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5

O mio dio non mi sono lavata i denti! E devo anche togliere le lenti!
Questo è un guiaio.
Sono in un grosso pasticcio.
Tiro fuori dal letto i piedi e li appoggio sul pavimento freddo <dove vai? >
<devo lavarmi i denti, Mi sono dimenticata!! > vado in cucina e recupero l'astuccio con dentro le cose da bagno. appoggio tutto sul lavandino.
Mentre sfrego compulsivamente i denti penso a come affrontare la questione occhi, mi metto un po' crema sul viso e sulle mani e slego i capelli, passo la spazzola come se dovessi staccarmi il cuoio capelluto.
Dopo averla passata almeno duecento volte la metto nell astuccio , e rimetto tutto a posto.
Come cavolo faccio ora?!
Appoggio le mani sul bordo del lavandino e lo stringo forte.
Su, coraggio, non fare la cretina.
Mi guardo allo specchio e faccio un profondo respiro.
Prendo la custodia delle lenti, spengo la luce e chiudo la porta.
Con la custodia fra le mani esco dal bagno.
Quando rientro in camera Derek sta guardando nella mia direzione.
Scalcia le lenzuola e si alza seduto.
Sembra sconvolto, o sono sporca di dentifricio, o mi è cresciuto un terzo occhio.
<che c'è?... Ho del dentifricio in faccia? > cerco di pulirmi la bocca con il dorso della mano. Continua a guardarmi in modo strano <I tuoi... I tuoi capelli>
cos'è successo ai miei capelli?!
<sono lunghissimi... E bellissimi... Perché non ti ho mai visto con i capelli sciolti? > ha ragione, non li tengo mai slegati, ma se è sotto shock per i capelli figuriamoci cosa succederà quando vedrà i miei occhi.
<vuoi la verità? > <io voglio sempre la verità da te> <non li tengo mai sciolti per vari motivi... Non li taglio da quando ho nove anni... Ogni tanto li spunto io, quindi è meglio che non li lasci sciolti... Poi ho sempre pensato che con i capelli legati stev non avrebbe potuto prendermi se scappavo... Una volta tanti anni fa me li ha tirati, ho avuto mal di testa per una settimana... E anche l'altra notte... >
mi viene il volta stomaco a ripensare a stev, e soprattutto a dover raccontare queste cose proprio a derek.
Abbasso la testa per la vergogna, ma la sua mano mi prende il mento e la fa rialzare <Debby... > sul suo viso c'è un ombra, i suoi occhi sono diventati più scuri <Se non fosse già morto lo uccidere io con le mie mani... >
è terribilmente serio, perciò gli credo.
<lui non era violento con le mani, almeno, la maggior parte delle volte, Non mi picchiava... Era solo molto irascibile... Il livido sul polso è il primo dopo anni che mi ha fatto con le sue stesse mani... Di solito mi tirava dietro gli oggetti, ma più che altro la sua era violenza psicologica ...niente di che... > <niente di che?! Cazzo ma sei seria?! Era un pezzo di merda!e la cicatrice? Un altro bel ricordino?>
è sconvolto per la mia risposta, ma per me è, anzi era normale essere trattata così, sono cresciuta con questa convinzione <la cicatrice è una storia lunga...>
mi rimetto nel letto con la schiena appoggiata alla testiera.
Mi sfiora delicatamente i capelli e li attorciglia tra le dita
<sono molto più chiari sulle punte...sembri così... Ingenua e buona, mi chiedo come sia possibile tanta collera nei tuoi confronti >
<è diventato così quando mia madre se n'è andata >
Me lo chiedo spesso anch'io perché tutto questo odio nei miei confronti.
Ero solo una bambina, non avevo colpe.
Ma su una cosa ha ragione derek.
Sono ingenua.
sta in silenzio, come se aspettasse che io continui <vuoi sentire la storia della mia vita? > <certo... Voglio sapere tutto di te> uno strano sciame si impossessa del mio stomaco
<hai tempo? > ridacchio per smorzare un po' la tensione <tutto quello che vuoi>
Poi mi accorgo di avere una scatolina tra le mani.
Ci siamo, è il momento della verità, o la va o la spacca.
<prima però ho un altro segreto da dirti> <lo sai che di me ti puoi fidare>
<si. Ma, Più che dire...bhe Te lo mostro> appoggio la scatolina delle lenti sul letto e la apro.
Lui la fissa <ti puoi voltare?! >
gira la testa di scatto,
quando non mi guarda più pizzico la prima lente e la ripongo al suo posto, poi faccio lo stesso con la seconda.
Mi tremano le mani, nessuno mi ha mai visto senza lenti, a perte stev e mia madre, che probabilmente non si ricorda neanche di me, del mio viso, dei miei occhi.
io il suo viso l'ho rimosso, nei miei pensieri è sempre di spalle, oppure vedo un immagine sfocata di lei, che mi stringe le mani.
Schaccio via mia madre dalla testa e mi concentro sul presente.
Chiudo gli occhi e lo chiamo
<ok... Puoi guardare>
<non vedo niente di strano>
conto fino a cinque, faccio un profondo respiro e apro gli occhi.
mi fissa perplesso, sembra confuso <perché ti sei messa le lenti? >
un grosso cipiglio gli si forma tra le sopracciglia
<ecco... Io... non mi sono messa le lenti... Io.. Le ho tolte> fa una strana smorfia. <COSAA? > lo sapevo che avrebbe reagito così... È una cosa insolita da vedere
<io... Soffro di eterocromia... I miei occhi hanno colori diversi>
ha la bocca spalancata, come gli occhi
<è assurdo... > <lo so che sono strani, è per questo che uso le lenti... > <che?! ...strani? dio, sono bellissimi! > <Èh? Bellissimi? Sembro una pazza! >
si avvicina ancora di più per guardarli meglio
<sono fantastici... Non ho mai visto niente di così bello... prima pensavo che i tuoi occhi nocciola fossero fantastici, ma adesso...>
mi guarda dritto negli occhi, ma è come se mi guardasse dentro, L'anima.
<sei un arcobaleno dopo molta pioggia... Il tuo sguardo colora il buio che ho dentro>
Trattieni le lacrime...
Puoi farcela, dai non mollare Debby.
<tu hai dato vita a questi occhi, non avevano mai visto il lato positivo della vita. È come se fosse la prima volta che li apro>
La metafora è quella giusta.
I miei occhi, senza lenti non avevano mai visto il bello di quello che mi circonda.
<Ma allora perché usi le lenti? ti creano problemi di vista? > <no, no, ci vedo benissimo, i problemi li creavano a mio padre, lui odiava i miei occhi, Mia mamma li aveva azzurri, l'occhio sinistro le ricordava lei... >
mi indico l'occhio colpevole.
aveva, si, al passato perché era mia mamma.
Non lo è più, da un bel pezzo ormai.
<Perciò mi ha sempre fatto indossare lenti marroni, da quando ho dodici anni... In più diceva sempre che sembravo una pazza, che la gente mi avrebbe presa in giro...è gli credevo, come hai detto tu sono un ingenua>
Sono nata con un occhio color champagne e uno azzurro.
È una cosa rara, non si vede spesso in giro, prima di usare le lenti mi sentivo un fenomeno da baraccone, ero piccola e ingenua, non capivo che la sorpresa della gente era pura curiosità, ma se tutti mi avrebbero guardato con la stessa intensità di derek in questo momento, penso che non le avrei mai usate.
Invece la gente mi guardava stranita, scioccata, e stev mi diceva sempre
"vedi, la gente di guarda male, sei strana, nessuno ti accetterà mai con quegli occhi" povera illusa... Comunque crescendo non sono cambiata, sono rimasta la stessa bambina ingenua e sprovveduta di sempre.
<sei completamente diversa... Cazzo, sono così confuso... Quando ti ho vista ho pensato che eri stupenda, ora sei ancora più bella...mi sento quasi in colpa, ho sempre avuto la certezza che non avrei mai visto una ragazza più bella di te, ma adesso devo ricredermi, sei più bella di te stassa... Forse perché sei proprio Te Stessa... > sono così sollevata.
<tu sei l'unico che ha visto la vera Debby... Stev mi aveva forgiata a suo piacimento >
<si ma ancora Non capisco perché tuo padre era così in collera con te> <avevo nove anni, ero in giardino e loro litigavano in casa... > gli racconto più o meno tutta la mia vita da quel giorno, del dopo non c'è molto da dire.
Non mi fa molte domande mentre gli racconto com'era vivere con stev, mi chiede solo se ho più avuto notizie di mia madre
<no... Non l'ho più vista, ne sentita... Magari all'inizio mi ha anche cercata... Non lo so... Ma di sicuro il signor Stev Scott non gli ha mai risposto... Sulla sua foto aveva disegnato un bersaglio e ci giocava a freccette, per davvero... Lui la odiava, per averlo lasciato, e per avergli lasciato anche me... > <aspetta...  Scott? > <si... Io ho il cognome di mia madre... Non ha voluto che tenessi il suo cognome... Meglio così... > <e non hai altri parenti?i tuoi nonni... > <no, non ho mai conosciuto nessuno, i genitori di stev sono morti e lui era figlio unico... Invece i genitori di mia madre non hanno più parlato con lei da quando si è fidanzata con mio padre... Non so niente di loro>
Restiamo entrambi in silenzio. Io non ho più niente da dire, lui sembra che stia riflettendo su qualcosa.
Prende il telefono e lo sblocca, guarda qualcosa e lo rimette sul comodino.
<è mezzanotte e cinque... > è molto tardi. Probabilmente è un modo carino per dirmi di dormire.
<buona notte...> <Auguri> <auguri?... > <non è il tuo compleanno? > <ah... Si è vero, mi ero dimenticata>
Oggi non era la mia priorità ricordarmi del mio compleanno.
E poi comunque non mi cambia niente. Non l'ho mai festeggiato.
<come fai a dimenticare il tuo diciottesimo compleanno!?> ridacchia
<Tu sei pazza... È per questo che mi piaci> azzera lo spazio che ci divide, le sue gambe sfiorano le mie.
Mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio <sei bellissima... > socchiudo gli occhi per la vergogna che provo in questo momento <guardami con quei tuoi occhioni... Perché ti vergogni così tanto? Ti avranno già detto in mille che sei bella> <a dire il vero no... Nessuno>
<nessuno?! E i ragazzi con qui sei stata non te lo hanno mai detto? >
<non sono mai stata fidanzata... >
<va be, quelli che ti hanno baciata! > <anche qui ti sbagli... Un solo ragazzo mi ha baciato>
<e non ti ha detto che sei bellissima? > abbasso la testa e mi sento svenire mentre pronuncio queste due parole
<si... Ora... >
silenzio.
Dopo vari secondi mi convinco a guardarlo. Mi fissa con aria sconcertata. <cioè nessuno... Mai? >
<no... Il tuo bacio in stazione è stato il primo bacio che abbia mai dato... >
mette le mani sulle mie guance.
<perché? > <non lo so... Non potevo, o non volevo... Sono sempre stata nell'ombra, nessuno mi aveva mai notato, e a me andava bene così, e poi con un padre come stev era impossibile che incontrassi persone al di fuori della scuola >
<è per quello che mi hai allontanato? > <si... Non volevo avere problemi, ti avrei fatto solo perdere del tempo... e non volevo illudermi... >
<e ora? >
<ora è diverso... >
è vero, ora sono libera, e in più qualcuno si è accorto della mia esistenza.
Lui.
Lui che mi aveva vista da subito.
Per lui non ero invisibile.
I miei pensieri vengono spenti dalla sue labbra sulle mie. Non me lo aspettavo.
Sono come le ricordo. Morbide e calde, sanno di liquirizia, menta, passione.
Sanno di lui.
Non so bene cosa fare, ma sembra che il mio corpo reagisca da solo, le mie mani vanno a finire sul suo petto muscoloso, salgono e scendo per toccare più centimetri di pelle possibile.
Sento uno spasmo nel basso ventre, schiudo un po' le labbra per lasciare uscire il gemito che mi risale nella gola, e ne approfitta per infilarci la lingua.
È una cosa pazzesca, non ho mai baciato nessuno in vita mia, ma se tutti baciano così mi chiedo perché abbia aspettato tanto.
Gioca con la mia lingua inesperta, facendola danzare con la sua.
Infila le mani nei miei capelli e si stacca per riprendere fiato.
Come primo bacio non c'è male.
Ho il fiatone, le guance in fiamme e lo spamo non se n'è andato.
<tanti auguri a me... > sorride e appoggia la fronte alla mia.
Le nostre ciglia si toccano, riesco a vedere perfettamente i suoi occhi.
Nascondono molto più di quello che si vede da fuori, proprio come i miei .
<ora possiamo dormire > dopo aver pronunciato quelle parole, le palbebre sono diventate pesanti, non mi ero accorta fino a quel momento di quanto fossi stanca.
Mi sdraio e mi giro dalla sua parte.
Spegne la luce e si sdraia anche lui verso di me.
Siamo faccia a faccia, anche nel buio assoluto riesco a vedere i suoi occhi, sembrano due diamanti che brillano, la luce della luna che entra dalla finestra illumuina il suo profilo.
<ora cambierà tutto...>
se intende per me, si, ora che sono sola mi dovrò arrangiare
<non parlo della tua vita>
ma mi legge nel pensiero? Incomincio a spaventarmi... Come può sapere quello che penso!
<parlo della nostra vita, di noi>
marca la parola "nostra"... noi? Non c'è un noi... Cosa vuol dire noi?! Non capisco.
Quando sto per chiedergli cosa intende dire, i suoi fantastici occhi sono chiusi, il suo petto si alza e si abbassa lentamente. Lo fisso ancora per un paio di minuti finché anche i miei occhi cedono.
Ho passato la notte più tranquilla della mia vita.
Ho fatto i soliti sogni su Derek...
Quando apro gli occhi di colpo, proprio sul più bello del sogno, la luce del sole ha già invaso la stanza. Ho caldo, molto caldo. La mia faccia è appoggiata a qualcosa di duro e caldo, alzo di poco il viso, ma è incollato al petto di Derek. COSA?!
o mio dio.
Questo non è un sogno!
È la realtà.
Non mi muovo più di tanto per non svegliarlo, sarebbe imbarazzante.
La mia gamba sinistra è sopra alle sua, il mio braccio lo stringe in vita e la sua mano è sulla mia schiena.
È super imbarazzante.
Cerco di fare il più piano possibile per tornare nella mia parte di letto prima che si svegli
<è inutile... Sono sveglio da ore... Buon giorno e Buon compleanno! >
fantastico.
Rinuncio al piano di rimettermi al mio posto e rimango così. Non avrebbe senso, è già sveglio da chissà quanto. Muove la mano su e giù accarezzandomi la schiena. <grazie mille... ora mi alzo, ti avrò schiacciato per bene... >
<non l'hai fatto... Ho dormito benissimo> <bugiardo... Hai l'impronta della mia faccia sul petto, mi dispiace!... >
cerco di spostarmi ma il suo braccio me lo impedisce
<a me no... Non avevo mai dormito così bene>
sono sveglia da due minuti e già mi gira la testa e mi scoppia il cuore.
<tra poco ci alziamo, solo perché voglio prepararti la colazione per il tuo compleanno > <ma abbiamo scuola! >
<non so se è il caso di andare... Dovresti risolvere le cose con tuo padre...e comunque sono già le nove del mattino > non ho mai dormito più delle sette!neanche di domenica!
Ormai è tardissimo e in più ha ragione, devo tornare alla centrale, sicuramente dopo l'incendio vorranno farmi altre domande, e poi devo organizzarli il funerale, e passare in banca per vedere cosa devo fare per l'ipoteca.
<ho già avvisato mia mamma> <perché?> <per dirgli che oggi non andiamo a scuola>
Mi sono completamente dimenticata che sua madre è anche la nostra preside... Ma aspetta <verrai con me? > <Debby... Ora che ti ho qui con me non ti lascio più andare... Sempre che tu mi voglia... >
rido di gusto, raramente lo faccio, ma non riesco a trattenermi
<perché ridi? >
mi lascia andare e mi alzo su un gomito per poterlo guardare in faccia
<sei serio? > sembra offeso
<serissimo... Perché ridi? > <mi chiedi se io ti voglio? Io mi chiedo ancora perché tu mi rivolgi la parola... Potresti avere qualsiasi ragazza...>
<io non voglio qualsiasi ragazza... Io voglio te, e non chiedermi il perché! Mi fa incazzare che tu abbia così poca autostima di te stessa... >
<si ma perché io? Come ti sei accorto di me?! > <Mi piaci Debby, come te lo devo dire! Sei bellissima, sei intelligente, e non fai niente per attirare l'attenzione,non sei superficiale e mi piace parlare con te...
l ho capito dal primo giorno di scuola, sei entrata in punta di piedi in classe, avevi una maglia nera con dei Pois rosa, eri bellissima ... Ho pensato che ti piacesse qualcun altro, non mi degnavi di uno sguardo e non ero abituato a questo atteggiamento da parte delle ragazze...ma poi ho visto che non parlavi mai con nessuno e stavi sempre da sola, era il colmo per me! Avevo le attenzioni di tutte, ma non dell'unica che mi importasse! >
quindi era lui a spiare me, non il contrario?!
<io ti guardavo... Magari non spudoratamente come le altre , ma l ho fatto più di una volta... >
<quando me ne sono reso conto infatti sono venuto a parlarti, ho pensato, se va male mi ritroverò con cinque dita stampate in faccia...>
<e se fosse andata bene? Cos'hai pensato? >
<se fosse andata bene ti avrei chiesto di uscire e dopo le mie suppliche ti avrei chiesto una chance per provarci... Il mio piano era perfetto, ma quando ti ho chiesto di uscire e mi hai dato buca sono andato fuori di testa!>
allora era arrabbiato veramente per me! <lo so che è da psicopatici...ma comunque sei qui! Non poteva andare meglio di così...>
ha ragione, il destino ha fatto tutto da solo...
<Ora saltiamo l'appuntamento... Passiamo subito alla parte dove io ti supplico di darmi una chance... >
<chance per cosa?veramente vuoi essere mio amico? >
<AMICO? forse hai frainteso... >
sogni di gloria addio...
Abbasso la testa avvilita
<io voglio una chance di stare insieme a te! >
stare che?! vado nel panico totale
<non sono mai stata con nessuno... Non so come si fa, non ho mai avuto un amica! Figuriamoci un ragazzo! >
<ecco questo è un altro punto a tuo favore... E poi neanch'io ho mai avuto una relazione, mai, con nessuna...è già buono se ho quei quattro amici che mi sopportano! Impariamo insieme...>
in questo momento penso che una relazione debba essere 'ultimo dei miei pensieri.
Ma non voglio più mettere da parte la mia vita.
Ho detto che da oggi sarebbe stato un nuovo inizio. E così sarà.
Ho diciotto anni, tutti passati a non vivere. Posso farcela, non sono più una ragazzina, anche se in realtà non lo sono mai stata, sono cresciuta troppo in fretta, anche se non ho fatto le esperienze che hanno fatto tutti i miei coetanei.
Lui ancora fermo immobile a guardarmi <allora questa colazione?! > sorride e scuote la testa
<questo non risponde alla mia domanda> <sei sicuro? Sai in che guaio ti stai cacciando? Pensaci bene... Ci conosciamo da cinque minuti! >
<so che può sembrare folle... Ma non voglio rinunciare, quando ho fatto questo tatuaggio ho promesso a me stesso che quando avrei trovato la persona giusta avrei fatto di tutto per lei... Bhe... il mio tatuaggio ora rappresenta quella promessa... Ti prometto di provarci in tutti i modi, di non arrendermi al primo ostacolo... Però lo devi promettere anche tu.. Non sai molte cose di me... Non vado fiero di certe cose che ho fatto, e sono sicuro che sbaglierò ancora, ma dammi una possibilità, non mi allontanare di nuovo >
ho gli occhi velati, mai avrei pensato che una cosa del genere potesse succedere a me.
Non voglio più trattenermi.
Voglio scoprire chi sono davvero. Voglio dargli la possibilità di farmi vivere, ma più di tutto la voglio dare a me stessa.
Senza preavviso mi sporgo e lo bacio.
È sorpreso quasi quanto me per questo gesto. Mi prende il viso con le mani e continua a darmi baci a stampo.
Non ho mai fatto niente di tutto ciò, ma voglio incominciare da ora.
<quindi è un si? > chiede speranzoso.
se le persone che lo conoscono lo vedessero in questo momento penserebbero che è drogato, sorride come non l ho mai visto fare, i suoi occhi sono grandi come quelli di un cucciolo di foca ,sorrido e annuisco
<non ci credo, finalmente posso baciare queste labbra tutte le volte che voglio... Non sai quante volte l'ho sognato ... >
non dirlo a me...penso ancora di sognare!
L'euforia però dura troppo poco, vengo immediatamente colta da un senso di panico
<Come faremo, ci sono tante cose che non sappiamo l'uno dell'altro >
<le scopriremo insieme e sarà ancora più bello... Fidati di me, ti prego>
<mi fido di te...>
lo dico sicura delle mie emozioni
<ma aspetta, cosa dirai ai tuoi amici, e come ci dobbiamo comportare a scuola... O mio dio è tutto così strano> il panico che voglia tenere questa cosa segreta mi assale.
Leggendo la preoccupazione nel mio sguardo mi prende le mani e le stringe tra le sue
<stai tranquilla per i miei amici, loro non vedevano l'ora che facessi la prima mossa, erano stufi di sentirmi blaterare su di te...> dice ridendo passandossi una mano tra i capelli a disagio per la confessione appena fatta.
COSA? Lui parlava di me con i suoi amici?! No questo è assurdo, probabilmente è una battuta
< a scuola come vuoi che mi comporti? > lui lo domanda a me?! Sono scioccata, se questo è un sogno non voglio svegliarmi mai più
<non ne ho idea... Fai quello che ti senti > <va bene, ora alza il tuo bellissimo sedere, preparo i pancake >
La battuta sul sedere mi ha imbarazzata, anche se in senso buono, vuol dire che mi ha guardato...
<scusa mi daresti un pizzicotto?! >
<sul sedere? >chiede confuso
<si. No! Cioè dammi un pizzicotto per vedere se è tutto reale, perché a me sembra di sognare>
<non è un sogno, ma comunque ti accontento>
e lo fa, SUL SERIO! MI DA UN PIZZICOTTO SUL SEDERE!
e no accidenti! Non è un sogno.
Si alza sorridendo, infila una maglia e va in cucina, lasciandomi con la bocca spalancata.
Mi prendo ancora un minuto per schiarirmi le idee.
Quando mi riprendo vado in bagno e mi lavo faccia e denti.
Infilo un paio di calze e dei leggings. Quando vado in cucina sta armeggiando con i fornelli. Un buon profumo invade la stanza, sul tavolo c'è dello sciroppo d'acero e del succo.
Mi siedo sulla sedia a gambe incrociate e lo guardo cucinare. Purtroppo si è messo la maglietta, ma riesco comunque ad ammirare i suoi muscoli. Immagino come debba essere stare sotto di lui, sopra, immagino le sue mani che vagano per tutto il mio corpo... Scuoto la testa per scacciare questi pensieri.
Ho l'acquolina in bocca.
<che c'è? > mi ha beccata.Di nuovo.
<ho l'acquolina in bocca... >
Ripeto ciò che stavo pensando!
Meno male che stiamo per mangiare, posso cammufare la mia frase.
<hai fame? >
Si avvicina e appoggia le mani sullo schienale della sedia, le sue braccia sono tese, e i suoi occhi guardano dritti nei miei capisce subito che il cibo non c'entra niente.
<devi dirmi tutto... Non possiamo avere segreti, siamo solo io e te ora... A che pensavi? >
solo io e lui.
<niente di che... Stavo solo pensando, penso molto... >
<mi sono accorto che pensi molto... a cosa di preciso? >
mi guarda con il solito ghigno. oh, ti prego!non voglio sembrargli una pervertita, ci siamo baciati due volte e io già penso al dopo...
<non ti devi vergognare>
Oh accidenti! Non riesco a resistergli.
<pensavo a te... A me... >
<io e te, insieme? > fa un sorrisetto sghembo.
<si... Cioe non proprio insieme, si be, insomma> maledetta me! Maledetto lui!
<oh, capisco... Non ti vergognare, io penso a quello da quando ti ho visto la prima volta in corridoio! > si stacca e va a guardare i pancake.
Quando sono pronti li porta in tavola
<con lo sciroppo? > <mhmm... Che sapore ha? >
<non hai mai assaggiato lo sciroppo? >
<a dir la verità no... Almeno non che mi ricordi, anche i pancake... Li ho mangiati anni fa>
<ti prego non dire più una cosa del genere, mi fa pensare a come cazzo hai dovuto vivere fino a ieri, e mi viene il nervoso>
è assurdo ma ha ragione.
Si versa lo sciroppo nel piatto, ne prende un po' con il dito, lo alza, e io convinta che sia per me mi porto in avanti e schiudo le labbra, con la lingua lecco via lo sciroppo dal suo dito.
< È buono! > lui ha la faccia sconvolta, e tiene ancora il dito a mezz'aria.
Oh oh, era per lui!
Ora il suo sguardo sembra quasi disgustato.
Cos'ho combinato? Lo sapevo che non ci sapevo fare con una relazione.
non so come comportarmi
<io... Mi dispiace, pensavo che... Insomma il tuo dito... > cerco di trovare una scusa plausibile.
Si bagna le labbra con la punta della lingua
<Debby... Scusa, ma non farlo piu>
sogni di gloria addio, ho rovinato tutto <certo, mi dispiace> <non dispiacerti... Ma se lo fai un'altra volta non credo di potermi controllare, voglio aspettare che tu ti fida ciecamente di me, vorrei fare le cose con calma, ma se mi lecchi così un'altra volta ti prendo su questo tavolo>
Perché no?! Penso che mi piacerebbe. Tanto anche! <lo so che ti piacerebbe, piccola pervertita! > fa un ghigno
< e anche a me...molto, ma come prima volta penso che tu ti meriti di più... E non c'è fretta, non vado da nessuna parte> <io... Io... > boccheggio per le sue parole, e i miei pensieri vagano.
In cosa mi sto trasformando?!
Lo spasmo in mezzo alle gambe è tornato, le accavallo per placarlo.
Non serve a molto.
Incomincio a mangiare per distrarmi dai miei stessi pensieri
<devo dire che sono buonissimi! sei un ottimo cuoco>
<lo so... Sono ottimo in molte cose, te ne accorgerai> posso solo immaginare.
Dalle voci di corridoio so per certo che una notte con lui ti cambia la vita. Questo è quello che dicono le ragazze che ci sono state. Mi sento una cretina, non ho la minima esperienza in niente, lui invece è un come un playboy. Perché perde tempo con me?
< Sulla tua faccia è comparso un grande cipiglio... Proprio qui> passa il dito tra le mie sopracciglia.
<stavo pensando a te... Non in quel senso stavolta, o per lo meno non con me> <allora prima pensavi a quello!! >
perché sono così stupida!
<stavo pensando alle ragazze, che sono state con te... A quante, ragazze sono state con te> sottolineo con la voce le ultime parole
<non pensare a quello... La maggior parte sono cazzate, lo fanno solo per vantarsi con le amiche... E l'altra metà non mi ricordo neanche come si chiamano... Era solo sesso, niente di piu>
le sue parole non mi aiutano molto, anche se vuole sminuire la cosa, so che sono tante, e molte più belle di me
<non dovrei impicciarmi degli affari tuoi > <era prima... Prima di te>.
Finiamo di mangiare, e insisto per lavare i piatti e le pentole che ha usato.
<quando vuoi possiamo andare... Vuoi farti un bagno prima di uscire ? >
ho un cambio pulito con me, perciò accetto. Chissà dove mi lavero domani? Dove dormirò stasera? <grazie>.
Entro in bagno e mi spoglio, lascio i vestiti a terra. Metto il tappo alla vasca e la faccio riempire. Quando l'acqua è a metà infilo un piede. è bollente. Verso un po' di bagnoschiuma, profuma di Liquirizia, profuma di Derek.
Con metà testa nell'acqua faccio il programma della giornata.
Andare in centrale, passare in banca e vedere come fare per il funerale, trovare un posto dove stare...
Verso lo shampoo sulla mano e sfrego vigorosamente la testa, sento ancora l'odore di bruciato. So che non ce l ho addosso, è solo dentro la mia testa.
Quando la vasca è vuota e mi risciacquo mi sento rinvigorita. Prima di mettere un piede fuori cerco con lo sguardo un asciugamano.
Sono una stupida, stupida, stupida.
Dovevo chiedere a lui dov'erano, adesso che faccio?
<Derek?... > <che c'è? > è dietro la porta <scusa... Non ho preso l'asciugamano > <o cazzo! Sono in camera, nell'armadio... Ora te lo passo >
per qualche secondo non lo sento, poi bussa
<ora apro... Infilo un braccio, puoi prenderlo? > <emh... No, sono tutta bagnata, sgocciolerei tutto il bagno! >
non essere codarda!
<senti, mi giro... Lo puoi lasciare sulla sedia> <cazzo...ok>
sento la maniglia abbassarsi, mi volto di colpo dandogli le spalle <fatto? >
<emh... Si ora... Esco> <ok>
ma non lo sento muoversi. So che è dietro di me.
I suoi occhi mi bruciano sulla schiena, lo sento.
Poi vedo le sue mani che stringono i lembi dell asciugamano. Me lo tiene aperto da dietro. Mi alzo dalla vasca sempre rimanendo di spalle, prendo l'asciugamano e lo lego all'altezza del seno.
Le sue labbra si posano sulla mia spalla <sei bellissima >.
Mi aiuta ad uscire dalla vasca, mi prepara un phon e esce dalla stanza.
Dopo un quarto d'ora i miei capelli sono ancora umidi, ma ci rinuncio, mi fa male il braccio.
Quando torno in camera per vestirmi è sdraiato sul letto con le braccia dietro la testa. <vado a farmi una doccia, vestiti intanto... Ah, niente lenti a contatto> <ok>.
Metto un jeans aderente che non lo mettevo da anni. Era finito infondo all'armadio.
L ho cacciato dentro lo zaino senza guardare. Sopra, una maglia nera come la felpa. Quando ho finito lui esce dal bagno con un asciugamano legato in vita. Il suo petto è ricoperto da goccioline.
Prima che io possa muovere anche solo un piede si gira di schiena e lascia cadere l'asciugamano mostrandomi il suo bellissimo e sodissimo fondo schiena.
<siamo pari>. Strabuzzo gli occhi.
Non siamo neanche lontanamente sulla stessa lunghezza d'onda.
Lui ha visto solo il mio sedere, niente di speciale, cose già viste per lui. Mentre io invece non avevo mai visto niente di simile. Sembra una statua greca.
Un modello di quelle pubblicità di profumi.
Prende dei vestiti, ma non vedo più niente perché mi copro gli occhi con la mano.
<ho finito, puoi togliere la mano>
sbircio tra le dita, ha i jeans e le calze, passa l'asciugamano nei capelli. Qualche ciuffo gli cade sugli occhi. Ci stiamo provando no?! Allora perché sto qua ferma come un idiota?
Mi alzo e mi avvicinò a lui mentre cerca una maglietta. Ne prende una nera e la infila. I capelli si sono appiattiti sulla fronte, alzo il braccio, e con la mano tremante gli sposto i ciuffi all'indietro.
<ora va meglio... > gli do un bacio e lo lascio lì mentre vado in sala a preparare lo zaino.
Quando mi raggiunge indossa una felpa verde scuro, si abbina ai suoi splendidi occhi.
<che fai? > <sistemo le mie cose... > <come le sistemi,? dove le porti? >
<non lo so... > <tu starai qui. Non discutere, quando torniamo farai la lavatrice... Non lascio andare la mia ragazza. A zonzo da sola>
<la tua ragazza? >
<si, cosa pensavi? Quando ho detto che voglio stare con te intendevo sul serio. Ora sei la mia ragazza>
sentirselo dire fa tutto un altro effetto.
Lascio giù lo zaino e lo seguo alla porta.
Oggi c'è un po' di sole e mi sembra di vederlo la per la prima volta dopo anni di buio.
Saliamo in auto e partiamo verso la centrale di polizia .

"ciao! Mi raccomando lascia un commento e metti una bella ⭐"
See you soon 🚀

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