Capitolo 17
NILS-ERIK ENGSTRӦM POINT OF VIEW
"Annunciamo il Duca Maggiore di Svezia, Nils-Erik Engstrӧm e sua moglie, la Duchessa Maggiore d'Italia, Anna Debora Costa!" Grida una guardia alla nostra entrata nel salone da ballo dove tutta la nobiltà guarda curiosa la donna al mio fianco. Noto qualche mia scappatella e anche qualche mio rivale ma cerco subito con lo sguardo Alfred che conversa con altri nobili, Debora intanto è stata trattenuta da Rosalia e parlano di cose da femmine, credo.
"Alfred." Lo chiamo e lui si congeda dal discorso in cui era preso.
"Dimmi Nils."
"Ti va di uscire per una sigaretta?" Lui mi fa un cenno e mi anticipa nell'uscire nei giardini.
"Dì alla tua signora di non gridare troppo." Ride subito lui e io capisco che si riferisce a sta mattina nell'aereo.
"Coglione, quella è mia moglie. Attento a come parli." Rispondo giocoso io.
"Aggiungerei beato te, ha due tette che non finiscono mai. Solo tu potevi essere vittima di un matrimonio combinato ed avere culo comunque."
"È una bimba capricciosa e viziata però, un caratterino insopportabile."
"Sì, si vede che ha la lingua lunga ma Nils, ha 18 anni, prova ad essere più paziente con lei."
"Amico, tu non hai nemmeno idea di cosa sia capace di fare con quella lingua." Alfred scoppia a ridere.
"Credi di risolvere in fretta con tuo fratello?"
"Non credo risolverò mai con mio fratello." Dico sinceramente dispiaciuto.
"Immagino Nils. Tu lo sai che puoi sempre contare su di me." Mi dà una pacca sulla schiena.
"Tu? Quando ti sposi?" Gli chiedo scherzoso.
"A me piace fottere, c'è quell'amichetta di tua moglie che è una vera furia."
"Chi? Emma?" Gli chiedo.
"Una vera furia."
"Preferisco Clara a dirla tutta." Ribatto io.
"Classifica?" Mi chiede lui.
"Non ti serve, la prima non puoi provarla."
"Tua moglie è la prima? Quella verginella? Non ci crederei neanche se la provassi." Ride lui.
"Eppure."
"E comunque non è detto io non la provi. O sei geloso?" Mi provoca lui.
"Non sono geloso ma è comunque mia moglie."
"È vera questa bugia?"
"Nils, tua moglie è sperduta in sala tra gente che le parla solo svedese, vuoi fare il tuo cazzo di dovere almeno per una volta?" Mi riprende Rosalia venendo verso di noi.
"Avresti potuto assisterla tu."
"MA SEI TU SUO MARITO NILS! QUANDO TI METTERAI IN QUELLA TESTA DURA CHE SEI SPOSATO ORA? POVERA RAGAZZA!" Mi grida contro ed io mi alzo.
"Non urlare contro di me." Le dico aggressivo. Entrando nella sala quasi mi intenerisce Debora che gioca con l'orlo del suo vestito, ha il capo basso mentre alcune dame cinguettano in svedese accanto a lei che ovviamente non riesce a integrarsi e rimane zitta.
"Non sono molti a parlare l'inglese qui purtroppo." Le dico e lei alza la testa guardandomi con quegli occhi da cervo impaurito che mi arrapano da 0 a 100 in due secondi.
"Nils! Ma quanto tempo!" Grida Eva venendo verso di me, una che mi sono scopato più di una volta, potrei quasi definirla una mia ex. Si presenta a Debora che è gentile come sempre non sapendo che Eva è davvero una vipera.
"Purtroppo, lei l'inglese lo parla." Dico sottovoce a Debora prima di rivolgermi alla dama.
"Eva, avrei preferito non vederti."
"Su, non dire così Nils. Sapete Duchessa, scommetto che voi abbiate capito la fortuna di avere Nils al vostro fianco, è instancabile, certe notti che ho avuto." Dice lei sventolando la sua mano simulando calore. Il sorriso di Debora piano piano svanisce.
"Vuoi che ti porti a bere un bicchiere di champagne?" Offro ad Eva con palle piene che stasera Debora non svuoterà, ne sono certo. La ragazza ovviamente accetta l'invito.
"Debora, ritirati pure nei miei appartamenti se sei stanca, non aspettarmi." Le dico sperando intenda, lei annuisce e si reca da mio fratello probabilmente dicendogli che va via, lui l'abbraccia e le sorride, lei ricambia e dopo un po' addirittura ride con lui. Non so cosa si stiano dicendo ma devono aver preso una grande confidenza.
"Alfred! Va da Debora e mio fratello e accompagnala nelle mie stanze, interrompi il discorso. Ti prego." Gli chiedo e lui annuisce.
"Tu sei con Eva?" Confermo e lui ride mordendosi una mano. Dopo un po' Eva richiama la mia attenzione.
"Ti va ancora di stare qui?" Mi chiede ed io ridendo la trascino verso le sue stanze che conosco bene.
ANNA DEBORA COSTA POINT OF VIEW
"Duchessa, scusate l'intromissione, volete che vi accompagni nelle stanze?" Mi chiede Alfred Dottor venendo verso di me.
"Sì giusto, vi ho trattenuta qui ma andate pure se volete." Mi dice il Re.
"Vostra Maestà, con permesso, sono molto stanca." Dico salutandolo e mi affianco ad Alfred.
"Il vostro Re è molto cordiale e gentile." Dico per rompere il ghiaccio.
"Sì, Nils e Stefan sono come l'acqua e il fuoco." Ride lui.
"Li chiamate per nome?" Dico stranita.
"Sono il loro fratellastro, un figlio illegittimo di nostro padre, Michael III di Svezia."
"Oh, non lo sapevo."
"Già, è nato Nils, dopo due anni io e a tre anni di distanza è nato Stefan."
"Nils è più grande di Stefan?" Alfred me lo conferma.
"E allora perché non regna?"
"Rinunciò al trono molto tempo fa, credo quando aveva la vostra età Duchessa, o forse ancora prima, non ricordo."
"Come mai?"
"Non tocca a me raccontarvelo, anzi non fate parola con vostro marito di quello che vi ho detto o mi taglierebbe la testa."
"Alfred, io credo che mio marito non sarebbe mai in grado di tagliarvi la testa." Gli sorrido sincera.
"Comunque potreste chiedere alla Regina, ha la bocca larga lei." Mi informa.
"Grazie Alfred, anche di avermi portato nelle stanze, di sicuro mi sarei persa."
"Figuratevi, buonanotte Duchessa."
"Buonanotte Alfred."
Entro nelle stanze ripensando di continuo a quello che Alfred mi ha detto ma quando vedo il letto matrimoniale vuoto un moto di tristezza sale dentro di me all'idea che Nils non dormirà qui e che preferisce la compagnia di altre donne con cui ora starà facendo le peggio porcherie. Sospiro anche all'idea che sia stato assente tutta la serata e non abbia espresso un solo commento sull'abito che avevo scelto per piacergli. Malinconica però mi arrendo a quello che sapevo sarebbe stato il mio destino e una volta svestita mi corico nel letto lussuoso.
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