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19. Divoratori

Qualcuno lo stava chiamando, ma quelle spire lo stringevano, gli aculei penetravano dolorosamente nella carne.
A Ras scappò una risata amara, dopo aver passato così tanto a desiderare la morte, adesso ne aveva paura.
Quella sensazione di venir lentamente divorato lo nauseava...
In fondo era quello che si meritava... Costretto a nutrirsi del sangue di Morvan suo malgrado... Adesso ridotto a un misero pasto per quelle creature immonde...
O meglio... cibo per Sarastro, la mente che tirava le fila di quelle creature, le sue emanazioni, parti di un'unica grande volontà.

"Ras!"

Il grido lo raggiunse come uno schiaffo, il Cavaliere balzò in piedi.
Era stata la voce di Morvan a destarlo, tentava di raggiungerlo?
Si guardò attorno ansimante e con orrore comprese dove gli striscianti lo avevano trascinato, il castello abbandonato di Sarastro.

Non era più stato in quel luogo da quando Nykiss lo aveva lasciato... Da quando gli striscianti erano emersi dalla voragine che aveva squarciato, non solo quel mondo ma il mondo di Cadarn stesso.
Lo stesso dove Morvan aveva supplicato invano la loro madre di concedergli benevolenza.

"Ras!"

L'uomo sussultò, stavolta la voce non era un eco lontano che proveniva dal profondo del suo cuore, ma in quel tono familiare avvertiva una nota stonata.

Iris era in piedi davanti a lui, i suoi occhi color di bosco accesi di una luce innaturale, prive di quel calore che sempre li aveva connessi.
Quegli occhi che tanto ricordavano le gemme della sua Nykiss... La stessa che gli scaldava il cuore... Lo stesso legame la cui mancanza gli rendeva evidente, in modo quasi offensivo la verità...
Ecco perché lo spirito di Iris in sonno riusciva a volare verso la sua inviolabile prigione, ecco perché inaspettatamente una parte di lui aveva iniziato a trovare pace ed ecco perché adesso era certo che quella che si ergeva davanti a lui fosse un'impostora, ma preferì tacere e stare al gioco.

La maschera di Iris i mantenne a distanza, come a sottolineare l'ovvietà dell'inganno.
"Non pensavo che l'irresponsabilità del nostro cavaliere potesse causare una tale catastrofe..."
Ras si tastò, ma constatò che il suo corpo non solo si stava rapidamente indebolendo ma fosse sprovvisto di un'arma.
"Almeno è ancora vivo?"
"Ero con lui finché il tuo padrone non mi ha prelevato..." sussurrò Ras incapace di portare ancora avanti quel teatrino degli inganni.

La falsa Iris rise e sollevò la maschera, Pilthyl emerse sotto di essa.
"Il nostro padrone... Hai scordato di essere ormai suo? O forse i segni che ha lasciato sul tuo corpo non sono sufficienti?"

Ras scostò la maglia, cicatrici, lividi, come poteva dimenticare?

"Perché mi hai portato qua?"
E lei dov'è?

Non osò porre quella domanda perché esprimerla poteva liberare ogni sua paura, aver perso nuovamente la sua compagna, la sua metà che stupidamente non aveva riconosciuto.

Le lunghe pallide dita di Sarastro gli si avvolsero attorno alla gola "Io ti ho voluto qua, ora che finalmente ogni ostacolo è rimosso... Morvan ha i minuti contati e finalmente ho reciso quel legame che ti ancorava alla vita... Nykiss ci ha finalmente lasciato... Sei solo... Sei MIO!"

Ras fu certo che il cuore gli si fosse fermato in petto per poi esplodere, ricordandogli dolorosamente di essere ancora vivo...
Non solo, di aver desiderato quasi senza accorgersene, di aver trovato pace nel legame con Iris.
Che avesse voluto vivere assieme a lei? Perché non le aveva detto niente? Perché alla fine l'aveva allontanata dicendole cose orribili? Perché non aveva rivisto gli occhi della sua Nykiss prima di comprendere di averla di nuovo persa?

Quasi non avvertì niente mentre le zanne dello Strisciante affondavano alla base del collo, o me mani che giocavano con il suo corpo come se non gli appartenesse più.
Persino il ribrezzo di quella lingua che si insinuava nella ferita era un'eco di una sensazione... Ogni cosa aveva perso di significato... Come un folle si era chiuso in se stesso consentendo alle persone che amava di smarrirsi...


Morvan... Iris...
Ogni perdita era causa sua, la fine del mondo stesso... Eppure, nulla gli importava più...

Pilthyl lo osservava, non vi era alcun trionfo nel suo sguardo o soddisfazione, il dolore in quei profondi occhi blu fu un ulteriore affondo nel suo spirito, strappandogli di dosso la speranza.
Quella confessione era dolorosamente vera, aveva sempre compreso il suo desiderio nei suoi confronti... Lo avrebbe divorato... Lentamente e dolorosamente, assimilando la sua essenza... Perché mai avrebbe dovuto mentire sul resto?

Lo Strisciante con quasi inusuale delicatezza lo obbligò a voltare la testa, piantando i suoi occhi morti in quelli smarriti di Ras. "Una cosa credo di doverti... Sono stato io ad aprire il varco attraverso il gelido mondo degli Striscianti, a vendere Cadarn alle loro fauci... Ad attirarti qua proprio per uccidere lei... Per strapparti il cuore... Uccidere chi più amavi era il solo modo per indebolirti tanto da consentirmi di divorarti... In fondo per questo ti ho generato..."





292 Day 20 WritOber 2022 – Prompt – confessione (20/10/2022)

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