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33~ Fanboy

Grazie a voi questa storia é tra i primi cinque posti di molte classifiche :D godetevi questo coso ;)

Luke guardò Will e ordinò a un uomo di cominciare ad accompagnare loro e lasciarli soli.

«Eri il mio eroe» disse il più piccolo «Non ho mai avuto l'occasione di dirtelo»

«Liam...» sospirò Luke «Ti prometto che riacquisterò la tua fiducia. L'ho persa quella volta e...»

«No. Non l'hai persa quella volta» gli disse «Luke eri il mio migliore amico. Dopo la perdita di Talia ero felice di essere entrato a far parte del vostro gruppo e quando te ne sei andato...

Non ho voluto combattere contro di te. Hai visto nel Labirinto che me la cavo a differenza di quello che dico agli altri. Sono rimasto a curare i feriti perché rispetto ad Annabeth non riuscivo a combatterti. Sei stato manipolato, controllato da Crono. All'inizio era una tua idea, poi ha fatto tutto quel titano.

Lo so, ti conoscevo abbastanza bene. Infatti quando ti sei pugnalato... La cabina 7 può confermare che mi sono messo a lavorare non parlando più con nessuno.

E non l'hai persa neanche uccidendo Nico. Non era colpa tua. Capiscimi, Luke. Sei la cosa che più si avvicina alla causa della sua morte. In questo momento odio anche Percy»

Luke sorrise «Lo amavi?»
«Sul serio non mi hai sentito sclerare ogni volta che lo vedevo? Andiamo amico, la sai bene la risposta» il più grande allargò il sorriso.

Thomas li raggiunse di corsa «Abbiamo bisogno di te».
Will guardò spaventato Luke prima di iniziare a correre.

Corsero per delle scale fino a raggiungere una specie di garage, poi corsero fino al secondo piano più sotto.
Quando arrivarono, Will aveva il fiatone. «Non ero Medicale perché mi piace curare» disse il ragazzo «Ma perché faccio schifo a correre. Che sta succedendo?»

Si guardò in torno vedendo i suoi due amici paralizzati. Seguì il loro sguardo. Gli sembrò che la mascella gli cadesse fino a terra.

Davanti a lui c'era un ragazzo dai capelli neri, gli occhi neri e una maglietta nera, che gli sorrideva strafottente rigirandosi tra le dita un pugnale, appoggiato a una scrivania.

«Perché vi siete bloccati?» chiese per l'ennesima volta Gally.
Fu Will a rispondergli senza rendersene conto «Nico?»
«In persona» gli rispose permettendo a Luke di poggiarsi sulla sua spalla.

«Non sono l'unico a essere stato salvato»

«Nico?» Newt si fece avanti «Sei il loro amico morto?»
«Esatto. E tu saresti?» gli chiese Nico
«Mi hanno chiamato in tanti modi. A5, Cinque, Collante. Ma potete chiamarmi Newt»

Nico e Luke si guardarono, poi guardarono lui. Brenda sbuffò e schioccò le dita davanti agli occhi dei tre Semidei, riuscendo finalmente a svegliarli.

«Neeks!»
«Nico!»
«NICO DI ANGELO!»
Nico impallidì ancora di più

«NEANCHE UN TENTATIVO! NEANCHE UN TENTATIVO DI CONTATTARCI! PARLARE CON GLI DEI, USARE I NOSTRI SOGNI? NOOO! TU TI FAI CREDERE MORTO E FAI PRIMA»

«Volevo fare questa cazziata anche a te» disse Minho
«Taci idiota voglio vedere come finisce» gli rispose Newt fissando Will mentre faceva la sfuriata.

«Hai finito?» gli chiese Nico cinque minuti dopo
Il biondo ci pensò «Si. Ho finito»
«Mi fa piacere» gli rispose «Ora, spiegatemi cosa ci fate qui e perché siete in tre»

«Mettiti comodo, é una lunga storia»

Due minuti dopo avevano finito di raccontare.
«Molto lunga» ammise sarcastico Nico «Comunque rilassatevi un secondo e non piangete».
A nominare tutti i caduti alcune lacrime avevano cominciato a scorrere sulle loro guance.
«Non piangete? Le nostre cabine sono state sterminate!» ribatté Leo ma Nico, gli mise le mani sulle spalle.

«Leo in questi anni abbiamo imparato a essere amici. Ormai mi conosci: ti capisco praticamente sotto ogni punto di vista. Anche la mia famiglia é stata sterminata, ricordi? Ma tu non hai bisogno di piangere» il figlio di Ade gli sorrise leggermente a causa dei dolori ai muscoli facciali «Questo posto non é casa nostra»

Tutti gli occhi si puntarono su di lui. Nico si allontanò da Leo per sedersi sulla scrivania, Luke prese la parola.

«Tecnicamente questo posto non esiste, ma esiste» disse il capo cabina della cabina 11 «Vi spiego. Ci sono altri universi oltre al nostro. Nel nostro universo questo posto é una trilogia di libri e ne sono stati fatti anche i film»

Leo e Will si guardarono dicendo all'unisono «THE MAZE RUNNER!»
«Quei film non c'entrano niente con i libri!» sbuffò Leo
«I libri sono fantastici!» lo assecondò Will facendo annuire freneticamente il primo.
Agli sguardi confusi degli amici, Will spiegò «Questo posto ci sembrava familiare perché abbiamo letto i libri. Il rapimento di Minho c'è solo nei film, Newt si é fatto sparare in testa da Thomas nel terzo libro e nel film si é pugnalato per sbaglio!»

«Dovevi per forza ricordarmelo?» chiese Thomas guardando male Newt
«EHI! Ho cercato di proteggervi!» ribatté
«Facendoti uccidere? Sei veramente un genio»
«Tommy basta ormai sono vivo»

«Tommy» sussurrò Leo e Will lo abbracciò «Va tutto bene. É vivo»
«Cosa?» chiese Nico
«Tecnicamente le sue ultime parole sono state "Per favore, Tommy. Per favore"» spiegò Will
«E voi da bravi fanboy piangete a quel soprannome nonostante lui sia vivo e vegeto davanti a voi. Okay...» sospirò Luke.

«Quindi... Non siamo altro che personaggi di un libro?» chiese Minho guardandosi le mani.
«Si, come tutti del resto. Anche noi. C'è un universo dove i due Campi, le nostre case, non esistono»
Gli occhi di Leo si illuminarono «Hunger Games...»
«E morire qui...?» chiese Brenda, ignorando Leo.

«Voi... Non lo so» Nico alzò le spalle «Posso parlare con mio padre. Per quanto riguarda noi, torniamo nel nostro mondo nella situazione in cui siamo partiti. Quando torneremo di là, Will avrà 16 anni, Leo e Jason 17, io 15 e Luke...»
«Io tornerò un mucchio di cenere» concluse il biondo «Lo so»

«Ci siamo preoccupati di morire inutilmente per tutti questi anni?» chiese Jason
Nico scosse la testa «Di là si torna con tutte le ferite. Se qui vieni... Che ne so, mangiato da uno Spaccato, passi i tuoi ultimi secondi a casa, giusto il tempo per salvarti. Se adesso decidessimo di tagliarci le vene torneremmo a casa con tutti i graffi ancora aperti»

Will e Leo guardarono Jason, lui abbassò lo sguardo.

«Eroi dell'Olimpo» sussurrò Jorge. Tutti lo fissarono «Quando il mondo era ancora intero, un mio amico mi raccontava sempre di questi libri, Eroi dell'Olimpo, e dei loro personaggi. Me li ha raccontati così tante volte che me li ricordo ancora»

Quando Jason rialzò lo sguardo, fissò gli occhi neri e profondi di Nico.

«C'è una nuova missione per quello che rimane dei Sette della profezia»

Leo e Nico sorrisero

«Qual'é il piano?»

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