Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

31

Gennaio è scivolato via, lasciando il posto a febbraio e al suo gelo.
Il freddo pungente è arrivato ghiacciando tutto, anche i piccoli affluenti del fiume Yakima.
La scuola, come il nuoto, sono proseguiti senza grandi intoppi, la settimana dopo il ballo ho saltato quattro giorni di entrambi,  per i forti dolori del ciclo mestruale.
Derek è stato super premuroso, anche troppo, preparandomi ogni giorno zuppe e brodi.
Ho partecipato anche a tre gare, vincendo e una e arrivando seconda nelle altre.
Oggi è il 12 febbraio, e tra due giorni sarà il compleanno di derek, e San Valentino.
Abbiamo deciso di spostare il viaggio regalato da sua mamma a natale, per fine scuola non volendo perdere molti giorni, visto che è il nostro ultimo anno.
Sto cercando di organizzare una festa, ma con lui sempre vicino mi è molto difficile.
Mi ha ripetuto mille volte che non vuole una festa a sorpresa, che gli basta stare con me.
Non so come reagirebbe se gliela organizzarsi davvero, perciò mi limito a pensare qualcosa di speciale per noi e basta, visto che sarà anche
San Valentino.
Con gli amici ho deciso di festeggiare il giorno dopo, che è un sabato.
<piccola?! Ci sei? >
<si! Sono in bagno, Sto preparando la borsa per il nuoto>
Esco e lo raggiungo in cucina.
Appoggia i sacchetti del supermercato sul tavolo e sfrega le mani tra di loro
<fa un freddo bestiale! >
<lo so, è per questo che ho mandato te a fare la spesa! > rido facendogli la linguaccia.
<piccola sfruttatrice! Ora per compensare la ritirerai tu! >
<d'accordo, almeno siamo pari... >
Ritiro tutta la spesa e sistemo la cucina.
<sono pronta>
<andiamo>.
Da quando ho incontrato Craig dopo gli allenamenti non sono più andata da sola.
Derek ha insistito perché mi accompagnasse sempre, e io non ho obiettato, non voglio più essere tirata dentro in un guaio simile.
Mentre guida il suo cellulare suona.
<puoi rispondere tu?! >
Sullo schermo compare la scritta "zia"
<è tua zia... >
<bhe non rispondi? >
Scorro l'immagine della cornetta e metto in viva voce.

"derek! Ciao"
"buongiorno, sono Debby..."
"oh, c'è Derek?"
"zia sei in viva voce, dimmi tutto"
"ciao!! Senti, visto che venerdì è il tuo compleanno, perché non vieni a trovarmi domani?"

Lo so che non dovrei pensare a certe cose... Ma è più forte di me.
È appurato che sua zia mi odi, si sente dal tono di voce che usa con me, quasi di sufficienza, con una punta di disgusto.
Ormai mi sono convinta che è gelosa di derek.
Spero solo in modo protettivo, e non per un altro strano interesse.

"non lo so zia... Domani ho scuola, mi ci vorranno più di tre ore per venire fino a seattle..."
"lo zio e tuo cugino sarebbero molto contenti di vederti... Fallo per robert , lo sai che è un brutto periodo per lui..."

Ecco che attacca la sviolinata, vuole farlo sentire in colpa usando la carta del cuginetto.
Perfida.

"Debby?"
"dimmi... Non stavo Ascoltando..."
"verresti con me?"

Non faccio in tempo a rispondere perché sua zia mi interrompe.

" oh, pensavo che avresti potuto passare del tempo con Robert..."

Non ho voglia di discutere con nessuno, tanto meno che con lei

"non c'è problema, vai tranquillo, io uscirò con Sally, e poi domani sera ho una gara, ricordi?"

Avrei voluto che lui venisse a vedermi, come ogni volta che ho una gara, ma non fa niente.

"allora ti aspetto! Vieni in treno, ci metterai metà del tempo... Verrò a prenderti a metà strada!"

Dice con un tono di voce eccitato.
Derek mi guarda prima di risponderle.

"ti faccio sapere più tardi, ciao zia"

Si congeda frettolosamente facendomi segno di riattaccare.
Io non mi disturbo a dire niente.

Finalmente siamo arrivati, l'aria che si era creata durante la chiamata incominciava a pesarmi.
Prendo il borsone che ho tra i piedi e metto una mano sulla maniglia.
<ci vediamo dopo... >
Derek mi ferma prendondimi un braccio
<piccola è tutto ok? Lo sai che non sono obbligato ad andare se non ti va... E mi ero totalmente scordato della gara! Non voglio perdermela! >
<veramente derek, non c'è problema, non è necessario che tu venga... >
Sta per dire qualcosa, ma fortunatamente arriva Marc.
<ciao! Debby sei pronta? Stasera ti faccio nera! Sono carichissimo! >
<si certo... A dopo derek>
Entrambi notano la mia freddezza,a nessuno dice niente.
Mi avvio da sola verso la palestra, Marc sta parlando con Derek, e io non ho la minima voglia di starli a sentire.
Non sono arrabbiata con lui, è solo che non mi capacito del comportamento della zia.
Entro nello spogliatoio salutando le altre ragazze con un semplice ciao.
Mi preparo in silenzio, e nello stesso modo entro in piscina.
<buonasera Debby! >
<coach... >
Mi guarda intensamente, con un cipiglio.
<ci sarà da divertirsi stasera... Quando hai questa faccia vai sparata, tieniti un po' di  rancore anche per domani sera... >
Sorrido scuotendo la testa.
Ha ragione, quando qualcosa mi turba sono più veloce.
Perché quando sono in acqua non penso a quello che sto facendo, la mia testa è da un'altra parte.
Quando tutti gli altri sono in piscina Bob ci spiega gli esercizi che faremo.
Dopo mezz'ora di corsa, addominali e squat togliamo finalmente la tuta e ci buttiamo in piscina.
<bene ragazze, domani sera gareggerete da sole, i maschi faranno il tifo per voi dagli spalti>
Sarà una gara femminile, con le ragazze di altre due scuole.
Da come ne ho sentito parlare sono molto brave, una squadra in particolare, le ragazze della smith's school, sopratutto una certa Susanne, che potrebbe partecipare alle nazionali dell'anno prossimo.
Io non punto così in alto, ma anche un secondo posto gioverebbe alla scuola.
<ci saranno tre specialità, stile libero, dorso e per finire staffetta>
Stafetta è l'unica gara dove parteciperemo tutte e quattro, ognuna di noi però avrà una gara singola.
<allora... >
Dice a ognuna delle mie compagne lo stile con qui gareggera.
<Debby, tu le farai tutte e tre...sarà una gara a due partecipanti per squadra, perciò ora incomincia a fare cinque vasche per ognuna, dopo faremo la staffetta>
Sono un po' scioccata. Non pensavo che avrebbe scelto me.
Però non obbietto e mi posiziono nella mia corsia.
Le altre ragazze fanno lo stesso.
Appena Bob fischia parto a razzo.
Stacco la mente dal corpo e lascio che quest'ultimo faccia da solo.
La testa invece, anche volendo non riesco a contrallarla.
Fa tutto da sola portandomi nella parte più remota di essa, nell'oscurità dei mie pensieri.
Pur riprendendo fiato, mi sento soffocare.
È come se quel respiro che faccio tra una bracciata e l'altra non mi basti.
Le immagini scorrono lente nella mia testa.
Vedo le fiamme, molto fumo e la stazione dei treni.
Poi il volto di derek insieme a quello di harry, suo cugino.
Sua zia.
L'aurora boreale.
Il mare.
A ogni bracciata le immagini si dissolvono.
Cambio stile passando a dorso.
E la testa mi porta a rivivere altri ricordi.
Le rose che mi ha regalato derek.
La gara in auto con Craig.
L'uomo che mi inseguiva quel giorno che sono andata a casa mia.
Le carte che ho firmato per l'assicurazione della casa.
Mia mamma che non ne vuole sapere di me.
L'agente di polizia...
Come se avessi ricevuto uno schiaffo, riemergo dall'acqua con il fiatone.
L'agente Parker mi aveva detto di chiamarlo.
Non l'ho fatto.
Quando me l'ha detto sembrava preoccupato, io gli ho promesso che l'avrei fatto.
Come ho potuto dimenticarmene.
<Debby? Tutto bene? >
Bob mi guarda stranito.
<si, ho un crampo... >
Mento per non farlo preoccupare.
<vuoi uscire? >
<no, no, sto bene, mi è passato... Continuo>
Rincomincio a nuotare ripensando a tutto quello che visto poco fa nella mia testa.
C'è qualcosa che non mi torna.
L'uomo che mi inseguiva ha fatto scattare una fila di ricordi che, per quanto spiacevoli, devo impormi di ricordare.
L'ultima notte che stev era ancora vivo, mi ha detto di non dire a nessuno il mio nome, di nascondermi se qualcuno cercasse di parlarmi.
Quindi mi chiedo come sia possibile che quell'uomo fuori dal bar che frequentava stev potesse conoscermi.
Sono sicura al cento per cento che non abbia mai parlato di me a nessuno.
Certo, la mia è una cittadina piccola, ma quando mi ha vista non portavo le lenti e avevo i capelli sciolti.
Nessuno mi riconoscerebbe, non l ha fatto nemmeno la vicina di casa!
E poi non sono mai uscita di casa oltre che per andare a scuola o al supermercato all'angolo.
E comunque mai con stev.
Sento il fischietto del coach suonare.
Arrivo al bordo e vado verso la scaletta, uscendo dall'acqua espiro profondamente.
Fuori vasca Bob ci saluta e ci ricorda di presentarci almeno mezz'ora prima domani sera.
Derek aspetta un mio messaggio per venirmi a prendere, però ho voglia di camminare e stare da sola.
Penso che gli scriverò di non venire perché mi riaccompagna Marc.
Quando sono convinta delle mie azioni alzo gli occhi sugli spalti.
È come se mi avesse letto nel pensiero.
Se ne sta in piedi con le mani nelle tasche a guardarmi.
È serio, lo sguardo cupo e la mascella tesa.
Accidenti a lui e a me.
A lui perché mi sa leggere nel profondo, a me perché sono incapace di mentirgli.
Gli faccio un cenno con la testa per fargli capire che l ho visto, poi abbasso lo sguardo infilo le infradito e mi trascino fino agli spogliatoi.
Mi sciacquo per togliere il cloro e mi rivesto velocemente.
Butto il borsone sulla spalla ed esco.
La macchina di derek è accesa davanti all'ingresso.
Come una bambina che ha appena ricevuto un castigo salgo buttando malamente la borsa sui sedili posteriori, poi tiro con forza la cintura di sicurezza.
Metto il broncio e incrocio le braccia sul petto.
Non oso neanche guardarlo in faccia.
Sono arrabbiata con lui, anche se in realtà non ha fatto niente.
<che hai? >
<niente. >
<a me non sembra, cos'è successo in acqua? Sei riemersa come se uno scualo ti stesse accerchiando... >
<ho avuto un crampo alla gamba>
<certo, questo è quello che hai detto a bob... A me non puoi mentire, lo sai>
<derek veramente, non stavo pensando a niente di importante, mi è solo venuto in mente che non mi è ancora arrivata nessuna carta dell'assicurazione sulla casa... >
Non ci crede neanche un po', ma per adesso decide di lasciarmi perdere.
Appena arrivati in casa vado in doccia, sento ancora sulla pelle l'odore del cloro, che con solo quel risciacquo veloce in piscina non ho tolto.
Quando esco , lo trovo già a letto.
È seduto con la schiena appoggiata alla testiera, il cellulare in mano mentre digita sullo schermo.
Mi infilo gli slip e una sua felpa, poi mi stendo sotto le coperte.
<ho pensato che andrò domani mattina dai miei zii... >
<cosa? Non vieni a scuola? >
<no, così nel pomeriggio sono a casa, lo sai che se vuoi puoi benissimo venire con me, mi farebbe piacere >
Nella mia testa sto già elaborando un piano, stare da sola mi farebbe più che comodo.
<lo sai che non posso... Domani ho il test di fisica, e poi la gara, vai tranquillo, quando torni mi troverai qua>
Più serena rispetto a prima mi avvicino al suo corpo e poggio la testa sul petto.
<buona notte piccola... >
Mi culla accarezzandomi la testa.
Al mattino insiste per accompagnarmi a scuola prima di prendere il treno.
Lo saluto ed entro.
Vado subito dai ragazzi e da Sally.
Devono vedermi.
<ciao! >
<ciao Debby! Sei sola? >
<derek è andato da suo cugino Robert, tornerà nel pomeriggio... Ora vado, oggi ho una giornata stra piena, non verrò neanche a pranzo, dopo ho un test e voglio ripassare... >
Ci salutiamo, e vado in bagno.
Prendo dalla tasca il foglietto con il numero e chiamo.
<buongiorno, scusi per l'ora, sono Debby... >
<Debby! Ce ne hai messo di tempo! >
Parliamo per un minuto e ci mettiamo d'accordo sul posto dove incontrarci.
Purtroppo non posso andare via subito, alla seconda ora ho lezione con Marc. Se non mi vedesse in classe si insospettirebbe.
Alla fine dell'ora mi firmo una giustificazione ed esco dalla scuola con la scusa dell'emicrania.
In segreteria c'era la Katrina, che appena mi ha vista si è preoccupata.
Sono riuscita a convincerla di non dire niente a derek, perché si sarebbe preoccupato troppo, poi ho giocato sporco, dicendo che per la gara di stasera dovevo essere in forma, che è importante per la reputazione della scuola... E cose così.
Mi ha dato ragione e mi ha congedata promettendo di mantenere il segreto.
Arrivo al posto stabilito nel giro di dieci minuti.
<agente Parker! >
<Debby, ciao! Ti prego di chiamarmi Kevin, sono qui in veste di "amico" >
Mima le virgolette con le dita, non indossa la divisa, e lo ringrazio mentalmente, così siamo due persone normali che parlano davanti a una tazza di caffè.
<siediamoci... Ho ordinato due caffè, va bene? >
<certamente! >
Dopo le solite domande di circostanza, come stai, come va la scuola, come sta il tuo ragazzo, iniziamo a parlare seriamente del perché voleva a tutti i costi che lo chiamassi.
< per prima cosa voglio dirti che tutto quello che ti dirò sarà in veste non ufficiale, non sono cose da cui devi preoccuparti, ma ritengo sia giusto che tu sappia la verità! >
<grazie mille, lo apprezzo molto>
<allora da dove inizio... >
Ha parlato per più di un ora.
Non l ho mai interrotto.
Più parlava più mi ammutolivo.
Piano piano ho sentito il mio corpo diventare di ghiaccio.
Tutte le cose che mi ha rivelato su stev e su mia madre mi hanno fatto capire che  io non so un cazzo della mia vita.
Pensavo di essere forte, una persona abbandonata che sa cavarsela da sola.
Ma ora, dopo quello che ho scoperto non penso di essere così.
Stupidamente ho creduto che gli errori, il male e la solitudine che mi hanno provocato i miei genitori se ne fossero andati con loro.
Che erano solo brutti ricordi, che col tempo avrei rimpiazzato con altrettanti bellissimi.
Credevo che la morte di stev avesse chiuso un capitolo terribile della mia vita.
Credevo, pensavo, speravo...
Ma dio, quanto mi sbagliavo.
Tutto sta crollando, trascinandosi dietro ogni singolo frammento di me.

"ciao! Mi raccomando lascia un commento per farmi sapere cosa ne pensi e metti una bella ⭐" grazie!!
See you soon 🚀

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro