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37. L'inizio Della Fine

<hai scelto cosa metterti? >
È il giorno prima dei diplomi.
La scuola è finita tre giorni fa.
Derek ieri è andato a  svuotare definitivamente la sua camera, a casa di Katrina.
Lei è Bob si trasferiranno tra pochi giorni.
<devo stirare la camicia! Hai buttato tutto alla rinfusa... >
<non c'è molta scelta, le mie camicie sono, bianche o nere... Questa! >
Tira fuori da uno scatolone una camicia bianca, semplice.
La metto su una gruccia, vicino al mio abito di seta color corallo.
Questa settimana fa un caldo pazzesco, rispetto alle solite temperature estive dello stato di Washington.
<speriamo facciano in fretta domani, c'è un caldo di merda là fuori... >
Lo dice buttandosi a peso morto sul letto.
<se chiudi le persiane entra meno sole>
Il petto nudo è imperlato di sudore.
A me scende una gocciolina dalla fronte.
<bhe ormai sono sdraiato, e non penso di muovermi da qui per le prossime, diciamo quattro ore.>
<fannullone >
Lascio i vestiti da ritirare e vado a chiudere le persiane.
<grazie piccola! Come farei senza di te>
<moriresti di caldo, sommerso nei tuoi vestiti, ecco come faresti>
Sorrido e mi rimetto a riordinare tutto.

Dopo due ore sono madida di sudore.
La conotta mi si è appiccicata al corpo e i capelli, se pur raccolti, sono incollati su fronte e viso.
<basta, ci rinuncio>
Lascio le ultime cose e mi butto sul letto vicino a lui.
<non c'è fretta, lascia tutto lì, lo faremo con calma nei prossimi giorni. Tanto dovremmo comunque disfare di nuovo l'armadio, per fare le valigie>
<ma se abbiamo deciso di aspettare la fine dell'estate per partire! >
<che differenza fa, un giorno, una settimana o tre mesi? >
<io due giorni con tutte queste scatole in giro non ci resisto! >
<lo so gia>
Ridacchia e si mette su un fianco.
Mi giro anch'io per poterlo guardare negli occhi.
<hai già fatto una lista? >
<di che? >
<di quello che faremo, hai un piano?>
<a dire il vero pensavo l'avessi tu, non so come siete rimasti voi ragazzi, per la vacanza insieme>
<non abbiamo ancora parlato, volevo prima sentire il tuo parere, hai chiesto a Sally? >
<si, ha detto che per lei non fa differenza, gli basta che ci sia il mare... Oh, anche dei locali, bei paesaggi, un centro commerciale e delle grandi spiagge... >
Ridiamo insieme per le poche pretese di Sally.
<si accontenta facilmente!>
Chiudo gli occhi appena un filo di aria fresca mi accarezza la pelle.
Immagino di essere già al mare.
Io non ho pretese, mi basta stare con Derek e gli altri.
L'immagine di me e lui sdraiati sulla sabbia viene interrotta dal suo telefono.
<ma che cazzo! >
Sbuffa e si alza.

"ciao, tutto bene? perfetto! Dai ci vediamo domani... Ciao"

Riattacca e si butta di nuovo sul letto.
<mio cugino, domani ci saranno anche loro alla cerimonia >
<oh>
Non nascondo la sorpresa mista a delusione.
Sua zia continua a non piacermi.
<vengono per salutare mia mamma e bob, gli daranno una mano con il trasferimento a Portland>
<si, certo. Magari prima di partire, a settembre, potremmo andare anche noi a trovarli, a Portland! >
<certamente >.

Dopo varie ore rimasti immobili a letto, decidiamo di uscire a cena.

Il caldo non ci lascia respirare nemmeno durante la notte.
Derek mentre dorme continua a rigirarsi nel letto cercando di trovare la parte fresca del lenzuolo, confinandomi sul bordo.
Io non riesco a chiudere occhio, così mi alzo e vado in cucina e mi siedo sulla poltrona, davanti alla finestra.
Il caldo e l'emozione per domani, ormai oggi, mi tengono sveglia.
Mi diplono finalmente.
Ho sognato tutta la vita questo giorno, per poter finalmente incominciare una nuova vita.
Ma ormai non conta più.
Ho già una nuova vita, e mi piace da morire.
Anche se le cose sarebbero potute andare diversamente.
Avrei potuto avere la mia famiglia accanto il giorno dei diplomi.
Festeggiare con loro questo traguardo importante.
Scattare le foto, ricevere dei fiori, e sentirsi dire quanto siano orgogliosi di me.
Ma non mi importa.
Scaccio indietro le lacrime e faccio un respiro profondo.
Ci sarà derek con me.
E questo mi basta.
Alzo la testa e fisso il cielo stellato.

Qualcosa di morbido mi sfiora la guancia.
Apro un occhio e il sole accecante mi abbaglia.
<buongiorno bella addormentata>
Mi guardo in torno e noto di essere a letto, e non sulla poltrona.
<ti sei addormentata di là, ti ho messa a letto verso le quattro>
<grazie, che ora è? >
<sono le 10 passate>
Mi stiracchio e sbadiglio forte.

Dopo una bella colazione ci siamo lavati e preparati per la consegna dei diplomi.
Uscendo dal bagno lo trovo a testa bassa, intento a cercare di allacciarsi i bottoni della camicia.
<piccola, col cazzo che metto la giacca, fa ancora un caldo schifoso>
Alza la testa e mi guarda, rimane impalato con la bocca aperta, le mani immobili sui bottoni.
<che c'è? >
<sei bella da impazzire >
Mi guardo allo specchio dell'armadio.
Il vestito di seta, lungo fino ai piedi scende ampio e leggero, mentre il bustino è più stretto con spalline fini.
Ho fatto una treccia di lato per fare in modo che il tocco, l'orribile cappello che ci danno, stia bene in testa.
<sono sempre uguale! Non mi sono neanche truccata>
<è per questo che sei bellissima, sei sempre la stessa>
Lui è sempre perfetto!
I jeans scuri e la camicia bianca gli danno un pizzico di eleganza.

<sei pronta? >
<si, metto le scarpe e prendo la borsa>
Mi chiudo la porta alle spalle e prendo nelle mani i lembi del vestito.
Ho paura di inciampare nei miei stessi piedi, e i tacchi non altissimi, non mi aiutano a fare le scale.
Derek mi aspetta ad ogni gradino, pronto a prendermi ad un mio passo falso.
Comunque sono arrivata al portone indenne.
Il problema erano le scale.
Il parcheggio della scuola è gremito di auto.
Troviamo un buco sul ciglio della strada e ci avviamo verso l'entrata, dove noi studenti dovremmo prendere le toghe e il tocco,che la  mamma di derek sta distribuendo.
<ciao ragazzi! Debby sei sublime, come sempre >
<troppo buona Katrina, ti ringrazio, anche tu sei molto elegante >
Prendiamo le nostre cose e usciamo nel campo da baseball, attrezzato apposta per la giornata, con sedie e palco.
Salutiamo gli altri ragazzi e cerchiamo i nostri posti.
La cerimonia incomincia con i ringraziamenti di Katrina.
Poi sale una ragazza che è stata scelta per fare un piccolo discorso.
Dopo circa mezz'ora incominciano a chiamare.
Dopo una ventina di nomi tocca a derek.
<Williams Derek>.
Un gran boato, creato dai suoi amici lo accompagna sul palco.
Lo fisso con un gran sorriso, emozionata e orgogliosa.
Quando torna a sedersi mi prende la mano e mi sorride.
Dopo altre dieci persone è il mio turno
<Grissom Debby>
Faccio un respiro profondo e mi passo le mani sudate sulla toga.
Sento molti applausi, e dei fischi.
Guardo Lucas e Marc scuotendo la testa.
<grazie>
Prendo la mia pergamena e torno al mio posto.
<complimenti>
Derek mi bacia dolcemente la testa.
La cerimonia è durata due ore, e si è conclusa con il lancio del tocco da parte di noi studenti.
Dopo varie foto imbarazzanti scattate da Sally andiamo verso Katrina
<sono così orgogliosa di voi! >
Ci abbraccia entrambi stritolandoci.
<dov'è il mio diplomato?! >
Una voce stridula e fastidiosa mi arriva dritta all'orecchio.
Sua zia si fa spazio tra di noi, spingendomi più in là.
Prende derek per un braccio e lo stringe forte
<complimenti>
<grazie zia>
Suo zio mi saluta e si complimenta con me. Almeno lui.
Mi volto per guardare dov'è suo cugino Simon, e noto con mio grande stupore che ce anche harry.
Mi guarda con uno strano sorrisetto, incuetante.
<ehi Debby!>
<ciao piccoletto! Tutto bene? >
<si, si. Derek! >
Il cugino gli corre incontro e lo abbraccia.
La faccia di derek diventa una maschera di pietra quando vede Harry.
Gli si avvicina pericolosamente, sussurrandogli qualcosa all'orecchio.
Harry ride e indica l'orologio sul polso.
Non capisco cosa si dicono. Ma dallo sguardo di derek capisco che non è una cosa che gli piace.

<tutto ok? >
Siamo soli in auto. La cerimonia è finita e stiamo tornando a casa.
Non ha parlato molto dopo aver visto harry.
<si, tutto bene. Non mi aspettavo di vedere quel coglione>
<neanche io. Ma fa niente, ora sono da tua mamma, e tra pochi giorni se ne andranno>
<mh>
È assorto nei suoi pensieri.

Nei due giorni successivi siamo stati a tre feste.
Derek sembra aver dimenticato l'episodio con suo cugino.

Oggi ceneremo con i ragazzi prima che partano per le loro vacanze.
<mi mancherai tantissimo! ti scriverò ogni giorno! >
<Sally, starete via due mesi, non un anno! Pep per favore pensaci tu a colmare la mia mancanza>
Gli dico facendolo ridere.
<e voi ragazzi, niente stragi di cuori! E mi raccomando, niente figli in giro per l'america >
< dillo a lui! >
Lucas prende in giro Marc. Quei due, in giro da soli per due mesi, ne combineranno delle belle.
Ci abbracciamo e torniamo a casa.

Il giorno dopo siamo andati a salutare Katrina e bob, in partenza per Portland.
<mi raccomando, chiamatemi, e venite presto a trovarci! >
<certamente, fate buon viaggio. Grazie bob, di tutto>
<ma di che Debby! Mi raccomando, non sprecare il tuo talento >
<ci penserò >
Ci abbracciamo impacciati.
Katrina ha le lacrime agli occhi mentre guarda bob e derek che si abbracciano.
<oh, Debby ho cambiato numero di cellulare, fattelo dare da derek>
<ok>
Mi abbraccia forte.
<dai dai! Andiamo>
Sue zia si intromette, come sempre.
<arrivederci>.

Anche se eravamo rimasti da soli stavamo bene.
Siamo tornati a casa e derek mi ha chiesto cosa avevo voglia di fare.
<voglio fare l'amore con te>
Non è servito ripeterglielo.
Per cena abbiamo ordinato cinese,e appena finito siamo tornati a letto per continuare ad amarci.
Eravamo liberi da qualsiasi impegno.
Potevamo passare i prossimi mesi a letto, e nessuno se ne sarebbe accorto.

Invece è successo tutto all'improvviso.
La mattina dopo mi sono svegliata.
La finestra aperta lasciava entrare la brezza fresca del mattino, il sole illuminava la stanza, e da sdraiata riuscivo anche a vedere quanto fosse azzurro il cielo quel giorno.
La parte di letto di derek era vuota.
L ho chiamato un paio di volte, senza ricevere risposta. Ho sorriso tra me e me al ricordo della notte appena passata, e ancora nuda mi sono avvolta nel lenzuolo.
<DEREK? > sono andata in bagno a darmi una rinfrescata, ho infilato un paio di shorts e una sua maglia.
In cucina tutto è come la sera prima.
I bicchieri vuoti ancora nel lavello e sul tavolo le confezioni di cibo cinese.
Apro lo sportello e prendo il barattolo del caffè.
Mi giro verso la macchinetta, il barattolo mi cade a terra facendo riversare tutto il caffè sul pavimento.
Un bigliettino scritto con la grafia di derek è appeso sulla macchinetta.

"tutto ciò che è fatto per amore è amore, nel bene e nel male...
Mi dispiace, ti amerò per sempre"

Le gambe sono crollate.
Insieme il mio cuore.
Le chiavi della macchina non ci sono.
Ho chiamato il suo telefono ma il gestore mi ha informata che il numero non era più attivo.
Sono stata tutto il giorno seduta sulla poltrona davanti alla porta con la convinzione che sarebbe tornato, dicendomi che era stato tutto uno scherzo.
Torna, tra poco torna.
Ritornerà sicuramente.

Ma dopo ventisei giorni chiusa in casa a piangere ininterrottamente , senza mai essere uscita per paura che se tornava non mi avrebbe trovata, qui, oggi, ho il presentimento che non tornerà.

Mi ha creata, e mi ha anche distrutta.
Come una fenice sono rinata dalla mie ceneri, ma solo il mio corpo, sono un guscio vuoto,
Il vuoto che ha creato dentro di me è inimmaginabile.
Niente mi aveva mai fatto così male.
Niente mi farà mai più del male.
Senza di lui non sento niente.
Mi ha spezzato il cuore.

Fine... Per adesso.

"ciao! Mi raccomando lascia un commento per farmi sapere cosa ne pensi e metti una bella ⭐" grazie!!
See you soon 🚀

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