Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Come un origami

Questa oneshot é un regalo di Natale per @SeveraBartyCrouch!

L'idea della storia, sarò onesta, mi é venuta nel momento in cui ero io ad aver difficoltà nell'attività dell'origami, e nulla il resto è venuto da sé.

Spero ti piaccia e ti auguro un buon Natale, buona lettura!

"Uffa!" esclamò Orion accartocciando l'ennesimo pezzo di carta e buttandolo svogliatamente sul tavolo. Si resse il mento con le mani puntanto di broncio. Era, incredibile: per quanto ci provasse, non c'era verso, il cigno non veniva, ricordava sempre una barchetta piegata male, eppure a scuola era sembrato tanto facile visto dai suoi compagni. I fogli appallottolati erano sistemati sul tavolo con la tovaglia bianca come se fossero stati tante palline di neve pronte per essere lanciate, come quando Egan e Alexander organizzavano le battaglie a palle di neve. Si chiese se avrebbe mai ripetuto l'esperienza.

Voleva fare delle ghirlande per poter addobbare la casa con qualcosa di suo. In una casa tanto enorme, per una volta voleva essere partecipe anche lui per renderla carina, ma se i cigni non venivano tutta la sua fatica sarebbe solo andata sprecata, e con essa anche il tempo.

"Non siamo parenti, ma in questo momento mi ricordi troppo con quel musetto" una voce dietro di lui lo fece illuminare. Orion si girò velocemente incrociando gli occhi vispi di Antheo che sorrideva avvicinandosi.

Non aveva ancora smaltito la felicità di poterlo avere a casa per le feste di Natale; dopo la guerra e tutto ciò che ne aveva comportato, Antheo aveva dovuto stare lontano dalla famiglia per molto tempo, senza poter dare sue notizie. Orion aveva visto la preoccupazione di sua madre Alexandra ogni sera quando il Patronus di Antheo non si mostrava, l'assenza dell'Anfisbena rendeva le notti piu scure e tetre e al mattino i giornali raccontavano le loro storielle, che si rivelavano per fortuna tutte false.

Con il periodo natalizio, gli Auror parevano aver sospeso le ricerche e le indagini, così Antheo una sera si fece trovare davanti alla finestra del bambino picchiettando per farsi aprire, ed essendoci presente anche Alexandra, fu difficile non avvisare tutti del suo improvviso ritorno.

"Che cosa stai facendo?" chiese Antheo osservando con occhi curiosi le palline di carta sparse per tutto il tavolo.

"Non riesco a fare dei cigni di carta! È impossibile!" fece Orion riacquistando la posizione di prima rimettendo il muso. Guardò con la coda dell'occhio l'amico adulto sedersi acconto a lui e prendere una pallina rigirandola nelle sue dita: "Scommetto che tu invece sei sempre stato bravissimo in queste cose, ho visto gli origami che fai per Egan ed Heiko"

"Nah, alla tua età la quantità di palline accartocciate era doppia se non tripla" dise Antheo continuando a guardare la pallina di carte. Poi la appoggiò stendendola e iniziò a ripriegarla diverse volte formando alla fine una pallina particolare, formata da tante punte piegate quasi a fisarmonica, per poi mostrarla a Orion iniziando a spingere le puntine. La pallina pareva arrotolarsi su sé stessa e tornare alla forma originale. Il bambino la fissò incantato.

"Come ci sei riuscito?!" chiese Orion balzando in piedi e prendendo la pallina. Era perfetta sotto ogni aspetto, nemmeno si vedeva dove iniziavano le pieghe e dove si trovava la chiusura.

Antheo ridacchiò: "Quando avevo la tua età, a casa di zia Walburga potevo fare ben poco, e non perché mancassero giochi o perché non fossi il benvenuto, ero una vera bestia e l'unica cosa che mi impediva di distruggere ogni soprammobile era mettermi sul tavolo e fare origami, un'attività insolita qui"

Orion lo guardò incuriosito. Era a conoscenza del fatto che Antheo fosse un ragazzo molto attivo, ma lo aveva sempre visto calmo e non particolarmente spericolato, nonostante anche sua madre e quella del ragazzo non perdessero occasione per rinfacciarglielo ogni volta che Heike ne combinava una delle sue. Antheo notò la sua espressione gli venne da ridere, immaginando i suoi dubbi.

"É vero sai?" disse riprendendo la pallina dalla mano del bambino "Tu mi vedi come questa pallina: dinamica ma composta; ma alla tua età io ero fome questa" prese in mano una pallina accartocciata dal tavolo "La vita è così: si plasma col tempo e con la consapevolezza, la pazienza e la precisione fanno di te un origami perfetto"

Il Natale a Grimmauld Place era sempre uguale su ogni aspetto: casa addobbata con decorazioni riutilizzate per anni ma sempre bellissime, tavola imbandita per lo stesso numero di ospiti e le donne che aspettavano solo di spettegolare delle stesse persone. Regulus sembrava impaziente come non mai, eppure non era una novità la presenza dei Turner a casa per le feste. Erano ormai considerati dei parenti acquisiti, il loro legame con la famiglia Black era qualcosa che andava sicuramente oltre l'amicizia.

Antheo era seduto su un tavolino circolare, dove di solito era posizionata la schacchiera per gli schacchi magici, mentre papà Rodolphus chiacchierava con nonno Cygnus e zio Rabastan di politica e mamma Bellatrix cercava di sottrarsi all'intento di zia Walburga e nonna Druella di braccarla a trascinarla nei loro noiosi discorsi. Ogni tanto andava verso suo figlio vedendolo annoitato per fargli una coccola.

Sul tavolino vi era quello che pareva un campo di carta stropicciata e appallottolata tutto variopinto. Antheo era lì ormai da un'ora buona a cercare di comporre un corvo per terminare un modellino, che sarebbe inesorabilmente finito in pezzi la successiva volta che Barty sarebbe venuto a casa sua dopo l'addestramento.

Quel corvo di carta stava diventando la sua piaga: il becco era storto, le ali non erano piegate correttamente e le zampette... Parevano più due rametti incastrati che due zampette di corvo. Insomma: quella creazione poteva essere tutto meno che un corvo, o addirittura meno che un volatile. In più Regulus non era affatto d'aiuto: se ne stava lì fremente davanti alla porta d'ingresso da almeno mezz'ora e non pareva affatto interessato ad aiutare il cuginetto.

"Sì ma stai calmo!" sbuffò ad un certo punto Antheo "Tanto arriva come ogni anno! Non é necessaria tutta questa fretta... "

"Ah ma te che vuoi capire? Sei ancora piccolo" mormorò Regulus senza guardare il bambino e tenendo lo sguardo fisso sulla porta.

Antheo roteò gli occhi: "Non mi serve avere certo l'età di nonno Reinhard per capire. Non sono così felice quando Sybil Parkinson arriva e sono un bambino" aspettò una reazione al gucino, che non avvenne, come se nemmeno avesse parlato. "Mi vieni a dare una mano?" chiese alla fine, esasperato lui per primo per colpa di quel corvo di carta.

Regulus parve pensarci un po' come se potesse perdere il posto che da diciassette anni a quella parte occupava davanti alla porta per salutare Alexandra, ma alla fine dovette cedere allo sguardo implorante di Antheo e si avvicinò al tavolino.

"Ha avuto una crisi ieri Bella? Lo vedo piuttosto mogio" fece Narcissa avvicinandosi alla sorella maggiore e indicando Antheo con lo sguardo.

"Un delirio ieri Cissy. Non c'era verso di spiegargli che doveva vestirsi bene per venire qui. Ha tutto un braccio segnato adesso" sospirò Bellatrix guardando il figlio e resistendo alla tentazione di andarlo ad abbracciare di nuovo.

"Eppure sono quasi otto anni che viene qui per le feste, dovrebbe saperlo" si intromise con tono apatico Druella.

"Ti ricordo che ha la Tourette e che quando é un no categorico ha i suoi scatti d'ira e questi sono i risultati" disse indispettita Bellatrix.

La permanenza di Regulus in soccorso di Antheo non durò molto: un rumore di smaterializzazione lo richiamò al suo posto originale con una tale fretta che Antheo ci mise qualche secondo a realizzare il fatto. Alcuni fogli erano anche finiti per volare in aria.

Edward e Darlene Turner furono i primi ad entrare, seguiti subito dopo dai figli Robert e Alexandra. Regulus la salutò calorosamente e dendole un bacio sulla guancia, come era solito fare, mentre il resto dei parenti diedero il benvenuto a tutta la famiglia con un cordiale saluto. Antheo invece rimase dapprima lì dove era seduto, non era proprio dell'umore di accolgiere gli ospiti e voleva a tutti i costi finire quel dannato corvo di carta.

Alexandra si avvicinò al bambino salutandolo dolcemente, l'unica che gli dava attenzioni rispetto a tutti gli altri. Antheo le sorrise leggermente timido, nascondendo le palline di carta disseminate per tutto il tavolino. Alexandra riuscì comunque a vederne una e la prese in mano: "Stai cercando di fare qualcosa in particolare?" chiese con tono dolce sedendosi accanto al bambino.

Antheo non fece in tempo a rispondere che Regulus si intromise: "Lo stavo aiutando a comporre dei corvi di carta" si affrettò sedendosi accanto alla ragazza. Alexandra si accorse della smorfia di Antheo pur non guardandolo direttamente, e si mise a ridere immaginando solo quanto lo aveva pregato per staccarlo dalla porta.

"Allora non hai un maestro molto afferato picolo Antheo" disse in tono canzonatorio con ancora la risata nella voce.

"Direi proprio di no" sostenne Antheo con il suo sorriso beffardo. Regulus guardò confuso entrambi, ottenendo solo altre risate divertite. Se quello doveva essere un modo per farsi bello, non era andato a fondo.

Alexandra prese un foglio di carta e chiese al bambino come dovesse operare per comporre il corvo. Antheo le spiegò tutti i passaggi e come evitare che la carta potesse rompersi, mostrando di tanto in tanto i passaggi grazie alle creazioni fallite. Alexandra ascoltò molto attentamente e decise che, per poter essere certi che il lavoro venisse bene, avrebbero composto il corvo insieme. Antheo pensò alle pieghe più piccole avendo le dita più piccole della ragazza, mentre lei lo aiutava nei passaggi difficili. Alla fine Anche Regulus si unì alla coppia e composero il tanto agognato corvo.

Era perfetto: le ali belle aperte, il becco appuntito e delle zampette belle robuste e piegate come quelle di un vero corvo. Erano anche riusciti a fare dei piccoli buchi che simulavano gli occhi del corvo. Ma comporre un solo corvo era stato così divertente che non si fermarono a uno: una volta imparato il meccanismo, ne fecero altri due, tre, quattro... Il tavolino ora era coperto da uno stormo di corvi di carta.

"Ma non ne dovevamo fare uno solo?" scherzò Regulus prendendo in mano un corvo per volta e osservandoli.

Alexandra rise divertita: "Un corvo solo non potrà mai dare giustizia al modellino di Antheo" poi guardò il bambino, che osservava con un sorriso soddisfatto il lavoro concluso, e gli diede una carezza sulla guancia con il dorso delle dita "Avevi solo bisogno di un po' di aiuto per partire"

Antheo aiutò Orion nei passaggi, ripetendo lo stesso schema che aveva fatto insieme a Regulus e Alexandra tempo addietro, e grazie al lavoro di squadra le palline di carta divennero tanti bellissimi cigni con le ali spalancate, come se stessero per prendere il volo.

Orion rimase affascinato dalla bellezza di quegli origami, Antheo era venuto in suo soccorso e insieme avevano anche completato la quantità di origami adatta per comporre una ghirlanda. Come aveva detto Alexandra ad Antheo: aveva solo bisogno di un po' di aiuto per partire.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro