28
<vieni, ho riempito la vasca...>
Derek sbuca fuori dal bagno.
Mi alzo dal letto e lo raggiungo.
Un bel tepore avvolge la stanza.
Il vapore ha coperto lo specchio, meglio così, non oso immaginare la mia faccia.
Mi slaccio i pantaloni e li lascio scivolare via.
Lui rimane in piedi a fissarmi.
Tolgo anche il maglione, poi il reggiseno e le mutandine.
Mi immergo piano nella vasca piena di schiuma.
Il calore dell'acqua mi avvolge le ossa.
Mi sposto in avanti tenendomi attaccata al bordo per fargli capire che deve entrare con me.
Coglie subito l'invito e si spoglia.
C'è silenzio, ma non imbarazzo.
Vedere il suo corpo mi fa sentire di essere finalmente a casa, protetta dalla persona che amo.
Mi basta vederlo, sentirlo vicino a me per tornare la persona che voglio essere.
Mi ha plasmata per essere sua.
Forse anche troppo.
Non sopporto la sua lontananza.
Anche adesso, che non è ancora entrato in acqua mi sento vuota.
Però appena il suo corpo sfiora il mio tutte le mie paranoie svaniscono.
Sono precisamente dove devo essere, dove voglio essere. Tra le sue braccia.
Non chiedo nient'altro.
<piccola...>
<derek, non riesco a stare senza di te>
La certezza di questa frase mi colpisce in pieno petto.
Non è un modo di dire, è la pura verità.
Non so stare senza di lui.
È per amore, per paura, per il terrore di essere abbandonata ancora.
Voglio a tutti costi ancorarmi a questa certezza.
<Debby... Per me è la stessa cosa, ma purtroppo non ci siamo solo noi, nella nostra bolla...>
Non lo dice con cattiveria, anzi è quasi malinconico.
<lo so, ma mi piace credere che sia il contrario>
<dobbiamo lavorarci, non prendere le mie parole come una critica, voglio solo che tu sia pronta a tutto, devi essere indipendente e forte...
Sono un uomo, prima o poi ti farò incazzare> dice con ilarità nella voce.
Mi volto e lo guardo.
Il suo sorriso dolce mi contagia.
<non lo farò di proposito ovviamente>
<ci mancherebbe!però hai ragione, lo so anch'io, e pensavo di esserci riuscita un po'>
<e perché sei andata via stamattina? >
<ho avuto paura, volevo disperatamente sapere che mi sbagliavo... Ma andando là ho solo peggiorato le cose... >
<capisco, io sono stato ingiustificabile ieri, e me ne dispiaccio >
<tu invece? Perché sei stato fuori tutta notte? >
<sono andato a seattle... >
<che?! Perché? >
<Harry... Ne ha combinata un'altra delle sue... >
<mi dispiace... Robert? Come sta? >
<è per questo che sono dovuto andare, mio zio ha chiamato mia madre per sapere se l'avevamo sentito...
Non era tornato a casa da scuola, e hanno scoperto che al mattino non era andato... Si sono preoccupati, non sapevano dove fosse, così mia mamma ha chiesto a me se l'avevo sentito per telefono... L ho cercato ovunque, alla fine l'ho trovato in un bar malfamato, insieme a suo fratello... Il coglione l'ha fatto ubriacare>
Sono sconvolta. Ma che razza di persona è Harry?!
Non riesce a proteggere neanche suo fratello?
<abbiamo litigato... Ma è una mezza sega... Con uno spintone è finito a terra>
<ma scusa, perché Robert era sparito? Cos'è successo? >
<non lo so con certezza, ma penso che harry lo stia portando su una brutta strada... >
Il suo telefono suona interrompendo i miei pensieri
<usciamo, fa freddo... >
Mette un asciugamano in vita e ne passa uno anche a me.
Esce dal bagno e ritorna con il telefono in mano.
"pronto, ciao mamma... Si, sta meglio...
No, certo...."
Stacca il telefono dall orecchio e copre il microfono con la mano
<vuole parlare con te, gli ho detto che avevi l'emicrania >
"pronto, ciao Katrina"
"ciao cara, ti senti meglio?"
"si grazie mille, era solo un forte mal di testa"
"bene, mangia leggero e stai al caldo"
"certamente, grazie mille".
Poso il telefono sul comodino e mi siedo sul letto.
<vuoi mangiare qualcosa? Sono quasi le 7 ormai, avrai fame, è da ieri che non mangi niente>
<ok, cosa vuoi? >
Mi alzo per andare a vestirmi e preparare qualcosa, ma la sua mano mi ferma
<stai lì, ci penso io... >
Prende il telefono e lo sblocca
"buonasera, sono derek, vorrei due pizze... Si, una ai funghi e una patatine.. Grazie"
<però... Sei bravo ad ordinare il cibo>
Rido e lo guardo sorridere
<è uno dei miei mille talenti... >
<ah si, quali sono gli altri? >
<penso che tu sappia precisamente quali siano gli altri... >
Ed eccolo qua che ricompare il suo alter ego.
Dovrei trovargli un nome...
<non me li ricordo... Puoi delucidarmi>
Dico con un pizzico di eccitazione nella voce
<con piacere >
Slega l'asciugamano e lo lascia cadere a terra.
Dio che visione... La pelle abbronzata, i muscoli scolpiti, le goccioline d'acqua rimaste sul corpo...
Si porta una mano tra i capelli e li tira indietro, poi sorride e si avvicina a me
<ora ti do una rinfrescata alla memoria ... Mi sembra di aver capito che non ti ricordi più quali sono i miei talenti... >
È fuoco e ghiaccio insieme.
Io brucio del suo ardore, e non riesco a muovermi congelata dal suo sguardo.
La bocca mi si secca, boccheggio in cerca d'aria.
Indietreggio sul letto col sedere, lui avanza appoggiando un ginocchio sul materasso.
Mi sdraio lasciando andare l'asciugamano che si apre sul mio corpo.
Lui si posiziona sopra di me con un ginocchio tra le mie gambe
<di preciso, cos'hai dimenticato?.... Cosa fanno le mie mani, o la mia bocca? >
Scocco la lingua sul palato in cerca di un po' di saliva, poi mi prendo il labbro tra i denti emozionata per quello che mi aspetta.
Sono impaziente <b-bocca... >
Sussurro
<oh... Bene, con questa... >
Si passa la lingua sulle labbra
<so fare molte cose... >
Indietreggia e mi prende per le caviglie riportandomi sul bordo.
Le mie gambe penzolano dal letto.
Le sue mani accarezzano i miei piedi, poi lentamente scorrono sui polpacci, sotto le ginocchia tirandomi ancora di più verso di lui, facendomi toccare il pavimento con le dita dei piedi.
Le sua mani continuano ad avanzare, sulle coscie, che stringe e bacia, prima una e poi l'altra.
Poi alza la testa e mi bacia sulle labbra, un bacio casto, troppo breve.
Ma ha altri piani per farmi comprendere come sa usare magnificamente la sua bocca.
Posa le mani sulle mie ginocchia e mi spalanca le gambe in modo energico.
La sua bocca marca la mia pelle con baci incandescenti, che scendono dal collo, fra i segni fino all'ombelico.
L'eccitazione si fa sempre più forte, impaziente.
Appoggio le mani sul letto, vicino al sedere e stringo le lenzuola fra le mani.
Lascia l'ultimo bacio sul pube, poi alza gli occhi nei miei e con un sorriso provocatorio si avventa sulla mia intimità.
Mi sta sfiorando solo con la punta della lingua, ma io vi sento completamente avvolta dal suo corpo.
Inspiro e trattengo il fiato, come se tutto il piacere che provo si possa focalizzare solo in quel punto.
Invece no. Lo sento ovunque.
Da un mezzo alle mie gambe si sprigiona fino slls punta delle dita.
<de-derek... > sussurro con il fiatone.
Stacca la bocca e soffia sul punto appena baciato facendomi tremare dai brividi.
Non può fermarsi ora.
<ti prego... >
<vuoi che continui? >
Annuisco vigorosamente con la testa.
Riporta la lingua sul mio corpo e continua la sua lenta tortura.
Finalmente tocca il punto più sensibile, sapendo già di portarmi al limite.
Stringo di più le lenzuola e butto la testa all'indietro.
Scossa dall'orgasmo mi lascio cadere sul letto stringendo le cosce, cercando di alleviare il dolore piacevole che sento.
Sorrido beata guardando il bianco soffitto.
Questo è quello di cui avevo bisogno, sentirmi amata.
Stare con lui spazza via tutte le mie paure, i mie dubbi e le incertezze.
Ho bisogno di sentirmi amata e protetta, e lui lo fa.
<grazie... >
Si sdraia vicino a me e si tallona su un gomito.
Mi guarda con gli occhi ridotti a due fessure, mi sposta un ciocca di capelli e senza dire niente mi bacia.
Non più un bacio casto come il primo.
Le lingue si intrecciano e i denti di scontrano per la foga che ci stiamo mettendo.
C'è urgenza in questo bacio, l'urgenza si sentirlo dopo tutto quello che è successo, la voglia di sentirlo mio dopo più di un giorno che non ci sfioriamo.
Mi alzo mettendomi a cavalcioni sopra di lui.
I nostri corpi nudi si toccano, si strusciano uno contro l'altro, e la sua erezione spinge sulla mia pancia.
Istintivamente ondeggio sopra di lui.
Le sue mani stringono il mio sedere.
Non stiamo neanche riprendendo fiato.
Io non ne ho bisogno, respiro attraverso il suo bacio.
<mhmm.. Pic->
Parla sopra la mia bocca facendomi ritornare alla realtà.
<piccola, sta per arrivare la pizza...
E io non posso resisterti... >
<scusa, hai ragione >
Alzo il busto per scendere dal suo corpo ma le sue mani mi strizzano più forte il sedere
<continuiamo dopo... Devo ancora farti vedere cosa posso fare con il resto del mio corpo... >.
Non ho fatto in tempo ad aggiungere niente perché il campanello ha suonato.
Si è infilato un paio di pantaloncini da basket ed è andato ad aprire la porta.
Nel frattempo sono andata in bagno e mi sono infilata i pantaloni e una felpa.
Durante la notte ha mantenuto la promessa.
Eravamo stanchi, ma una stanchezza dettata dalla situazione.
Stare insieme, nel letto, ha riportato l'armonia in entrambi.
<deeeereek... >
Strascico il suo nome ad alta voce, come risposta si copre la testa con il cuscino.
<dai! Tutti i giorni la stessa storia! >
<stiamo a casa... >
Boffonchia con la voce attutita dal cuacino
<non possiamo! Già mi chiedo come abbia fatto a saltare ieri! O mio dio non farmi i pensare! >
Ed è vero, ora che sono rinsavita mi sento in colpa, saltare scuola per me è una cosa inconcepibile
<diciamo che hai ancora il mal di testa>
<io... E tu? >
<io me ne fotto...devo stare assolutamente al tuo capezzale! >
<non ci pensare nemmeno! Ora, alzati che è pronto il caffè... >
Sbuffa e lancia il cuscino
<ok... Solo perché hai detto caffè ma che ore sono? È ancora buio! >
Si alza e finalmente mi guarda
<e... Ma che?! Perché sei ancora nuda... Oh... >
<bhe, pensavo di doverti dare una ricompensa, per le ripetizioni... >
Strizza gli occhi e sorride, poi si sdraia a pancia in su e mette le mani dietro la testa
<hai ragione! Non sono stato ricompensato adeguatamente! >
<come stai? Ti ho scritto mille messaggi! Ti senti meglio? >
È da dieci minuti che Sally mi assilla.
Povera, si è preoccupata molto ieri quando Marc gli ha detto che non stavo bene.
Marc è un buon amico, sia per me che per derek.
Lui sa che non stavo veramente male, ma ha mantenuto il segreto con tutti.
<sto benissimo! È stata una giornata no! >
<ok, ma la prossima volta avvisami! >
<ok mamma! >
Ridacchio ricevendo un'occhiataccia omicida da parte sua
<scherzo... Ti ringrazio molto per esserti preoccupata per me... E, a tal proposito voglio sdebitarmi >
<questo mi piace! Come? >
<pensavo... Shopping per il ballo?! >
Come se avessi detto "hai vinto la lotteria" i suoi occhi si spalancano
<aspetta! Ho un'idea migliore!
Giornata alla SPA? Devo usare il regalo di natale di derek! >
<sarebbe magnifico! Possiamo andarci sabato>
<allora è deciso! >
<cosa è deciso? >
Derek è dietro di me
<sabato io e la tua ragazza faremo una giornata relax tra donne! >
Batte le mani eccitata
<ora vado, devo andare dall'altra parte della scuola per la lezione si arte, e tra poco suona la campanella... A dopo >
La guardiamo allontanarsi saltellando
<è pazza.... >
<vero!... Comunque >
Si siede su una panchina in cortile e mi fa sedere sulle sue ginocchia.
Oggi c'è un bel sole e la neve piano piano si sta sciogliendo.
<sei sicura? >
<che?! Scusa, ero distratta, oggi è una bella giornata... >
<si... Dicevo, sei sicura per sabato? >
<l'ho proposto io! Perché? Non vuoi che vada? >
<no no anzi, sono contento... Solo che pensavo, visto che ieri hai reagito così>
<derek, ho reagito così perché ero preoccupata, non sapevo dov'eri, e quando sei tornato mi sono spaventata, mi è sembrato di essere tornata indietro nel tempo, ho rivissuto le stesse sensazioni che ho provato l'ultima notte a casa mia... >
<mi dispiace così tanto piccola, mi sento un verme... >
<non devi! Entrambi abbiamo sbagliato>
<ok... >
<non voglio avere il dominio sulla tua vita, capisco che anche tu hai bisogno di stare con i tuoi amici, oppure stare semplicemente da solo... L'importante è che non mi menta, non potrei sopportarlo... >
<te lo giuro >
Gli lascio un bacio sulla guancia prima di alzarci per il suono della campanella.
A fine lezioni siamo andati a casa.
Più tardi ho gli allenamenti di nuoto.
È passato quasi un mese dall'ultimo, e non vedo l'ora di andare.
Devo dire che mi piace molto, mi diverto e stacco per un paio d'ore la spina da derek.
È proprio quello che ci serve ora.
<derek, non è necessario... Stai studiando! >
<non ci vorrà molto >
<posso anche andare a piedi, poi farmi riaccompagnare da Marc! >
<va bene... Ma Prendi la macchina è troppo lontano per andare a piedi >
<davvero! Non ce l'hai bisogno tu l'auto? >
<non ti preoccupare... >
Ho vinto la battaglia!
Andrò da sola in palestra.
Più tardi, dopo averlo salutato sono corsa in macchina eccitata.
Non ho mai guidato da sola, e sono emozionata.
Nel parcheggio della palestra vedo Marc che scende dalla sua auto, quando vede me, cioè, la macchina di derek si ferma ad aspettarmi.
<non ci credo! >
<credici, sono da sola! Giuro che non è nascosto nel baule! >
Marc scuote la testa e ride.
Mi avvicino e camminiamo insieme verso l'entrata
<grazie Marc... Davvero>
<per cosa? >
<per non avere detto niente a nessuno>
<Debby, non spetta a me... >
<grazie lo apprezzo >
<non ti preoccupare, puoi sdebitarti lasciandomi vincere a staffetta! >
<vedrò cosa posso fare... >
Entriamo e salutiamo coach Bob
<ciao ragazzi, su, andate a cambiarvi>
Nello spogliatoio le ragazze sono già con il costume.
Mentre mi cambio parliamo delle vacanze.
Tutte si complimentano con me per l'abbronzatura.
Infilo il costume e tolgo i cerotti.
I piccoli graffi si sono già cicatrizzati e non mi fanno male.
Quando arrivo in piscina sono l'ultima.
<bene ragazzi... Oggi sarà dura, avete poltrito troppo durante queste vacanze>
Tutti ridiamo, e Marc mi guarda alzando su e giù le sopracciglia, poi con le labbra mima "tu no" ammiccando.
Quando capisce cosa intende divento rossa e mi giro di colpo verso Bob che sta spiegando cosa faremo oggi.
Sono imbarazzata, ma mi viene da sorridere, ha ragione marc...
Ho fatto molta attività durante le vacanze.
<avevi detto che mi avresti lasciato vincere!>
<no no, ho detto che ci avrei provato, a perdere, mi dispiace >
Abbiamo finito gli allenamenti, l'ho stracciato.
<non andare a casa a piangere, sarà per la prossima volta... >
<ti odio, no scherzo, non dirlo a derek>
<non lo so... Si arrabbierebbe molto>
<ti prego!! >
<va bene, a domani marc>
<ciao rambo... A domani>
Sale in auto e mette in moto uscendo dal parcheggio.
Carico la borsa nel baule e salgo anch'io in auto.
Al primo semaforo una macchina mi si affianca sgasando il motore un paio di volte.
Con la coda dell occhio la guardo, e vorrei sprofondare.
La macchina verde che ha sfidato derek.
Craig, tira giù il finestrino.
Io sto tremando, ma per fortuna i vetri oscurati gli impediscono di vedere chi c'è seduto in auto. Io e non derek.
Abbasso di poco il vetro, per sentire quello che vuole.
<finalmente posso avere la mia rivincita! Sei in grossi guai derek... Sono venuto a sapere un paio di cose sulla tua ragazza... >
Scatto sull'attenti.
<non vuoi che le succeda qualcosa di brutto... Vero? >
No che non voglio che mi capiti qualcosa.
Perciò faccio l'unica cosa che mi viene in mente.
Sgaso il motore. Sorride e stringe forte il volante.
E come al solito, guai in vista per me.
"ciao! Mi raccomando lascia un commento per farmi sapere cosa ne pensi e metti una bella ⭐" grazie!!
See you soon 🚀
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