Capitolo 6
Luigia mi raccomanda tutta l'etichetta e continua a parlarmi di regole e comportamenti per cercare di non mandare tutto all'aria, ma le mie orecchie non la stanno ascoltando. Penso al futuro, a quello che verrà e addirittura penso che entro un anno molto probabilmente sarò mamma, lui mi accompagnerà nelle cerimonie ufficiali, lui sarà mio marito. Anche se sarà Cesare il mio amante ed io farò di tutto per vedere Nils-Erik poco, lui sarà sempre e comunque mio marito.
"Vostra Altezza! La Duchessa Maggiore d'Italia! Debora Costa!" Annuncia una guardia, gli uomini che conversavano nel salone si voltano verso di me ed io finalmente lo vedo.
Le foto non rendono giustizia ai suoi intensi occhi grigi, le foto non rendono giustizia alla sua altezza che mi sovrasta di almeno 30 cm, le foto non rendono giustizia alle labbra carnose, la mascella delineata, la camminata sicura, le spalle ampie. Gli porgo la mia mano e lui la bacia delicatamente.
"Vostra Altezza, siete di una bellezze incantavole." Dice e noto che la sua voce è molto profonda. Gli sorrido imbarazzata e noto che la differenza d'età tra noi due è visibile non dai segni del tempo che sono inesistenti su di lui ma nei modi di fare che solo chi ha grande esperienza può avere.
"Duca Engström, spero che mia sorella non abbia deluso le vostre aspettative." Dice mio fratello e lui ridacchia.
"Al contrario, Maestà, credevo che le foto erano state rituccate e avrei trovato tutt'altro, e invece sono stupito dallo fatto che nella realtà Vostra Altezza è più bella che in le foto, spero sia altrettanto gradavole di compagnia." Noto che il suo italiano pecca in alcune pronunce.
"Vostra Altezza parla poco ed è educata ma diventa una vera selvaggia se la provocate!" Ridacchia uno dei ministri ed io lo accompagno.
"Duchessa mi parmetta di presentarvi alcuni dei nobili più fidati di Svezia che ho portato con me. Il mio ambasciatore, Fredrik Karlsson e il marchese Alfred Dottor, il mio più leali amico."
"Molto piacere." Porgo la mano a entrambi che la prendono e si inchinano.
"Duca, nonostante il vostro arrivo anticipato, non posso spostare la data del matrimonio, esso avverrà comunque tra due giorni." Gli dice Riccardo.
"Non sta alcuno problema." Dice lui e si volta verso di me sorridente.
"Ora, Debora, se vuoi scusarmi, avremmo alcuni affari da uomini di cui parlare." Mi dice mio fratello.
"Certamente, tolgo il disturbo. Sire, non credo però di essere presente per cena, non mi sento molto bene." Gli rispondo con un forte mal di testa causato dalla notte insonne con il pensiero di Cesare dentro stanze altrui.
"Manderò il medico dopo l'incontro." Annuisco e dopo un piccolo inchino, mi volto e vado via con Luigia.
"Duchessa, è bellissimo!" Esclama subito lei.
"Sembra avere anche un buon carattere!" Continua.
"Vedo però una strana ombra nei suoi occhi." Ribatto io.
"Ma che dite?"
"Quello non è uno che farà il buon maritino, non si farà mai mettere i piedi in testa."
"Beh, allora non lo fate." Annuisco pensando al fatto che ora Riccardo gli starà dicendo di Cesare.
Dopo un'ora di reclusione nella mia camera da letto, arriva il medico che mi conferma sia solo stanchezza, che quindi mi serve riposo e che domani mi sveglierò fresca come una rosa; inoltre si prende l'incarico di confermare a mio fratello la mia assenza alla cena di questa sera. Il pomeriggio passa in fretta e mi ritrovo a dovermi già cambiare per la notte e mettermi nel letto, rimango qualche minuto a leggere un libro fino a quando sento bussare sulla porta.
"Luigia, vieni pure" La porta si apre, ma non è Luigia ad entrare.
"Io credo di non somigliare affatto ad una donna." Balzo giù dal letto pentendomi di essermi cambiata solo mezz'ora fa.
"Scusatemi Duca, non vi attendevo, credevo fosse ora di cena."
"Non ci sono andato, preferirei che la prima volta fosse con voi." Mi dice.
"Oggi eravate bellissima, ma posso azzardare che in tenuta da notte lo siete di più?" Dice fissando la mia scollatura.
"Non credo sia adeguata la vostra presenza qui."
"Mi sposerete tra due giorni, vostro fratello temeva vi sarei saltato addosso se avessi visto le vostre abbondanti forme?" Mi schernisce prendendo posto su una sedia.
"Siete arrogante."
"E voi siete irrispettosa a tenere qui il vostro amante." Mio fratello non infrange mai le promesse.
"Volete mandarlo via?"
"No, anche io ammetto di non essere un uomo fedele, né innamorato."
"Vedo che il vostro accento questa sera è perfetto."
"Imparo in fretta." Si alza e si avvicina a me ed io percepisco la sua forza che mi spinge contro il pavimento anche solo con il pensiero.
"Siete molto bassa." Nota continuando a fissare la mia scollatura. Mi copro con un braccio ma lui lo scosta.
"Duchessa, c'è solo una cosa che non dovrete mai fare con me." Rimango zitta in attesa che lui continui.
"Non pensate mai di avermi in pugno solo perché siete padrona di casa, non pensate mai di potermi prendere in giro solo perché siete una donna bellissima. Non pensate mai di essermi indispensabile. Io sono un uomo di guerra, potrei stare anni senza di voi." Dice per poi uscire dalla mia camera e lasciarmi bloccata in piedi come una stupida.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro