Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

14. Ritorno da Te

Si sollevò per poi ricadere di nuovo dolorosamente a terra. Ras imprecò e scacciò il pensiero di Iris.
Doveva impedire all'impetuosa ragazza di lasciare la città senza magi, al gelo. Salvare suo fratello... Non poteva restare chiuso in quella torre, non di nuovo.
Confidava che il saggio Silkhel la trattenesse ancora un po'... Giusto il tempo che lui trovasse la strada, a costo di strisciare e precipitare di nuovo... Da solo, verso l'ombra.

Una mano gelida scivolò lungo il suo collo.
"Cosa abbiamo qua... Un bimbo smarrito..."
Ras cercò di ribellarsi alla presa, ma quelle braccia viscide lo avvolsero come una serpe.
Comprese dove quell'essere lo stesse conducendo quando le lenzuola del suo letto lo ricoprirono.
Le spire dello strisciante si avvilupparono attorno al suo corpo, si insinuarono in lui soffocando ogni parola, congelando ogni respiro.
Poi rapido come si era serrata la stretta si allentò, lasciando in Ras una devastante nausea che lo portò a tossire, piegarsi su un fianco e rimettere.
Scosso da fremiti cercò di rigettare quella viscida sostanza lasciata dallo Strisciante in quell'indesiderato contatto.

Sarastro gli carezzò la schiena con fare possessivo, era tempo che non cercava di lasciare così in profondo... Non ne aveva mai fatto parola a nessuno, ammettere quanto fosse obbligato a concedere a quell'essere avrebbe sbriciolato e consumato ogni residuo del suo orgoglio.
Era stanco di essere visto come una creatura debole, anche se il ricordo si stava sgretolando, rammentava quanto fosse stato forte come cavaliere.
Ricordo che si andava incrinando ogni volta che lo strisciante in forma bestiale sceglieva di violarlo, marchiarlo. Ogni volta era un passo verso la totale sottomissione.

Sarastro si chinò sulla sua preda "Sento... Avverto il flebile respiro di Morvan... Gli ultimi battiti prima della fine... e con lui la sua Masah... Mi ero ripromesso di attendere ma..." sussurrò premendo sul corpo dell'altro "Ma non posso... Tu esisti, per me..." concluse avvolgendolo nuovamente.



Iris cadde rovinosamente a terra e imprecò furente, Silkhel si rifiutava di acconsentire al suo desiderio e, per quanto comprendesse le ragioni inattaccabili del drago non voleva a ascoltare ragioni.
Da quando Ras le aveva gridato in faccia della caduta di Morvan non aveva smesso di tentare di raggiungerlo. Al diavolo le promesse fatte, stava morendo da solo, al freddo per quanto ne sapeva lei e non lo avrebbe permesso.
"Devo andare da lui, da Masah... Non possiamo abbandonarli!" urlò contro la colossale bestia tentando di salirgli in groppa ancora una volta. Lui senza troppi problemi se la scosse di dosso.
Iris ruggì mentre ardenti lacrime scorrevano lungo le sue guance sporche di terra.
"Lo so, gli ho promesso di vegliare su di loro... Su questa maledetta città che si nutre da fin troppo della sua energia senza mostrargli il minimo affetto e Ras..."

Le parole le morirono in gola, le emozioni si mescolavano fin troppo se pensava a Ras perché tanto quanto era certa di amarlo lo odiava e lo incolpava di quanto accaduto. E incolpava anche se stessa.
Se solo non avessero tolto ogni speranza a Morvan prima di partire forse non sarebbe caduto?
Non poteva saperlo eppure quel dubbio le tormentava la mente.
"Non posso perderlo..." sussurrò premendo con forza le mani sugli occhi, cercando di arginare le lacrime che scorrevano rapide.
Non sapeva esattamente a chi esattamente si rivolgesse, se a Ras o a Morvan... oppure ad entrambi.
Non aveva mai raccontato a Morvan di quando aveva deciso di donargli la sua devozione eterna e forse non avrebbe mai avuto occasione, si sarebbe spenso nell'ombra smarrito nel gelido dolore.

"Iris..."
Una flebile voce la riagguantò dai suoi incubi, incredula la ragazza sollevò lo sguardo.
Ras, pallido come la morte, i grandi occhi scuri sgranati, la osservavano.
Avanzò con passo incerto ma prima che potesse crollare a terra Iris si era precipitata da lui e lo aveva stretto a sé.
"Come..." farfugliò incredula. Gli carezzò la nuca e assaporò il suo profumo, l'odio si sgretolava dinanzi all'amore che quel contatto rievocava.
"Come..." ripeté cercando di radunare le parole.
Ras si distaccò e solo allora Iris lo avvertì, su di lui segni di lividi, morsi e graffi. Sangue secco dal naso e una nota stonata in un'energia familiare.
Ras scosse la testa, una silenziosa richiesta di tacere.
"Ho compreso la verità che era sempre stata posta davanti ai miei occhi, la prigione, la torre chiusa, il prezzo di sangue... Ogni cosa era legata alla mia volontà di precludermi il mondo esterno, come ho compreso l'urgenza di uscirne la porta è scomparsa..."
Mentre parlava Ras rammentò come lo aveva compreso, avviluppato tra le spire bramose di Sarastro.
Si trasformava in quello che gli altri volevano, senza mai essere quello che davvero desiderava.
Lo Strisciante lo aveva lasciato solo una volta tratto l'ultimo grammo di piacere dal suo giocattolo, gli aveva sussurrato che presto sarebbe tornato, per festeggiare l'inizio di una nuova era, la fine dei draghi e il trionfo della sua specie.
Era rimasto a lungo a riflettere su quelle cupe parole ma poi il richiamo di Masah lo aveva spronato.
Per la prima volta con ardente e disperata determinazione aveva desiderato lasciare quella torre e una volta giunta davanti al muro di pietra che celava l'ingresso vide la verità. La porta era sempre stata là... Era sempre stata la sua volontà a celarla alla vista, comprese anche la crudeltà dell'illusione di Sarastro. Era stato il suo rifiuto a richiedere a Morvan un pagamento di sangue e obbligarlo a ferirsi a indebolirsi per poterlo raggiungere. Doveva solo desiderare di aprirla e l'illusione sarebbe andato in frammenti.


Il silenzio venne divorato da un ruggito e prima che Iris potesse fare qualsiasi cosa Ras si pose davanti a lei mentre Masah atterrava furente nell'arena.
Iris si soprese della forza che Ras mostrava per trattenerla dietro di lui, malgrado tremasse per lo sforzo non cedeva.
Osservò il drago con cipiglio deciso, si voltò verso la ragazza e con voce tenue la supplicò di non muoversi.

Iris dovette far appello alla sua volontà per non trattenerlo, lo osservò muoversi incerto verso la colossale bestia.
Masah era furiosa e Iris si chiese se avrebbe mai potuto uccidere Ras, perché era palese che incolpasse lui di quanto accaduto al suo cavaliere.

Ras raggiunse il drago e protese la mano verso di lui "Non puoi odiarmi più di quanto faccia io stesso... Solo ora che rischio di perderlo comprendo quanto abbia sacrificato per me... Non deve morire per la mia stupidità e sai... che solo io posso ritrovarlo... Sono nato poco dopo di lui, la sua mano stringeva il mio piede e non ha mai lasciato la presa... Persino ora, in questi suoi ultimi respiri il legame persiste..."
Masah avvicinò il suo muso e piantò i suoi occhi sull'essere smunto che a malapena si reggeva in piedi davanti a lui.
"Ti giuro che lo ritroverò... A qualsiasi costo... Ma posso farlo solamente con te..."

Masah sbuffò in un chiaro assenso, si chinò più che poté per consentire all'altro di salire e senza dare tempo a Iris di dire nulla puntò verso il cielo e volò via.
Iris si accasciò a terra, non poteva che attendere... O li avrebbe rivisti assieme... o li avrebbe perduti per sempre, Silkhel non avrebbe permesso di fare altro.
Si rialzò da terra come uno spettro e senza degnare il suo drago di uno sguardo lasciò l'arena.

Ritrovò le proprie stanze buie e fredde, era tanto che non vi rientrava.
Non si sorprese di trovarvi Pilthyl, anzi si sentì in colpa di aver ignorato tanto l'amica.
L'altra gli sorrise e incrociò le braccia "Finalmente, mentre giocavi in cielo ho reso la tua stanza un alloggio dalla tana che era..."
Iris le sorrise triste, volare... avrebbe dato tutto pur di volare verso Morvan, ma non poteva, così si diresse al suo letto e si lasciò cadere con un tonfo.

L'amica le sedette vicino.
"Ricordi quando l'ho visto per la prima volta?"
Pilthyl annuì "Sì mi hai raccontato di quando siete migrati verso la città dalle gelide periferie... Il Cavaliere Oscuro ti ha salvato, ha lottato per aiutare la tua famiglia... E per quel sacrificio..." Pilthyl si sfiorò la spalla. Iris ripensò al corpo del suo maestro, l'aveva intravista una volta, la cicatrice che si era procurato quel giorno, la sua famiglia era stata portata via dagli striscianti ma Morvan aveva messo a rischio tutto pur di cercare di liberare loro il cammino. Lei gli doveva la vita e da quel momento gliel'aveva donata. E adesso era bloccata da una promessa che le impediva di corrergli in soccorso.

"Ricordi quando ti sei svegliata in ospedale quel giorno?"
Iris impiegò del tempo a comprendere la domanda dell'amica.
Poi rammentò il giorno in cui si era svegliata confusa dopo quella strana visione, dopo il suo primo incontro con Silkhel.
Pilthyl le porse un foglietto e Iris lo riconobbe, era quello che si era ritrovato in mano al suo risveglio, Pilthyl lo aveva conservato tutto quel tempo?

Ripensò al ragazzo che in sogno glielo aveva passato, aveva lineamenti familiari e occhi molto particolari.
"Era un po' che volevo restituirtelo ma non ne ho mai avuto l'occasione" le disse Pilthyl.
Iris dischiuse quel foglietto appallottolato e ne lesse il contenuto, il suo cuore le si bloccò in petto e poi ripartì rullando come un tamburo.
Quello era il miracolo che attendeva.






287 Day 15 WritOber 2022 – Prompt – "con te" (15/10/2022)

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro