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34

Dopo un paio di minuti che cammino per la strada il mio telefono suona.

"Sally..."
"dove sei? Vengo a prenderti, non ti muovere"

Derek deve averla chiamata.
Ora ho anche la baby sitter?
Assurda tutta questa situazione.
Meno di dieci minuti dopo Sally accosta.
<ciao... >
<ciao Debby... So che sei arrabbiata, perciò non parlerò, andiamo a casa mia>
<Sally, vorrei stare un po' da sola... >
Il suo telefono suona, lo prende e risponde
"si... Ok"
Allunga il telefono verso di me
"pronto"
"ti prego Debby, se non vuoi stare con me vai da Sally, non andare in giro da sola"
"Derek, ti ho già detto che"
"lo so, allora lasciami spiegare, tutto"
"il momento per parlare era prima, quando te l'ho chiesto"
"cazzo hai ragione, mi dispiace, scusa... Ti prego aspettami da Sally, vengo il prima possibile..."

Passo il telefono a Sally senza dargli risposta.
Mi metto seduta sul sedile con le ginocchia strette tra le braccia.
Sally guida senza dire una parola, è la prima volta che non parla, e mi dispiace essermela presa anche con lei
<scusa Sally, tu non c'entri niente >
<ma figurati, ti capisco, loro e i segreti che hanno... Li odio! >
<anche tu non sai niente? >
<ma tu pare! Figurati, derek non lo dice a te e vuoi che lo dicano a me?! >
Arriviamo a casa sua mentre Marc sta uscendo dalla porta
<ciao... Come mai sei qui?! Non dovevi venire con noi? >
<di al tuo amichetto di muoversi a sbrigare questa cosa, qualsiasi sia... >
Gli lascio intendere che sono incazzata, e che non so niente.
Mi guarda stranito, ma sia io che sally entriamo senza dirgli più niente.

<pizza? >
Sono tre quarti d'ora che faccio zapping sulla televisione in salotto, i genitori sono ancora al lavoro, e sally doveva fare un compito.
<va bene... Io doppio formaggio >
Sono ancora arrabbiata, un po' meno rispetto a prima, ma comunque questa storia non mi va bene, e ancora peggio è subentrata la preoccupazione.
Harry non mi piace, so quello di cui è capace dai racconti di derek, e peggio ancora non mi piace la storia che è qui, con i suoi amici.
In quanti sono?
Cosa vogliono da derek?
Che intenzioni hanno?
Sono pericolosi?

La paura e l'ansia esplodono di colpo dentro di me.
Sto per avere un attacco di panico, la gola mi si serra, la testa mi gira e l'aria fatica ad uscire dai polmoni.
Prendo il cellulare e provo a chiamare derek, suona a vuoto.
Provo a chiamare Marc, con lo stesso risultato.
Sally entra in sala con il dépliant della pizzeria in mano
<allora... Io voglio... >
Quando alza lo sguardo  corre subito vicino a me
<Debby?! Hei, perché piangi? >
Non riesco a parlare, ho la gola chiusa, ho bisogno d'aria.
Mi alzo  di colpo correndo verso la porta, appena fuori cerco di riempire i polmoni di aria fresca, ma è come se una morsa mi stesse stringendo la gola.
<calmati, siediti e respira piano>
Sally mi guida fino alle poltroncine che sono in veranda .
<inspira ed espira, piano... Tremi, hai freddo? >
<no, caldo... Ho caldo>
Fatico ancora a parlare
<vado a prenderti dell'acqua >
Entra in casa come una scheggia, mi alzo e incomincio a camminare avanti e indietro.
Ogni passo è uno scricchiolio che rompe il silenzio surreale di questa sera.
Un rumore, che è più un fruscio, mi fa spostare l'attenzione dalle assi di legno  a un cespuglio poco lontano, nell prato dei vicini.
Scendo le scale e mi avvicino piano.
Ancora lo stesso rumore.
Ci sarà qualche animale, probabilmente un gatto.
A pochi passi il cespuglio si muove ancora.
Sto per aprire bocca quando Sally mi chiama
<scusa se ci ho messo ... Debby?!Che ci fai laggiù? >
<io... Emh, niente>
<vieni, hanno telefonato >
Al suono di quelle parole mi giro di scatto verso di lei
<stanno arrivando >
Mi precipito sulla veranda , lanciando un ultima occhiata al cespuglio.
<chi ha chiamato? >
<pep, mi ha detto che tra mezz'ora saranno qui>
<ti ha detto altro? >
<no, ora entriamo che fa freddo! >
<non ho freddo, rimango qui... >
<Debby arriveranno tra poco, non ti preoccupare >
<davvero voglio rimanere qui>
<ok, io entro...>
Mi lascia il bicchiere con l'acqua e rientra in casa.
Mi siedo sui gradini, rannicchio le gambe contro il petto e appoggio la testa su di esse.
Il rumore di una macchina mi fa scattare la testa in avanti.
È un vecchio pickup rumoroso.
L'attesa mi snerva, con le dita arriccio delle ciocche di capelli e prendo la collana tra le labbra.
Dopo un paio di minuti sally si affaccia sulla porta
<tutto bene? >
<si... >
<sei più tranquilla? >
<finché non lo vedo no>
Ridacchia e torna dentro.
Non insiste, sa che sarebbe una guerra persa.
Dopo più di mezz'ora ho contato, 721 assi di legno della veranda, 4 chiodi per ognuna di esse per un totale di 2884, le mattonelle che dal marciapiede portano ai gradini dove sono seduta io sono 56....
Poi finalmente la mia attenzione viene catturata da un rombo familiare, due fari illuminano la strada semi buia a causa della poca luce dei lampioni.
Dietro di essa un altra macchina.
Appena accostata davanti casa mi alzo in piedi e incomincio a correre.
Derek scende dalla macchina e apre le braccia un secondo prima che mi butti addosso a lui.
Gli stringo le braccia intorno al collo e incrocio le gambe dietro al suo corpo.
La rabbia e la tensione svanisco al solo contatto con il suo corpo.
<piccola, non piangere, sto bene>
<mi dispiace, scusa... >
Singhiozzo sul suo petto.
Alzo il viso per guardarlo in faccia, d'istinto mi portò una mano sulla bocca.
Un grosso taglio sullo zigomo gronda di sangue.
Salto giù e gli passo il pollice appena sotto.
<non è niente, non preoccuparti >
<DEREK! Ci vorranno dei punti! È un taglio profondo>
Qualcuno alle nostre spalle di schiarisce la voce.
Marc, pep, Lucas e Sally sono vicino alla veranda.
Nessuno dei ragazzi ne uscito illeso.
Marc ha un occhio nero, pep un labbro tagliato e Lucas si tiene la mano fasciata in un pezzo di stoffa.
<ma che cazzo è successo?! >
Sbraita sally verso Marc.
Nessuno parla, pep la prende per mano e la trascina in casa.
<derek... >
<ne parliamo a casa Debby, non qui e non ora, ti prego>
Entro di corsa a prendere il cappotto,  saluto sally e pep che sono in cucina dove lei gli sta medicando la ferita.
Alzo la mano e saluto velocemente i ragazzi.
Sulla strada verso casa c'è una farmicia, ho obbligato derek a fermarsi per farmi comprare dei cerotti e del disinfettante.
Una volta in casa mi spoglio velocemente di scarpe e giubbotto.
Trascino derek in bagno e lo faccio sedere sul water.
<fammi fare una doccia prima, poi puoi fare tutto quello che vuoi>
<ok, ma ora fammelo solo disinfettare>
Passo leggera un batuffolo di cotone sulla ferita, lui non fa una piega.
Quando ho finito si alza e apre l'acqua della doccia.
Slaccia i jeans e li lascia cadere a terra, quando alza la maglietta un piccolo urlo lascia le mie labbra.
Grossi lividi violacei gli ricoprono il petto.
Gli occhi mi diventano umidi, mi trema il labbro e le lacrime minacciano di uscire.
<hei, che c'è?! >
Appena mi abbraccia scoppio in un pianto liberatorio.
<sto bene, sono solo lividi... >
<hai ragione, mi sono comportata da bambina, ero arrabbiata con te...
Ma poi ero così preoccupata >
Mi bacia la testa e mi accarezza la schiena
<vieni in doccia con me>
Toglie gli ultimi indumenti ed entra.
L'acqua bollente ha già creato del vapore nella stanza, lo specchio è appannato e fortunatamente non mi permette di guardare la mia faccia.
Mi spoglio anch'io ansiosa di sentire il getto caldo sul corpo.
<ti fanno male? >
Gli chiedo sfiorando i lividi sparsi sul costato.
Si sposta di lato lasciando tutta l'acqua a me.
<no, per adesso, ma domani saranno sicuramente più scuri>
<cos'è successo? Vorrei lasciar perdere ma non ce la faccio... >
<Harry e i suoi amici sono venuti qua per me... Quando sono andato da Simon perché non lo trovavano, ti ho detto che era con Harry in un locale, con loro c'erano anche gli altri ragazzi della compagnia di harry, ti ho detto che è in brutto giro, non sono brave persone, e Simon non dove stare von loro, l'avevano fatto bere e secondo me gli hanno dato anche qualche droga, probabilmente volevano fargli fare qualche cazzata, così per farli scappare ho chiamato la polizia, gli ho detto che c'era una rissa nel locale, quando hanno sentito le sirene sono scappati, lasciandondo il lavoro a metà...>
<ma come facevano a sapere che la chiamata l'hai fatta tu! >
<harry... È stato lui a dirglielo, mi odia e farebbe di tutto per togliermi dai piedi e manipolare simon>
Questa ultima frase non mi è di conforto. Sapere che potrebbe fargli di nuovo del male mi terrorizza.
<e com'è finita stasera? >
<si , bhe... Sono riuscito a farlo ragionare, dopo aver dato, e preso, delle botte... Io non mi intrometto più se loro lasciano stare Simon >
<e lo farsi vero? So che vuoi molto bene a Simon, ma rischiare la tua vita per lui mi sembra esagerato, non è un bambino, dovrebbe capire da solo che non è la strada giusta quella di suo fratello >
<lo farò... Non mi intrometterò piu>
Non sembra convinto, ma sa che è la cosa giusta da fare.
Mi stringo piano al suo petto e mi lascio cullare dalle sue forti braccia.

<hai mangiato? >
Mi chiede appena ci mettiamo a letto.
Non ci siamo nemmeno vestiti, io ho ancora i capelli bagnati.
Sono riuscita a convincerlo a farsi medicare il taglio, gli ho messo dei cerotti apposta per le ferite profonde, funzionano come i punti di sutura.
Spero non rimanga la cicatrice, il suo viso è perfetto.
<piccola? Torna qua sulla terra... >
<pensavo, comunque no, volevamo prendere una pizza ma poi, ecco io, ho avuto un attacco di panico e ci siamo dimenticate>
<mi dispiace, se ti avessi raccontato  subito come stavano le cose, tutto questo non sarebbe successo >
<non ti preoccupare, farò una colazione abbondante domani mattina>
Mattina... Prendo il cellulare per impostare la sveglia, lo sblocco e noto l'ora. 12:07

<è mezzanotte passata! >
<buona notte piccola, hai sonno? >
<tanti auguri! >
<perché ho come un dejavù?! >
Ridiamo per la scena, lui ha detto le stesse cose a me la sera del mio compleanno.
Lo guardo negli occhi, smettendo subito di ridere.
Quello che ci vedo dentro mi disarma.
Il fuoco e l'acqua, la terra e l'aria, l'amore incondizionato nei miei confronti.
<ti amo è riduttivo, si amano gli oggetti, si ama un posto, si amano molte cose... Ma quello che provo per te è immenso, e non smetterà mai di esserlo...sei il mio universo>
<Debby... >
Mi guarda per un secondo prima di baciarmi appassionatamente, con foga, come se non lo facesse da una vita.
<gli auguri migliori del mondo, ti amo da morire, e scusa se oggi sono stato stronzo... Ma ricordati, tutto ciò che è fatto per amore è amore, nel bene e nel male>
<io sono una creatina, testarda e orgogliosa! >
<un po' testarda si... Ma ti amo lo stesso, dai vieni qui>
Mi rannicchio contro il suo petto.

Al mattino mi sveglio prima di lui, come al solito.
Ha le braccia dietro la testa e dorme beato.
Abbasso le lenzuola per vedere i lividi in che stato sono.
Rispetto a ieri sera sono molto più scuri.
Più tiro giù in lenzuolo più il suo corpo si scopre, ricordandomi che anche lui è completamente nudo.

<oh cazzo! Debby?! >
Si alza sui gomiti e mi guarda.
Alzo lo sguardo verso di lui e continuo a lasciare baci umidi sulla sua erezione
<incomincia bene il mio compleanno...come si dice... se il buongiorno si vede dal mattino>
Apro la bocca e faccio scorrere piano la lingua sulla punta
<sarà una grande giornata per me! >

"ciao! Mi raccomando lascia un commento per farmi sapere cosa ne pensi e metti una bella ⭐" grazie!!
See you soon 🚀

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