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Capitolo 7 - Il vincitore

L'unica cosa vagamente positiva di questo scontro? Finalmente avremo l'occasione di conoscerci caro lettore, perché farò la mia splendida apparizione nel prossimo capitolo di questa tumultuosa storia.

Capitolo 7 - Il vincitore

Todoroki, come era sovente fare, decise di attaccare in modo fulmineo, con una scarica di ghiaccio che mandò in frantumi il pavimento del ring. Sarebbe stata un'ottima strategia se Kuuki non se lo fosse aspettato, e infatti schizzò via dalla sua postazione, ancor prima dell'attacco vero e proprio. A differenza di Midoriya lei non aveva alcuna arma dalla sua per contrattaccare la sua offensiva, l'unica cosa che poteva fare era tenersi sopraelevata dal terreno, e pensare ad una strategia per sconfiggere l'avversario.

Infatti creò una delle sue piattaforme di aria condensata e riprese fiato, era sfinita da tutti gli sforzi di quella giornata, non andava bene per il suo fisico, e il fatto che non potesse neanche controllare i propri parametri vitali rendeva il tutto ancora più preoccupante. Nonostante tutto, aveva osservato l'avversario grazie ai suoi scontri precedenti, e conosceva in parte la sua strategia, come aveva puntualizzato prima cercava di finire i suoi scontri in fretta per evitare che il suo corpo si gelasse, ma lei non poteva intraprendere una guerra di logoramento, e utilizzare la nebbia come nella battaglia contro Iida si sarebbe rivelato inutile contro un opponente come lui. Serviva qualcosa di drastico, qualcosa che le avrebbe dato quel poco di vantaggio che le sarebbe servito per vincere.

'In primis devo proteggermi dal suo ghiaccio. Ma cosa posso usare... Qualcosa che potrebbe contrastare anche il suo fuoco nel caso lo usasse.'

Arrivò a queste conclusioni in una frazione di secondo, perché Todoroki non appena aveva creato la sua piattaforma decise di produrre una lastra di ghiaccio che puntava dritta verso di lei. Infranse il suo appoggio e la ragazza cadde in piedi, a terra. Anche questa volta sarebbe stato un o la va o la spacca.

Chiuse gli occhi e visualizzò una raffica di immagini, impresse col fuoco nella sua memoria, le immagini più rivoltanti che mente umana potesse immaginare, i ricordi più obbrobriosi nascosti nelle profondità della sua psiche. Le venne addirittura da vomitare, ma si trattenne, il suo corpo era già troppo debilitato, se avesse continuato così non sarebbe riuscita a combattere nell'ultimo scontro.

Forse esagerò.

La violenza con cui il ciclone si formò intorno a lei, prese metà ring. Il cielo si scurì, una colonna di aria grigia, torbida e plumbea la avvolse, schermandola da sguardi indiscreti. Non riuscì più a trattenersi e rigettò a terra il pranzo che aveva consumato.

Aveva decisamente esagerato.

"Basta cazzo. Basta." si ripeteva a sé stessa, cercando di scacciare via quelle immagini "È abbastanza! Avete fatto il vostro dovere ora andate via!" Si era fatta sopraffare dal panico, e aveva perso il controllo, ora nonostante avesse gli occhi aperti riusciva a vedere nitidamente, anche più di prima, quelle immagini.

Più le guardava e più la rabbia cresceva, non era più solo disgusto, era astio, rancore, confusione. Si mise le mani tra i capelli, iniziando a tirarli. La testa le stava esplodendo. Non sentiva più nulla. Né le voci che la chiamavano disperatamente, né i frammenti del ring che la colpivano, né i tagli che si creavano, e tanto meno il sangue che le sgorgava sul corpo.

Era tanto tempo che non perdeva il controllo così.

Sorrise, alzandosi in piedi e facendo diradare di poco il vento che la rinchiudeva con sé stessa. Guardò il suo avversario ed esplose in una risata fragorosa.

