Quella dannata luna
-Angolo bar-
Ormai "l'angolo bar" è il mio marchio di fabbrica ahahahha.
Ho deciso di farlo prima per fare una premessa, questa storia sarà molto breve la classica one-shot (allungata) e sarà molto più sentimentale, spero. Non è au.
Parte con un mini flashback, dopo tutto il casino della seconda stagione. Per poi collegarsi dopo tutto il bordello di Shiganshina. Quindi attenti SPOILER!
Volevo darvi già un quadro generale cosi avreste capito al volo un po' tutto.
Molto importante! Prima che leggiate la storia preparatevi questa canzone!
The moon song di karen o perché comparirà molto spesso nella storia.
Detto questo vi lascio alla storiella.
#ciaone (trave sempre nei nostri cuori)
Levi era stanco di quell'aria,pesante, che si respirava in quella dannata caserma.
Si sentiva inutile, già inutile, per colpa del suo infortunio non ha potuto aiutare nessuno. Questa volta un suo intervento avrebbe potuto veramente cambiare le sorti della battaglia,avrebbe evitato molti morti, avrebbe potuto evitare il rapimento di eren, avrebbe potuto.
Ormai era questo il fardello che doveva portare un soldato, per giunta veterano, della legione esplorativa. Il senso di colpa. Quel dannato "avrei", per levi però era diverso, questo senso di colpa lo tormentava da quando è nato.
Basta.
Se si sarebbe messo a pensare ancora al suo passato sarebbe tornato in quel dannato circolo vizioso.
Doveva distrarsi.
E c'era solo un posto. Il suo posto.
Quel tetto.
Salì le scale, piano, molto lentamente quando, all'improvviso, sentì una melodia provenire dal suo posto. Chi poteva essere?
Continuò a salire ma stavolta con passo felpato, non voleva farsi scoprire.
-I'm lying on the moon ....My dear,....I'll be there soon ....It's a quiet starry place...-
Una voce fin troppo familiare per il corvino e per la prima volta odiò sentirla. Stava piangendo. La vide accucciata sul tetto, in una posizione fetale, con i suoi occhi, i suoi splendidi occhi rigati da costanti lacrime, che guardavano quella splendida luna.
-Time's we're...swallowed up....In space we're here a million miles away...-
Silenziosamente, senza interrompere il suo splendido canto, entrò, sedendosi, in quel suo momento.
Lei lo guardò e basta, finì la canzone e lo guardò di nuovo sorridendo amaramente.
-ahahahaha ahahahahahahahahaha-
Rise. Piangendo.
Levi istintivamente si avvicinò di più a lei.
-quattrocchi, come stai?-
-ahahahahahahah-
-domanda stupida vero?-
-nono affatto anzi, fin troppo scomoda..-
Prese un profondo respiro e si asciugò quelle dannate lacrime.
-sai, ormai "come stai" è diventata una di quelle frasi automatiche, "ei ciao come stai?", magari quello che ha salutato non lì importa nemmeno coma sta l'altro. Come il destinatario magari non è interessato a far sapere che sta male e dice "sto bene" oppure "massi dai". Cosi non mente del tutto-
Finalmente la mora guardò il corvino che, nel frattempo, non aveva tolto per un istante gli occhi da lei.
-....io sto di merda ahahaha-
Levi decise di non proferire parola, hanji rispetto a lui non aveva difficoltà a parlare del proprio dolore o problemi, cosi, infatti, poco dopo andò avanti.
-sai, questo posto lo amo e lo odio allo stesso tempo. Fin da quando eravamo cadetto, a ogni amico perso, venivamo qui, su questo tetto, a cantare questa dannata canzone che abbiamo imparato in accademia. È una nostr...era, una nostra tradizione, dire addio in questo modo.
Solo che stavolta...l'ho fatto senza loro, la mia famiglia...-
Ricominciò a piangere, lentamente.
-scusate...ho cantato in ritardo, non ho avuto tempo di realizzare la loro morte! Appena l'ho scoperto ho dovuto lottare con quei cazzo di giganti e dopo una bella settimana bloccata a letto a guarire...-
Hanji riguardò in faccia il corvino che, stranamente aveva una faccia sorpresa e comprensiva.
-levi, mi prometti una cosa stupida?-
-dipende-
-tch aha hai ragione.-
-ma tu falla pure-
-mi prometti che non morirai? Che non te ne andrai?-
-hanji, è dura dire-
-lo so. Ma ho bisogno di sapere se me lo prometti.-
Levi ci pensò davvero, non voleva mentirle.
-si. Si te lo prometto-
-grazie levi-
Stettero abbracciati per quasi tutta notte ad ammirare quella dannata e splendida luna.
Skip time
Purtroppo quella dannata situazione tornò ma stavolta, con più prepotenza, arroganza ma soprattutto violenza.
La situazione che si presentò in quel momento, sul loro tetto, era molto simile alla precedente, ma con una differenza sostanziale. Quella melodia non era più cantata da una solista ma da un duo.
Hanji era lì a piangere, tenendo in mano quel ciondolo verde speranza.
-There's things....I wish.... I knew
There's no thing I'd keep from you.... -
-It's a dark and shiny place
But with you my dear
I'm safe and we're a million miles away-
Qualcuno all'improvviso continuò la canzone per lei.
Levi si sedette vicino a lei,sorridendole.
-...quattrocchi...-
Levi l'aveva chiamata cosi solo per richiamare la sua attenzione, solo dopo aver visto lei ridere capì la gravità di quella semplice parola.
-ahahah ah...quattrocchi...ora non mi puoi più chiamare cosi...- istintivamente si toccò quella dannata benda da pirata che le sfigurava tutto il viso. Già lei non si considerava una donna bellissima, con quel naso poi, ma ora.
-hanji, non mi sembra che tu l'occhio lo abbia perso no?-
-come? Non vedi?-
-si vedo, una benda. Ma se la tolgo...-
-no no...- lo disse sussurrando, quasi tra se e sé, infatti levi non la considerò.
Le sfilò quella benda.
-vedo un occhio-
-un occhio che non vede più...-
-ma intanto c'è no?-
-si ma-
-ma allora se vogliamo essere precisi tu hai comunque 4,occhi-
Hanji sorrise.
-è vero...- si toccò quel dannato occhio che, nonostante quello che ha detto levi adesso, odiava terribilmente. Un'amara cicatrice che le ricorderà per sempre come abbia perso tutti.
-siamo soli levi...-
-già...-
Illuminazione. Ad un certo punto levi pensò a quella domanda, quella che avrebbe voluto chiedere alla mora da subito ma, per sicurezza, aveva deciso di rimandare.
-hanji?-
-si?-
-mi odi?-
-perché mai dovrei odiarti?!-
-per la mia scelta...-
-oh. Beh, sinceramente all'inizio ti ho odiato, non avevo capito il significato delle tue parole.
Ma dopo, ci ho voluto pensare e capire. Inizialmente, quando mi avevo detto quelle parole su quel tetto con lui, avevo capito la tua scelta, ma non accetta.-
Fece una pausa, iniziò a guardare il corvino in quei splendidi occhi grigi.
-ora l'ho capita ed accettata...erwin non avrebbe retto tutto questo...-
Levi si stupì di quelle parole, non se lo immaginava. In fondo è come se lui avesse ucciso l'ultimo membro della sua famiglia, il più importante. Il fatto che avesse non solo capito, ma anche accettato, era una novella che lo aveva sconvolto.
-comunque grazie levi-
-per cosa?-
-hai mantenuto quella promessa di qualche mese fa...-
"mi prometti che non morirai? Che non te ne andrai?"
In un flash si ricordò quel magico momento.
-ah...è vero...-
Si girò verso di lei, con tutto il corpo, e prese le sue spalle, costringendola a fare lo stesso.
-che c'è levi?-
-promettimi che non morirai?-
-che? Aspet-
Levi, nonostante il suo corpo e mani fossero davanti alla mora, il suo sguardo non smetteva di guardare per terra.
Hanji giurò di vedere una lacrima scendere dal suo viso.
-prometti che non te ne andrai prima di me!-
Gli occhi si incontrarono.
Levi anticipo qualsiasi domanda o reazione della mora, non voleva essere interrotto.
-perché fin da quando sono piccolo ho perso tutte le persone a me più care! Mia madre, mio zio, i miei due migliori amici, la mia squadra e ora la mia guida....se perdessi anche te...penso che sarei solo un morto che cammina...tu hanji, sei la mia ancora...quella che mi tiene legato a questa vita e che mi dà un motivo per non sprecarla...-
Hanji rimase senza parole.
Sorrise, ma non uno di quei sorrisi che aveva fatto in quei minuti, ma uno dei suoi caldi, quelli che levi amava tanto.
Si avvicinò a lui, si mise tra di lui, con le sue gambe che passavo dietro di lui. Le mani presero il viso del corvino, e si avvicinò, in modo tale da far toccare solo i loro nasi.
Intanto levi un po' per la vicinanza, un po' perché non voleva far vedere che piangeva silenziosamente, guardò in basso.
-levi, te lo prometto-
Le loro labbra si toccarono, non si sa bene chi fu il primo, hanji aveva abbassato la testa per richiamare la sua attenzione, lui al contrario la alzò per guardarla.
Fu un bacio leggero, lungo, meraviglioso.
Le loro labbra continuavo ad assaporare il sapore dell'altro.
Quando, per corto di fiato, smisero sorrisero. Entrambi.
-sai che ora...-
-siamo nella merda-
-già-
Si stesero sul tetto a guardare quella dannata luna. Lei era sopra di lui, con le mani appoggiate alle spalle del compagno. Le stringeva con forza, non tanto per instabilità anzi, ma per sentire conforto e vicinanza in quella situazione tanto bizzarra.
Lui iniziò con una mano ad accarezzare i suoi capelli e con l'altra la schiena, in un movimento molto lento.
-mmmm...-
-contenta?-
-ahahah si...-
-hanji?-
-dimmi?-
Hanji stava quasi per dormire, era davvero stanca.
-perché me?-
Era stata una domanda molto vaga, ma la mora la capì al volo.
Alzò la testa, con le mani, appoggiate al petto del nanetto, che la reggevano.
-perché no?-
-perché io sono...uno mostro- sussurrò.
-no levi ahaha, tu sei tutto, tranne che un mostro. Sei gentile e sensibile anzi sei la persona più sensibile che abbia mai incontrato in tutta la mia vita. Fin da quando ti ho visto, ho notato subito la tua maschera, tu non eri veramente quello che facevi vedere "l'uomo stronzo e insensibile" ma completamente l'opposto! Tutti noi indossiamo maschere. Pure io come puoi vedere, la scienziata pazza che sorride sempre ed è sempre felice in tutti i momenti, devo dire, molto scomoda specialmente adesso-
-già in effetti tu sei un po' nella merda-
-grazie lo sapevo ahaha. Comunque la tua era completamente l'opposto di come sei davvero tu.-
-e io non dovrei chiamarti più quattrocchi, cazzo ci vedi anche troppo-
Hanji rise di gusto, per poi spingersi in avanti e baciarlo di nuovo.
-come mai stiamo evitando di dire quelle due parole?-
-forse perché dal momento che le diremmo ufficializziamo la situazione di merda in cui ci troviamo-
-beh...se in questa merda di situazione, vuol dire stare con te per me va anche bene...hanji zoe ti amo-
Bene, era andata, da ora in poi la situazione era diventata complicata. Ma ad hanji, ora come ora, non importava.
Lo baciò.
-anche io levi-
Poi tornò giù sul suo petto,.
si addormentarono insieme, illuminati da quella dannata luna, sotto lo sguardo di tutte le persone care che avevano perso.
D'ora in poi, anche se erano rimasti solo loro due, non si sarebbero più sentiti soli, perché la forza che avevano ora era talmente forte da superare ogni problema e difficoltà.
-angolo pub-
Ahahah spero vi sia piaciuta! È venuta molto più lunga di quanto aspettassi. Volevo fare un testo nuovo, una specie di pausa da "gli zoe".
Grazie a tutti e ci vediamo alla prossima.
#ciaone
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro