26. Dolcemente Insensibile
Per un breve istante aveva avvertito il suo battito, il tempo di sbattere le ciglia e si era illuso di essere ancora in quel letto, stretto al caldo corpo del suo solare fratello.
Che avrebbe rivisto il suo sorriso radioso, udito la sua risata melodiosa.
Tutti amavano Ras, era impossibile non farlo, i grandi occhi scuri splendenti, il volto che appariva come la manifestazione della loro calda stella.
Raggiante quanto la sua cavalcatura dalle scaglie dorate, Nykiss...
Tutti lo amavano ma nessuno quanto Morvan, viveva solo perché era certo che anche lui lo amava della stessa intensità e quando si rannicchiava nel suo letto inseguendo quel calore aveva la certezza che mai il fratello lo avrebbe scacciato.
Ras gli baciava la fronte inseguendo la freschezza della sua pelle.
"Io mi rifletto in te, siamo uno lo specchio dell'altro, in perfetto equilibrio, per sempre assieme..."
Le lacrime di Morvan scorrevano lungo le sue guance e raggiungevano il volto macchiato di sangue di Ras.
"Per sempre..." gemette Morvan mentre l'illusione si spezzava di nuovo.
Le spire gli si strinsero attorno al corpo e Sarastro affondò i suoi lunghi artigli nella carne.
"Non è mai stato destinata a te quella luce, figlio della notte... Lui è nato per me... Il suo corpo, il suo spirito... Quel calore che tanto bramavi... Esiste per me, per nutrire la mia immortalità... Piccolo insignificante ladro..."
Morvan inizialmente cercò di artigliare il corpo dello strisciante, annaspò in cerca d'aria ma poi si abbandonò a quella stretta...
Era vero... Era colpevole...
Di aver amato il fratello, di averlo condannato in quel modo a soccombere...
Se solo non fosse mai nato, o se sua madre lo avesse divorato non appena messo al mondo... Forse Ras avrebbe avuto una vita felice... Piena di luce e priva di dolore.
Come lo splendente cavaliere di drago che era stato.
L'aria lo raggiunse gelida, il potere dello strisciante gli penetrò nelle viscere strappandogli via ogni barlume di calore.
Gemette e si contrasse cercando di contenere l'onda psichica che lo abbandonava, ma gli fu impossibile non condividere quel dolore con Ras, il gemello era ancora legato a lui, fu certo di sentirlo oscillare, rivivere il suo dolore.
Morvan artigliò l'aria, mentre il suo corpo veniva scosso da violenti tremiti e le urla gli ferivano la gola.
Rimase immobile, con il gelo che gli divorava l'anima.
Il torpore calava nuovamente su di lui, dolcemente insensibile.
Vide die piedi muoversi verso di lui, due piccole mani lo ribaltarono su se stesso come una bambola, il respiro gli si congelava davanti, cristalli di morte che ridiscendevano nel suo corpo.
Sarastro continuava ad attingere da lui, lo sguardo insoddisfatto.
"Un mero eco del potere che desidero... Il gelo della notte mi disgusta eppure posso avvertire in te il ricordo del suo sapore e a stento riesco a frenare la mia voracità..."
Detto questo Sarastro lo morse di nuovo e attinse al suo sangue alle sue energie... Le poche che ancora permettevano al suo cuore di battere.
Con una risata Sarastro si distaccò, Morvan intravedeva a malapena la sagoma di quell'essere.
"Non voglio ucciderti, non finché il mio premio non sarà di nuovo tornato da me... So che condivide il tuo dolore deve essere intollerabile... Non mancherà a lungo...
Morvan si ritrovò di nuovo solo, o così credette perché una mano calda gli scostò i capelli dal volto.
"Credevo d detestarti più di qualsiasi cosa... Ma adesso non riesco a odiarti come prima..."
Morvan si sorprese di udire la voce della vecchia compagna d'armi di Iris, la principessa folle.
"Ti credevo crudele e invece sei sempre stato più simile a me di quanto pensassi..."
Una lama di metallo si poggiò sul petto del Cavaliere Oscuro.
"Ti dono la fine del dolore, la morte..."
299 Day 27 WritOber 2022 – Prompt – sensibile (27/10/2022)
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