21~ Picture
«Ragazze mi dispiace per quello che abbiamo dovuto fare» disse all'improvviso Cinque, sorridendo imbarazzato. Piper accanto a lui, sorrise «Tranquillo, avremmo passato l'eternità a cercare quelle chiavi. Per sdebitarti però, dobbiamo chiederti una cosa...»
Annabeth concluse per lei «Chi é Jorge?». Cinque perse il sorriso e sospirò.
«Un vecchio amico...» disse soltanto. Will, vedendo il suo disagio, cambiò discorso «Tu e Uno state insieme?».
Il più grande per poco non frenò di botto «Ehm, noi, cioè, lei... io non ho una ragazza».
«Possibile che tu non abbia una ragazza?» rise Jason da dietro a tutto e Leo annuí «Quello che ho pensato anch'io!»
«Grande bro!»
Cinque arrossí «Diciamo che... Le ragazze... Non sono così... Come dire... Ho anche altri pensieri...»
«Sei gay?» chiese Ottaviano e Newt raggiunse il colorito dei capelli di Rachel. «Bi...» sussurrò.
Si era aspettato tante reazioni: commenti felici, omofobia, congratulazioni random... Sicuramente un "Okay" cumulativo non era previsto. «Anch'io» disse Will, «eh si, idem» decise Piper.
«Questo non me l'aspettavo...» sussurrò basito e i ragazzi ridacchiarono.
«Che c'è? Non possiamo accettarti per come sei? Lavinia é lesbica. Mia sorella e Reyna sono bisessuali» spiegò Jason. «Percy é Bi, io Pan, Will é gay, Nico é... Era gay» aggiunse Annabeth.
«Siamo noi la comunità LGBT» rise Leo
«La che?»
«LGBT, la comunità di tutti quelli che non amano il sesso opposto»
«Io... Non la... Lascia stare» sospirò sconsolato facendo cadere il silenzio nella macchina.
Piper aprí il cruscotto, giusto per fare qualcosa, e ci trovò solo un quadratino di plastica non molto grande. C'erano tre scritte e le lesse, in mente "I miei capelli sono meravigliosi ~Sassy Minho"
"Siete degli idioti ~Newt"
"Ti amo Newtie, ma io sono il più figo ~Tommy". Sorrise divertita poi la girò.
«É una foto!» esclamò contenta sventolando davanti al resto dei ragazzi la foto fatta probabilmente da una Polaroid. Newt ci gettò uno sguardo tra il confuso e il divertito, poi la guardò a occhi sgranati.
Facendo sbandare leggermente la macchina, la prese velocemente dalle mani della ragazza ricacciando indietro le lacrime.
In quella foto c'erano un ragazzo asiatico, dal ciuffo scuro e il sorriso luminoso, un ragazzo castano e più piccolo, col naso leggermente all'insù e gli occhi color ambra, stava ridendo anche lui. Infine c'era un terzo ragazzo, dell'età dell'asiatico, dai capelli biondo-cenere e gli occhi castani. Tutt'e tre ridevano. Brenda gliel'aveva scattata a tradimento mentre ridevano dell'Uomo Ratto usando l'ultima cartuccia di una vecchia Polaroid.
Piper non era riuscita a vedere nessuno dei visi, ma sospettava che Cinque centrasse qualcosa. A confermarglielo furono il singhiozzo che gli sfuggí e gli occhi lucidi.
Nessuno fece domande, Cinque continuò a guidare. Era calato uno strano silenzio ma per fortuna durò poco.
Il più grande parcheggiò su un Canyon davanti a delle macchine abbastanza bruciate. «Scendete e incrociate le dita» sentirono dire da Uno mentre scendevano. Lei e Cinque si alzarono le bandane. C'era un sole terribile, il cielo era limpido. Cominciarono a camminare tra le auto distrutte mentre Uno pregava tutti gli Dei che il Braccio Destro fosse lí.
Gli dei l'ascoltarono. Ci furono degli spari che non colpirono alcuni di loro per puro miracolo. «A terra!» ordinò Leo accucciandosi dietro una macchina con Jason. «SIAMO AMICI! NON VOGLIAMO FARE DEL MALE!» urlò Cinque. Il fuoco cessò ma comparvero due uomini mascherati che gli puntavano addosso dei fucili. «In piedi, forza!» ordinarono e tutti obbedirono.
«Conosciamo Aris» disse pronta Reyna e un uomo dai capelli biondi si abbassò la maschera rivelando una barba molto curata. Cinque dovette resistere alla tentazione di abbracciarlo.
«Aris? Come sta? Distrugge la Wicked dall'interno, ma non abbiamo spesso sue notizie» disse preoccupato.
«Sta bene, o almeno quando lo abbiamo lasciato stava bene...» ammise Travis e l'uomo sospirò di sollievo.
«Quindi siete i ragazzi appena usciti dai Labirinti! Un amico mi aveva avvisato, dovrebbe raggiungerci stasera» disse col sorriso, poi porse la mano a Frank, il più vicino, e il ragazzo la strinse. «Io sono Vince. Forza venite, al campo vi daremo quello di cui avrete bisogno»
Il campo non era tanto grande: era un mucchio di tende sparse sul terreno, varie macchine piene di armi e cibo e persone che consultavano mappe. Vince non staccò mai gli occhi da Uno e Cinque. «Voi avviatevi» disse a un certo punto, rivolto ai Radurai. «Perché le maschere?»
«Privacy» rispose Uno
«Ci sto credendo. Avete delle voci familiari, ci siamo già conosciuti?»
I due si guardarono, poi Cinque chiese «Chi é il tuo amico?»
«Non sono affari vostri»
«E invece si: ci stiamo prendendo cura di quei ragazzi e vogliamo sapere di chi ci stiamo fidando». Vince li fissò con gli occhi socchiusi prima di rispondere l'unico nome che Cinque avrebbe mai voluto sentire: «Thomas. Si chiama Thomas»
«E viene da solo?»
«Certo che no! Sta portando la sua vecchia squadra al completo. Be' in realtà manca una persona a lui molto cara...»
Uno sospirò «Sei capace di mantenere un segreto?»
«Cosa fai?!»
«Si, ne sono capace» Vince si avvicinò un po' e Uno abbassò la bandana.
Le reazioni dell'uomo non furono poi così tante: la sua faccia passò dall'incredulità alla confusione, dalla confusione alla rabbia e dalla rabbia alla sorpresa. «Tu sei quella stronza che ci ha traditi!» disse solamente.
«Ehi! Non ti premettere di parlare in questo modo! Mi ha salvato la vita»
«Tu non conosci la sua storia!»
«Oh credimi Vince, la conosco benissimo» Newt si abbassò la bandana, rivelando l'ultimo volto che Vince si sarebbe aspettato.
«Tu... Tu non eri...? Minho ha detto... Vieni qui, ragazzo!» lo abbracciò, lo abbracciò forte.
Non conoscevano nessuno oltre Vince quindi poterono stare senza la bandana sul viso. Venendo a sapere della storia di come Teresa avesse salvato Newt, il capo del Braccio Destro decise di perdonarla e di dimenticare il passato.
«Oh...» Teresa e Vince rimasero senza parole quando videro la foto. «Non sapevo fosse nella macchina... Evidentemente Jorge programmava di tenerla e l'ha messa lì». Newt sorrise, riprendendola.
«Quando arriveranno, Vince, non dire niente. Dì solo che si possono fidare di noi. Non voglio che Tommy sappia...» Vince annuí.
Nell'esatto momento in cui si sentirono i rumori dei motori delle auto, si sentí anche il rumore di una berga.
Cinque chiuse gli occhi «Speravo che Annabeth aspettasse un po' e non seguisse con precisione i nostri passi»
«Be' mi dispiace deluderti, ma ha già chiamato Wicked»
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