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11

Finiamo in una stanza che non avevo mai visto prima.
È buia e vuota. Solo qualche banco impolverato è appoggiato alla parete.
Di colpo mette le mani sul mio sedere e mi prende in braccio.
Lego le gambe dietro di lui e lo bacio selvaggiamente.
La mia schiena viene spinta contro la parete, il mio corpo è schiacciato contro il suo.
Abbandona le mie labbra e si sposta sul collo.
Le mie mani vagano sulla sua schiena, avide di sentire la sua pelle.
Lecca e succhia un punto sotto l'orecchio che mi manda in estasi, poi fa scorrere la lingua sulla gola, mi alza la maglia e scende sempre più giù, tra i seni .
La testa mi sta esplodendo, vorrei urlare.
Un gemito mi sfugge dalle labbra quando sposta la coppa del reggiseno e mi bacia il capezzolo <shsss... > mi intima di fare silenzio ma è pressoché impossibile, respiro pesantemente, sono tutta ansimi e gemiti.
La pulsazione in mezzo alle gambe sta diventando intollerabile.
Senza controllo incomincio a muoversi contro di lui per cercare di alleviare il dolore, piacevole, che sento.
Torna a baciarmi sulle labbra, infilando prepotentemente la lingua dentro la bocca.
Le mie mani vanno a finire tra i suoi capelli tirandoli un pochino.
Non riesco a fermarmi, continuo a muovermi addosso a lui.
<piccola... > <derek?! > non è la mia voce a chiamarlo.
Qualcuno dietro la porta lo sta cercando.
<cazzo> borbotta <pep che vuoi? > <c'è bisogno di te, ora> <arrivo>.
Appoggia la fronte contro la mia e sospira.
<mi dispiace... Continuamo dopo a casa>
Io vorrei solo dirgli "vaffanculo!"
Ma mi trattengo.
Mi strizza un ultima volta il sedere e mi rimette a terra.
<va bene... Ora vai a salvare il mondo! >
Usciamo dalla stanza e vediamo Lucas e pep che lo aspettano.
<ciao debby> è Lucas a salutarmi per primo.
Il naso ancora gonfio e contornato da un livido viola mi ricordano la discussione che abbiamo avuto, ma dall'atteggiamento di oggi sembra che non sia mai avvenuta. <ciao Lucas... Ciao io sono debby>
mi presento anche a pep, visto che non gli ho mai parlato
<ciao sono jhosep, ma chiamami pure Pep... Senti derek c'è un problema che richiede la tua presenza>
si avvicina e incominciano a parlottare.
Io rimango indietro vicino a Lucas.
<Debby veramente, sono molto dispiaciuto per quello che ho detto ieri... >
<è tutto ok, non ti preoccupare, capisco che volevi soltanto difendere derek, piuttosto... Come va il naso? >
<passerà, non ti preoccupare... amici allora? > <amici! >
<bene! Anche perché non voglio più essere minacciato da darek>
ride passando la mano sul naso.
<mi dispiace per il pugno...non volevo crearti problemi con derek>
<me lo sono meritato... E poi non è colpa tua, che comunque hai cercato anche di difendermi... Dopo quello che ho detto...>
È vero, è stato stronzo.
Ma ora, parlandoci insieme mi sembra un'altra persona.
<acqua passata... > mette una mano sulla mia spalla in modo amichevole, per sigillare questa nuova amicizia.
<TOGLI QUELLA CAZZO DI MANO DA LI>
sta camminando davanti a noi mentre parla con Pep, non si è mai voltato.
Ma come diavolo fa?!
Lucas ride, ma non toglie il braccio, anzi mi stringe vicino al suo corpo.
<hai visto! È incredibile! > mi sussurra
<ora lo faccio incazzare ancora di piu... SIAMO DIVENTATI MIGLIORI AMICI! >
ride e io lo seguo
<COSA!? SEI UNA TRADITRICE! > sentiamo urlare Marc, che è comparso dal nulla <sono io il tuo migliore amico! > corre verso di me e mette il braccio sulla spalla libera, ora sono in mezzo a loro due.
questi sono pazzi, ma mi fanno morire dal ridere.
Derek si ferma e si gira, Pep sorride sotto i baffi. Quando li vede quasi ringhia.
<ma io dico... Perché cazzo non andate a cercarvi una ragazza tutta vostra e lasciate stare la mia?! >
loro ridono e anch'io di nascosto lo faccio.
<stai calmo... Non te la rubiamo! Ci prendiamo cura di lei! Ora fa parte del gruppo> dice Marc <te l'avevo detto di non disturbarlo Pep! Ora è irascibile! L'abbiamo interrotti sul più bello scommetto! >
Lucas incomincia a ridere come un pazzo, io divento rossa come un peperone.
Di soppiatto mi avvicino a derek che mi lascia un bacio sulla testa.
<ragazzi, certe cose le dovreste fare a letto, non a scuola! Pensa se tua madre viene a sapere che fai sesso nell'aula dismessa > loro ci guardano ridendo, io e derek invece siamo serissimi.
A parte il fatto che non ho pensato minimamente alle conseguenze di essere beccati, ma soprattutto sentirli parlare di sesso verso di noi mi fa imbarazzare.
<aspettate... Mi sfugge qualcosa...le vostre facce... >
Marc ci guarda con occhi indagatori.
<o cazzo... > <Marc, no>
Derek lo ammonisce prima che possa continuare <non ci credo... > dicono contemporaneamente Lucas e Pep.
Io non li capisco, perciò rimango ferma vicino a derek.
Questa è telepatia.
<ma veramente voi due non avete ancora...cioè mai? >
Lucas mi guarda sbalordito.
O MIO DIO!
Hanno capito solo da uno sguardo che io e derek non abbiamo ancora fatto l'amore.
Penso di avere anche la punta dei biedi bordoux.
<Debby... > derek mi chiama, alzo la testa e lo guardo in imbarazzo.
<a parte che non sono cazzi vostri... Ma non voglio più sentire una parola, provate anche solo a dirgli qualcosa e vi ammazzo di botte> guarda me ma parla a loro.
<Hei amico! Stai scherzando?! Io voglio fare una statua a questa ragazza! > tutti annuiscono all'affermazione di Marc.
<ora hai tutta la mia stima nei tuoi confronti! Era ora che una ragazza non si facesse abbindolare da lui> scherza Pep.
La tensione di derek si dissolve piano piano.
Io rido e mi stacco per lasciarlo andare dai suoi amici.
Da un pugno scherzoso a Pep e torna a parlare di quella questione che lo riguarda.
Io non voglio intromettermi, perciò rimango indietro.
Marc mi si affianca <sto a debita distanza, non ti preoccupare > grida verso Derek, che scuote la testa.
<Debby, seriamente, ti voglio ringraziare > <per cosa? > non mi sembra di avergli fatto qualche piacere <per lui> indica con la testa derek.
<che ho fatto? > chiedo stupita <non lo so cosa gli hai fatto... Ma non smettere per favore. Io sono il suo migliore amico, lo conosco da tutta la vita...non l ho mai visto così... ha passato molti periodi brutti, ma da quando ti ha vista la prima volta, ho visto un piccolo cambiamento in lui, ogni giorno era sempre meglio, ma il cambiamento maggiore l'ha fatto qualche giorno fa, quando finalmente è riuscito a uscire con te... Glielo si legge in faccia> sono commossa dalla lealtà e dalla fratellanza che lega questi ragazzi.
Io non ho mai avuto nessuno che mi spalleggiava, che mi spronava.
Però ora stando con loro, sento che questo vuoto si sta colmando poco alla volta.
<io devo dire grazie a lui, mi ha salvato la vita...letteralmente... Non ero nessuno prima di vederlo. Ha dato un senso alle mie giornate... Non so se ti ha raccontato qualcosa di me> <no, ha detto che non è una decisione che spetta a lui>
è per questo che lo amo.
<magari un giorno vi racconterò... > rimango vaga perché ancora non sono pronta ad affrontare il mio passato.
<Marc! Derek delega il compito a pep! > grida Lucas verso di noi.
Marc è scioccato <vedi cosa intendo Debby? > fisso Derek che sorride verso di noi.
Capisco cosa vuole dire Marc.
<si, oggi ho da fare...e poi l'anno prossimo dovrai pensarci tu, noi non ci saremo più noi a farti da spalla>.
Già, mi ero dimenticata che oggi pomeriggio abbiamo da fare...
Vado da derek e gli dico che posso arrangiarmi da sola, che non è obbligato a venire con me.
Ma ovviamente non ne vuole sentire parola.
La pausa pranzo è finita senza neanche aver toccato cibo.
Appena l'ultima campanella della giornata suona mi catapulto fuori.
Come stamattina il sole risplende in cielo.
Sento che mi scalda il viso.
<dio quanto sei bella> non c'è neanche bisogno di girarmi.
La sua voce la riconoscerei tra mille.
<andiamo a mangiare qualcosa prima di andare in centrale>.
Ci fermiamo da Molly, che da quanto ho capito è il suo locale preferito.
Oggi Barbara non c'è. Per furtuna.
A servirci è una signora che avrà si e no sessant'anni. Mi sento molto più sollevata.
Prendiamo due hot dog e due Coca.
<scusa, ma perché oggi hai detto che l'anno prossimo pep dovrà arrangiarsi da solo?! Non ha la nostra età? >
<no, lui è al terzo anno ha 17 anni. .. Lucas e Marc hanno la tua stessa età, 18>
<la nostra età... >
<no piccola, io ho un anno in più di te> sono sorpresa.
<non lo sapevo! Come mai sei ancora in quarta allora? >
<quando i miei hanno divorziato io stavo di merda...era il secondo anno di liceo e ho saltato molti giorni di scuola, e quando ci andavo combinavo un sacco di casini...così mia mamma ha deciso di ritirarmi, ho ripetuto due volte la seconda... I miei amici mi sono sempre stati vicino,siamo cresciuti insieme, abitiamo tutti nella stessa via >
<mi dispiace tanto... >
<non devi dispiacerti... Mio padre è un coglione e io ho reagito come un ragazzino viziato... L ho capito troppo tardi, e poi ora sono felice di aver perso l'anno... Se non fosse stato così non ti avrei mai conosciuta>
<vero... E per me è lo stesso... Aver cambiato scuola è stata la mia fortuna >.
Alla fine tutto il dolero provato prima mi ha portata a una felicità immensa adesso.
Il mio passato mi aiuterà a vivere meglio il futuro.
Mangiamo e partiamo.

<l'ultimo sforzo piccola... Io sono qua con te > derek mi tiene la mano mentre spingo la porta della centrale.
Chiedo informazioni al primo agente che passa.
Ci fa accomodare in una saletta.
Dopo qualche minuto sento l'ansia salire, lo stomaco mi si chiude di colpo, le mani mi sudano, le sfrego sui jeans cercando di calmarmi.
Grazie al cielo non dobbiamo attendere oltre, l'agente con cui avevo parlato l'ultima volta entra con una faccia abbastanza felice.
<buongiorno ragazzi>
<buongiorno agente>
<come stai Debby? > <bene grazie>
mi chiedo perché sia così entusiasta. Anche derek ha una faccia stupita. <allora... Vorrei parlarti, da sola> <assolutamente no, lui può restare>
non voglio stare da sola, e comunque derek ormai sa tutto.
<va bene> apre delle cartelletta e estrae dei fogli. Me li porge
<allora, in via ufficiale mi dispiace per la tua perdita... In via ufficiosa... Tuo padre era un bastardo >
senza pensare rispondo
<peccato che ve ne siete accorti troppo tardi... >
<mi diapiace> <non si preoccupi... Non vorrei sembrarle scortese, ma possiamo arrivare al dunque?! >
<certo... Allora, ho delle notizie, anzi, ottime notizie per te>
con la penna mi indica una frase su un foglio.
<sembra che tua madre abbia stipulato un'assicurazione sulla casa, che ha continuato a pagare all'insaputa di tuo padre, abbiamo scoperto un sacco di cose su di lui... >
ho smesso di ascoltare dopo che ha detto "madre".
Perche?
Perché lasciarmi dei soldi, perché pagare l'assicurazione, per che tutto questo se mi ha lasciata?!
Probabilmente si sente in colpa, quindi vuole colmare il vuoto con i soldi.
<capito Debby? >
<no agente, non la sta ascoltando,Comunque glielo spiegherò io>
<ok ma deve firmare, quindi dovrebbe leggerlo >
fisso derek non capendo cosa sta succedendo
<Debby... Piccola, firma. Fidati di me> sempre.
Firmo senza sapere cosa.
Sono in uno stato di incoscienza.
Il mio corpo c'è, la mia testa no.
Sono fortunata ad avere derek al mio fianco.
Prende il mio zaino e tira fuori le carte della banca.
Dopo una decina di minuti l'agente dice che abbiamo finito.
<Debby, vuoi che ci occupiamo noi del funerale di tuo padre? > 
un'idea malata sta nascendo nella mia testa.
<no, vorrei prendere le ceneri. >
<ok... Aspettate un attimo>
esce dalla stanza e ci lascia soli.
<cos'hai in mente? >
<tra poco lo vedrai >.
Torna dopo poco con l'urna chiusa in una scatola.
<allora, noi abbiamo finito... Spero di non rivederti più qui in centrale... Comunque se hai bisogno chiamami pure>
mi passa il biglietto da visita
<ecco, questo è il mio interno, io sono Parker... Per qualsiasi cosa chiamatemi ragazzi >
lo ringraziamo e ce ne andiamo.
Quando la chiudo la porta sento di aver chiuso un momento della mia vita.
<ora? > <vai a casa mia per favore>.
Non è molto lontana, e in pochi minuti sono davanti a ciò che ne rimane.
Metà casa è ancora in piedi, il salotto e la camera di stev al primo piano.
Solo la parte posteriore ha preso fuoco, e ora ne rimane una catasta di cenere.
Derek rimane appoggiato al cofano mentre io attreverso il vialetto.
I nastri gialli e neri della polizia delimitano la zona.
Li scavalco e vado nel  giardino sul retro.
L altalena è ancora appesa all'albero. Mi siedo e mi dondolo piano.
Appoggio la scatola sulle gabe e la apro tirando fuori l'urna.

" Mi hai odiata con tutto te stesso, mi hai fatto passare gli anni più brutti della mia vita, anni che mi hanno segnata, fuori e dentro.
Non mi serviva la lettera squallida che mi hai lasciato per capire che non eri mio padre, quella dove hai infangato la donna che mi ha messa al mondo.
Sapevo già che non eravate la mia famiglia.
Mai lo siete stati, e mai lo sarete.
Ma io vi ho perdonato sai?! 
Ho perdonato la donna che è scappata da noi.
Ho perdonato i tuoi insulti e le tue botte.
Ho perdonato tutto.
Ora sono libera.
E ti ringrazio di essertene andato.
Voglio dimostrartelo.
hai rinunciato a una famiglia per stare in questa casa...
Bene ora ti restituisco a lei..."

Apro l'urna e lascio cadere le ceneri a terra.
Si mischiano subito con quelle del legno bruciato della casa.
Ora tutto è al suo posto.
Quando è vuota mi alzo e la lascio appoggiata sull altalena che continua a dondolare.
Me ne vado senza piu voltarmi indietro.
<piccola... Tutto bene? >
<sto benissimo... Ora possiamo andare>
Durante il viaggio non ho aperto bocca.
Derek non ha fatto domande.
Appena arrivati a casa vado in bagno e riempio la vasca.
<derek faccio un bagno, poi magari andiamo a fare la spesa, che ne dici? > <perfetto! Io nel frattempo faccio una telefonata a mia nonna, è un po' che non la sento! >
Il bagno è immerso in una nube di vapore.
Mi spoglio lasciando tutti i vestiti a terra.
Immergo completamente la testa e trattengo il respiro.
Mi piace stare sott'acqua.
L ho scoperto l'altro giorno in piscina.
Riemergo e mi beo della tranquillità che c'è qui dentro.
Chiudo gli occhi e mi rilasso.
<piccola... > mhmm ancora cinque minuti.
<debby, svegliati... >
Contro voglia apro un occhio.
Mi sono addormentata nella vasca.
Derek è sulla porta.
Mi copro il petto con le braccia per l'improvviso freddo che sento.
<ok sono sveglia> sorride e richiude la porta lasciandomi sola.
Esco e mi avvolgo nel suo accappatoio.
Quando vado in camera non c'è nessuno. Lo chiamo ad alta voce ma niente.
Mi vesto velocemente, infilo i leggings e una sua felpa.
La stringo vicino al naso e respiro il suo profumo.
<hei> <mi hai fatta spaventare! > <scusa... Sono sceso a prendere la posta, tiene è per te, dalla banca> mi passa una busta gialla.
Dentro c'è la carta di credito.
La tizia aveva detto che ci sarebbe voluto più tempo, ma va bene anche così.
<debby, ora dobbiamo parlare di quelle carte che hai firmato in centrale>
già, mi ero dimenticata.
<prima mi Asciugo i capelli, ho freddo>
Vado in bagno e accendo il phon.
Ci metto un'eternità.
Quando finisco trovo derek che dorme.
Gli lascio un biglietto.

Sono andata a fare la spesa ;)

Non conosco questa zona ma passando in macchina ho visto un market.
Non posso comprare molta roba perché sono sola e a piedi, perciò prenderò il necessario.
Con il mio carrello mi aggiro per gli scaffali.
Prendo del latte, il succo e i cereali.
Quando svolto nella corsia dei surgelati per poco non mi viene un infarto.
Derek è davanti a me.
<smettila di farmi venire gli infarti! >
<scusa... Appena hai chiuso la porta mi sono svegliato... Ho visto il biglietto e sono uscito>
<come sapevi che ero un questo supermercato?! >
<è l'unico in zona... E poi ti ho vista entrare>
<mi hai pedinata! > faccio la finta seria <si...sono venuto in macchina però >  <bravo! Così posso riempire questo carrello >.
Questa spesa è stata più utile di quel che pensassi!
Ho scoperto che odia l'insalata ma ama le carote. E gli piace tantissimo la carne.
Come gusti siamo abbastanza simili.
Tranne che per il latte.
IO AMO IL LATTE.
Lo berrei sempre, a pranzo a cena. Sempre.
Lui no. Non lo beve. Mai.
<ti amo lo stesso... Anche se non bevi il latte> <per fortuna! Stavo già pensando a come sarei stato male domani mattina! >
<perché? > rido mentre scendo e aspetto che apra il baule
<non ti avrei lasciato per così poco! > <lo so, ma avrei provato a bere il latte a colazione>.
Lo avrebbe fatto davvero!?
Probabilmente si.
<non ti costringere mai a fare niente che tu non voglia> sono seria perché non mi sto riferendo solo al cibo o a qualcosa che a me piace e a lui.
Io non voglio cambiare niente di lui.
<tu lo fai già... Senza volerlo... Io ti seguirei in capo al mondo, farei di tutto per te piccola> ecco che il mio cuore si squaglia.
Lo sento sciogliersi dentro di me, sento l'amore che ho dentro fuoriuscire e rilasciare un calore nel petto.
Mollo la borsa e gli salto addosso.
Lego le braccia dietro al suo collo e lo bacio, prima a stampo, poi una volta che sentito il suo sapore non riesco a farne a meno.
Le lingue si rincorrono, i denti si scontrano per la voracità con cui ci vogliamo.
Ma come ogni volta veniamo interrotti da una tosse finta.
Sorrido sulle sue labbra e mi stacco.
Marc è appoggiato al portone di casa.
Ha una faccia scura, e un ombra gli attraversa lo sguardo.
Rimetto i piedi a terra e mi sistemo la maglia che mi era salita di poco.
<ehi, che ci fai qui? >  derek lo saluta in modo solare < dobbiamo parlare >
dice guardando me.
Guai in vista!

"ciao! Mi raccomando lascia un commento e metti una bella ⭐"
See you soon 🚀

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