Passarono quattro giorni ed erano ancora a Liverpool.Quel non muoversi non sembrava innervosire Nina,ma gli abitanti della Casa,metteva un pò di inquietudine.

Nella Casa é come se fossero tutti connessi tra loro.Se c'è qualcosa che turba uno,turba tutti.E la faccenda di Stefan ed Elena,metteva tutti in difficoltà.

Tutti riuscivano a capire quello che prova Stefan,ha semplicemente paura di perdere la donna che ama,e questo é comprensibile.Ma la maggioranza,essendo femminile,é dalla parte di Elena.La maternità é una cosa stupenda che tutte dovrebbero provare.E Stefan non ha diritto di decidere anche per lei.

Nina,essendo in un certo senso la "regina",deve trovare una soluzione a tutto ciò.Anche lei come la maggioranza femminile della Casa sta dalla parte di Elena,ma ci sono anche dei rischi da prendere in considerazione.

Continua a fare avanti e indietro spremendosi il cervello in cerca di una risposta,quando due braccia la stringono a sé da dietro.Sorride,lasciandosi andare di più sul suo corpo.

-A cosa pensi?-le chiede Fabian dandole un bacio sul collo

-Sto pensando alla situazione che si é creata tra Stefan ed Elena.E' mio compito intervenire e metterli d'accordo.Ma non so come.

-Non ti preoccupare,ti verrà in mente qualcosa,ne sono sicuro.

La fa sedere sul divano e si siede accanto a lei,prendendo subito possesso delle sue labbra.

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Gli occhi di Maddi passano in rassegna ogni abitante.Non é mai uscita dalla stanza,é la prima volta che vede la gente che abita lì dentro.

Sopratutto non può far a meno di guardare lo stesso vampiro che l'ha aveva afferrata per la gola e quasi strozzata e rotto il collo.

E' seduto tutto depresso e triste,con un bicchiere di sangue in mano che guarda il vuoto davanti a sé.Aveva sentito la notizia da Mick,che si divertiva ha gironzolare.La sua ragazza é umana ed anche in cinta.Un mazzo vampiro e mezzo umano,aveva anche sentito che c'è ne già uno all'interno della Casa.Una ragazza.

Viene distratto da una figura dietro di lei.Si gira di scatto,mettendosi sulla difensiva.

E' il ragazzo di cui Ridhian parlava l'altra sera.Prova ha rilassarsi e si guarda un attimo attorno,come se si aspettasse anche qualcun altro.Infatti,Ridhian aveva detto che era sempre con una donna che lui chiama "Mamì"(me lo sono inventato,non so come si pronuncia esattamente dall'ebraico all'italiano).

-Ciao.-la saluta piano con cautela

-Ciao.

-Io sono Jonathan.Sei anche tu un lupo mannaro?

-Si.

Non dice altro.Si limita solo ha guardarla e poi se ne va,con passi lenti e leggeri.

-Con chi stavi parlando?-le chiede Ridhian spuntando dal nulla

-Con il ragazzo,di cui parlavi ieri.E' silenzioso.E forse anche un pò inquietante.

-Lo so.Mi ha fatto lo stesso effetto.E' come se possedesse un potere.

-Qui tutti hanno qualcosa di strano e spaventoso.Non é posto normale.Me ne voglio andare.

-Andrà tutto bene.Devi solo ambientarti come noi.Vieni.

La prende per mano,e quel gesto un pò la rassicura e insieme cominciano a camminare per il grande corridoio.

*****

-Eddie,chiamami Ella.Ho bisogno di parlarle.

Ma non c'è bisogno che Eddie,esca per chiamarla.Super udito da vampiri.In un battito di ciglia Ella é davanti a lei.

-Mi chieda pure.

-Vorrei chiederti di tua madre.Parlami di lei.

-Non so molto di mia madre.E' morta quando sono nata e io sono stata affidata agli umani,affinché non avessi a che fare con i vampiri.Volevano per me una vita normale.

-Ma ti hanno raccontato qualcosa?

-So poco.Mia madre era umana e mio padre vampiro.Erano innamorati e vivevano insieme pacificamente.Ma molti non riuscivano a capire se era per amore o per il vincolo del sangue.Poi sono nati Hardec e Sofus.Poi alla fine sono nata io e lei é morta.

-Però era sopravvissuta hai due parti precedenti,vero?

-Si,signora.

-Secondo te,quante probabilità ci sono che Elena muoia?

-Non vi mentirò.Le probabilità sono del 60%.Ma io sono ottimista e batto per 40 % di buona riuscita.Mi sto occupando personalmente che non succeda niente,né alla madre né alla creatura.

-Va bene.Mi fido di te.

Ma un ringhio non é d'accordo.Si sente un botto e uno strano impatto.