"EHI TODOROKI! VEDIAMO CHE SAI FARE STUDENTE MIGLIORE DELLA CLASSE!! AHAHAHA MI SENTO EUFORICA!" si era lasciata andare completamente, non c'era modo di fermarsi in ogni caso. Si sarebbe affidata alle cure degli adulti per una volta nella sua vita.

Iniziò a correre nella direzione del ragazzo, col naso sanguinante, mentre alle sue spalle una moltitudine di fenomeni atmosferici diversi distruggevano il ring, e non solo. Urla, grida, strepiti e il fischio del vento, il tuonare dei fulmini, il calore del fuoco. Era letteralmente il caos. Nessuno capiva cosa stesse succedendo e il panico regnava padrone nel palazzetto.

Si era fermata di fronte a lui, e lo aveva atterrato. "LE SENTI? LE GRIDA? NON SONO BELLISSIME? Sai, anche io una volta gridai così, ma nessuno era lì per salvarmi, nessuno c'è mai stato. Loro sono fortunati, loro sono eroi, sono adulti, possono benissimo salvarsi, ed essere salvati. Io non sono stata così tanto fortunata, e allora mi sono detta, nessuno mi sentirà mai più gridare in questo modo. Mai. Ahahah. Che cosa triste non trovi?" Lo guardava con gli occhi strabuzzati, pieni di lacrime calde, che si mischiavano al sangue. "Non guardarmi così! Non sto facendo nulla di sbagliato sai?? Perché devo essere io l'unica ad aver sofferto così tanto. Perché gli altri possono vivere in modo normale e io no!? Per-" venne interrotta dall'odore del profumo di Midnight che si era sparso nell'aria. Per arrivare al suo naso tra tutto quel vento l'eroina dovette strapparsi quasi interamente il tessuto del suo costume, facendo spargere la fragranza in gran parte del palazzetto.

La ragazza cadde, svenuta rivolta in avanti, le membra molli bloccando maggiormente il ragazzo in terra. Anche lui svenuto per via del profumo. Purtroppo quella mossa non sarebbe servita a placare la tumultuosa avanzata del disastro. Infatti, a suo discapito, ma anche per tutti gli altri presenti, la perdita dei sensi non bloccava l'effetto del suo quirk.

Aizawa si era già mobilitato, intuendo l'andazzo della situazione. Scese di fretta, per quanto gli fosse permesso dalle sue condizioni fisiche e cercando di schivare i vari detriti lanciati a velocità inumane per tutto il palazzetto, facendosi strada verso i corpi inermi dei due adolescenti. Appena giunse, girò il corpo della ragazza, volgendolo verso l'alto, attivando la propria unicità annullando, per fortuna, l'effetto dell'altra, facendo cessare qualsiasi fenomeno si stesse abbattendo su di loro in quel momento.

La calma tornò a regnare sovrana. Un silenzio surreale riempiva pesante lo stadio.

Dopo che l'ordine fu ristabilito, i due studenti vennero caricati su due lettini e vennero scortati in infermeria.

"A causa dei precedenti avvenimenti, il festival dello sport sarà sospeso fino a nuovo ordine. Scusate per il disagio arrecato." Present Mic, dopo essere ritornato nella sala di registrazione, fece questo annuncio, tornando subito dopo fuori dalla sala per offrire supporto ai civili coinvolti.

Per grandissima fortuna, un po' di tutti, nessuno risultò essere ferito gravemente, qualche graffio e tanta paura, ma a conti fatti non c'erano morti e questo era l'importante.

E qui arrivo io caro lettore! Tu non hai idea di chi io sia ma la cosa è reciproca! Mi presento, il mio nome è April G. Roberts, e sono la psichiatra di Kuuki. Seguo questa ragazza da ormai quattro anni. E in teoria il nostro percorso di terapia dovrebbe essere finito, ma io sono qui proprio nel caso lei abbia un crollo improvviso, o vada fuori controllo come è successo poco fa. E ora, penso sia doveroso che io vada dalla mia paziente.

