02. Morvan
Un mondo in attesa, ecco cosa Iris vedeva attorno a sé.
Una vita congelata, in attesa del ritorno della magia.
Iris lasciò correre la mano sul terreno avvertendo la brina sotto la pelle.
Avevano marciato senza sosta per giorni e non era riuscita ad avvicinarsi al suo Capitano nemmeno di un passo.
Morvan era rimasto distante, il primo ad andare in avanscoperta e l'ultimo a rientrare all'accampamento quando l'avanzata delle truppe si fermava.
Restava assieme ai suoi uomini, ascoltava tutti e non mancava mai di dare segni di apprezzamento per chi si impegnava più di tutti.
Ed Iris era tra loro eppure, non era mai riuscita a catturare il suo sguardo per più di un momento.
Ma quella non era nemmeno la cosa peggiore.
Da quando era partita per quell'infinita marcia i suoi viaggi di sogno si erano interrotti. Ogni notte Iris chiudeva gli occhi ricercando con il pensiero la finestra di Ras e inesorabilmente falliva.
Si ritrovava a ripercorrere la stava che l'avrebbe condotta all'oggetto delle loro ricerche, il bastone che Morvan bramava e il suo cuore sanguinava ad ogni risveglio.
Si chiedeva se Ras avvertisse lo stesso senso di vuoto, se ancora la attendesse o se fosse invece riuscito nel suo intento, ciò che lei aveva interrotto al loro primo incontro.
Iris si scosse con forza la testa nel tentativo di scacciare l'orrore che quel pensiero le lasciasse addosso.
NO!
Non poteva perdere la speranza di rivederlo, doveva credere che lo avrebbe rivisto, che avrebbe avvertito la sua voce sussurrare vibrante di gioia ancora una volta le parole sei tornata...
Non gli avrebbe più precluso i suoi pensieri, gli avrebbe giurato che lo avrebbe raggiunto nel monto dei veglianti, lo avrebbe stretto sussurrando "Sempre, tornerò ogni volta da te..."
Ripensò alle sue lunghe dita che artigliavano invano il vuoto rincorrendo un contatto impossibile.
"Lasciamelo dire, io lo detesto!"
Pilthyl le passò accanto aiutandola a rialzarsi.
"Secondo te sai dove stiamo andando? Allontanarsi così tanto dalla città è molto stupido... Non ci sono ripari, e questo mondo addormentato e privo di magia ci divorerà sputando solo le nostre ossa e tutto questo perché? Lui pensa di sapere dove si trova un mitico oggetto che potrebbe riportare la magia? Riaprire le porte sigillate della torre di Cadarn?"
Avevano ripreso subito la marcia rincorrendo il retro delle fila.
"Sai mi deludi!" proseguì Pilthyl ignorando il mutismo dell'amica. "Credevo che avresti fatto di tutto per metterti in buona luce con il nostro capitano, non era quello che desideravi? Essere considerata da lui? E invece sei sempre stanca... Cos'è? Non riesci a dormire in questa landa gelata ricolma di spettri?"
Iris si strinse nella casacca e sospirò generando una nuvoletta di cristalli ghiacciati.
Non poteva negare quello che accadeva, non riusciva a dormire, non trovava riposo, ricercava invano di ritornare nel sogno alla finestra di Ras, di ritrovare il suo tesoro e nonostante il suo desiderio di spiccare davanti agli occhi di Morvan la sua mente non si distaccava da quel desiderio, dal vuoto che la mancanza le faceva avvertire nel petto.
"Certo che poteva anche portarsi dietro la sua dolce bestiola, avrebbe riscaldato e illuminato il nostro cammino... Marciare al buio su queste lastre ghiacciate... Ogni notte avverto gli striscianti avvicinarsi un passo di più..." proseguì Pilthyl ormai più a se stessa che alla sua silenziosa compagna.
Iris si guardò attorno, il silente bianco era troppo opprimente.
In quella candida realtà dove ogni cosa appariva congelata e sospesa la cupa figura di Morvan staccava ancora di più nella sua nera divisa.
Era rientrato dal suo consueto giro di perlustrazione e stava conferendo con i Ranger con cui avanzava per miglia e miglia.
Iris lo vide oscillare sfiorandosi il braccio, ricordava di averlo visto ferito prima della loro partenza eppure, mai lo aveva visto avvalersi del proprio potere per astenersi dai suoi compiti. Più si avvicinava più gli pareva pallido sempre più simile al suo fragile tesoro.
Forse la lontananza dalla sua Masah lo indeboliva, era noto che il legame del cavaliere con il proprio drago donava forza, magia e un'innaturale lunga vita.
Iris ripensò alle ali della grande bestia, lacerate, piegate e sussurrò un flebile "Era ferita, non poteva rischiare di perderla..."
Se Masah fosse morta, assieme a lei sarebbe finita la magia che reggeva e difendeva la sua città e Morvan non lo avrebbe permesso.
Oltre al suo drago assieme a Masah avrebbe perso anche il suo cuore, perché sacro era il legame tra un cavaliere e il suo drago. Si sarebbe ridotto a uno spettro...
Come il suo Ras...
Il nome del suo tesoro la fece sprofondare nel dolore, ripensare alla sua voce che le sussurrava "...Non essere triste per me... Sono morto tanto tempo fa quando lei è caduta a causa mia... Quando ho perduto il mio drago..."
Morvan si sarebbe ridotto come Ras? Sarebbe morto lentamente prigioniero del proprio dolore?
"Quella creatura è enorme e antica e quello non è un uomo... È un cavaliere di drago, lui ha un potere immenso eppure, preferisce lasciare quella bestia sputafuoco a riposo e far marciare noi nel ghiaccio e morire senza motivo..." proseguì Pilthyl sbuffando nuvole di ghiaccio.
Iris scosse la testa con vemenza, Morvan era sempre più vicino e lei rivedeva sempre di più l'espressione sfinita di Ras nel suo Capitano. Perché vedeva l'ombra del suo tesoro in quell'uomo?
"L'incolumità di Masah è di massima importanza anche per noi, come ritrovare quell'oggetto... Dischiudere le sigillate porte della torre di Cadarn..."
Iris accelerò il passo, Morvan era così vicino, poteva avvertire l'aria congelarsi in nuvole di cristalli attorno a lui.
Pilthyl sbuffò un "Se lo dici tu..."
Come poteva capire, non aveva visto, vissuto il dolore di Ras, la perdita della magia e l'avvento dell'inverno perenne su Cadarn, ma Iris ricordava, Iris doveva raggiungere Morvan, ma quando si ritrovò a un soffio da lui un ruggito dilanio il placido silenzio e gli Striscianti piombarono su di loro.
Day 03 - WritOber 2022 – Prompt – brina (03/02/2022)
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro