Goodbye 2024
Caro 2024,
per essere un anno bisesto, non sei stato assolutamente un anno funesto! Anzi, sei stato estremamente generoso con me. Certo, sei iniziato un po' in salita, eh, però la vista ha ricompensato la scalata e, finalmente, la mia vita è in discesa.
Sei stato il mio primo anno davvero lontano da casa, il primo anno da sola in una grande città. Il primo anno in cui, in realtà, non sono stata da sola perché ho finalmente trovato una famiglia che, per quanto non di sangue, è degna di essere chiamata tale. L'anno di un gruppo d'amici degno di questo nome, della mia prima festa di compleanno a sorpresa e delle serate piene di allegria alcolica. E, sebbene sia consapevole che certi legami non sono destinati a durare, sono grata di averli avuti proprio in questo momento.
Perché, caro 2024, sei stato anche l'anno del mio primo - e si spera ultimo - ciclo di antidepressivi. Sei stato l'anno in cui ho scoperto che cosa si prova ad essere "normali", a non avere sempre voci in testa e a non vivere con la costante sensazione che qualcuno ti stia per uccidere. Sei stato l'anno in cui ho sconfitto non solo la depressione, ma anche l'ansia e la paura di essere notata. Sei stato l'anno in cui ho imparato di nuovo a piangere e a non reprimere le mie emozioni, perché non c'è niente di male nell'essere tristi o arrabbiati o nell'avere paura.
Sei stato l'anno dell'autostima, l'anno in cui ho finalmente riempito l'armadio di vestiti che piacessero a me e non a mia madre. L'anno in cui ho finalmente imparato a mettermi l'eyeliner in modo simmetrico e a sfumare la matita senza sembrare sciatta. L'anno in cui ho trovato il coraggio di non nascondere il mio lato dom perché, che mi piaccia o meno, chi mi conosce un minimo sa come sono fatta.
Sei stato la mia healing era. Sei stato l'anno in cui ho finalmente curato il mio cuore spezzato e mi sono riaperta al mondo. Sei stato l'anno delle avventure folli su Tinder e dei primi veri approcci al genere maschile. Un anno complesso e pieno di dubbi, soprattutto sul mio essere queer, perché vivere senza aspettative ha messo di nuovo in crisi chi penso di essere. Ma, d'altronde, il questioning sulla mia identità di genere va avanti dal liceo, quindi non c'è da stupirsi.
Ma soprattutto, mio carissimo 2024, sei stato un anno pieno d'amore. Ho finalmente scoperto che cosa voglia dire avere una sorella, una persona che sia sempre pronta ad ascoltarti, ad includerti e a sistemarti i capelli dietro. Ho riscoperto dopo anni che cosa si provi ad avere un padre che pensa a te - nei suoi tempi, nei suoi modi, questo sì, ma che ci pensa.
E, anche se c'è chi mi odia ancora, chi sostiene di amarmi quand'è l'esatto contrario, anche se c'è chi continua a perseguitarmi perché non riesce ad andare avanti, il mio cuore è in pace per la prima volta dopo non so quanto tempo. Perché quest'anno ho conosciuto una persona speciale, una persona che amo, che mi ama e che mi fa sentire amata come mai prima. Non so quanto durerà, né tantomeno se questo idillio sarà solo la fase luna di miele, però spero che sia per sempre perché ho finalmente trovato l'amore gentile che penso di meritare.
Sei stato bravo, 2024, meriti di andare in pensione.
Ad maiora
Ave atque vale
Narnia
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