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Capitolo 20: Segreti

Solas le accarezzava il viso dolcemente, ma il suo sguardo era triste, i suoi occhi erano lucidi. Guardava la pioggia che scendeva, incessante. Era vigile, come se aspettasse che qualcuno li attaccasse. I suoi occhi diventarono opachi e distese il palmo della mano destra davanti a sè.
Una grande lupa bianca con gli occhi azzurro cielo sbucò dagli alberi. Era davanti a lui, sotto la pioggia, e lo fissava.
Dalla mano di Solas si sprigionò un bagliore di luce bianca. La lupa non sembrò spaventata, anzi si incamminò verso di loro. Solas si irrigidì e il suo braccio divenne più teso.
La lupa fermò appena prima di toccare la sua mano. Lo fissava ancora, ma Solas divenne più rilassato. Sul suo volto c'era una espressione di stupore. L'animale abbassò la testa e Solas posò il braccio.

"Rivana...."

Teneva qualcosa tra i denti e lo pose per terra delicatamente. Alzò di nuovo la testa, guardò Solas e socchiuse gli occhi. Poi si voltò di scatto e corse via.

Solas raccolse il panno di cuoio. Lo aprì, e all'interno trovò due rami di Verbena. Accennò un sorriso e li mise in tasca.
Guardò Aislee e la strinse a sè.
Appoggiò la testa alla sua e chiuse gli occhi.
La notte era ancora lunga, e non avrebbe resistito ancora molto, sveglio.

Quando Aislee si svegliò, Solas la stava fissando e sorridendo le disse:"Sei sveglia finalmente..".

"Buongiorno anche a te" e lo baciò delicatamente sulle labbra. Si alzò e si stiracchiò un po'. Vide che i suoi vestiti erano appesi ad un ramo poco distante, e andò a prenderli. Sulle sue braccia c'erano ancora parecchi tagli e ferite, ricordi della battaglia del giorno precedente.

"Ehi fai piano, non vorrei che tu si riaprissero le ferite.."

"Che mi hai messo sopra? Sembra... Verbena?! E dove cavolo l'hai trovata da queste parti?"

"Segreti del mestriere"

Aislee gli fece un'occhiataccia e andò verso il campo d'erba dove aveva incontrato Keeran. C'erano ancora delle piume nere per terra e del sangue, probabilmente suo. Si accucciò per terra e prese una penna di corvo.

Solas si avvicinò a lei e stava per prenderne una, ma Aislee disse: "Meglio che tu non la prenda..."

"Se mai mi succedesse qualcosa, potrai salvarmi tu questa volta.." e senza dare il tempo all'elfa di ribattere mise la mano sul cumulo di penne.
I suoi occhi diventarono opachi e con un rapido gesto fece fluttuare in aria le piume. Formarono, per un secondo, la figura di un uccello ma ricaddero a terra ancora prima che si definissero i contorni della forma.

"Percepisco il suo potere, e anche l'incantesimo su queste piume... mi chiedo perchè su di te non faccia effetto.."

"Quale incantesimo?"

"Sono stregate: se le toccassi le tue mani diventerebbero nere e inizierebbero a sanguinare"

Aislee guardò le sue mani, ma erano intatte. "Se fossi immune a qualsiasi incantesimo, non sarebbe riuscito con tanta facilità ad entrare nella mia mente... Forse quella cosa che cerca è il motivo per cui io sia immune a questo..."

"L'inconscio e più facile da manipolare... Se è interessato a te, significa che non sei immune solo a questo... dev'essere qualcosa di singolare... e potente"

Aislee rimase in silenzio per alcuni istanti, poi disse: "Qualunque cosa sia, se Keeran la vuole veramente lo rivederemo presto. Ma ora dobbiamo occuparci di altro. Torniamo da Suledin, i ragazzi ci aspettano"

"Dubito che quel vecchio satiro si ricordi di me"

"Oh, ti sbagli: sa più cose di quanto immagini...".

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