Oh mi raccomando, tu non sai nulla, io non ti ho detto niente, e noi non ci conosciamo, chiaro?

Arrivai nella sua stanza poco dopo il suo risveglio, se ne stava rannicchiata contro la testiera del letto, sguardo fisso e perso nel vuoto. Povera stella, l'avevo vista così fin troppe volte.

"Kuuki, tesoro, mi senti? Sono April." Un movimento, quel piccolo cenno della testa mi diede la spinta per avvicinarmi e parlarle. "Come stai? Cosa è successo?" Mi sedetti sul letto, posando una mano sul suo braccio. Nessuna reazione, ottimo, mi aveva riconosciuta e mi voleva intorno a lei.

"Ho perso il controllo. Di nuovo. Ho ferito delle persone. Di nuovo. È solo che ho visto tutto di nuovo. Ho sentito di nuovo tutto. April è stato terribile." Ricominciò a piangere, ormai ci ero abituata, era il suo modo per sfogare la tensione, e soprattutto il senso di colpa, anche se immotivato, che provava. "Mi dispiace, ho provato a respirare, a pensare a cose belle quando mi sono resa conto di essere andata troppo oltre, e fare tutte le cose che mi hai detto per calmarmi ma non ci sono riuscita..." aprì le braccia verso di me, e io capii di dover avvicinarmi e mostrarle il mio supporto. La abbracciai, e presi ad accarezzarle i capelli, la sua stretta mi tolse il fiato dai polmoni, si sentiva che aveva un bisogno disperato di quel contatto.

"Tesoro devi stare tranquilla. Non è facile per nessuno, quindi non fartene una colpa se non sei riuscita a frenarti, soprattutto dopo che ti sei immaginata di nuovo quelle scene, cosa volevi fare? Un ciclone?" Lei annuì. Sospirai continuando a carezzare il capo della giovane che mi trovavo di fronte. "Perché ti sei sforzata così tanto?" La mia curiosità spesso finiva per andarmi contro, ma in questo caso mi serviva per capire cosa potesse spingere un soggetto così fragile a perdere il controllo di sé.

"Volevo... volevo arrivare in finale. Perché c'è questo ragazzo con cui volevo combattere! Lui è forte e lo sai meglio di me quanto mi piaccia e mi calmi fare sparring, so che non sarebbe stata una sessione solita visto che avrebbe usato il quirk però..." sospirò portandosi una mano sul viso. Era evidente che avesse un grande interesse per questo ragazzo. Ed era un bene. Soprattutto nella sua situazione. Era meno positiva la sua alta determinazione, a tal punto da rinnegare il proprio istinto di autoconservazione.

"Va bene, non è un problema, ma ricorda che devi controllarti, e pensare al tuo bene, con par condicio. Se vedi che non riesci più a frenare le emozioni non andare oltre. Nessuno te ne vorrà. Il tuo quirk è estremamente complesso da utilizzare e ha un sacco di complicanze per la tua psiche e per il tuo fisico. Quindi prendi tutto con calma, tanto è un gioco, e anche se non vinci, il secondo o il terzo posto su 40 studenti non fa per nulla schifo, concordi con me?" Lei annuì ed io le sorrisi caldamente. "Ad ogni modo ti ripeto di stare tranquilla in quanto nessuno si è fatto male, non seriamente almeno, qualche graffio qui e lì ma stanno tutti bene, infatti avranno già ripreso a combattere. Te la senti di tornare? O preferisci rimanere qui? E soprattutto, vuoi che io rimanga?" Lei alzò i suoi occhioni gonfi di pianto color crema sul mio viso e mi sorrise, uno dei suoi soliti sorrisi finti che faceva per non far preoccupare gli altri, ormai li conoscevo.

"Anche tu stai tranquilla April, sto bene. Tra poco torno sugli spalti, dopotutto non voglio perdermi i miei compagni di classe." Capii di non essere più necessaria, quindi mi alzai, le carezzai nuovamente i capelli, le rivolsi un altro sorriso e uscii dalla stanza. Mi aspettava un lungo rapporto da stilare, e una altrettanto lunga conversazione con il suo coordinatore di classe.

Kuuki rimase ferma con le gambe attaccate al busto per un'altra mezz'ora prima di sentirsi finalmente pronta ad uscire dalla camera. Non sentiva più le braccia, erano piene di tagli, e le gambe erano intorpidite, per camminare si dovette appoggiare al muro, ma ce la fece senza eccessive difficoltà.

Con molta calma uscì dagli intricati corridoi, suoi acerrimi nemici, per poi spuntare sugli spalti. Evitò di fare rumore, non voleva attirare l'attenzione dei suoi compagni, non dopo lo scontro soprattutto.

Dall'alto si mise ad osservare lo scontro attuale, -Bakugou si stava dando da fare con l'uomo uccello- quei ragazzi non si facevano fermare da nulla.

"Henko..." si sentì chiamare e il sangue sul suo viso defluì completamente, si rizzò sul posto, rimanendo rigida, evitando con tutte le sue forze di girarsi.

"Kuuki, cosa è successo prima." Il ragazzo si avvicinò a lei, non la toccò nonostante volesse, per evitare di arrecarle ulteriore dolore, dati i tagli che le adornavano le braccia. "Prima mi hai detto che posso parlarti se ne sento il bisogno..." fece una pausa, la tensione era palpabile. Si sentiva lontano un miglio che non fosse abituato a questo genere di cose. "... ma questo non esclude che tu non possa fare lo stesso con me. Nel senso, se te la senti, e soprattutto se vuoi, io sono qui per ascoltarti." Tentennava ma la sua presenza le pressava il petto, non riusciva a girarsi, non riusciva a guardare in faccia quel povero ragazzo che aveva dovuto subire tutta quella sofferenza, e ora anche questo. Si sentiva un peso sulle sue spalle, non poteva perdonarselo. Non poteva non pensare che adesso un altro fardello gli gravava sull'animo.

"Todoroki... io..." la voce le tremava in modo preoccupante "M-mi dispiace così tanto. Non volevo... non volevo che nulla di questo accadesse, tu sei ferito? Ti ho fatto del male?" finalmente riuscì a girarsi e guardarlo negli occhi, sentì le lacrime, brucianti, scorrerle ai lati del viso.

Lui rimase sorpreso di vederla così provata, non si aspettava una simile reazione e nemmeno sapeva come reagire lui stesso.

"Ehi, n-non preoccuparti... non devi prenderla così seriamente, non hai fatto nulla né a m-" venne bruscamente interrotto da una spallata che gli arrivò da parte di Mina. La ragazza si scusò velocemente e poi si buttò addosso alla ragazza.

"KUUUUKIIIIIII!!!! Non fare mai più una cosa simile! Ci siamo preoccupati tantissimo!" La abbracciò, con una stretta talmente forte da farle uscire l'aria dai polmoni. Un sommesso 'mi dispiace' lasciò le labbra della ragazza col caschetto, sentendosi sempre più in colpa per ciò che era successo.

"Ashido ma sei stupida? Così la fai sentire solo che peggio. Kuuki non preoccuparti e soprattutto non ascoltare questa scema. È tutto ok e nessuno si è fatto male." La ragazza con i jack attaccati alle orecchie, Jirou, le stava dietro a braccia conserte, sgridando la ragazza dai capelli rosa per le sue maniere brusche.

"Ma io ero preoccupata per lei! Sai che mi importa degli altri! Sembrava così provata poverina." La strinse maggiormente, l'altra senza parole rimase ferma, guardando con gli occhi ancora lucidi il ragazzo che ora se ne stava in disparte osservando la scena, quasi divertito.

Intanto lo scontro si era concluso, con la -quasi scontata- vittoria di Bakugou, che ora si stagliava trionfante sopra il corpo del ragazzo uccello.

'È così forte. Avrei davvero voluto combattere contro di lui...'

"Tokoyami si dichiara sconfitto! BAKUGOU È IL VINCITORE!!" L'annuncio di Present Mic risuonò più forte che mai all'interno del palazzetto. "Per via dello scontro precedente l'allieva Henko è troppo debilitata per combattere, quindi Todoroki passa al turno successivo. QUESTO SIGNIFICA CHE LA FINALE SARÀ... TODOROKI vs BAKUGOU!"

'C'era da aspettarselo dopotutto... non se la sentono di farmi combattere di nuovo... e nei loro panni? Non me la sentirei neanche io.' Sospirò volgendo lo sguardo verso il soffitto. 'You fucked up.'

"Non vedo l'ora di vederli combattere!" Nonostante tutto un sorriso le si formò sul viso, e guardò verso il ragazzo bicolore che ora era concentrato sul suo avversario.

"In bocca al lupo." Disse la ragazza con tono sommesso, alzando un pollice verso di lui.

'Non so chi vorrei che vincesse tra i due sinceramente. Ma come si dice, che vinca il migliore.' Mina finalmente lasciò la presa su di lei, non appena vide che le fasciature sulle sue braccia si erano tutte riempite di sangue fresco.

"KUUKI PERCHÉ NON MI HAI DETTO CHE AVEVI DELLE FERITE APERTE!? ANDIAMO SUBITO IN INFERMERIA!" disse lei presa dal panico, non aspettandosi la nonchalance con cui le rispose l'altra. "Tranquilla, ci sono abituata, neanche sento il bruciore... voglio vedere l'incontro." Svicolò le sue attenzioni e lentamente, con l'aiuto di Jirou, visto che l'altra era scioccata, e Todoroki se ne era andato dopo il suo augurio, scese le scale fino a raggiungere un posto per sedersi, abbastanza lontano dal resto della classe, voleva stare in pace per qualche minuto.

"Ahh, mi dispiace per Tokoyami..." le voci dei ragazzi più avanti, appena percettibili arrivarono comunque alle sue orecchie. "Ero certo che Tokoyami avrebbe vinto..."

"sembra che non sia poi così invincibile."

'Sì ma anche meno ragazzi, cioè poveraccio, magari ci ha pure provato a vincere.'

"Allora era la luce il suo punto debole!?... Bakugou adora abusare delle debolezze altrui."

"sono loro due i finalisti... chissà come andrà a finire."

'La paura. L'orrore, la dannazione. Quanto siete drammatici, prendete la vita con una risata.'

Se non si fosse capito questo è il modo di Kuuki di affrontare un momento difficile, ascolta gli altri e li prende in giro mentalmente per farsi una risata da sola e calmarsi, sembra pazza? Si. Lo è effettivamente? Può darsi. Cambierà modo di fare? Penso proprio di no. Ma se funziona, e non fa male a nessuno, va bene così.

Attesero tutti con ansia lo scontro finale, e con altrettanta ansia Henko aspettava un verdetto da parte di Aizawa, che qualche minuto prima dell'inizio dello scontro era venuto a comunicarle di dover tenere un colloquio privato con lei, i suoi tutori e la sua psichiatra. Il problema principale erano i tutori. I suoi nonni non avevano idea di cosa le fosse successo, quindi non sarebbero stati di nessun aiuto, e anzi, la conversazione avrebbe potuto incrinare maggiormente il loro rapporto già abbastanza inesistente. In preda al panico scrisse, a distanza di quasi un anno, per prima alla madre, ignorando tutti gli altri messaggi che le aveva inviato durante quel tempo, rompendo il silenzio tombale che le aveva promesso. Chiedendole per la prima volta aiuto. Cosa avrebbe dovuto fare. Come avrebbe dovuto agire. Non ne aveva idea, non era da lei, purtroppo però questo argomento le faceva perdere tutte le capacità cognitive. Non aspettò una risposta, anche perché sapeva che non l'avrebbe ricevuta. E si sedette sugli spalti, lontano dagli altri.

"È arrivato il momento! L'ultima sfida!! Il miglior pretendente al titolo verrà deciso qui!" Tutti erano trepidanti, in attesa dell'inizio dell'ultimo scontro, quello decisivo. "LA FINALE: TODOROKI vs BAKUGOU!!!"

"READY... START!!!!"

Con il cuore colmo di sentimenti contrastanti la ragazza si concentrò sul biondo.

"Eccoci finalmente giunti alla finale!! La matricola numero uno della UA verrà decisa oggi!!"

Nonostante pensasse che Bakugou avrebbe fatto la prima mossa, Todoroki la sorprese, partendo in grande stile, con il suo attacco più potente, il muro di ghiaccio altissimo che aveva sfoderato nello scontro contro Sero. Il biondo era sparito nella moltitudine di ghiaccio che aveva appena coperto l'arena.

"Ha iniziato dando il massimo!! A quanto pare Todoroki vuole chiuderla subito!!" La telecronaca di Present Mic non attese ad arrivare. "Avremo un campione prima del previsto!?" Disse il professore, in modo anche ingenuo. Impossibile che un individuo con un quirk come quello di Bakugou potesse essere sconfitto, o anche solo intimorito da qualcosa come il ghiaccio.

Infatti, Todoroki non si lasciò andare a festeggiamenti prematuri, aspettando un contrattacco dell'avversario.

Flebile, ma comunque presente, iniziò a spargersi per il palazzetto il suono di alcune esplosioni prodotte in serie, sempre più forti in intensità, fino a quando Bakugou uscì finalmente da un buco nel muro gelido.

"Ha usato le sue esplosioni per proteggersi dal gelo ed ha aperto un varco allo stesso tempo! Che abilità!" Spiegò il Pro Hero al pubblico, illustrando la strategia attuata dallo studente.

Era difficile vedere dall'angolazione dove si trovava la ragazza in quel momento, quindi per la prima volta dall'inizio del festival, trovò utili i commenti del professore.

Finalmente vide nuovamente i due ragazzi, si erano avvicinati l'uno all'altro, peccato che Bakugou si trovasse alle spalle di Todoroki, a mezz'aria, sorretto solo dall'impatto causato da una delle sue esplosioni. Sorvolò oltre il corpo dell'altro ragazzo afferrandolo per i capelli, e, sfruttando la forza di gravità a proprio favore, tornò con i piedi a terra e scaraventò il ragazzo verso la parte opposta del ring, urlando impropri come a darsi la carica.

Todoroki non si scompose, ed evitò di farsi squalificare uscendo dal ring utilizzando uno dei suoi muri di ghiaccio come scudo.

"La sfida si fa, mossa dopo mossa, sempre più interessante!" Aggiunse il presentatore, dopo aver descritto gli ultimi eventi ai presenti.

Era un susseguirsi di colpi, se uno dei due faceva una mossa l'altro prontamente reagiva con una controffensiva senza falle. Però qualcosa mancava. Lo scontro stava via via prendendo una piega, come dire, noiosa. Todoroki alla fine della giornata stava utilizzando solo il suo lato destro, e nonostante la sua continua produzione di ghiaccio, mancava di utilizzare il fuoco. Perché si stava limitando. Perché non usare il suo pieno potenziale dopo aver constato che i propri attacchi erano inutili contro delle esplosioni.

"Lo sfida per fargli usare il lato sinistro, cura la tempistica delle esplosioni... lo sta studiando." Non si risparmiò di chiarire, Aizawa. "Ogni volta che combatte la sua perspicacia si affina."

'Ed è per questo che lo ammiro e continuo a sostenere che sia un figo.' pensò Kuuki.

"Costui non è lo stesso Todoroki che ha affrontato Midoriya!" Puntualizzò giustamente Present Mic, e come dargli torto. Dopotutto lo scontro con Midoriya, si era rivelato, non solo più interessante e movimentato, ma anche sorprendente per via dell'utilizzo da parte di Todoroki delle famose fiamme che si era rifiutato di impiegare fino a quel momento.

"GUARDA CHE TI AMMAZZO! si propagò l'urlo del biondo. "VAFFANCULO!" L'ennesima imprecazione che lasciò la sua bocca quel giorno. "IO VOGLIO OTTENERE IL PRIMO POSTO SENZA SE E SENZA MA!!" Il che non era un pensiero sbagliato dal suo punto di vista. Combattere contro qualcuno che non si impegnava al massimo non avrebbe mai dato la stessa sensazione di una vittoria guadagnata col sudore e con l'impegno.

"MA SE DEVO COMBATTERE UN RIFIUTO DI MERDA CHE MI SOTTOVALUTA, ALLORA NON HA SENSO!" Gli sputò le parole addosso, piene di risentimento per il limite che si stava auto imponendo il suo opponente.

"SONO QUI PER FARTI PULIRE IL PAVIMENTO LA LINGUA!!" Si avvicinò nuovamente all'avversario.

'Ok ma questa da dove gli è uscita.' Si chiese Kuuki trattenendo una risata, trovando l'immagine abbastanza esilarante.

"TI DIMOSTRERO' CHE SONO MIGLIORE DI DEKU IN TUTTO!!" Un'altra esplosione che lo spedì a mezz'aria, rivolto verso il bicolore.

'... è davvero innamorato.' Lo prese in giro mentalmente lei, se avesse potuto sentirla, sicuramente, l'avrebbe mandata a farsi benedire, e come biasimarlo.

"SE NON TI VA DI VINCERE, ALLORA SPARISCI DALLA MIA VISTA!" Uno scatto in aria, più lento del precedente, il tempo pareva dilatarsi tanta era la tensione tra i due.

"PER QUALE CAZZO DI MOTIVO TE NE STAI LI' IMPALATO, EH?!" Aveva ragione. Perché non agire, perché non fare la prima mossa. Cosa stava succedendo a Todoroki in quel momento.

Era difficile decifrare la situazione da sopra gli spalti, ma sembrava che il ragazzo che ora stava urlando a squarciagola per far sentire la propria voce fosse estremamente frustrato per la condotta del proprio rivale.

"TODOROKI-KUN!"

"BAKUGOU!"

Due voci si levarono dagli spalti, più prominenti che mai.

"NON FARTI BATTERE! DACCI DENTRO!!" gridò Midoriya alzandosi in piedi.

"PER QUANTO SIA FRUSTRANTE, VINCI!!" gridò dall'altra parte Kuuki, sbilanciandosi, rischiando di cadere giù dal parapetto, ancora provata dallo scontro precedente, per fortuna fu trattenuta dalla lingua di Asui che le si strinse prontamente in vita. "Attenta!" la ammonì quest'ultima facendola sedere nuovamente.

L'atmosfera nel ring cambiò. La postura di Todoroki cambiò, sembrava pronto a seguire il consiglio del compagno e darci dentro fino in fondo. Il ghiaccio intorno al suo corpo iniziò a sciogliersi, del vapore si levò avvolgendolo, una fiammata esplose sul lato sinistro del corpo del ragazzo, uno sguardo agguerrito e pronto a combattere stampato sul viso.

Mentre dall'altro lato Bakugou tirò fuori dalla sua manica l'ennesima nuova mossa della giornata. Iniziò a produrre esplosioni a profusione dai propri palmi, le braccia posizionate esattamente ai lati opposti, in modo da darsi una spinta uguale e contraria ad ogni esplosione. In questo modo accumulò sempre più potenza e velocità scagliandosi verso il bicolore.

Ecco il cuore di quella sfida tra studenti prodigio.

Ma improvvisamente l'aria intorno a loro cambiò per l'ennesima volta.

Qualcosa variò nell'attitudine di Todoroki, che abbassò il braccio, e con esso il proprio viso. Le fiamme si estinsero e l'impatto non tardò ad arrivare più violento che mai.

"HOWITZER... IMPACT!!" Il grido del ragazzo squarciò l'aria. Con quell'esplosione distrusse qualsiasi cosa fosse stata a portata di mano. Mandò in frantumi ogni pezzo di ghiaccio che era ancora integro e gettò Todoroki fuori dal ring. Svenuto sopra i propri costrutti di ghiaccio, o per meglio dire, ciò che ne rimaneva.

"Wahh! All'enorme energia termica che ci ha mostrato contro Uraraka ha aggiunto anche velocità e rotazione!" Puntualizzò Present Mic, osservando la scena dall'alto della sua postazione. "IN PRATICA è DIVENTATO UN PROIETTILE UMANO!!" Un'analogia piuttosto calzante data la natura del ragazzo.

Quando però quest'ultimo si alzò da terra dopo aver sferrato il proprio attacco, era tutto fuorché felice del risultato."OHI! NON PRENDERMI PER IL CULO!" Gridò a pieni polmoni afferrando il colletto della divisa del ragazzo privo di sensi. "TI AVEVO DETTO CHE COSì NON AVEVA SENSO, NO!?" La frustrazione nella sua voce era tanta da essere quasi toccata a mani nude. "UN PRIMO... UN PRIMO POSTO COSì, IO..." Non fece in tempo a finire la frase, che anche lui cadde senza sensi a terra, stato indotto dall'intervento della professoressa Midnight, che non voleva rischiare accadesse qualcosa di simile all'incidente dello scontro precedente. Sedò la disputa prima ancora che potesse cominciare.

Un senso di disagio pervase l'arena. Nessuno parlava. Nessuno si muoveva. Sembrava come se improvvisamente tutti i presenti fossero in qualche modo scomparsi e che i posti fossero tutti vuoti.

"Todoroki è fuori dal ring! Quindi... la vittoria va a Bakugou!" Annunciò la professoressa dopo qualche istante, rompendo quel silenzio soffocante.

Il vociare della platea tornò a riempire lo stadio, uno strillo di giubilo si levò dalle gole degli spettatori, finalmente consci dell'effettivo esito dello scontro che aveva segnato il vincitore del primo anno.

Un tabellone si illuminò con il volto di Bakugou impresso sopra, la scritta WINNER come cornice.

"QUESTO CONCLUDE LA NOSTRA GARA!" Annunciò Mic. "A vincere il torneo del primo anno del festival scolastico della UA di quest'anno è... dalla sezione A, BAKUGOU KATSUKI!" Dichiarò infine, togliendo qualsiasi dubbio che potesse essersi formato negli spettatori.

Quella vittoria però non avrebbe reso fiero il diretto interessato, neanche lontanamente, pensò Henko lasciandosi sfuggire un sospiro sommesso.

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(4352 parole)

SPAZIO CACIOTTA

Quando vi dico che mi ci è voluta una cosa come un fottuto anno per completare questo capitolo non vi sto prendendo in giro, è stata un'agonia. Lol voglio piangere.

ANYWAYS, dal 6 febbraio 2022 è tutto, ci vediamo con il prossimo capitolo che spero di finire in meno tempo perché se continuo così col cazzo che mi metto in paro col manga. Manco con 5 vite ce la farei. E scusate per le parolacce ma è stato davvero frustrante rimanere ferma per così tanto tempo con la scrittura.

Detto ciò fate vedere il vostro amore per il capitolo lasciando una stellina e magari anche un commento :)

Baci stellari, Fulvia ♡

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