che mi ripresi, fui dimesso dall'ospedale, ed andammo a casa nostra, il tragitto lo passammo in silenzio.
"Dopo possiamo parlare per bene a casa?" fu l'unica cosa che mi disse, io gli strinsi la mano accettando la sua richiesta. Stavolta non sbaglieremo.
Entrammo in casa, io posai le cose in camera e mi cambiai, andai in bagno a sciacquarmi il viso, per poi andare in cucina, dove c'era già Levi ad aspettarmi. Era in agitazione, si torturava le dita come se non sapesse da dove iniziare, aveva paura di ciò che ci saremmo detti intorno a quella tavola a sei posti.
"Incominciamo?"
"Incominciamo"
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Okay. Si, lo so che è piccolo, ma ora per trovarmi meglio preferirei fare così, scusate.
Scusate i mesi che ci ho messo. non sono stata per niente attiva, adesso mi programmo già di scrivere per il prossimo capitolo. Scusate gli errori :)
Come state voi?
Ah si aggiungo che il prossimo capitolo per me sarà un po' complicato da scrivere, lo vorrei fare molto bene, quindi potrei metterci un po'
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