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Quando il professor McLean entrò nel club di teatro con una cartelletta straripante di fogli, Heather capì che fosse arrivato il momento tanto atteso.Gli studenti, intenti a chiacchierare tra loro, tacquero all'istante e si voltarono a fissare il docente che, seguito dal suo burbero assistente, Chef Hatchet, raggiunse il pianoforte posto al centro della stanza e vi depositò il fascicolo, mentre l'uomo di colore si sedeva sullo sgabello dello strumento.«Buon pomeriggio anche a voi, ragazzi.» esclamò, voltandosi a guardarli.Tra i giovani si sentì qualche "anche a lei" poco convinto. Erano tutti in febbricitante attesa di quanto stava per accadere.«Visto che ormai siamo a dicembre, è arrivato il momento per quella chiacchierata che evidentemente state tutti aspettando.»
Un brusio si alzò tra i ragazzi. Un gridolino più alto degli altri sovrastò le voci.
«Sierra, frena l'entusiasmo e abbi pietà di noi.» la riprese il docente, coprendosi le orecchie.
«Scusatemi, sono mesi che aspetto questo momento. Ho un titolo per ogni evenienza e tra il blog su me e Cody e quello della scuola, nessuno potrà mancare all'appuntamento!»
Heather si voltò verso Cody. Nonostante fosse al terzo anno, sembrava un ragazzo del primo anno, a causa del suo essere piccolo e mingherlino. Da un anno – ovvero da quando era arrivata nella scuola e lo aveva incontrato lì, al corso di teatro –, era perseguitato da Sierra, una ragazza stravagante dai capelli viola. Cody, invece, sbavava dietro a Gwen, una ragazza gotica del suo stesso anno che a Heather non era mai andata giù più di tanto, ma che cercava di farsi piacere per evitare problemi con il professore.
«Sierra, credo che sia il caso di lasciare che Chris termini il suo discorso così che potrai essere quanto più precisa possibile nei tuoi post, non ti pare?» disse una voce maschile, con tono mellifluo, attirando l'attenzione di tutto il gruppo.
Heather sbuffò.
A parlare era stato Alejandro. Fin dal primo sguardo che si erano scambiati al primo anno, Heather aveva provato verso di lui un odio primordiale, che le faceva ribollire le viscere. Quattro anni dopo, ora che erano arrivati all'ultimo anno, la situazione non era cambiata di poi così tanto, se non che aveva imparato a tollerarlo, più o meno. Non sapeva con esattezza se l'astio fosse ricambiato, ma pensava proprio di sì, in quanto il ragazzo non perdeva occasione per provocarla, anche quando non era necessario.
«Grazie, Alejandro.» lo ringraziò il docente. «Come stavo dicendo prima di essere interrotto» Per un attimo guardò con sguardo severo Sierra «Oggi annuncerò i risultati delle votazioni. Da settembre a oggi abbiamo riso e scherzato, ma adesso arriva la parte tosta del corso: preparare lo spettacolo di fine anno.»
I ragazzi sembravano non respirare, erano tutti in attesa.
«In via del tutto eccezionale, la preside ha accordato una delega speciale al nostro club, quest'anno, quindi avremo più fondi rispetto all'anno scorso. Questo perché molti dei nostri membri l'anno prossimo non saranno più con noi, il prossimo autunno, e dobbiamo salutarli come si deve, con uno spettacolo in grande stile.»
«Un applauso ai ragazzi del quarto anno!» gridò Chef, battendo le mani, seguito da cori in favore degli studenti più grandi.
Non appena il silenzio tornò a regnare nuovamente nella stanza, Chris ricominciò a parlare.
«Tra le diverse proposte, una è quella che ha convinto di più me e Chef. Visto, però, che mi piace tenervi sulle spine, parliamo un po' dell'organizzazione.»
Uno sbuffò si sollievo dagli allievi. Sapevano quanto Chris amasse tenerli sulle spine, ma avevano sperato che almeno per quella volta togliesse al più presto il velo di mistero.
«Lo spettacolo si terrà il 28 giugno e sarà l'ultimo evento proposto dalla scuola prima della cerimonia di diploma, quindi sarà davvero una chiusura in grande stile. Non appena torneremo dalle vacanze invernali si terranno le audizioni, sorprendetemi!»
Gli studenti più grandi si guardarono tra di loro: sapevano che la battaglia per i ruoli più importanti si sarebbe svolta tra di loro ed erano pronti a tutto pur di trionfare.
«Per quanto riguarda i costumi, ci penseremo definitivamente appena avremo definito tutti i ruoli, ma in queste due settimane inizieremo degli studi preliminari per canzoni, coreografie, costumi, scenografia e altri aspetti tecnici che avrebbero bisogno di più tempo, così da poter iniziare a lavorare già a gennaio. A inizio febbraio verranno annunciati i ruoli, decideremo definitivamente costumi e ognuno dovrà imparare per bene le sue parti – ricordatevi che preferisco sappiate tutte le canzoni e coreografie in caso di bisogno di sostituzioni, quindi studiatene più che potete già durante le vacanze, anche se volete provare a ottenere uno dei ruoli principali.»
Era una cosa che Chris ripeteva dal primo anno: essere pronti a tutto è l'unico modo perché non succeda niente. E fino a quel momento aveva avuto ragione, nei tre anni precedenti non era mai successo niente per cui si dovesse ricorrere a rimpiazzi dell'ultimo minuto, anche se ormai tutti sapevano la parte di tutti, a furia di sentirle ripetere. Chef esigeva soltanto la perfezione e, da ex militare, non si perdeva mai d'animo e li faceva ripetere le parti che non apprezzava fino allo sfinimento, anche a costo di trattenerli tutti ben oltre la fine delle prove, perché nessuno si poteva allontanare: erano una squadra e, come tale, ognuno di loro era responsabile del fallimento o della vittoria di ciascuno.
«Da metà febbraio a inizio maggio faremo prove intense, così da permettervi poi di prepararvi a modo per gli esami. Vi ricordo che a maggio le prove continueranno, perché solo la pratica rende perfetti e noi vogliamo che tutto sia perfettamente in ordine. Sempre a maggio, ognuno di voi – nessuno escluso – rilascerà un'intervista al blog della scuola e forse riusciremo a combinare anche un incontro dei ruoli principali con qualche testata cittadina-»
«Se ne varrà la pena.» grugnì Chef.
Chris sembrò ignorarlo.
«Per finire, a giugno interromperemo le prove le due settimane degli esami, poi ci sarà il rush finale ed è probabile che il 25 o il 26 giugno la preside e alcuni membri del Consiglio vengano a vederci in anteprima, quindi dovremo fare bella figura anche per gli artisti del domani. Tutto chiaro?»
Il gruppo annuì, sapendo che ormai sapere cosa avrebbero portato in scena era solo questione di minuti.
«Ci sono state, come ogni anno, tante proposte. Io e Chef le abbiamo vagliate tutte e quella che ci ha convinti di più – ed era nettamente in vantaggio rispetto ad altri – è stato un musical che sta spopolando negli ultimi mesi. Il prescelto è...»
Chris fece una pausa a effetto, di quelle lunghe e che servivano a far salire le aspettative alle stelle, come piaceva a lui. Alcuni studenti si alzarono in piedi e iniziarono a saltellare sul posto, non riuscendo più a trattenere l'ansia.
«EPIC: The Musical, adattamento dell'Odissea scritto da Jorge Rivera-Herrans.»
Un urlo si levò dalla folla.
A Heather brillarono gli occhi, sapeva già quale sarebbe stato il ruolo perfetto per lei.
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