16~ Group D
«Mani in alto!» disse una voce femminile. Dietro di loro c'era un gruppo di ragazze e due ragazzi con delle bandane sul viso. Un ragazzo, che mostrava molta più autorità dell'altro, era massiccio, capelli castani e tratti asiatici. L'altro invece aveva il ciuffo biondo e gli occhi blu. Il gruppo di ragazzi obbedì e Jason fece dei passi avanti.
Quel movimento fece prendere la mira alla ragazza che comandava. «Aspetta!» esclamò il biondo «Conosciamo Aris! Ci ha aiutato lui!»
I vari ragazzi su guardarono e il ragazzo dai capelli castani fece abbassare le armi.
Poi tutti si abbassarono le bandane. La ragazza che comandava era scura di pelle e di capelli, aveva gli occhi come due pepite d'oro e non dimostrava più di sedici anni. La ragazza accanto a lei aveva un aspetto regale: la postura rigida e vigile, ma allo stesso tempo elegante. Infine, il ragazzo dai capelli biondi... Non c'è molto da dire... Era abbastanza bruttino ma somigliava a Will.
Il castano si avvicinò a Jason e il figlio di Giove gli tese la mano. Il castano lo guardò, poi la prese «Io sono Frank»
«Jason»
«FRANK!» esclamò entusiasta Leo abbracciando il ragazzone. Lui era perplesso.
«Oh si, dimenticavo che non hai la memoria» disse il ragazzo rosso in viso; guardò il ragazzo biondo e fece una smorfia. «Ho condiviso la morte con te una volta, non voglio farlo di nuovo»
«Sono cambiato, lo giuro» disse triste quello. «Senti, in questa situazione di schifo ci posso anche credere. Ti do una possibilità, ma se la sprechi ti do fuoco»
«Sempre gentile tu, eh?»
«Always»
Ottaviano alzò gli occhi al cielo e li fissò sulla ragazza rossa dietro, facendola arrossire. Lei disse con le labbra "Vergine Eterna. Smettila". Fu il turno del discendente di Apollo ad arrossire.
«C'è qualcuno con la memoria tra di voi?» chiese Percy e la ragazza che sembrava una regina si fece avanti «Io. Io ricordo tutto».
Guardò Percy, sperando. Il ragazzo le corse incontro, felicissimo, realizzando il suo desiderio. Per una volta si sciolse e lo abbracciò.
«Grazie agli dei, Reyna!» esclamò Leo unendosi e per quella volta Reyna ne fu felice. Ma in quel momento voleva abbracciare solo una persona.
«Nico ha la memoria?» chiese speranzosa e vide tutti i sorrisi spegnersi, come candele. La sua amica, una ragazza dai capelli tagliati male, gli occhi caledoscopici e un fucile a tracolla le mise una mano sulla spalla. «Non lo vedo»
«Piper tu...?»
«Non é il momento, Percy. Dov'è Nico?»
Annabeth si fece avanti, piangendo «Non c'è» disse semplicemente. Un'altra ragazza, muscolosa, con una bandana tra i capelli e due pistole, corse verso le due amiche e le abbracciò forte mentre scoppiavano a piangere.
«Clarisse...» sussurrò Chris mentre la sua fidanzata consolava Piper e Reyna. Ottaviano abbassò semplicemente lo sguardo. «Non so chi sia questo Nico» disse Hazel «Ma c'è una parte di me che vorrebbe piangere e urlare. É normale?».
Nessuno le rispose. Passarono qualche minuto a consolare Reyna e Piper, poi ripresero la marcia.
«Chris, grazie agli dei!» Clarisse baciò con amore il suo fidanzato mentre lei la faceva girare.
«Charles» si presentò il ragazzo, lei gli sorrise «Silena»
«Non ti ricordi di me, vero?» lei scosse la testa ma gli porse la mano «Calipso»; lui l'afferrò sorridente «Leo»
«Almeno tu stai bene!» sospirò Piper, ma Jason arrossí scuotendo la testa «Io non ricordo niente»
«Piacere, Drew»
«No» disse semplicemente Percy andandosene.
«Will!» Reyna raggiunse il figlio di Apollo e si abbracciarono forte. «Reyna, devo dirti una cosa. Neanche Dakota c'è». Lei abbassò lo sguardo «Ha detto di dirti che ti amava» Reyna lo risollevò.
«Meraviglioso l'unico ragazzo che mi amava é morto!» singhiozzò e Will l'abbracciò.
«Nyssa» si presentò la ragazza e Connor le strinse la mano. Non devono nascere solo amori.
«Ehilà» disse Travis
«Che vuoi?»
«Io sono Travis»
«E chi te l'ha chiesto?»
«Katie!» rise una ragazzina di tredici anni, Meg, dietro di loro «Smettila!»
Katie sbuffò e cominciò a parlare con Travis.
«Ehilà» Piper spinse Jason sull'amica «Conoscetevi, forza!» ordinò.
«Oh, ehm, io sono Jason»
«Talia» rispose la più grande «Pip perché questa cosa?»
«Perché voi due siete fratelli» disse diretta lei, non pensando al fatto che sarebbe stato uno shock.
«Frank, tu ricordi qualcosa?» chiese la ragazzina, ma il Semidio scosse la testa «Quelli con la memoria restano Reyna, Piper, Clarisse e Ottaviano. Io non ricordo niente»
Hazel annuí «Quel ragazzo, Percy, ha detto che prima... Be' noi...»
«Se prima noi eravamo... Be' per me ancora adesso!» Frank divenne un peperone e fu tentato di scappare.
Hazel gli prese la mano, consapevole del fatto che Percy stava sclerando dietro di loro. «Anche per me»; non sapeva esattamente con che coraggio ma appena il ragazzo sentí quelle parole, sollevò Hazel e la baciò.
Una ragazza dai capelli rosa saltellava contenta guardando la nuova coppietta mentre Ottaviano cercava di tenerla ferma «Lav, calma! Lavinia! Lav!»
Camminarono tutti insieme, qualche volta corsero per rendere più veloce la strada. «CON CALMA, NON SIAMO TUTTI VELOCISTI!» urlò Ottaviano alla fine della fila. Ma nonostante tutto, si stava divertendo. Tutti si stavano divertendo.
Si passavano i sacchi delle provviste come se stessero giocando una partita di football. La sera si andarono a riparare in un palazzo crollato e si stesero tutti a terra.
Dopo qualche minuto passato a parlare tra di loro, Chris, Rachel, Percy e Leo, si misero davanti a tutti e attirarono la loro attenzione.
«Ascoltate! Abbiamo trovato il modo di farvi tornare la memoria» annunciò Rachel e calò il silenzio. Leo si fece avanti «La cosa funziona, l'hanno provata su di me e ricordato ogni dettaglio sulla mia vita»
Chris prese la parola «Vi diremo delle parole collegate al vostro passato e se vi verrà mal di testa significa che sta funzionando»
«Siete disposti a farlo?» chiese Percy.
Ci furono vari mormorii affermativi, ma allo stesso tempo preoccupati.
«Mezzosangue» cominciò Leo andando avanti e indietro «Centauro. Dei. Spade. Crono. Urano.» ci furono vari gemiti ma Leo non si fermò «Semidei. Cabine. Legione. Coorte. Divinità».
Alcuní urlarono mettendosi le mani sulle orecchie «GUERRE» continuò Leo «DISTRUZIONE» mancavano pochi semidei.
«Leo» lo chiamò Rachel «Questi ragazzi hanno una cosa in comune: sono morti». Il figlio di Efesto capí subito «Sacrificio. Morte».
Anche gli ultimi urlarono. I secondi che seguirono furono tutti di festa.
«RICORDO! RICORDO!» urlavano tutti.
Quella notte si addormentarono col sorriso, abbracciati ai loro migliori amici, fratelli e compagni.
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