La notte é oscura.

Come lo sono loro.

Sorvolano le nubi,guardando la tranquilla notte che con il suo mantello scuro li protegge.

Una porta si apre e silenziosi come la morte camminano verso il centro.

Dal centro si alza e inserisce la pietra.

Una luce rossa comincia ad circondare la stanza.

-Etinev a em.

Un tuono spezza quella inquetante tranquillità.

Un lampo parte dalla pietra e disegna un arco che finisce fino a lui.

Si deve alzare,perché lei l'ho sta chiamando.

Comincia il diluvio che l'ho accompagna fino alle scale.

-Io ttudisu,itagit ineiv.

Comincia ha sollevarsi in alto.

Un fulmine gli passa sulla testa e l'ho porta in alto.

La porta é aperta.

Entra e educatamente l'ho richiude.

Migliaia di occhi rossi lo fissano,ma lui continua il suo cammino.

La luce si estende anche fuori dalla stanza come un faro.

-Itocce.

Le grosse porte si aprono e lui vieni risucchiato da quella luce,così pericolosa e così intrigante.

Si inchina,sottomettendosi.

-Benvenuto,Osiriano.