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06. Legami

Iris si svegliò di soprassalto, qualcuno stava armeggiando alla serratura della sua porta. O meglio, della porta delle stanze private del Cavaliere.
Morvan era stato piuttosto rapido e brusco.
Le aveva sbattuto in faccia la notizia che fosse diventata un cavaliere di drago, che in quell'incontro si fosse sugellato un legame sacro e improbabile.
Infine, senza aggiungere altro l'aveva fatta rivestire e trascinata in quelle che aveva scoperto, non senza sorpresa, le sue stanze e poi se n'era andato.

Si sollevò dal letto in cui, senza troppi riguardi si era coricata.
Sfiorò le lenzuola, aveva come l'impressione che fosse stata la prima volta dopo tanto che qualcuno vi si sdraiasse sopra, ma un vago aroma pungente era rimasto.
Odore di drago.
Se lo immaginava ogni notte, rannicchiato vicino alla sua Masah, proprio come Ras gli aveva detto di fare con il suo Nykiss. Di certo anche Morvan doveva comportarsi similmente, pensò Iris. Come se per loro fosse impossibile dormire se non all'ombra dei loro compagni.

Prima di potersi alzare la porta si spalancò e Pilthyl ne emerse con i capelli arruffati e il volto arrossato.
Prima che Iris potesse dire qualcosa si ritrovò tra le braccia della ragazza.
"Accidenti a te, mi hai fatto morire di preoccupazione!" Esclamò stringendola per poi distaccarsi scansionandola da capo a piedi. "Prima una voragine si è aperta nel ghiaccio, come se il ghiaccio ti avesse divorato. Ci siamo ritrovati circondati da quelle creature... Hai presente, quelli fuoriusciti dal gelo... da quando la torre è evaporata... pallidi vermi dentuti... Se non fosse stato per lui... per il tuo Cavaliere saremo tutti morti. Hai ragione ad ammirarlo, non ho mai visto nessuno combattere con tanta forza... Ma poi un rombo ha scosso la terra e il drago... quello rosso è emerso, ti ha deposto al suolo e è volato via... Gli striscianti sono andati via..."

Iris vedeva la confusione nello sguardo dell'amica, sapeva cosa stava per chiederle ma non era certa di avere la giusta risposta.
Pilthyl deglutì lentamente "Ti ho cercato all'ospedale e lì mi è stato detto che Morvan..." sussultò accorgendosi si aver usato incautamente il suo nome così si corresse "che il Cavaliere Oscuro ti ha portato via, che ti avevano trasferito nelle sue stanze... E che tu..."
Lo sguardo della ragazza richiese conferma negli occhi di Iris e lei annuì "Sì"
Sulle sue braccia nude erano apparso due simboli, come due rune. Iris si accorse di saper leggere quei simboli.
SILKHEL
Il nome del suo drago.
Ricordò le cicatrici deformate sulle braccia di Ras, erano il ricordo della sua perdita?
Carezzò le sue rune con lo sguardo.
"Sì sono diventata davvero un cavaliere di drago e il suo nome è Silkhel"

Il tempo parve bloccarsi, congelato in quella frase, in quel nome che riecheggiò come un richiamo.
Ad esso rispose un ruggito e malgrado Pilthyl la stesse stringendo il nuovo cavaliere si alzò e districandosi dalla stretta dell'amica attraversò la stanza, sapeva che la stava aspettando.
Dal balcone delle pallide scale di pietra discendevano verso uno spiazzo e lì, costretto in un luogo troppo piccolo per lui c'era Silkhel.
Iris non comprese come potesse essere legata a quella colossale creatura.
Scaglie splendenti, occhi ardenti, rubini preziosi e unici.

Iris osservò incredula il drago che aveva trovato addormentato nel cuore dell'inverno, una creatura che sembrava destinata a dormire per sempre.
L'aveva scelta intessendo un sacro e magico legame.
Avrebbe potuto chiedergli qualsiasi cosa, perché attraverso di lui adesso avvertiva magia e potere scorrere nel suo corpo.

Pilthyl tremava alle sue spalle, incredula e spaventata, Iris avrebbe voluto rassicurarla ma il desiderio che bruciava in lei cancellava ogni pensiero.
"Ti prego, portami da lui..."
Il drago la osservò con occhi splendenti, poi lentamente chinò il capo e Iris senza esitare accolse l'invito. Lo sentiva, nel suo profondo, l'avrebbe aiutata.

Salire su quell'essere era qualcosa di strano, surreale. Si arrampicò sulla sua schiena e si aggrappò con tutte le sue forse nel momento in cui il drago si sollevò in volo.
Iris riconobbe il percorso che in sogno aveva attraversato così tante volte, ma adesso lo vedeva chiaramente con i suoi veri occhi.
Il cuore accelerò nel momento in cui intravide la torre, il luogo in cui era custodito... rinchiuso il suo tesoro.

Un'alta pallida torre di pietra senza porte, un sepolcro, così appariva agli occhi di Iris.
Nel tempo di un battito di ciglia Iris si ritrovò all'interno della stanza che aveva bramato per tutte le sue notti insonni.
La magia del drago l'aveva proiettata nella stanza, la creatura vegliava volando sopra di loro ma gli occhi di Iris erano incollati sul letto al centro della stanza.

Ras era là.

Quando i suoi occhi si dischiusero e la videro vibrarono di una nuova luce.
Con sorpresa di Iris lo vide alzarsi a fatica e alzarsi tremando.
Rapida gli corse incontro e lo afferrò con un tale impeto che per poco non travolse.
Lo strinse e gli carezzò la schiena, i capelli perdendosi nel suo odore, che finalmente lo aveva raggiunta. Reale, concreto sotto la sua stretta, non un impalpabile sogno.
Solo la magia del drago avrebbe potuto fargli varcare quella soglia.

Avvertendo il tremore del corpo dell'altro lo aiutò a sedersi di nuovo sul letto, a fatica si distaccò e lo osservò. Era pallido come lo ricordava, il suo corpo magro e asciutto. Lei gli mostrò i suoi segni, e poggiò una mano su quelli mezzi cancellati di lui. Per tutta risposta lui sorrise e carezzò l'altro segno sul braccio della ragazza.



(Day 07) WritOber 2022 – Prompt – rubino (07/02/2022) - The Nights Song

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